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Festival della Comunicazione: Come comunicare la famiglia

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Tutte le foto di questo articolo sono di Francesco Farina – in una Enzo Romeo, vaticanista


Il 16 maggio si è tenuto un appuntamento su famiglia e media, inserito nel Festival della Comunicazione 2015, tenutosi a Cosenza dal primo maggio, si conclude oggi con uno stage di disegno per genitori e bambini organizzato dal “Dado della pace” a cura dei Focolari, dedicato ai comunicatori dell’informazione, con i maggiori rappresentanti delle testate giornalistiche di carattere cattolico, Avvenire, Famiglia Cristiana, un Vaticanista Rai, A sua Immagine. Infatti, a tenere il seminario che ha dato la possibilità di conseguire crediti formativi per l’aggiornamento della professione giornalistica, don Antonio Sciortino, direttore di Famiglia Cristiana, Francesco Ognibene, capo redattore di Avvenire, Enzo Romeo, Vaticanista Tg2, Gianni Epifani direttore di “A sua Immagine”, ha introdotto il vicario e direttore delle comunicazioni sociali della diocesi cosentina, Enzo Gabrieli, ha moderato suor Cristina, delle edizioni Paoline. Il titolo dell’incontro,“La famiglia soggetto e oggetto di comunicazione. Il ruolo del giornalista”. Tutti i relatori hanno invitato a leggere il messaggio di Papa Francesco per la XLIX giornata delle comunicazioni sociali. “Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell’incontro nella gratuità dell’amore”. 11121764_10207017280098728_1395827394_nDon Sciortino ha fatto riferimento al fatto di come la famiglia sia ancora il modello predominante dell’ambiente sociale e tuttavia non luogo oggetto dell’attenzione dei media. Invece la Famiglia è un grande ammortizzatore sociale di ciò che la riguarda e di cui, a sentire Sciortino, nessuno parla, disoccupazione e problemi inerenti a essa. Ognibene, di Avvenire ha posto l’accento sulla buona notizia da mettere in evidenza, piuttosto che la notizia di cronaca nera, che possa riguardarla e fa riferimento esplicito alle buone notizie che provengono dal mondo laico, come il messaggio del Presidente della Repubblica Italiana che ha visto l’inserimento nella prima pagina di Avvenire del 16 maggio, e che riguarda la famiglia come luogo primo della cittadinanza attiva. Le notizie, si sofferma Ognibene, vanno date e non scelte in base al clamore, ché alimenta la solitudine creando paure  e isolamento. 11270875_10207017280178730_460436617_nIl direttore Epifani ha fatto rilevare, attraverso una serie di firmati che riguardano, il cinema, le riviste di gossip, l’informazione, e la Tv di come negli ultimi anni passino modelli di famiglia, che a sentir Epifani, nella realtà non esistono e che sono enfatizzati come predominanti, poiché dettati da scelte artistiche e commerciali. Epifani, nella sua relazione, tocca la sfera delle famiglie di fatto e dei matrimoni omosessuali, il femminicidio e gli infanticidi, tutti modelli costruiti, per indurre il lettore a credere che la realtà sia fortemente “disturbata” da queste situazioni tralasciando i modelli veri della famiglia mononucleare. Enzo Romeo, giornalista Rai, ha ripercorso la difficile, ma affascinate realtà del social su cui pare ormai la11251550_10207017280258732_619017552_n gente non sottragga anche gli spazi personali, mostrando tutto. La tanta tecnologia, che è positiva, ha però determinato una sorta di prigione in cui l’individuo si trova a parlare con se stesso a comunicare con un pc e ad avere difficoltà di relazione con il mondo reale. Il ruolo del giornalista in questa situazione, per concludere, consiste forse nel saper capire come inserire le informazioni e i fatti e far convivere la cronaca nera con la buona notizia per dare apertura e non isolamento al lettore e togliere il giornalista da quel pericolo sempre più allarmante del suo stesso isolamento mediatico.

di Lucia De Cicco – foto di Francesco Farina