Trocini nel post Rende-Siracusa: «Peccato per l’espulsione. Sono soddisfatto della squadra»

RENDE (CS) – Dopo due vittorie consecutive nel torneo da poco partito arriva la prima sconfitta in casa biancorossa. La squadra allenata dal tecnico Brunello Trocini paga a caro prezzo l’espulsione di Franco causata da un’entrata giudicata dall’arbitro con il cartellino rosso. Al “Lorenzon” il Siracusa è riuscito ad avere la meglio.

INFERIORITÀ NUMERICA PER OLTRE UN TEMPO DI GIOCO

L’allenatore del Rende si sofferma sul rosso preso al minuto 37 da Franco. «Peccato per aver perso, la partita è stata condizionata, senza ombra di dubbio, dall’espulsione del nostro calciatore. Nonostante questo – afferma Trocini – non meritavamo la sconfitta, ci stava un pareggio. Una rete annullata, forse dubbia, oltre a qualche altra occasione. Contando queste situazioni forse la partita sarebbe potuta andare in maniera diversa. Giocare in 10 per oltre un’ora di gioco non è facile».

Il problema fisico subito da Ricciardo è un’altra componente analizzata dal tecnico e vista come elemento di un puzzle che non si è completato questo pomeriggio in casa Rende. «Ricciardo a metà secondo tempo si è fatto male. Non avevo altri attaccanti e ho dovuto inventare qualcosa al momento. Le sue condizioni saranno da valutare: ha subito un problema all’adduttore. Altre circostanze negative – continua – hanno influito nel complesso».

RETE SUBITA A DIFESA SCHIERATA MA ELOGI PER I SUOI CALCIATORI

Trocini si sofferma sul goal di Mancino giunto ad inizio secondo tempo. L’azione di gioco si è rivelata fatale ai fini del risultato finale. «Eravamo messi bene in campo – afferma Trocini -. Dovrei rivedere meglio il tutto per capire cosa c’è che non sia andato». Il mister della formazione del presidente Coscarella parla comunque con soddisfazione dei propri calciatori. «La squadra ha condotto l’intero incontro in maniera encomiabile. Nella prima mezz’ora non mi sono piaciute alcune cose, eravamo un po’ contratti. Con il loro 4-2-3-1 dovevamo coprire più zone del campo. Dopo l’espulsione – conclude – costruire è diventato problematico».

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