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Denise Sapia torna sul set con “Un difficile perdono”

CORIGLIANO-ROSSANO  (CS) – La giovane attrice Denise Sapia ritorna sul set per un nuovo ruolo da protagonista. A scritturarla e a volerla quasi ostinatamente davanti alla camera da presa per la web thriller a serie Un difficile perdono, questa volta, è stato il regista siciliano Salvo Bonaffini. Un progetto cinematografico impegnato che solleva e sviscera nelle declinazioni più profonde il tema della violenza sulle donne. Per la interprete rossanese si tratta dell’ennesimo ruolo chiave dopo le premiate esperienze in Liquirizia, Tienimi Stretto, Nomi e Cognomi e Lea, il docufilm della Rai sulla storia di Lea Garofalo.

Set sicilianoe 

Le riprese del nuovo film, che ha visto il patrocinio sono state effettuate nei giorni scorsi a Mazzarino, Città d’Arte dell’entroterra siciliano in provincia di Caltanissetta. Per la produzione di questo thriller mozzafiato, inoltre, anche una direzione di fotografia di tutto rispetto, affidata ad uno dei più grandi DOP italiani: Nino Celeste, plurivincitore di premi e numerosi riconoscimenti alla carriera.

Una produzione contro la violenza sulle donne

 La violenza sulle donne che parte dai problemi adolescenziali e che degenera in efferati omicidi. Questo il filo rosso che attraversa la trama del nuovo lavoro di Bonaffini. Che per dar vita al suo lavoro ha voluto attori e interpreti di cuore e passione che vivono in un sud poco attento e distante alla crescita professionale di artisti locali.
«Avevo fatto diversi provini – dice Salvo Bonaffini, commentando la scelta convinta su Denise Sapia – ma nessuna mi aveva convinto. Poi mi si è accesa una lampadina. Avevo visto alcuni lavori cinematografici e mi sono detto “solo lei lo può interpretare il ruolo che cerco”. Avevo bisogno di una professionista e Denise lo è, nonostante la sua giovane età. E ho fatto bene. Scene a cavallo, scene complicate dove serviva anche molto coraggio. Non si è mai tirata indietro. Puntuale, seria, scrupolosa – commenta ancora il regista che nella sua carriera ha firmato pellicole come Pagate fratelli e Angeli, e che recentemente ha vinto il Borgia Film Festival 2017 come miglior regista con il corto Un pugno di sabbia –  una ragazza con una dote eccezionale. E sono convinto – conclude – che Denise troverà un posto di successo nel panorama cinematografico italiano».

 

 

Biagio Antonacci, biglietti a ruba, il cantante raddoppia a Reggio

REGGIO CALABRIA – Proseguono con strepitoso successo le vendite del Biagio Antonacci tour 2017/2018 che ancor prima della partenza del 15 dicembre sta inanellando sold out su sold out. Il tour farà tappa anche in Calabria, organizzato dalla Esse Emme Musica di Maurizio Senese, il 16 e 17 gennaio, quando arriverà al PalaCalafiore di Reggio Calabria. Il successo di Antonacci non si fermerà alla sola Italia: se per primavera è previsto il nuovo tour “Dediche e manie” che prende il titolo dalla recentissima pubblicazione dell’omonimo album uscito su etichetta Iris e distribuito da Sony Music, a febbraio il tour varcherà i confini nazionali e raggiungerà per la prima volta anche la Russia, dove sarà il 12 a San Pietroburgo e il 13 a Mosca. A più di tre anni di distanza dal successo dell’album multiplatino L’Amore comporta, Antonacci torna con tredici brani inediti, dei quali lo stesso cantautore ha seguito la produzione artistica e gli arrangiamenti, in collaborazione con Fabrizio Ferraguzzo, Davide Tagliapietra, Placido Salomone e Stefano De Maio. L’album è stato anticipato dal singolo In mezzo al mondo, brano caratterizzato da atmosfere anni 80/90 che tiene fede allo spirito  cantautorale tipico dell’artista milanese.
 

Al via ieri la X edizione del Premio “Vincenzo Padula” (AUDIO)

ACRI (CS) – Si è alzato ieri il sipario sulla X edizione del Premio Nazionale “Vincenzo Padula”. Una rassegna ormai consolidata che rappresenta oggi un fiore all’occhiello dell’intera regione. Stamane il presidente della Fondazione “Padula”, Giuseppe Cristofaro è stato ospite del Soundcafè, la rassegna stampa quotidiana di Radio Sound, curata in collaborazione con ottoetrenta,  e ha parlato delle diverse iniziative in programma che vedranno Acri protagonista fino al 2 dicembre di una kermesse dall’alto valore culturale e sociale.

Intervista al Presidente della Fondazione Padula

 

 

Reggio chiama Rio, chiude la rassegna il concerto di Yamandu Costa

REGGIO CALABRIA – Dopo il successo della sessione estiva e dell’evento straordinario con Gilberto Gil, il Cortejo Afro, l’Opera di Bahia e l’Orchestra di Aldo Brizzi, che ha incantato il pubblico arrivato da tutta Italia,  si chiude domani sera al Teatro Cilea di Reggio Calabria  il festival internazionale “Reggio chiama Rio”, nato dalla collaborazione tra il Comune di Reggio Calabria, con il suo Festival “Alziamo il Sipario”  e la Shownet srl, con “Fatti di Musica”, il festival del miglior live d’autore nazionale ed internazionale diretto da Ruggero Pegna giunto alla trentunesima edizione.

Protagonista dell’ ultimo appuntamento è Yamandu Costa, uno dei maggiori talenti della chitarra brasiliana, che terrà a Reggio il suo unico concerto in Italia.

Yamandu Costa è un riferimento mondiale nell’interpretazione della musica brasiliana, che domina e ricrea ad ogni sua performance e nelle sue composizioni. Il suo strumento principe è la chitarra a sette corde, strumento particolare usato in Brasile, principalmente nel Choro e nel Samba. La sua creatività musicale lo ha portato ad esplorare tutte le possibilità della chitarra a 7 corde, rinnovando vecchi temi e creando proprie composizioni appassionate e coinvolgenti.

Yamandu si cimenta in diversi stili e, a ragione di questa sua grande versatilità, è impossibile identificarlo con un solo genere musicale. Suona dal Choro alla musica classica, ma è anche un gaùcho pieno di milonghe, tanghi, zambas e chamané. E’ un “mix” di tutti questi stili  e riesce a creare interpretazioni di rara intensità con la sua chitarra a 7 corde, giustificando così il significato in tupi-guarani  (lingua dei nativi indiani-brasiliani) del suo bel nome, Yamandu, “il precursore delle acque”.

Figlio della cantante Clari Marcon e del chitarrista e trombettista Algacir Costa, leader del gruppo “Os Fronteiriços”,  Yamandu Costa apprende da giovanissimo l’uso della chitarra a sette corde esibendosi a soli 17 anni a San Paolo al Circuito culturale della Banca del Brasile, prodotto dallo Studio Tom Brasil, dove fu riconosciuto come rivelazione della chitarra brasiliana.

Rivelando una profonda intimità con il suo strumento e un linguaggio musicale senza frontiere, ha calcato i palchi più importanti del Brasile e del mondo, partecipando ad importanti festival, vincitore dei più importanti premi di musica brasiliana. Nel 2010, il CD Luz da Aurora con Hamilton de Hollanda è stato nominato per il Grammy Latino.

Nel 2012 ha vinto a Cuba il Premio Internazionale del Cubadisco con il CD Mafuá e una menzione del premio ALBA con il CD Lida. Yamandu si è esibito praticamente in tutto il mondo, collaborando in qualità di solista in importanti progetti con Orchestre Sinfoniche, in Brasile ma anche in Francia nell’Orchestre de Paris e l’Orchestre National de France, diretta da Kurt Masur.

Info biglietti

I biglietti di questo straordinario e imperdibile evento sono in vendita online su www.ticketone.it e nei punti Ticketone (Reggio: B’Art, a fianco teatro Cilea). Inoltre saranno in vendita presso la biglietteria del teatro a partire dalle ore 19.00.

 

 

Premio Sila, la cerimonia di premiazione

COSENZA – La scrittrice pugliese Antonella Lattanzi, ha vinto la sezione  Letteratura della sesta edizione del Premio Sila ’49 con il romanzo “Una storia nera” edito da Mondadori. Lo storico Angelo D’Orsi, autore di “Gramsci – Una nuova biografia” e l’antropologo Vito Teti, con il saggio “Quel che resta”, vincono ex aequo il Premio Economia e Società. Vito Teti peraltro è il primo calabrese ad aggiudicarsi il riconoscimento da quando nel 2012, la Fondazione guidata da Enzo Paolini ha ripreso l’antica tradizione letteraria inaugurata nel secondo dopoguerra da Raffaele Cundari, Mauro Leporace e Giacomo Mancini.  A John Dickie, accademico e storico britannico, va invece il riconoscimento “Sguardo da lontano” per il suo volume “Una catastrofe patriottica. 1908: il terremoto di Messina”. La cerimonia di consegna del premio, diretto da Gemma Cestari e condotta dalla Ritanna Armeni, si è svolta nella Galleria Nazionale alla presenza del giurista  Gustavo Zagrebelsky. Il presidente emerito della Corte Costituzionale, nell’ambito della manifestazione, ha anche tenuto una partecipata lectio magistralis dal titolo “Immagini della giustizia”.

Standing Ovation per “Francesco De Paula” a Reggio. Stasera si replica

REGGIO CALABRIA – Debutto da record al Palacalafiore di Reggio Calabria per la nuova spettacolare Opera Musical “Francesco de Paula”, sulla vita di San Francesco di Paola, che ha totalizzato cinquemila presenze nelle due repliche del primo giorno, tra cui migliaia di studenti di molte scuole della regione che hanno invaso la Città dello Stretto. Una prima nazionale trionfale, suggellata da una lunga standing ovation e da oltre dieci minuti di applausi finali. E stasera, in scena l’ultimo spettacolo alle ore 21.00, con biglietti disponibili anche presso la biglietteria del palasport. Quella vista ieri al suo debutto ufficiale è davvero un’opera moderna eccezionale, tra pop e classico, spettacolare e innovativa, di altissimo spessore artistico e musicale, capace di fondere lirica, sinfonica, musical e teatro, magistralmente costruita sulle musiche e i testi di Francesco Perri, tra i più virtuosi e creativi compositori italiani,  dall’abile produzione di Ruggero Pegna.

La straordinaria vita di San Francesco di Paola, il santo calabrese tra i più venerati in tutto il mondo, ha incantato ed emozionato, fino alla commozione, in un imponente colossal musicale che si è avvalso di alcune delle più prestigiose firme del genere: dalle incantevoli scenografie videoelettroniche e gli effetti speciali di Bruno Garofalo, alle accattivanti coreografie di Stefano Bontempi, gli splendidi costumi di Silvia Polidori, il raffinato disegno luci di Marco Macrina, la sapiente regia di Marco Simeoli, vincitore dell’Oscar del musical nel 2015 e l’esperta direzione dell’allestimento di Lucio Mazzoli.  Piccola gemma anche i gioielli realizzati dall’orafo crotonese Gerardo Sacco per alcuni personaggi dell’Opera: il Diavolo, la Donna Rossa e il Re di Napoli.

Bravissimi tutti i protagonisti del ricco cast composto da oltre cinquanta artisti, tra attori, cantanti e ballerini, a cominciare dall’ottantenne Renato Campese, da vero premio oscar nel ruolo di San Francesco adulto. Applausi e ovazioni per tutti: Marco Manca, fino ad ora nel cast di Notre Dame De Paris,  che è il giovane Francesco, Lalo Cibelli, intenso e potente nel ruolo del Diavolo, Fulvia Lorenzetti che ha interpretato la Donna Rossa,  l’eccezionale soprano Annalisa Sprovieri nei panni della mamma di San Francesco, una emozionante Alessandra Fallucchi,   Brigida, sorella di San Francesco,  Francesco Castiglione nel ruolo di padre Paolo Rendace, il bravissimo Daniele Derogatis nel ruolo di fra’ Nicola, Ed ancora Davide Carpino (frà Angelo), Mirko Iaquinta (fra’ Giovanni),  Sergio Del Prete (Re di Napoli), Chiara Ricca (Angelo), Andrea Tanzillo (cantante napoletano), Vito Aquino (pescatore).

Una sottolineatura speciale meritano tutti i ballerini, protagonisti di alcuni dei più celebri musical italiani: Gianmarco Gallo, Danilo Picciallo, Marco Alimenti, Alfonso Maria Mottola, Alessia Falcone, Miriam Bonaccorso, Rossella Vassallo, Raffaele Cava, Alessandro Ruffo, Samuele Tiso, Federica Fata, Francesca Mandarano, Fabiola De Rose, Francesca Sagula, Giusy Iantorno e Ilaria Rametta.

Tra i presenti alla prima di ieri anche il giovane presidente del Consiglio Regionale Nicola Irto e il Prefetto Michele Di Bari.

Questo spettacolo – come hanno sottolineato Perri e Pegna – merita di girare il mondo. La Calabria ha una grande storia e da questa terra, nel segno di San Francesco,  può partire un forte messaggio di pace attraverso l’arte, la cultura e la musica.”.

«Mi attendo – conclude Ruggero Pegna – un’adeguata attenzione della Regione Calabria, perché questo evento può essere il miglior strumento di promozione della regione nel mondo, intorno al quale costruire un importante progetto di promozione culturale, delle tipicità del territorio, delle sue tradizioni e della sua millenaria storia!».

 

Al via la rassegna “L’Altro Teatro”, stasera al Rendano “Il Berretto a Sonagli”

COSENZA – Questa sera si alza ufficialmente il sipario della “Rassegna L’Altro Teatro 2017/2018” con il primo spettacolo in abbonamento “Il berretto a sonagli” con Gianfranco Jannuzzo. Finanziato dalla Regione Calabria, quale evento storicizzato- sull’avviso pubblico per la selezione e finanziamento di interventi per la valorizzazione del sistema dei beni culturali, la qualificazione e il rafforzamento dell’offerta culturale- vede, inotre, il supporto dell’Amministrazione comunale di Cosenza. Organizzato dalla società “L’AltroTeatro” guidata dal gruppo di operatori del mondo dello spettacolo locale: Enzo Noce, Giuseppe Citrigno e Gianluigi Fabiano. Sul palco del Teatro A. Rendano 14 appuntamenti all’insegna della grande drammaturgia senza dimenticare, però, il divertimento e il puro spettacolo. Prosa, dai grandi classici agli autori contemporanei e poi, commedie e musical questi gli ingredienti del cartellone ideato da “L’AltroTeatro”. Dunque, questa sera, sarà la volta di un grande classico della drammaturgia italiana “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello. In occasione delle celebrazioni dei 150 anni dalla nascita del drammaturgo siciliano, torna in scena una delle sue opere più amate. Uno dei suoi testi più conosciuti e rappresentati. Una versione diretta da Francesco Bellomo e intepretata dal mattatore siciliano Gianfranco Jannuzzo. La commedia è ambientata nell’immediato dopoguerra, si connota per aver restituito alcune scene tagliate della versione originale e per aver incentrato il testo su molti aspetti tipici di una sicilianità a volte perduti nel tempo.

L’OPERA E LA TRAMA

Il berretto a sonagli” prende spunto da due novelle: “Certi obblighi” e “La verità” di Luigi Pirandello; in entrambi i casi si narra di un marito che, nonostante sia a conoscenza dell’adulterio della moglie, lo accetta con rassegnazione, ponendo come unica condizione la salvaguardia dell’onorabilità scrive nelle sue note di regia Francesco Bellomo – La società costringe gli individui ad apparire rispettabili, obbedendo a precisi codici di comportamento; in realtà tutto è permesso purché si salvino le apparenze. La vicenda trascende, nel suo giuoco beffardo, la realtà dell’ambiente, ma non si sarebbe potuta realizzare al di fuori di quella. Ciampa, scrivano in una cittadina all’interno della Sicilia, è inserito in una società piccolo-borghese, condizionata dai “galantuomini”, ma non esclusa da un rapporto attivo, anche se subalterno, con la classe superiore. La morale sessuale è pur sempre sofisticata, ma acquisisce, nel caso di Ciampa, il decoro convenzionale e ipocrita del codice borghese del perbenismo, un codice sul quale la beffarda rivalsa del subalterno gioca una sua partita arguta e teorizza il sistema pratico, socio-morale delle “tre corde”: la seria, la civile e la pazza. ll recupero del copione originale consente di evidenziare la spontaneità della vis comica pirandelliana. Inoltre, il reinserimento di alcune scene tagliate permette di identificare meglio e la tematica dell’opera e i caratteri dei personaggi. Le musiche di Mario D’Alessandro ci riportano a quelle sonorità forti e terragne che hanno caratterizzato la produzione cinematografica dei film di ispirazione siciliana degli anni ’50.

Teatro Rendano, Paola Turci regala brividi ed emozioni

COSENZA – È strano entrare in sala e trovare poche persone. Ti chiedi il perché di tanti posti vuoti, attendi che si riempiano e facciano spazio a voci, ricordi, al momento di chi vuole regalarsi attimi di felicità a pochi passi dall’artista amato. La sala si riempie, sale sul palco la band e poi arriva lei, Paola Turci, che intona “Off-line”. Tuta nera ricca di lustrini, voce calda, potente. Arriva dritta al cuore la cantante romana. “La vita che ho deciso”, accompagnata dal battito di mani del pubblico, “La prima volta al mondo” e poi il saluto alla “sua” Cosenza . «Immaginate il mio cuore come sta battendo? Questa città mi ha ridato la vita. È un onore suonare in questo magico teatro» . “Volo così”, “Stato di calma apparente”, «Sono sul mio treno» canta l’artista, «Sono trascorsi 24 anni da quando ero su quel treno, mai avrei immaginato di scrivere una canzone nel mio dialetto»  poi, in versione Gabriella Ferri intona “Ma dimme te” ,un brano in cui tratteggia «il profilo di una donna tosta che non scende a compromessi, Anna Magnani, che mi ricorda mia madre e mia nonna», dichiara l’artista. Spettacolare, intima. Rabbia, tormento e sussurri accompagnano la cover di  Domenico Modugno “Dio, come ti amo” eseguita solo con voce e chitarra. “Piccola canzone d’amore”, “Questione di sguardi”, “Saluto l’inverno”. Tra movenze e ritmi carichi di energia e sensualità si arriva al finale con “Bambini” , il brano con cui si aggiudicò il premio della critica nella Sezione Emergenti al Festival di Sanremo del 1989. Ringrazia il sindaco presente e il direttore del teatro, presenta la band e si congeda. Gli applausi e i cori del pubblico la richiamano a gran voce. Lei, più bella e sensuale che mai avvolta nella sua giacca di taglio maschile, rientra, dona e si dona, regala “Fatti bella per te” e “Sai che è un attimo” al cospetto di un pubblico che finalmente si scioglie e si alza in piedi a cantare e scattare foto. Si congeda di nuovo, ma il pubblico non ci sta e la rivuole. La cover di “Un’emozione da poco” e “Ti amerò lo stesso” eseguita solo con voce regalano brividi. Sul ricordo dell’incidente del 1993 canta “Halleluja” di Leonard Cohen, poi lascia il palco, questa volta per sempre. Applausi a scena aperta per la tappa al teatro “Rendano” de “Il secondo cuore tour” di Paola Turci che ha cantato più di due ore senza interruzioni. L’artista romana è caduta e si è rialzata con tenacia. Torna sul palco più forte di prima. È rinata, la cicatrice è ormai un ricordo.

Rita Pellicori

Francesco de Paula, tutto pronto per lo spettacolo sul Santo calabrese

REGGIO CALABRIA- Montato l’imponente palcoscenico, è tutto pronto per la prima assoluta nazionale della straordinaria Opera musical “Francesco de Paula”, sulla vita e i miracoli di San Francesco di Paola, che debutterà al Palacalafiore di Reggio Calabria venerdì e sabato con due spettacoli al giorno: ore 10.30 scuole, ore 21.00 serali.

Quattromila gli studenti di tutta la Calabria pronti ad invadere la Città dello Stretto e si attendono ancora le ultime adesioni soprattutto dagli Istituti reggini. Numerosi anche i gruppi parrocchiali e le associazioni di tutta la regione, a cominciare dall’Avis, che parteciperanno alle rappresentazioni serali.

I biglietti sono disponibili nei punti Ticketone (Reggio: B’Art, a fianco teatro e Media World) e, nei giorni di spettacolo, anche presso la biglietteria del Palacalafiore (ore 10.30/12 e 17/21.00). Per prenotazioni e informazioni su modalità e prezzi riservati a scuole, gruppi, associazioni a scopo sociale, sono disponibili il numero telefonico 09684441888 e la mail info@ruggeropegna.it.

E’ pure prevista la registrazione di uno speciale televisivo e di un dvd dell’intero musical, oltre a servizi per i vari Tg nazionali.

E‘ innanzitutto uno spettacolo emozionante e straordinario, tra opera, teatro e musical, con un allestimento in linea con le più grandi produzioni europee del genere già presentate al Palacalafiore negli ultimi due anni”, afferma Ruggero Pegna, produttore e organizzatore dell’evento, che chiude con quest’opera grandiosa il suo trentunesimo Festival “Fatti di Musica Radio Juke Box 2017”, realizzato con la collaborazione della Regione Calabria (Bando Grandi Festival Internazionali) e di “Alziamo il Sipario” del Comune di Reggio.

La Calabria ha una grande storia – prosegue Pegna –  non è solo lo slogan di questo spettacolo, ma la realtà, sia come regione, sia nello specifico dell’affascinante vita di San Francesco, piena di incredibili miracoli. Per tutti un’occasione di divertimento, ma anche un forte messaggio di pace dalla nostra terra.

Il santo calabrese venerato in tutto il mondo, che attraversò lo stretto di Messina su un mantello, nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 e morì in Francia nel 1507, dove fu chiamato da Re Luigi XI per essere guarito da un male incurabile.

Oltre centocinquanta persone, tra attori, cantanti, ballerini, scenografi, costumisti, tecnici, operai, dopo le prove effettuate a Roma, sono a lavoro per portare in scena la più spettacolare ed emozionante opera moderna sulla vita di San Francesco di Paola, patrono della Calabria.

Il nuovo allestimento dell’opera musical prodotta dalla Show Net di Ruggero Pegna è diretto da Lucio Mazzoli, che ha già curato i Promessi Sposi e altri spettacoli teatrali e musicali e si avvale di alcune delle più prestigiose firme dello spettacolo musicale italiano: scenografie di  Bruno Garofalo, coreografie di Stefano Bontempi, costumi di Silvia Polidori, disegno luci di Marco Macrini, musica e testi di Francesco Perri, compositore e docente del Conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza,  regia di Marco Simeoli, artista, attore, regista, vincitore dell’Oscar Italiano del Musical nel 2015, in questi giorni al Teatro Brancaccio di Roma nella nuova edizione di “Aggiungi un posto a tavola”. Il celebre orafo crotonese Gerardo Sacco firma i gioielli di tre personaggi: il re di Napoli, il Diavolo, la Donna Rossa.

Pronto a salire sul gigantesco palcoscenico reggino anche il  ricco cast, con il bravissimo Renato Campese, storico attore teatrale italiano, nei panni di San Francesco da adulto.

Marco Manca, fino ad ora nel cast di Notre Dame De Paris e voce italiana di Gaston de “La Bella e la Bestia” della Disney, sarà il giovane Francesco, Lalo Cibelli, il magistrale Virgilio della Divina Commedia, sarà il Diavolo; il soprano Annalisa Sprovieri vestirà i panni della mamma di San Francesco, Alessandra Fallucchi, suora  Spencer nel film “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, sarà Brigida, sorella di San Francesco,  Francesco Castiglione, che ha al suo attivo “Un passo dal cielo”, “Che Dio ci aiuti”, “Don Matteo 10”, interpreterà il ruolo di padre Paolo Rendace, Daniele Derogatis, il Casanova dell’omonimo musical, sarà fra’ Nicola.

Ed ancora nel cast: Davide Carpino (frà Angelo), Mirko Iaquinta (fra’ Giovanni), Fulvia Lorenzetti (donna rossa), Sergio Del Prete (Re di Napoli), Chiara Ricca (Angelo), Andrea Tanzillo (cantante napoletano), Vito Aquino (pescatore), Matteo Volpotti (frate Nicola giovane). Il corpo di ballo, che comprende anche un gruppo reduce dal successo di Notre Dame De Paris, è composto da Gianmarco Gallo, Danilo Picciallo, Marco Alimenti, Alfonso Maria Mottola, Alessia Falcone, Miriam Bonaccorso, Rossella Vassallo, Raffaele Cava, Alessandro Ruffo, Samuele Tiso, Federica Fata, Francesca Mandarano, Fabiola De Rose, Francesca Sagula, Giusy Iantorno e Ilaria Rametta.

Imponente l’allestimento scenografico, con varie soluzioni tecnologiche, videoscenografie elettroniche ed effetti 3D, studiato da Bruno Garofalo. I gioielli di alcuni personaggi, come il Re di Napoli, sono realizzati dal celebre orafo crotonese Gerardo Sacco, l’orafo del cinema e della tv.

L’opera si discosta dalla tradizione del genere lirico e tenta coraggiosamente di esplorare nuovi linguaggi e commistioni, dall’ Opera al Musical.

Il risultato è efficace, musicalmente sorprendente, con arie godibili seguite da ben costruiti recitativi sospesi.

Un’opera “Pop” che raggiunge l’obiettivo di emozionare anche chi non conosce la figura di San Francesco di Paola e, al contempo, offrire una sontuoso e straordinario spettacolo di grande impatto visivo, affidato ad un cast di talentuosi interpreti.

Dopo la presentazione alla stampa nella Sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella nell’ambito degli incontro del Salone dell’Orientamento, ultime prove e poi l’atteso debutto.

Per gli indecisi, l’invito a non perdere un evento certamente irripetibile, viste le dimensioni di un’Opera senza precedenti in Calabria.

Tau Unical, al via la nuova stagione con “Quel gran pezzo della Desdemona”

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Tutto pronto per la messa in scena di “Quel gran pezzo della Desdemona” di Luciano Saltarelli al Teatro Auditorium Unical. Il sipario si alzerà il prossimo 23 novembre alle 20.30 con la prima esclusiva regionale della produzione firmata da Napoli Teatro Festival Italia, Teatri Uniti, Casa del Contemporaneo in collaborazione con l’Università della Calabria. Si tratta di una commedia originalissima nel suo genere, che contamina in maniera bizzarra la tragica, articolata e ineluttabile trama dell’Otello di Shakespeare con il registro della commedia sexy degli anni ’70. Il testo, riscritto da Saltarelli, si ispira, oltre che al capolavoro shakesperiano, alla novella di Giraldi Cinzio, letterato e poeta del ‘500: «Nella novella – ha spiegato l’autore e regista – il capitano Moro e Desdemona sono i protagonisti della storia, accanto a loro un alfiere infingardo e un luogotenente. Sarà Shakespeare a regalare un nome a Otello, a Jago e a Cassio e a rielaborare in modo deciso la novella originale. È questo il motivo per cui ho ritenuto lecito riferirmi alla nomenclatura di Cinzio riguardo ai due amanti e di concedermi qualche libertà sulla scelta dei nomi degli altri personaggi, deformandoli per necessità e ruoli che si modificano nel passaggio agli anni ’70». La vicenda si svolge negli anni che vanno dal 1969, anno del primo uomo sulla luna, fino al 1978, anno dell’assassinio di Aldo Moro, nella Milano da bere. In questo spazio-tempo sono presenti la commistione di suggestioni, luoghi comuni e personaggi tipici del filone cinematografico che ottenne grande successo di pubblico in quegli anni: abbiamo il cummenda Brambilla, proprietario illustre di una fabbrica di manichini, padre della bella e svampita Desdemona; l’operaio emigrato dal sud Moro con la sua tuta blu, un omone dal gran cuore e fortemente devoto al lavoro, Iago il cospiratore, operaio che parla in napoletano ed ha una moglie dalla forte indole femminista e dalla dubbia sessualità; infine Cassiolo, anch’egli operaio, romano, innamorato della bella figliola di Brambilla. Sullo sfondo una Milano immersa nell’industria e nei conflitti di classe, ma anche una città devastata dagli atti terroristici degli anarchici.

NOVITà AL TAU

Con l’avvio della stagione quest’anno il Cams ha deciso di lanciare un contest sulla pagina facebook dal titolo “Un foyer per due”. Basterà scattare una foto, prima o dopo lo spettacolo nel foyer del Tau, tra chi entra o chi esce. Riti, gesti, soddisfazioni o noia di chi va a teatro, ma senza mai fotografare i volti. Le foto dovranno essere postate sul profilo Fb del Tau e saranno votate con i like degli utenti. Alle ore 12 del giorno che precede il nuovo spettacolo in cartellone (in questo caso le ore 12 del 28 novembre), i responsabili della pagina Fb controlleranno la foto più votata e l’utente che l’ha postata vincerà due biglietti (in questo caso “Enrico IV” in programma il 29 novembre).