A Marietta, nel cuore dell’area metropolitana di Atlanta, c’è un ristorante che parla calabrese prima ancora che italiano. Si chiama Mezzaluna ed è la dimostrazione concreta di quanto lontano possano arrivare le radici della nostra terra quando incontrano la determinazione, il talento e la nostalgia buona di chi è partito senza mai voltare davvero le spalle alla Calabria.
La storia di Daniele Furfaro inizia in Calabria dove, già da ragazzo, ha imparato a destreggiarsi tra i fornelli. A quattordici anni ha già le mani in pasta e la testa piena di domande, quelle belle, quelle che portano lontano. Taurianova, Polistena, poi il salto oltre oceano: Miami, New York, Atlanta. Luoghi dove si impara a farsi strada con la tecnica, ma anche con quell’umiltà che è la cifra dei cuochi veri.
L’America gli apre le porte, ma è lui a scegliere cosa portare: coraggio, ricordi, un’idea precisa di bellezza.
Dopo gli studi in Italia, raggiunge il fratello Domenico a Miami. In due costruiscono un cammino fatto di sacrifici, turni massacranti, ambizioni lucide.
Nel 2014 il destino riporta sul suo cammino Giusy, anche lei di Taurianova. Erano stati compagni di scuola, e l’incontro oltreoceano diventa subito un nuovo inizio.
In tre mesi Giusy lascia tutto e vola da lui. Con sé porta i ricordi della sua famiglia, la cucina della mamma e della nonna, la semplicità e il calore tipici delle donne calabresi. Oggi è lei a gestire la sala di Mezzaluna con un garbo e una professionalità che parlano delle sue radici, della capacità tutta calabrese di far sentire chiunque “a casa”.
La scomparsa di Domenico segna profondamente Daniele, ma è proprio da quel dolore che nasce la decisione di raccogliene l’eredità umana e professionale. Mezzaluna diventa così il nuovo capitolo della famiglia Furfaro.


Daniele e Giusy rinnovano tutto: spazi, atmosfera, identità. E riportano al centro la Calabria, non come slogan, ma come sostanza quotidiana.
Da Mezzaluna la Calabria entra in cucina attraverso i suoi ingredienti più rappresentativi, un filo conduttore della visione gastronomica dello chef Furfaro.
I prodotti arrivano dai produttori che Daniele continua a sostenere anche a migliaia di chilometri di distanza: formaggi tipici, ‘nduja, capocollo, olio extravergine di oliva, conserve artigianali, fino al vino di accompagnamento, la Calabria è presente in ogni portata.
Il tagliere iniziale, accompagnato da focaccia fatta in casa, è un tributo diretto alla tradizione. La tartina con ‘nduja, spuma di caprino e melanzane è un omaggio contemporaneo ai sapori di famiglia.
Il risotto alla zucca, arricchito da porcini e polvere di castagne, porta nel piatto i colori e i profumi dell’autunno aspromontano; mentre il risotto all’astice diventa il punto d’incontro tra il mare di casa e quello americano.
Le costine d’agnello, l’anatra all’arancia e la coscia d’agnello alla liquirizia nascono da ingredienti locali, ma restano fedeli a quell’impronta schietta, ricca e saporita che appartiene da sempre alle tavole calabresi.



E poi i dolci. Qui la mano dello chef rivela da dove arriva: pasticceria pura, tecnica, attenzioni minuscole. Babà, sfoglie, brisée, creme: tutto fatto da lui, tutto curato come un ricordo che non deve rovinarsi.
Cenare da Mezzaluna significa sedersi a un tavolo e, senza accorgersene, attraversare un oceano. Significa capire che la cucina può essere un atto di resistenza, un atto d’amore, un atto di rinascita.
Daniele e Giusy non hanno abbandonato la Calabria con rabbia o rimpianto. I loro racconti sono carichi di amore, per la cucina, per la famiglia, per una Calabria che continua a pulsare nei loro cuori; ogni scelta unisce radici e futuro, e ogni giorno lontano diventa occasione per reinventare la propria vita senza dimenticare da dove provengono.

Con Daniele Furfaro, la Calabria ha trovato una nuova voce ad Atlanta.
Una voce elegante, sincera, luminosa.
Una voce che non grida: cucina.
Fortuna Mazzeo

