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Vendeva cd musicali contraffatti, denunciato un marocchino

VIBO VALENTIA – I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Vibo Valentia, impegnati negli ordinari servizi di controllo economico del territorio e di contrasto ai traffici illeciti, con particolare riferimento all’illecita commercializzazione di articoli contraffatti, nel comune di Filandari (VV), hanno individuato un ambulante, di origini marocchine, dedito alla vendita in forma stabile di CD-ROM, riproducenti opere musicali di vari autori italiani e stranieri, risultati contraffatti e/o esposti per
la vendita in mancanza delle prescritte autorizzazioni per l’esercizio del commercio su aree pubbliche.
La pattuglia, composta da militari specializzati “Antiterrorismo e Pronto Impiego”, comunemente conosciuti come “baschi verdi”, ha proceduto al sequestro della merce ed alla contestuale denuncia a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria dell’autore del reato di contraffazione di opere protette dal diritto d’autore, previsto e punito dagli artt. 171 bis e ter del Codice Penale. Il venditore, inoltre, è stato sanzionato amministrativamente per aver eluso gli obblighi di vendita itinerante, stabilendosi con posto fisso in una pubblica via. L’attività di servizio testimonia il costante impegno della Guardia di Finanza nei
settori della tutela del diritto di autore e del regolare esercizio di attività commerciali.

Marocchino minaccia e ferisce un connazionale per soldi

GIZZERIA (CZ) – «Tu i soldi li hai perché prendi la pensione e quindi me li devi consegnare altrimenti ti ammazzo con questo coltello e mi bevo il tuo sangue». Così un cittadino marocchino di 41 anni, Abdelouahed Naser, ha minacciato nei giorni scorsi, in un bar di Gizzeria, un suo connazionale. Ed al suo rifiuto lo ha colpito col coltello alla mano ed al braccio continuando a gridare «dammi il denaro che ti sto ammazzando». Costretto ad allontanarsi da due avventori del bar, l’uomo ha atteso la vittima all’uscita e l’ha aggredita colpendolo anche con un mattone sul volto. I carabinieri hanno rintracciato l’aggressore venendo a loro volta minacciati: «Se non mi togliete le mani di dosso brucio tutta Gizzeria». Pochi giorni dopo, Naser è andato dalla vittima per costringerlo a ritirare la denuncia. Episodio documentato dai carabinieri che oggi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Lamezia Terme per tentata estorsione, lesioni personali e tentata violenza privata.

Arrestato marocchino. Dal 2013 risultava essere stato espulso dall’Italia

COSENZA – Nel corso dei servizi  di prevenzione e controllo del territorio nelle aree sensibili del capoluogo Bruzio disposti dal Comando Provinciale di Cosenza,nella  serata di ieri, i Carabinieri del “Pronto intervento 112” della Compagnia Carabinieri di Cosenza, hanno bloccato all’uscita dello svincolo autostradale di Cosenza Sud una autovettura di grossa cilindrata con a bordo 3 soggetti, noti alle Forze dell’Ordine, con alla guida un napoletano 53enne con due extracomunitari a bordo, un 33enne e un 27enne, entrambi di origine marocchina. I tre una volta identificati, sono stati condotti in Casermaper accertamenti,che permettevano di scoprire che sul conto del 27enne marocchino pendeva un  provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale emesso dal Prefetto Salerno, per il quale è stata attivata la procedura di immediata espulsione. Mentre, il connazionale risultava essere stato espulso con accompagnamento alla frontiera nel giugno 2013 con divieto di ritorno in Italia per cinque anni, e non avendo ottemperato a tale obbligo nel corso della nottata è stato tratto in arresto.Nella mattinata odierna è stato  giudicato per direttissima.

 

 

 

Maltrattamenti alla moglie, imposto il divieto di avvicinamento per un marocchino

Cosenza ( Cs) – Nella mattinata di ieri personale della Polizia di Stato ha notificato il provvedimento di “divieto di avvicinamento”, a N.K di anni 47, cittadino marocchino perché responsabile di maltrattamenti in famiglia. In particolare, nel decorso mese di gennaio,  personale dell’U.P.G.S.P. e della Squadra Mobile intervenivano, congiuntamente, su richiesta di una donna marocchina che  richiedeva  l’intervento della Polizia di Stato dopo essersi allontanata dalla propria abitazione per sfuggire alle percosse ed alle minacce del marito. I fatti esposti avvenivano alla presenza dei figli minori di 7 e 3 anni che la donna era stata costretta a lasciare in casa al momento della fuga. Il personale operante, dopo aver raccolto le dichiarazioni della donna, che era stata malmenata dal marito con un bastone, riuscivano a sottrarre i minori a N.K. e ad affidarli alla madre. Al termine delle attività  investigative la Procura della Repubblica, valutando  gli indizi di reato emersi a carico di N.K. emetteva il provvedimento notificato.

 

Mehdi, proseguono le indagini per accertare i collegamenti con l’Isis

Conferenza stampa arresto hamil MahdiCOSENZA – Proseguono senza sosta le indagini della Digos di Cosenza e del Servizio Centrale Antiterrorismo per accertare se il marocchino Hamil Medhi, arrestato per auto-addestramento ai fini di terrorismo internazionale, avesse una rete di collegamenti che gli hanno fornito supporto nel suo processo di radicalizzazione. Gli inquirenti infatti, vogliono stabilire come ha fatto l’uomo ad entrare in contatto con gli ambienti del radicalismo internazionale. Il giorno in cui Hamil Medhi viene fermato nell’ aeroporto di Istanbul, sul suo telefono sono arrivate ben 18 chiamate da un’utenza che risulta a sua volta in contatto con quella Anas el Abboubi, il marocchino della provincia di Brescia che si troverebbe in Siria e arrestato nel 2013 con l’accusa di essere il fondatore della filiale italiana di “Sharia4”, il movimento ultraradicale dell’imam belga Omar Bakri messo al bando nel 2010. Hamil Medhi risulta in contatto anche con un’utenza belga che risulta a sua volta essere in contatto con quella utilizzata da Ayoub El Khazzani, l’attentatore del treno Parigi-Amsterdam. L’attenzione degli investigatori non è concentrata solamente sui contatti telefonici. Le indagini, infatti, mirano anche ad accertare i vari contatti che Hamil Medhi potrebbe aver avuto in Turchia da dove, secondo l’accusa, sarebbe poi ripartito alla volta della Siria per unirsi all’Isis. Nel tentativo di trovare elementi utili alle indagini è stato nominato un perito tecnico che dovrà compiere accertamenti sul computer ed i telefoni sequestrati al marocchino arrestato. Ad un interprete, inoltre, è stato affidato l’incarico di tradurre tutto il materiale scritto in arabo ed i numerosi video sequestrati.