Archivi tag: omicidio

Omicidio Luca Bruni, 30 anni per Francesco Patitucci

COSENZA – 30 anni di carcere per Francesco Patitucci, assoluzione per Roberto Porcaro e il non luogo a procedere per Ettore Sottile. Sono queste le decisioni del Gup di Catanzaro Giovanna Gioia in merito all’omicidio di Luca Bruni, avvenuto nel gennaio del 2012 a Castrolibero. I tre sono stati giudicati, col rito abbreviato, come mandanti dell’assassinio che sarebbe stato compiuto da Maurizio Rango, adesso all’ergastolo, Daniele Lamanna, Franco Bruzzese e Adolfo Foggetti. Lo stesso Foggetti, come si ricorderà, si è successivamente pentito e le sue dichiarazioni hanno fatto ritrovare il corpo dello stesso Bruni.

 

 

 

 

 

Migrante ucciso, fermato Antonio Pontoriero

VIBO VALENTIA – E’ finito sotto inchiesta Antonio Pontoriero, 43 anni di San Calogero, accusato dell’omicidio di Soumaila Sacko, il migrante maliano di 39 anni. L’uomo è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto. Si attendono ancora i risultati dell’esame autoptico e la relazione del perito balistico.

Il migrante ucciso a San Calogero sabato scorso era un attivista dell’Unione sindacale di base contro lo sfruttamento dei migranti, che con due compagni cercava lamiere per costruire ripari di fortuna nella vecchia tendopoli. Si attendono poi i risultati dei rilievi da parte dei Ris di Messina che effettueranno sulla Fiat Panda bianca vecchio modello, identica a quella che i due africani sopravvissuti hanno riferito essere stata in uso al presunto omicida. Si attendono poi gli esami effettuati sui vestiti dell’uomo, compresi quelli recuperati nella lavatrice della sua abitazione dai militari dell’Arma a sole cinque ore dalla fatale sparatoria.
 Foto Ansa del 07 giugno 2018

Omicidio Villapiana, presunto boss freddato a colpi di mitra

VILLAPIANA (CS) – Un uomo di 63 anni, Leonardo Portoraro, ritenuto uno dei boss della ‘ndrangheta della Sibaritide, è stato ucciso in un agguato a colpi di mitra e pistola a Villapiana. Portoraro, che attualmente era un uomo libero, si trovava in strada sulla vecchia carreggiata della statale 106 davanti ad un ristorante quando è stato affiancato da un’auto dalla quale sono stati sparati diversi colpi di mitra e pistola. La morte è stata istantanea. Le indagini sull’omicidio sono svolte per competenza dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Sul selciato ci sarebbero numerosi bossoli, almeno una trentina. L’uomo, originario di Cassano allo Ionio, risiedeva da molti anni a Francavilla Marittima. Negli anni Ottanta Portoraro era considerato un appartenente al clan Cirillo. Un fratello di Portoraro, Giovanni, venne ucciso quando aveva 34 anni, in un agguato compiuto nel 1992 a Cassano allo Ionio. Delitto che fu inquadrato nella guerra di mafia tra le cosche attive all’epoca nella zona.

 

 

Omicidio campo rom, fermato 31enne

 LAMEZIA TERME (CZ) – La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo Salvatore Amato, di 31 anni quale presunto autore dell’omicidio di Luigi Berlingieri, il 51enne morto ieri in ospedale dopo essere stato raggiunto da un colpo di fucile al volto sparato nel campo rom di Lamezia Terme.

Le accuse

Amato, che vive nello stesso campo rom della vittima, avrebbe sparato con un fucile detenuto illegalmente. E’ accusato di omicidio, porto abusivo di arma e ricettazione della stessa arma. I particolari sull’operazione che ha portato al fermo e sul movente che sta dietro il delitto saranno resi noti in una conferenza stampa programmata per domattina alle 10.30 nel Commissariato lametino della Polizia di Stato.
   

Omicidio in campo rom di Lamezia

LAMEZIA TERME (CZ) – Un uomo di 51 anni, Luigi Berlingieri, é morto nell’ospedale di Lamezia Terme dove era stato portato dopo essere stato raggiunto al volto da un colpo d’arma da fuoco.

L’episodio, secondo quanto si é appreso, é accaduto nel pomeriggio nel campo rom di Lamezia, dove vivono in condizioni igieniche precarie centinaia di persone. Berlingieri é deceduto poco dopo che é stato portato nel nosocomio lametino.

L’omicida è ricercato dalla polizia

Sull’omicidio indagano la Squadra mobile di Catanzaro ed il commissariato di Lamezia. Le ricerche dell’assassino sono state estese ad una vasta area del lametino. Gli investigatori stanno tentando di ricostruire, non senza difficoltà, quanto é accaduto attraverso le testimonianze di alcune persone che si trovavano all’interno del campo rom nel momento in cui si sono verificati i fatti.
   

Si costituisce Francesco Olivieri, il killer di Nicotera e Limbadi

NICOTERA (VV) – È terminata la fuga di Francesco Olivieri, il 32enne che venerdì scorso, tra Limbadi e Nicotera, nel Vibonese, ha ucciso due persone e ne ha ferita un’altra. Francesco Olivieri è stato sentito sul movente che lo ha indotto ad uccidere a Nicotera Giuseppina Mollese e Michele Valerioti dopo averli raggiunti nelle rispettive abitazioni.

Olivieri, ancora non ritrovata l’arma del delitto

Ieri i carabinieri, nelle campagne di Spilinga, avevano trovato l’automobile utilizzata per la fuga. La vettura era stata data alle fiamme. Non si sa, al momento, dove il 32enne abbia lasciato il fucile utilizzato per compiere il duplice omicidio. L’arma non era in suo possesso nel momento in cui si è presentato in carcere.

Doppio agguato nel vibonese, due morti e tre feriti

NICOTERA – Lunga scia di sangue tra Nicotera e Limbadi con un bilancio drammatico: due morti e tre feriti. Due gli agguati, riconducibili alla stessa persona. A Limbadi l’uomo è entrato nel bar della piazza centrale con un fucile ed ha sparato in direzione dei tavolini dove alcune persone giocavano a carte. Tre i feriti. Poco dopo a Nicotera è stato ucciso nella sua casa Michele Valerioti di 68 anni e ferita in maniera grave un’anziana di 80 anni, Giuseppa Mollese, deceduta poco dopo nell’ospedale di Catanzaro. I carabinieri si sono messi sulle tracce dell’omicida con un imponente spiegamento di mezzi.

Omicidio a Montauro, fermato presunto responsabile

CATANZARO – I carabinieri hanno fermato un uomo di 64 anni, Mario Riccelli, incensurato, con l’accusa di essere il responsabile dell’omicidio di Antonio Ranieri, il pensionato di 79 anni ucciso con tre colpi di pistola alla testa a Montauro, centro del litorale jonico a pochi chilometri da Catanzaro.

Movente legato a richieste pagamento affitto da parte vittima

Secondo quanto é emerso dalle indagini, condotte dal Nucleo operativo e radiomobile e dai carabinieri di Gasperina, con la collaborazione del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Catanzaro, Riccelli avrebbe ucciso Ranieri perché irritato dalle continue richieste da parte della vittima di pagamento del canone di locazione di un immobile che l’omicida aveva preso in affitto.

Usata una pistola legalmente posseduta

Secondo quanto riportato da Ansa Calabria, per compiere l’omicidio Riccelli ha utilizzato una pistola Beretta calibro 7,65 che deteneva legalmente ma di cui aveva dichiarato falsamente la cessione a terzi. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, Riccelli, dopo avere ucciso Ranieri, allo scopo di sviare le indagini, avrebbe sottratto alla vittima il cellulare e il portadocumenti per simulare una rapina. Le perquisizioni, personali, veicolari e domiciliari, eseguite nei confronti di Riccelli hanno consentito successivamente di consolidare il quadro indiziario.

I rinvenimenti

I carabinieri, tra l’altro, hanno trovato l’arma del delitto, occultata all’interno del materasso della camera da letto dell’abitazione di Riccelli, ed il cellulare sottratto alla vittima, nascosto nel vano batteria dell’automobile dello stesso omicida. Nel corso di un rastrellamento effettuato nell’area circostante, è stato trovato, infine, anche il portadocumenti di Ranieri, che Riccelli aveva abbandonato nella vegetazione durante la fuga.   

Trovato cadavere, potrebbe trattarsi di omicidio

STALETTI’ (CZ) – Il cadavere di un uomo, Antonio Ranieri, di 79 anni, di Montepaone, incensurato, ucciso, secondo quanto è emerso dai primi accertamenti, con alcuni colpi di arma da fuoco, è stato trovato nella tarda mattinata in località Pietragrande di Stalettì, a pochi chilometri da Catanzaro. Sul posto si sono recati i carabinieri. Il cadavere, secondo quanto si è appreso, è stato trovato nella vicinanze dell’auto di Ranieri, lungo una strada interna che conduce alla statale 106 jonica.
I militari hanno avviato le indagini per accertare la dinamica ed il movente dell’omicidio. Dai primi accertamenti, comunque, si esclude che Ranieri sia stato ucciso per questioni legati alla criminalità organizzata o comune. L’ipotesi che appare più attendibile, al momento, é quella di un vendetta per questioni private. (Immagine di repertorio).

Omicidio Fiorillo, svolta nelle indagini, un arresto

VIBO VALENTIA – La Polizia di Stato di Vibo Valentia sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di uno dei presunti responsabili dell’omicidio di Francesco Fiorillo, avvenuto la sera del 15 dicembre 2015 in Contrada Suriani della frazione Longobardi di Vibo. Si tratta di Antonio Zuliani, di 26 anni. Dalle indagini della Squadra mobile di Vibo e del Servizio centrale operativo di Roma, coordinati della Procura, è emerso che due sicari avevano atteso la vittima nascosti nella vegetazione vicino al cancello del suo podere per poi sparare 7 colpi con due diverse armi tutti andati a segno. Un contributo importante alle indagini è giunto dalla ricostruzione in 3D della scena del crimine effettuata dal Servizio polizia scientifica. Vicino al luogo del delitto furono trovati un paio di guanti in lattice, di cui uno con l’indice tagliato. Gli accertamenti tecnici hanno individuato tracce di residui di polvere da sparo e isolato il profilo biologico di un uomo risultato essere Zuliani.