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Storia di un matrimonio – Recensione del film Netflix

Dal 6 dicembre è disponibile su Netflix Storia di un matrimonio del regista Noah Baumbach con Scarlett Johansson e Adam Driver.

La storia del cinema contemporaneo è costellata di pellicole che raccontano l’amore, il matrimonio e il divorzio, ma in questo film Baumbach ha scelto di dare un taglio tutto personale alla storia che viene raccontata in 136 minuti di lacrime, ironia, costernazione e quotidianità.

Il cinema ci ha regalato molte pellicole che indagano sullo sgretolarsi di quell’istituzione che è il matrimonio. Da Divorzio all’italiana fino a Kramer contro Kramer, diversi registi si sono impegnati a rappresentare quanto c’è di più comune nella vita degli esseri umani: la fine di un amore. In particolare, l’occhio scrutatore dei registi si è posato spesso su quelle che sono le implicazioni legali, sociali e familiari di un divorzio.

SEPARARSI PER CAPIRSI

Questo è ciò che fa anche Noah Baumbach in Storia di un matrimonio. A dirla tutta, l’interesse del regista per la tematica era già emerso in una sua precedente pellicola. Ne Il Calamaro e la Balena il divorzio veniva raccontato attraverso gli occhi di un bambino. In Storia di un matrimonio, invece, Baumbach narra il divorzio dal punto di vista della coppia e, soprattutto, dal punto di vista di ciascun membro della coppia.

Ecco cosa rende questa pellicola tanto originale nell’ambito della cinematografia su affetti, famiglia e relazioni. Per una volta, la fine dell’amore, il crollo del matrimonio divengono pretesto per soffermarsi sull’individualità di chi compone il matrimonio stesso e la coppia. Percorrendo le tappe di un “noi”, dall’intimità fino al punto di rottura, Baumbach riflette su come, a volte, sia necessario aspettare la fine per capire, su come solo la rottura permetta di comprendere meglio se stessi e la propria relazione.

LA PERFEZIONE CELA L’ODIO

Protagonisti della storia sono Charlie e Nicole Barber. Lui regista teatrale perfezionista di New York, lei attrice di cinema di Los Angeles. I due s’incontrano per caso e si ritrovano l’uno nell’altro. S’innamorano. Il matrimonio, poi un figlio. Le loro vite sono sincronizzate e sembrano perfette, tra casa e palcoscenico. Ma la perfezione, si sa, nasconde spesso un’insidia, che attende il momento giusto per destarsi. Così, all’improvviso, Nicole si accorge che quello che sta vivendo è un sogno a occhi aperti… ma non il suo. A lungo ha creduto che il suo sogno fosse quello di Charlie. Solo dopo tempo e un brusco risveglio sulla realtà si rende conto di non essere la protagonista di quel sogno, ma soltanto una comparsa. Torna a Los Angeles con il bambino. “Momentaneamente”, una parola sussurrata, ma gli occhi non mentono: entrambi sanno, pur non ammettendolo, che nulla tornerà più come prima.

Charlie e Nicole si sono amati, forse si amano ancora, nonostante il risentimento, i sogni persi, il conoscersi così a fondo e l’abitudine. Nonostante in quell’amore si faccia strada, irruento come un fiume che consuma la roccia, un odio inaspettato, ma così realistico da fare quasi male. Perché, come l’arte insegna da sempre, amore e odio sono due facce della stessa medaglia, due poli di un magnete: l’uno non esiste senza l’altro. La separazione di Nicole e Charlie inizia pacificamente, è adulta benchè pregna di sofferenza emotiva e interiore. Ogni spettatore, perfino chi non ha attraversato un’esperienza simile, lo percepisce. E percepisce tutto il dolore e la quotidianità sfilacciata che si celano nei silenzi, nelle lacrime trattenute, nelle espressioni attonite, fino all’esplosione finale.

IL DOLORE PASSA DAGLI OCCHI

La sensibilità di Noah Baumbach, forse maturata da una recente esperienza personale, traspare potente in ogni fotogramma di questa pellicola, che si snoda lenta ma densa tra i primi piani dei protagonisti su cui spesso la camera indugia per lunghi istanti. Istanti preziosi che catturano l’occhio di chi guarda che, rapito, non può distogliere mente e animo dallo schermo.

Sublimata da un montaggio incisivo, la regia di Baumbach è fluida, perfetta per la narrazione di questa storia. Predilige i primi piani, lasciando che siano gli occhi a raccontare, ancora più dei dialoghi. Dialoghi che oscillano tra quotidiana comicità e violenza verbale, sfiorando silenzi che si caricano di rumore. Una comunicazione visiva quella messa in atto da Baumbach che, attraverso gli occhi, si propone di raccontare il mondo interiore di due persone, che percepiscono la morte dell’io nel noi e lo riscoprono al di fuori del matrimonio. Charlie e Nicole, provocati dalle insinuazioni dei rispettivi avvocati, si aggrappano a colpe e amarezze rimproverate all’altro. Le riportano a galla con verosimile violenza e si travestono delle versioni più grottesche di se stessi. Nicole vuole brillare ed essere al centro dell’attenzione, mentre Charlie, quasi rassegnato, rischia di diventare l’uomo invisibile.

Ciò che più colpisce in questa pellicola è il tessuto di realtà che inzuppa ogni scena. Non c’è enfasi artificiale, non ci sono emozioni così accentuate da risultare finte. La sensibilità che percorre tutta la sceneggiatura (dello stesso Baumbach) è così fine che si estende come un ramo gentile dal copione fino alle performance degli attori. Pochi sono i personaggi in scena, perchè tutta l’attenzione si concentri sui due eccezionali protagonisti.

ADAM DRIVER E SCARLETT JOHANSSON DA OSCAR

Scarlett Johansson, finora imbrigliata nel ruolo della femme fatale e della supereroina bellissima, riesce finalmente a dimostrare un talento che faticava a emergere. La sua presa di coscienza è cruda e vera e toccante. In un tempo in cui ancora alla donna si chiede di essere madre per sentirsi realizzata, Nicole è una donna che dà voce a tutte le donne. Perchè l’amore è puro, forte, totalizzante ma non deve divorare l’io e il suo sogno. E una simile dimenticanza non può che sfociare in un egoismo doloroso ma necessario.

Che Adam Driver fosse un attore di talento era noto ai più (è suo il Kylo Ren della nuova trilogia di Guerre Stellari) ma anche ai cineasti più raffinati (Blackkklansman, L’uomo che uccise Don Chisciotte, Silence). In Storia di un matrimonio ne dà ulteriore prova. Fa sorridere, provoca immediata empatia. Appare temibile, in un momento di rabbia guizzante. Quest’interpretazione è una straordinaria dimostrazione delle doti di questo giovane attore, capace di esprimere un ventaglio incredibilmente ampio di emozioni e sensazioni, senza mai apparire forzato. Un candidato perfetto per la statuetta più ambita dagli attori, ma certamente non è necessario un premio che dimostri quanto valga.

Non meno brillanti i due attori di supporto: Laura Dern e Ray Liotta. Interpreti di due legali, danno una rappresentazione perfetta del concetto di “avvocato del diavolo”. Cinici, spregiudicati: non esitano a ricorrere a subdole manipolazioni per ottenere la vittoria nella battaglia legale. La Dern e Liotta sono limpido esempio di quegli avvocati ipercompetitivi, che istigano i loro assistiti al contrasto acceso e alla denigrazione. Quella che doveva essere una separazione pacifica e consensuale diviene terreno di uno scontro ideologico tra due io che per la prima volta si trovano sganciati da quel noi in cui si erano amalgamati. L’ingerenza dei due avvocati alimenta la scintilla della rivalsa e del risentimento. Incomprensioni e non detti trasformano il “cosa amo di questa persona” in uno sbottato e sofferente “vorrei che morisse”.

L’AUTOPSIA DI UN AMORE

Storia di un matrimonio è una rappresentazione quasi teatrale di uno spaccato di vita. Non a caso, il teatro, la recitazione divengono nella pellicola una valvola di sfogo dei sentimenti contrastanti che seguono al cedimento del rapporto amoroso. Il regista, come su un palcoscenico, mette in scena un gioco delle parti. Tutto è buio e gli spettatori possono rivolgere la loro attenzione ai due fasci di luce bianca che illuminano Charlie e Nicole. Sono loro i protagonisti e, pur nella finzione, appaiono così umani, prendono voce e ritrovano una personalità smarrita: di fronte a una telecamera, prendendo in mano un microfono. Sì, la performance di Adam Driver nella canzone Being alive (dal musical Company di Stephen Sondheim) esprime tutto il bisogno d’amore che pure resta dopo una separazione dolorosa, perfino tra due persone che si sono odiate ma che, forse, non hanno mai smesso di amarsi e mai lo faranno.

Storia di un matrimonio non è pertanto solo un film sul divorzio. È un film sull’amore, sulle sue molteplici sfumature, sulla ricerca di sè e il bisogno di essere amati, anche e soprattutto nel dolore e nella solitudine. Con acuta empatia, pezzo dopo pezzo, il film costringe i protagonisti ad affrontarsi e il pubblico a scontrarsi con una tempesta emozionale.

Storia di un matrimonio s’insinua sotto pelle, ferisce profondamente, prende possesso del nostro posto, rovina il sonno. Ma rende consapevole di cosa vuol dire, davvero, essere vivi.

Francesca Belsito

Superliminal, tra sogno e prospettiva. Alla scoperta del titolo Pillow Castle

Che succede quando arte e psicanalisi si incontrano nel mondo videoludico? Nasce Superliminal.

Superliminal è un gioco di prospettiva forzata: questo vuol dire che tutto, all’interno del gioco (giocatore compreso), è soggetto a cambiamenti di prospettiva a seconda della sua posizione su un immaginario piano cartesiano.

UN GIOCO DI PROSPETTIVA

Superata la definizione in stile Wikipedia, possiamo fare un passo in avanti e uscire dai normali canoni del videogame per proiettarci in quella che è l’essenza di Superliminal: un tour nell’arte della prospettiva che strizza l’occhio ad artisti del calibro di Escher, Dalì e Brunelleschi. La prospettiva, però, non viene sondata solo dal punto di vista artistico ma anche da quello psicoanalitico di stampo freudiano, sfiorando sottilmente la critica estetica. Potranno sembrare paroloni accodati a nomi altisonanti, ma datemi fiducia per qualche altro paragrafo e vi mostrerò l’arte messa in scena dai Pillow Castle.

Molto spesso, soprattutto negli ultimi tempi, il mercato ci ha abituato a titoli per lo più lineari, prevedibili nella storia ma complessi nella giocabilità. Non tirerò in mezzo i giochi alla Souls, perché abusati ormai in ogni recensione videoludica, ma mi atterrò invece all’effettività del gioco. E soprattutto a ciò che è riuscito a trasmettermi, da vecchio giocatore che ha divorato floppy, CD e Blu-Ray di videogiochi e si è anche un po’ annoiato a morire nei baratri come tutorial.

TRA PUZZLE E SOGNO

In Superliminal non si spara e non si muore perché è un puzzle game. Al massimo ci si può innervosire per la difficoltà nel risolvere un puzzle. In Superliminal non ci si annoia mai e questo perché i Pillow sono riusciti, nelle due ore circa di gioco, a creare meccaniche sempre differenti e originali, passando dalla semplicità escheriana dello spostare gli oggetti sul piano a un sistema di portali che ingrandiscono e riducono intere ambientazioni.

La storia inizia con il nostro protagonista che fa il suo ingresso in un sogno lucido. Questa esperienza, pilotata da un’azienda del settore, dovrebbe aiutare nella ricerca della tranquillità. Tutto, però, cambia quando usciamo dai confini della struttura monitorata e ci spostiamo nel backstage. A molti amanti dei puzzle game in prima persona, questo può ricordare il titolo Valve “Portal e non posso dissentire. È un chiaro riferimento, come lo è anche il senso di positività e umorismo. Tuttavia, quel passo all’esterno della struttura ha un profondo significato che forse dal principio non riusciremo a cogliere, ma con una pura immanenza estetica che ci condurrà su un sentiero impervio e intellettualmente diverso.

Da quel momento, infatti, gli scienziati non riescono più a trovarci. Siamo esterni allo schema e impossibili da svegliare. Perfino cadere nel vuoto, risveglio di emergenza in Inception, non funziona. Cadere, invece, ci farà piombare ancora più in profondità nel sogno, aprendoci un nuovo capitolo del gioco. Qui si scopriranno molti altri retroscena, si troveranno ambientazioni orrorifiche, umoristiche e infantili, ma lascio a coloro che lo proveranno il piacere della scoperta.

UNA SINFONIA TRA LE PARTI

Il livello tecnico di esecuzione è eccellente. Nonostante l’utilizzo del motore Unity, non proprio il massimo per la grafica 3D, non ho riscontrato bug, al massimo qualche glitch grafico sugli oggetti troppo grandi. Il level design è ambizioso ma concorde allo sfruttamento della meccanica prospettica del gioco. Tutto è funzionale alla dinamica prospettica del gioco, persino la musica che muta di pitch a seconda della grandezza dell’oggetto da cui proviene.

Quest’opera è di sicuro esempio eccellente di quando il team di una software house lavora come una forza concertata, rendendo la propria opera una sinfonia egregiamente strutturata in ogni sua parte. Dalla musica ai testi, tutti i settori hanno dato il loro contributo in ogni momento e traspare chiaramente il divertimento che ne è venuto nel farlo. Divertimento palpabile dal giocatore che, inconsapevolmente, segue le vicende, rincorre il risveglio, fino al raggiungimento del climax finale del tutto inaspettato.

ORIGINALITÀ E PUNTI DI VISTA

Non siamo davanti ad un capolavoro da tripla A, non è quello l’aspetto che mi ha deliziato del gioco. Ciò che veramente rende unico questo titolo sono l’aspetto creativo, l’originalità, i colpi di scena psicologici e persino motivazionali, fuori schema ma mai fuori plot. I puzzle sempre diversi sono riusciti a farmi dimenticare del tempo, a farmi chiedere se non mancasse qualcosa alla mia visione e se l’unica cosa effettiva da fare non fosse cambiare il punto di vista sul problema per riuscire a risolverlo.

Superliminal è questo: un tour in un museo in cui il museo stesso amplia i propri dedali all’interno della psiche di ognuno di noi.

Daniele Mr. Ink Ferullo

Per saperne di più sul gameplay, qui l’esperienza di gioco in streaming sulla nostra pagina facebook Nerd30.

https://www.facebook.com/NerdA30/videos/2776297835742446/

League of Legends, tutte le ultime novità di casa Riot Games

In occasione del decimo anniversario dal lancio di League of Legends, lo scorso 16 ottobre siamo stati inondati da un impressionante mole di novità marchiate Riot Games.

Durante la notte tra il 15 e il 16 ottobre siamo rimasti in compagnia di Ryze per attendere gli annunciati cambiamenti in previsione della pre-stagione 2020, ma non eravamo pronti a ciò che ci siamo trovati davanti.

Sono stati annunciati:

-cambiamenti della pre-stagione
-un nuovo campione
-un gioco di carte collezionabili
-un gioco per console e dispositivi mobili
-TFT mobile
-una serie tv animata
-un gioco di ruolo
-un picchiaduro
-un fps

LA PRE-STAGIONE

Ogni anno ci vengono proposti radicali cambiamenti del gioco volti a non far stallare il meta. Questa volta è toccata ai draghi elementali: oltre ad avere nuovi effetti ai quali siamo abituati, a seconda di quale sarà il terzo drago a spawnare cambieranno alcuni elementi della mappa, ad esempio se il terzo drago sarà un infernale sparirà l’erba alta intorno ai buff, mentre un drago dell’oceano ne farà crescere dell’altra.
Inoltre il drago maggiore non potenzierà più gli effetti degli altri draghi già accumulati, ma fornirà un grosso vantaggio: colpire un campione nemico con una certa soglia di salute lo eliminerà istantaneamente.

IL “NUOVO” CAMPIONE

Erano ormai giorni che si vociferava del ritorno di Senna, la moglie di Lucian, che nella storia era stata uccisa da Thresh. L’annuncio del ritorno è stato accompagnato da una cinematica in cui si vede Lucian liberarla dalla lanterna di Thresh.
Per ora sappiamo di lei che è un mezzo spettro e che rivestirà il ruolo di supporto.

ARCANE

Qui c’è poco da dire, la community aspettava da tanto una serie animata in cui poter vedere i propri personaggi preferiti.

LEGENDS OF RUNETERRA

È il gioco di carte collezionabili dell’universo di LoL, sarà free to play anche se sarà possibile acquistare delle carte dall’apposito shop.

LEAGUE OF LEGENDS: Wild Rift

È la versione mobile del gioco a cui tutti siamo abituati, all’inizio saranno pochi i campioni disponibili, gli altri verranno aggiunti col tempo.

Sia LOR che LOLWR saranno disponibili nel 2020 inoltrato, ma alcuni fortunati giocatori possono già partecipare ai test della beta. Bisognerà solo pre-registrarsi e sperare di essere scelti.

TFT Mobile

L’ormai giocatissimo autochess di LoL approda finalmente su dispositivi mobili. Fin dall’inizio è stato chiaro che la Riot si sarebbe mossa in questa direzione, sicuramente questo non farà che aumentarne la popolarità.

PROJECT A, F, L

Sono altri 3 giochi su cui la Riot sta lavorando, ma non hanno ancora un nome. Rispettivamente sono uno sparatutto, un MMO e un picchiaduro e sicuramente ci vorrà qualche anno prima di vedere qualcosa di più definito.

Dopo tutte queste novità sarà difficile concentrarsi sui mondiali, ma sicuramente saranno teatro di ulteriori sconvolgimenti.

Giulio Ciambrone

Recensione Joker: una risata soffocata

Tra i film più attesi dell’anno, il Joker di Todd Phillips e Joaquin Phoenix è arrivato nelle sale.

Negli anni ho visto susseguirsi sullo schermo molteplici versioni di Joker, l’uomo con il viso dipinto di bianco acerrimo nemico di Batman. Tutte avevano in comune una malvagità innata ed estrema, giustificata dal cliché più comune nella storia del cinema: ”È folle”.

OLTRE LA FOLLIA CRIMINALE

Da Nicholson a Leto passando per Ledger e un’altra decina delle serie e lungometraggi animati, tutte le versioni avevano in comune quella follia criminale netta che appiattiva e classificava il personaggio come “cattivo” canonico, come nemesi dell’eroe, che non può esistere senza la sua controparte eroistica. Il Joker di Todd Phillips interpretato da Joaquin Phoenix (Her, Il Gladiatore) prende una strada completamente differente. Non racconta il criminale, racconta di come un uomo buono e ingenuo sia stato massacrato dalla vita e dalla società e costretto a diventare il simbolo involontario della classe disadattata e povera della città.

 

La città allora avrebbe potuto chiamarsi chiamarsi Gotham, New York, Milano o Tokyo. Non avrebbe fatto alcuna differenza così come la presenza del granitico Thomas Wayne. Un altro cognome non avrebbe intaccato l’evoluzione del personaggio. Questo perché, il film di Phillips, non è una storia su Batman, non è un cinecomic canonico con buoni e cattivi. Joker è una pellicola crudele che racconta il disagio di avere un disturbo psicologico, di un uomo buono che combatte da solo contro una società capitalistica dove perfino le emozioni sono riservate a coloro che riescono a riscattarle con violenza o denaro.

JOAQUIN PHOENIX E IL PESO DI UN’ICONA

Arthur Fleck si fa quindi luce in questa società oppressiva. Cerca nel suo piccolo di essere quell’uno che fa la differenza utilizzando come mantra le parole della madre Penny, interpretata da Frances Conroy (American Horror Story, The Aviator): “Sono nato per portare felicità e allegria a tutti”. Questa poderosa presa di posizione iniziale viene, però, cesellata con una violenza e potenza uguali e contrarie che lo costringono alla discesa in un oblio nichilista dove ogni speranza viene spazzata via, soprattutto quelle che vengono riscattate con sudore e dolore durante il film stesso.

Con tocchi delicati, si susseguono nelle scene le metafore e le citazioni che Todd inserisce senza renderle palesi, senza far distogliere mai la telecamera dal suo protagonista che splende di bravura. Joaquin è indiscutibile, carica sulle spalle il peso dei suoi predecessori e di un personaggio tutt’altro che semplice e lo canalizza in un corpo scenico ed espressivo che rappresenta in tutto e per tutto non solo il personaggio, ma anche ciò che sta subendo dalla società, e perfino la società stessa. Sulla carta e sullo schermo Joaquin Phoenix merita a pieno titolo il prossimo Oscar come miglior attore protagonista.

ISTANTANEE DI UN’ANIMA FERITA

Il film non perde in qualità neppure sul lato tecnico. Todd Phillips fa un salto di qualità rispetto ai suoi precedenti film comici e si lancia a capofitto in questa nuova avventura drammatica portando con sé anni di esperienza. Le riprese dei dettagli, gli zoom a seguire, i campi lunghi e i piani sequenza sono studiati in ogni tratto e la fotografia è sempre impeccabile. Le luci mettono in evidenza il lato peggiore della società. Illuminano od oscurano Arthur a seconda della scena e cambiano i mood dell’ambiente seguendo le vicende, da un sole luminoso a tinte calde iniziali fino alle luci al tungsteno sfarfallanti dei momenti più oscuri.

FAR LUCE SULLE OMBRE

Avrei voluto trovare delle pecche in questa pellicola, una base su cui poter esporre realisticamente una critica negativa ma, per la prima volta da quando i cinecomic sono ascesi all’Olimpo cinematografico, mi trovo in seria difficoltà nel farlo.

Questo film è delirante, divertente, commovente, socialmente e politicamente impegnato e mai una volta volgare o trash. Todd è riuscito in qualcosa in cui per anni nessun altro regista di cinecomic è riuscito:

RAPPRESENTARE UN PERSONAGGIO CONTROVERSO COME JOKER NON ATTRAVERSO LA VIOLENZA MA ATTRAVERSO LA SPERANZA.

Daniele Ferullo

[#SpecialeStradeDelPaesaggio] Intervista allo sceneggiatore Giuseppe De Nardo

In occasione de “Le Strade del Paesaggio” abbiamo avuto il piacere di conoscere lo sceneggiatore partenopeo Giuseppe De Nardo.

Dall’esordio come disegnatore fino all’approdo alla Sergio Bonelli Editore in veste di sceneggiatore delle storie con protagonista l’Indagatore dell’incubo: chi è Giuseppe De Nardo? Lo abbiamo incontrato a “Le Strade del Paesaggio” e ci ha raccontato qualcosa della sua lunga carriera e della sua passione per l’arte. Infine, ha lasciato un piccolo consiglio spassionato per chi desidera approcciarsi al mondo della sceneggiatura.

Buona visione!

Intervista a cura di Miriam My Caruso

Riprese e Montaggio a cura di Daniele Mr. Ink Ferullo

[#SpecialeStradeDelPaesaggio] Intervista a RichardHTT

Durante il festival “Le Strade del Paesaggio” abbiamo avuto il piacere di incontrare l’eclettico e divertente RichardHTT.

Richard ci ha raccontato delle sue esperienze nel mondo dell’arte e di Youtube, della sua passione per i manga e di come questa ha stimolato la sua creatività in modi sempre più fantasiosi. Dopo i corti animati, le illustrazioni e il libro “Quel kiwi ti sta fissando”, quali sono i progetti futuri di Richard? Durante la nostra intervista ci ha svelato una piccola chicca.

Inoltre, conoscendo la smisurata fantasia creativa di RichardHTT, lo abbiamo sfidato in una challenge “aromatica”: basteranno un bastoncino in legno e del caffè per creare arte? Scopritelo in questo video, buona visione!

Intervista a cura di Daniele Icelo Pezzolla

Riprese e Montaggio a cura di Daniele Mr. Ink Ferullo

Le Strade del Paesaggio, inaugurata la XIII edizione del Festival del Fumetto

Ha tagliato ieri i nastri di partenza il Festival del fumetto e del gioco Le Strade del Paesaggio, con un inizio suggestivo per la tredicesima edizione al Chiostro di San Domenico.

Il tradizionale evento dedicato al fumetto e al gioco, che quest’anno si presenta al pubblico con un affiche originale realizzata da Andrea Scoppetta, rievocativa in chiave post moderna dei bronzi di Riace, simbolo della Calabria in tutto il mondo, sarà strutturato in due imponenti sezioni divise tra il suggestivo Chiostro di San Domenico e il Castello Svevo della città bruzia.
Nella giornata di ieri sono state inaugurate le mostre, le residenze d’artista e si svolgerà la cerimonia del premio Andrea Pazienza. Negli spazi del Bocs Museum, importante luogo dedicato all’arte contemporanea, sono infatti allestite varie mostre: una personale di Giampiero Casertano, disegnatore che nel corso della sua carriera ha realizzato numerose storie di Dylan Dog; Pink una collettiva di autrici donne, tra cui Grazia La Padula, Margo tram, Barbara Baldi, Simona Binni, Nicoz Balboa e l’artista siriana Diala Brisly, che mette insieme le matite “rosa” più interessanti del panorama contemporaneo, capaci si cogliere l’evoluzione del tratto e del colore e coniugarlo ai grandi temi dell’arte contemporanea, tra di loro. Un’altra mostra sarà dedicata ai supereroi, dalle grandi produzioni Marvel fino a Dc Comics, da Batman a Superman, attraverso le opere di autori quali Goran Parlov, Luca Maresca, Pasquale Qualano e molti altri.

Da oggi sabato 21 e domenica 22 settembre, il Castello Svevo sarà attrezzato per un’immensa area dedicata al fumetto e soprattutto al gioco in ogni sua versione, dando risalto al digitale e alle innovazioni tecnologiche.
Una grande area sarà dedicata ai videogames, con oltre 50 postazioni dove sarà possibile cimentarsi con capolavori del videogioco tra cui Fortnite, Overwatch e Apex e diverse Nintendo Switch. Tra le console presenti anche la Play Station 4 e la XBox One, oltre ai tanti computer retro e supporti per la realtà virtuale tra cui l’Oculus Rift S e il Sony VR4.
Il castello ospiterà anche una mostra dedicata ai supereroi che permetterà al pubblico di entrare nel mondo di personaggi come Tony Stark, visitando il suo laboratorio, partecipare al centro di tiro con Winter Soldier, stare seduti sul trono di Black Panther, o visitare la prigione di Harley Queen.
Lo spazio sarà arricchito anche da giochi virtuali e da tantissime attività in programma grazie alla presenza di un gruppo di cosplayer che anima gli eventi nerd e i festival di tutta Italia e aiuterà il pubblico a vivere una vera esperienza immersiva nel mondo degli Avengers.
Molto ricca anche la sezione dedicata ai giochi da tavolo, organizzata insieme all’associazione Master of Comics, con la collaborazione di Giochi Uniti. Nello spazio ludico sarà presente anche la Lega Pokèmon Cosenza con una serie di attività.
Atteso l’incontro di sabato 21 alle 18.00 con Sio, mitologico inventore di Scottecs, presentato, intervistato, moderato e messo in mezzo da Stefano “S3Keno” Piccoli.

Anche per questa XIII edizione il Festival collabora con Epicos per l’organizzazione del Cosplay Contest 2019.

Quest’anno la sfida si svolgerà il 22 settembre alle 15:30 presso il Castello Svevo e vedrà la partecipazione di ospiti speciali che si esibiranno e premieranno i vincitori.
Tra gli ospiti anche lo youtuber Richardhtt che incontrerà il pubblico e presenterà il suo nuovo libro edito da Mondadori.
Spazio anche ai kids con numerose attività, tra cui un laboratorio di maschere dedicate a Minecraft. Nel giardino del Castello saranno collocate tantissime postazioni dedicate agli artisti indipendenti, un laboratorio di Action Figures, tornei di larp e Radio festival che trasmetterà in diretta interviste e musica.
A coinvolgere ulteriormente gli spettatori un GDR live ispirato al Commissario Mascherpa, poliziesco a fumetti ambientato in Calabria: il pubblico dovrà risolvere un misterioso delitto avvalendosi delle ultime tecnologie messe a disposizione dalla scientifica della Polizia Di Stato.

Il Festival Le Strade del Paesaggio, a cura di Cluster Società Cooperativa, è un progetto a valere sul PAC Calabria 2014/2020 (Az.1 tip.B), con il patrocinio del Comune di Cosenza e il sostegno della Camera di Commercio di Cosenza.

PROGRAMMA

 
21 SETTEMBRE CASTELLO SVEVO

dalle 10.00
GIOCHI DA TAVOLO Sessioni di gioco e tornei di: Deadland, Carcassonne, Coloni di Catan, Bicchieri Sprint, Mimiq, Fantascatt, Express, Dubito, Assal- to al Castello, Kingsburg The Dice Game, Drop It

GDR Il Commissario Mascherpa Ispirato all’omonimo fumetto edito da Polizia Moderna in collaborazione con Polizia Scientifica di Cosenza con la partecipazione di:Francesco Aiello, attore; Daniele Bigliardo, disegnatore del fumetto

LARP Rievocazione storica ispirata alla cultura normanna e vichinga a cura di Norman Wolves Cosenza

AREA VIDEOGAMES Free Play dei maggiori titoli in uscita, tra cui Mortal Kombat 11, Fortinite e PES 2020. Nell’area inoltre postazioni dotate di visori Sony PlayStation VR e Oculus Rift

ore 17.00 Tornei di PES 2020 e Fortnite
POKEMON Attività e tornei al Gioco di Carte Collezionabili Pokémon e Premier Challenge su Nintendo 3DS con Pokémon UltraSole e Pokémon UltraLuna.
ARTIST ALLEY Green Moon Artists, Pasquale Grispino, Roberto Megna, MP Caricature & Ritratti, Gaspare Orrico, Rita Pizzonia, Federico Pugliese, Marco Campanella & more.
Make up e moda a cura di Moema Academy L’esercito dei bronzi a cura di Circo dei Tatuatori di Napoli

RESIDENZE D’ARTISTA, dalle ore 16.00
disegni live con Daniele Bigliardo, Diala Brisly, Giancarlo Caracuzzo, Giò Quasirosso, Andrea Scoppetta, Luca Ralli

ATELIER D’ARTISTA, dalle ore 17.00
L’arte del disegno incontra l’industria tradizionale. Tre artiste, Grazia La Padula, Simona Binni e La Tram si lasceranno ispirare dai prodotti e dalla storia delle aziende con cui entreranno in relazione elaborando disegni e bozzetti per nuove confezioni, fantasie di tessuti, maglie, tappeti oppure per realizzare prodotti dal design innovativo

AREA KIDS ore 16.00 Laboratorio di Fumetto: disegna i supereroi!
ore 17.00/19.00 Le Mascotte Minnie & Topolino ITruccabimbi Photo Booth: Crea il tuo personaggio!
Spazio Baby (4/10anni) Un’intera area dedicata ai bambini, con: Baby Dance, giochi tematici a squadre, giochi di movimento. Laboratori Crea la Tua Maschera, Cornice di Pasta e Vasetto di sale colorato a tema Avengers/Comics/Disney. A fine laboratorio tutti i bambini porteranno a casa un gadget in ricordo!

AREA MOSTRE E COSPLAY Esposizione delle auto realizzate dal reparto corse dell’Unical, veri e propri modelli all’avanguardia che ti permetteranno, attraverso dei simulatori, di vivere il brivido della gara! Real Avengers Experience Ambientazioni e scenari ispirati ai supereroi che ti porteranno direttamente nel mondo degli Avengers!

RADIO FESTIVAL incontri, interviste e musica in giardino scopri il programma completo sul sito www.lestradedelpaesaggio.com

SUL TETTO DEL CASTELLO Laboratori di disegno dal vero a cura della Scuola Del Fumetto Body Painting con Sonia Key e Giancarlo Caracuzzo Spazio Selfie con i Ladri di Luce
Disegna la città, spazio dedicato alla pittura sul terrazzo più bello di Cosenza

AREA PALCO ore 18.00 S (er )IO, ma non troppo Stefano “S3keno” Piccoli intervista Sio evento realizzato in collaborazione con ARF Festival

ore 19.30 Aperitivo disegnato in giardino illustrazioni live e bevande colorate con Amaro Silano
Live Set Rocco Riccelli live trumpet & dj set

22 SETTEMBRE CASTELLO SVEVO

dalle ore 10.00
GIOCHI DA TAVOLO Sessioni di gioco e tornei di: Deadland, Carcassonne, Coloni di Catan, Bicchieri Sprint, Mimiq, Fantascatt, Express, Dubito, Assal- to al Castello, Kingsburg The Dice Game, Drop It
GDR Il Commissario Mascherpa Ispirato all’omonimo fumetto edito da Polizia Moderna in collaborazione con Polizia Scientifica di Cosenza con la partecipazione di:Francesco Aiello, attore; Daniele Bigliardo, disegnatore del fumetto

LARP Rievocazione storica a cura di Norman Wolves Cosenza

AREA COSPLAY
ore 11.00 Inizio attività e formazione squadre ore 11.30 Pictionary al buio
ore 12.00 Memo Nerd
ore 13:00 Caccia al tesoro
ore 14:00 Gara dei selfie / Disegno creativo ore 17:00 Quiz
ore 18:00 Killer Karaoke

AREA VIDEOGAMES Free Play dei maggiori titoli in uscita, tra cui Mortal Kombat 11, Fortinite e PES 2020. Nell’area inoltre postazioni dotate di visori Sony PlayStation VR e Oculus Rift ore 11.00 Torneo di Mortal Kombat ore 16:00 Free Play di Fortnite

POKEMON Attività e tornei al Gioco di Carte Collezionabili Pokémon e Premier Challenge su Nintendo 3DS con Pokémon UltraSole e Pokémon UltraLuna. 10:00 Midseason Showdown videogioco 16:00 Torneo del gioco di carte collezionabili

ARTIST ALLEY Green Moon Artists, Pasquale Grispino, Roberto Megna, MP Caricature & Ritratti, Gaspare Orrico, Rita Pizzonia, Federico Pugliese, Marco Campanella & more.
Make up e moda a cura di Moema Academy
L’esercito dei bronzi a cura di Circo dei Tatuatori di Napoli
RESIDENZE D’ARTISTA dalle ore 16.00 Luca Ralli, Giò Quasirosso, Andrea Scoppetta, Diala Brisly Ancient Echoes con Stefania Binetti e Silvia Terrieri
ATELIER D’ARTISTA dalle ore 17.00 L’arte del disegno incontra l’industria tradizionale. Tre artiste, Grazia La Padula, Simona Binni e La Tram si lasceranno ispirare dai prodotti e dalla storia delle aziende con cui entreranno in relazione elaborando disegni e bozzetti per nuove confezioni, fantasie di tessuti, maglie, tappeti oppure per realizzare prodotti dal design innovativo.

AREA KIDS ore 10.30/12.30 Le Mascotte Minnie & Topolino Truccabimbi; Photo Booth: Crea il tuo personaggio!
ore 16.00 Laboratorio: realizza la tua maschera di Minecraft!
ore 17.00/19.00 Spazio Baby (4/10anni) Un’intera area dedicata ai bambini, con: Baby Dance, giochi tematici a squadre, giochi di movimento. Laboratori Crea la Tua Maschera, Cornice di Pasta e Vasetto di sale colorato a tema Avengers/Comics/Disney. A fine laboratorio tutti i bambini porteranno a casa un gadget in ricordo!
dalle 17.15 Sfilata con Costumi di scena, Baby Dance

AREA MOSTRE E COSPLAY
Esposizione delle auto realizzate dal reparto corse dell’Unical, veri e propri modelli all’avanguardia che ti permetteranno, attraverso dei simulatori, di vivere il brivido della gara!
Real Avengers experience

Ambientazioni e scenari ispirati ai supereroi che ti porteranno direttamente nel mondo degli Avengers!

RADIO FESTIVAL incontri, interviste e musica in giardino

SUL TETTO DEL CASTELLO Laboratori di disegno dal vero a cura della Scuola Del Fumetto; Body Painting con Sonia Key e Andrea Scoppetta ; Spazio Selfie con i Ladri di Luce; Disegna la città, spazio dedicato alla pittura sul terrazzo più bello di Cosenza

AREA PALCO ore 15.00

COSPLAY CONTEST, a cura di Epicos
ore 18.00 incontro con RichardHTT
ore 19.30 Performance musicali di Gasp Winx, ColdMy & more.
ore 20.00 Aperitivo disegnato in giardino e illustrazioni live

[#NerdGames] Tutte le novità dal Nintendo Direct di questa notte

Il Direct Nintendo di questa notte è stato forse uno dei più succosi dell’ultimo anno.

La casa nipponica Nintendo ci aveva promesso molte notizie dalla sua diretta mensile e non si è smentita. Si parte subito con la carica TNT di Ashe, eroina di Overwatch, che sancisce l’arrivo dello shooter di casa Blizzard sulla console portatile dal 15 ottobre.

Dopo una breve presentazione di Takahashi, si passa direttamente alle notizie riguardanti la console portatile e il primo gioco a essere svelato è Luigi’s Mansion 3, seguito dell’omonimo capitolo per 3DS e ora rivisitato con nuove meccaniche e ambientazioni in questo episodio. Ecco il trailer!

Il direct continua con un’altra vecchia conoscenza per i fan Nintendo: Super Kirby Clash. Il famoso spin-off tratto da Planet Robobot e uscito per 3DS con il nome di Team Kirby Clash arriva ora su Switch con un comparto grafico migliorato e maggiore scelta cooperativa. Per il resto sembra uguale al precedente, ma aspetteremo una prova effettiva per dire la nostra a riguardo.

https://www.youtube.com/watch?v=cEvAYiBcDtw

Si continua con una bomba atomica nostalgica che ci riporta indietro ai tempi degli JRPG Square Soft a 16 bit. Lo avevamo visto all’E3 di quest’anno e questa notte Nintendo lo presenta per la sua console: Trials Of Mana, in uscita il 24 aprile.

https://www.youtube.com/watch?v=MES3ln-rqXo

A seguire, un altro indie porting per la console portatile: Return of the Obra Dinn. I giocatori impersoneranno un investigatore assicurativo della Compagnia delle Indie Orientali e dovranno esplorare un misterioso vascello armati di un orologio che consente loro di riavvolgere il tempo, per scoprire cosa è accaduto alla nave e al suo equipaggio. Questo indie che ha riscosso molto successo per il suo singolare aspetto grafico e la trama intrigante arriverà questo autunno sulla console.

https://www.youtube.com/watch?v=jGsy4Qs42Bc

Little town hero è una nuova IP sviluppata dai Gamefreak, famosi per il gioco “Pokémon” in tutto il mondo. Se da un lato vediamo uno stile grafico ormai abusato, le meccaniche di gameplay sembrano originali e interessanti. Non il solito JRPG e nemmeno un action, ma bisogna capire quanto “combattere con le proprie idee” sia divertente! Un’ulteriore nota positiva è la presenza del direttore musicale di Undertale alla colonna sonora.

È l’ora di Super Smash Bros ultimate e, grazie all’arrivo di Banjo – Kazooie, vi aggiorniamo anche sulle altre novità del gioco. Torneranno infatti, oltre all’Orso e al Breegull della Rare, anche Terry Bogard di Fatal Fury in arrivo a novembre e una nuova skin per Mii tratta da Undertale. Non finiscono qui, però, le novità riguardo il picchiaduro Nintendo: un nuovo anno si avvicina e la casa nipponica ha rinnovato il suo supporto annunciando un altro fighting pass e altri personaggi che si uniranno al roster di lottatori. Qui di seguito il simpatico video creato ad hoc per la presentazione di Terry Bogard:

The Legend of Zelda: Link’s Awakening è stato annunciato non molto tempo fa, ricevendo moltissimi punti fama fin dalle prime immagini. Fattore nostalgia o un comparto grafico finalmente originale hanno portato questo titolo finalmente al top delle classifiche degli “Ecco i miei soldi”. Con questo direct vediamo qualcosa in più e oltre ai nuovi Amiibo ci ritroviamo anche architetti di dungeon con le tessere raccolte nel gioco. Il 20 settembre è vicino, riuscirete a resistere?

Tra gli altri molto attesi troviamo anche Dragon Quest Xi S Definitive Edition, un altro remake che non vuole dimenticare il passato. È possibile infatti cambiare la modalità visiva da 3D a 2D in qualsiasi momento del gioco. L’uscita è prevista per il 27 settembre.

https://youtu.be/1o6V0H2ZQFQ

Un altro porting e questa volta parliamo di Tokyo mirage sessions #fe encore. Titolo in precedenza per Wii U, ora approda sulla switch con una canzone esclusiva in più. Il titolo porta gli eroi di Fire Emblem in una Tokyo contemporanea in cui bisogna combattere dei demoni che vogliono sottrarre la creatività dalle persone. La data di uscita è fissata per il 17 gennaio!

Uno dei giochi investigativi horror più controversi di sempre (tanto da avere il Guinnes World Record) è tornato su Switch con un attesissimo seguito. Deadly Premonition 2: A blessing in disguise arriverà nel 2020 e vedrà un racconto non lineare con salti dal passato dell’agente York al presente del detective Aaliyah Davis. In aggiunta a questo ritorno, è disponibile fin da ora il primo capitolo sull’E-Shop.

Un altro porting e tocca ora ai Divinity 2 Original Sin: Definitive edition. L’RPG della Larion Studios arriva sulla console portatile e sfrutta i suoi punti di forza con le possibilità di un cooperativo fino a 4 console e di portare il salvataggio dalla piattaforma STEAM. Già disponibile per il download!

Quest’anno è l’anniversario di Doom e Bethesda ha deciso bene di riesumare uno dei giochi dimenticati del Nintendo 64. Stiamo parlando proprio di Doom64 e non possono che scendere lacrime, una di nostalgia e una per l’infiammazione oculare data da texture di infimo livello. Non stiamo parlando, infatti, di un remake ma di un porting preciso del gioco con la qualità e l’estetica del tempo. L’unica miglioria riguarda il level design che si amplia di ben 30 mappe nuove. Preparate le goccine per gli occhi in tempo per il 22 novembre!

Rogue Company è uno sparatutto online 5 contro 5 sviluppato da Hi-Rez Studios. In questo titolo, i giocatori possono giocare contro gli amici o altri giocatori di livello simile al loro in varie modalità a obiettivi. I mercenari sono completamente personalizzabili in base allo stile del giocatore cambiando tra armi da fuoco, bianche o super tecnologiche. L’arrivo è previsto per un non ben specificato 2020, speriamo in qualche informazione in più nei prossimi direct.

Non poteva mancare una menzione a Pokémon Spada e Scudo e in questo direct ci vengono elencate anche 4 motivazioni per cui sarà un buon acquisto:

  1. Si potrà personalizzare il personaggio (di nuovo), questa volta in tutta la sua estetica
  2. Il pokécampeggio darà la possibilità di giocare con i vostri Pokémon in un modo completamente nuovo e potrete perfino trovare i campeggi degli altri giocatori!
  3. All’interno del campeggio ci sarà una nuova meccanica che ci permetterà di cucinare curry di ogni tipo.
  4. Nuovi Pokémon dalla regione di Galar come Poltergeist e Cramorant.

Pronti per l’uscita del 15 Novembre?

È passato un anno dall’uscita del Nintendo Switch Online e ora avremo la possibilità di giocare a una nuova serie di perle del passato. Da Super Mario a Super Ghouls ‘n Ghosts, il Super Nintendo torna sullo schermo così da poter affrontare vecchie avventure utilizzando la funzione rewind e il cooperativo. I primi 20 giochi saranno disponibili dal 6 settembre solo per gli iscritti al programma Nintendo Switch Online e altri ne verranno aggiunti col tempo.

In più, in esclusiva per gli iscritti ci sarà un nuovo controller al prezzo di 30€.

Tetris 99 si aggiorna a una nuova versione e insieme ai DLC a pagamento mette a disposizione una nuova modalità di nome INVICTUS, raggiungibile solo da chi ha superato la modalità Maximus. Per tutti i tetrisdipendenti arrivano anche le missioni giornaliere che daranno come ricompensa biglietti spendibili per comprare nuovi temi. Da oggi è possibile giocare alle nuove modalità gratuite mentre dal 20 settembre sarà disponibile una versione fisica del gioco con 12 mesi di NSO e il DLC Big Block.

Il 2020 è l’anno delle grandi uscite ma anche delle Olimpiadi e, come a ogni edizione, è ormai tradizione l’uscita di un Mario & Sonic Olympics Games. Questa edizione vedrà i nostri beniamini gareggiare negli gli sport tradizionali e nei nuovi come lo skateboarding, ma avrà anche una modalità storia che riporterà Mario, Sonic, Bowser ed Eggman nei Giochi Olimpici del 1964. Passato e presente si mescolano di nuovo in questo gioco in uscita l’8 novembre.

https://www.youtube.com/watch?v=URabcdduRoA

Si sta parlando da molte settimane di Deamon x Machina, un action shooter che ricorda il vecchio Zone of Enders. Durante questo direct è stata rilasciata la demo “prologue” del gioco che darà la possibilità di provare il gioco sia in single player che in modalità cooperativa locale. La data di rilascio non è lontana e il salvataggio verrà trasferito nel gioco completo, quindi perché non portarsi avanti in vista del 13 settembre?

In Star Wars: Jedi Knight II: Jedi Outcast l’agente della Nuova Repubblica Kyle Katarn è la nostra ultima speranza per fermare uno Jedi ribelle. Il gioco arriva su Nintendo Switch il 24 settembre e non vediamo l’ora di rigiocare uno dei capitoli più discussi della serie Jedi Knight.

https://www.youtube.com/watch?v=0-Ofk7MizfY

Tre altri nuovi porting arriveranno presto sulla console portatile: The Witcher 3 – Completed Edition, Dauntless e Assassin’s Creed: Rebel edition. Le versioni saranno complete di DLC e alcuni sistemi innovativi (nel caso di Assassin’s Creed) che daranno spazio all’hardware della console. La rebel edition avrà al suo interno il capitolo 4 e il suo spin-off: Rogue.

https://www.youtube.com/watch?v=oajCyZOND3E

A seguire ecco il calendario dei giochi in uscita per i prossimi porting:

  • Just Dance 2020 – 5 Novembre
  • Grid Autosport – 19 Settembre
  • Farming Simulator – 3 Dicembre
  • Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea – 20 Settembre
  • NBA 2k20 – 6 Settembre
  • Call of Cthulhu – 8 Ottobre
  • The Outer Worlds – TBA
  • Devil May Cry 2 – 19 Settembre
  • Vampyr – 29 Ottobre

Il posto successivo occupato nella scaletta è Animal Crossing: New Horizons, gioco di costruzione e mining della Nintendo che raggiunge ora una paradisiaca isola deserta anche se tanto deserta non è! Con qualche nuova meccanica e un ammodernamento della struttura questa espansione ci porta un passo più vicino alla tenda dei nostri sogni. Data di rilascio: 23 Aprile.

Ultimo ad essere annunciato è Xenoblade Chronicles Definitive Edition, adattamento dal titolo Wii e poi New 3DS molto atteso. Nel video ritroviamo i protagonisti e gli ambienti della versione handled con qualche miglioria grafica. La data di rilascio è il 2020.

Questo Direct ha sicuramente aperto il cuore dei nostalgici portando sulla console Nintendo titoli culto con qualche piccola miglioria.

Basterà questo a convincere anche i più reticenti ad acquistare la console nipponica?

Daniele Ferullo

Fra Greta Thunberg e De Andrè: le emozioni di Francesco Morrone, cantautore su due ruote

COSENZA – Si chiama Francesco Morrone, è originario di Montalto Uffugo (Cs) ed è un “Cantautore su due ruote” (come il nome del suo primo Ep, per la casa discografica Honiro, la stessa di Ultimo) o, come lui stesso si definisce, un cantautore senza fissa dimora, che gira per il mondo portando con sé la chitarra e tante emozioni. De Andrè e De Gregori gli autori che più lo hanno influenzato, ma Francesco piace citare anche i calabresi Dario Brunori e Paolo Pasqua in arte L’Ennesimo. 

«Il mio viaggio musicale è iniziato più o meno quattro anni fa quando studiavo presso l’Accademia Caccini di San Fili – esordisce Francesco – e poi sono salito un po’ a Roma per fare dei provini che non sono sfociati in quello che ci aspettavamo. Quindi ho deciso di cambiare completamente strada. Così tre anni fa mi sono messo a suonare per strada per la prima volta nella metro di Flaminio: ho suonato perchè dovevo farmi i soldi per riscendere ma è andata bene e così ho capito, dalle forti emozioni ricevute, che era quello che volevo fare. Poi per un po’ mi sono trasferito a Torino, sono risceso ancora a Roma e ora viaggio…», ci dice con disarmante tranquillità. francesco_morrone2

Fra gli sbandati di San Salvario

«A Torino – ci racconta ancora – vivevo molti tormenti amorosi e musicali, non avevo ancora capito quale fosse la mia strada, per questo dico che ho stabilito per poco lì quello che per me era instabile. Poi quando sono andato a Roma mi sono rasserenato, ho riflettuto e fatto ciò che mi piaceva: fare musica». E la sua musica Francesco ora la porta in giro per l’Italia, insieme alla sua inseparabile bicicletta, con il suo “Ripartendo adesso tour”. «La musica per me è essenzialmente un piacere, che ora vivo anche con l’impegno del lavoro, specie per questo tour in cui viaggio, pedalo, racconto nel videoblog il viaggio attraverso aneddoti e quello che vedo, scrivo articoli, compongo nuova musica». Ma la bici non è solo un mezzo di trasporto ma è anche e soprattutto lo strumento per comunicare qualcosa di veramente importante: «L’idea di fare il tour in bici è nata a dicembre ed è collegata al mio interesse per l’ambiente e l’ecosostenibilità, in questo momento di difficoltà legato al riscaldamento globale che stiamo vivendo e che tutti ignoriamo, fino a che non dovremo fare i conti con l’irreparabile. Girando per l’Italia mi rendo conto sempre più dei tanti microclimi che ci sono».

Fra Greta Thunmberg e Marco Mengoni

La matrice dell’idea di Francesco naturalmente porta all’attivista Greta Thunberg e percorre la linea tracciata anche da un altro cantante, Marco Mengoni, in giro per l’Italia con il suo “sostenibile” “Fuori Atlantico tour”. «L’ho incontrato a Roma, ho partecipato ad entrambi gli incontri. Come molti altri vivo quindi il desiderio di lasciare un messaggio attraverso gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, i social, gli hashtag; è giusto cavalcare insieme a lei l’onda per far capire a più persone possibili. Penso valga lo stesso per Mengoni».

francesco_morrone3Intanto Francesco cavalca l’onda del suo singolo “San Salvario” (composta con il produttore multiplatino Matteo Costanzo). «È una canzone che nella sua prima versione, realizzata insieme al mio precedente produttore Francesco Clarizzo, era molto malinconica. Adesso dopo il restyling fatto con Matteo Costanzo lo è di meno ma è sempre associata agli ubriaconi, io l’ho composta perché – ci dice facendoci rivivere la scena – quella sera stavo li e cercavo, tra i mille volti della piazza, quello di una ragazza che ancora non ho trovato e ancora sto cercando. Lei come me viaggia molto, e studia, facciamo la stessa vita e difficilmente ci incrociamo. Ma ogni tanto ci riusciamo, ci facciamo le sorpresine e va bene così. Ora sono contento ma prima mi ha fatto soffrire». «In quale piazza ci ritroveremo? A Palermo, lei vive lì e ormai ha capito che è la protagonista di San Salvario e la cosa non le dispiace».

E dopo San Salvario quali altri sorprese bisogna attendersi dall’Ep “Ripartendo adesso”? «Questo lavoro è un punto d’inizio, ma è anche un contenitore di emozioni del passato già digerite. Il mio primo disco vero e proprio conterrà invece tutte le emozioni nuove, anche quelle che sto vivendo quest’estate in giro per l’Italia».

Prossime tappe del suo “Giro”

Dopo varie tappe nella sua Cosenza e in Calabria, Francesco è pronto a partire: lo attendono Messina e Palermo, e dopo la Sicilia la Puglia, tutto il litorale adriatico fino a Venezia.

Nel corso del viaggio altri chilometri, altre note, altre canzoni che aspettano di essere composte.

 

 

 

 

 

 

[#NerdReview] Stranger Things 3, gli anni ’80 non sono mai stati così belli

Stranger Things è ormai una di quelle serie che trascendono le immagini su schermo.

L’arrivo degli 8 nuovi episodi di Stranger Things ha infatti portato uno tsunami temporale che ci ha lasciato nella risacca con abiti, musica e luci degli anni ‘80. Oltrepassando, però, la barriera della moda ed entrando nel nostro bunker anti-bombardamento mediatico, com’è la nuova stagione della serie creata dai dei Duffer Brothers?

LA STORIA

Fin da subito saltiamo sul trampolino del tempo e ci tuffiamo negli anni’80: costumi, acconciature e atteggiamenti tipici ci accolgono a braccia aperte, mostrandoci il contesto ambientale della serie. I nostri amati protagonisti sono proprio come li avevamo lasciati ma più alti: Mike e Undi insieme, Lucas e Maxine, Dustin di ritorno da un campo estivo e così via. Tutto sembra tranquillo fino a quando i magneti di casa Byers crollano sul pavimento e Will inizia ad avere delle cattive sensazioni.

L’orrore è tornato.

una delle nuove protagoniste: Robin

La storia raccontata in questa stagione si delinea strutturalmente come le due precedenti: più storie parallele svelano il problema sotto aspetti e sfaccettature diverse. Da qui uno dei primi miglioramenti rispetto alle precedenti stagioni: le storie omaggiano i generi diversi famosi negli anni ‘80, passando quindi dall’horror del gruppo dei ragazzi al thriller di Hopper e Joyce fino alla fantascienza di Dustin e alla detective story di Nancy e Jonathan.

UN RACCONTO CORALE

Tutte e quattro le storie sono presentate perfettamente, senza una nota discordante o superficialità. Gli elementi inseriti vengono spiegati, i nodi vengono al pettine e niente è lasciato al caso o in sospeso. Una delle pecche di Stranger Things però è che sembra che non tutti i personaggi riescano a proseguire in un cammino di maturazione. Diciotto personaggi sono tanti da gestire e se anche nella storia sono tutti presenti e funzionali, singolarmente perdono di spessore o hanno parti minori rispetto alle stagioni precedenti. Mi riferisco soprattutto a Lucas Sinclair che resta identico dall’inizio alla fine senza un progresso psicologico e viene messo in ombra perfino dalla sorella che, invece, tiene banco in molte scene attraverso il suo carattere, sbocciando come personaggio dal ruolo secondario della seconda stagione a quello da coprotagonista in questa.

Altro personaggio che mi ha sorpreso è Will Byers che da bambino che ha subito il peggio nella prima stagione, in questa terza è capace di momenti drammatici e di rivelazione fino alla scoperta del segreto che tutti avevamo pensato fin da metà della seconda stagione.

Come Lucas, anche Mike e Dustin hanno una crescita minima restando per lo più identici dall’inizio alla fine degli eventi e, nel caso di Mike, anche delle stagioni. Lo spazio riservato alla nostra supereroina Undi è questa volta più ampio: la ragazzina affronta le grandi mancanze della sua vita fino ad acquisire una sua personalità, maggiormente decisa e responsabile.

DEMOGORGONE, MIND FLAYER… E ORA?

Le nemesi di questa stagione sono impegnative e danno parecchio filo da torcere ai protagonisti e ai comprimari. Resta la struttura a doppia nemesi con un “esterno” e un “interno” come nelle due stagioni precedenti, ma questa volta si pone in maniera adulta senza cadere nel trash. Questo può essere un fattore positivo o negativo a seconda dello spettatore. La perdita del tipico trash da film di serie B fa decadere quell’aspetto paradossale e comico delle vicende, ma credo che i Duffer questa volta abbiano voluto puntare su di un lavoro più maturo e memorabile e ci sono riusciti a pieni voti.

ATMOSFERE ANNI ’80 TRA MUSICA E LUCI

i molteplici campi lunghi sono meraviglie della fotografia

Quando Netflix decide di sostenere un progetto attivamente con cospicui investimenti, le sue opere riescono a crescere esponenzialmente e Stranger Things ne è un esempio. Il comparto tecnico è migliorato in tutti i campi: dalla computer grafica al montaggio, tutti i settori hanno fatto tesoro delle esperienze passate arrivando a un livello eccellente.

Quello che ci salta subito all’occhio è la fotografia. Nelle altre stagioni era curata, ma a volte le scene avevano dei problemi con le luci dando una sensazione di “finto”. Grazie a un maggiore realismo, alle luci al neon e alle ambientazioni, la fotografia ha subito in questa stagione un’impennata qualitativa, resa poi ancora più mirabile dalle scelte di montaggio che deliziano con transizioni e suspence.

La colonna sonora di Michael Stein e Kyle Dixon si riconferma iconica per la sua esecuzione e pertinente alle scene. Allo stesso modo le scelte delle canzoni da citare da parte dei Duffer Brothers che ci allietano con pezzi come Material Girl di Madonna e Wake Me Up Before You Go Go dei Wham!.

Per quanto riguarda gli easter eggs, ce ne sono e sono ancora più complessi delle altre stagioni. Oltre alle molteplici scene di film nel cinema, abbiamo citazioni a Terminator, La storia infinita, Gremlins, Shining, a volte con un poster altre con riproduzione di scene ed omaggi più diretti.

IL PUNTO

Questa stagione di Stranger Things mi ha tenuto allo schermo dall’inizio alla fine. È un binge-watching caleidoscopico che racconta ogni fase in maniera eccezionale e fruibile. Il miglioramento dalla seconda stagione si percepisce subito e anche se l’interpretazione degli attori della prima è forse migliore (come anche il tempo a loro dedicato), questa terza è riuscita ugualmente nell’ardua missione di innovare e sorprendere.

Insomma, al momento è forse una delle serie più riuscite di questo 2019!

Voto: 9

Daniele Ferullo

https://youtu.be/XcnHOQ-cHa0