Catanzaro avanti in Coppa Italia: sconfitta la maledizione Rende

CATANZARO – RENDE 3-1 (d.t.s.)

CATANZARO (3-4-3): Elezaj; Signorini Figliomeni (7’ st Riggio) Nikolopoulos (7’ st Celiento); Posocco (16’ st Statella) Iuliano Eklu (16’ st Maita) Nicoletti; Repossi (26’ st Fishnaller) D’Ursi Kanoute. In panchina Mittica, Ciccone, Giannone, De Risio, Favalli. All: Auteri

RENDE(3-4-3): Borsellini; Sanzone Maddaloni (29’ st Rossini) Calvanese; Godano (13’ st Viteritti) Cipolla Di Giorno Blaze; Laaribi (13’ st Franco) Giannotti (1’ st Vivacqua) Crusco (1’ st Boito). In panchina Savelloni, Palermo, Minelli, Germinio, Awua, Riccardi. All: Modesto

ARBITRO: Cosso di Reggio Calabria

MARCATORI: 1’ pt Posocco (C), 26’ pt Laaribi (R), 15’ pts Fischnaller (C), 14’ sts Iuliano (C)

NOTE: Spettatori 600 circa. Espulsi: al 6’ pts Franco (R) per doppia ammonizione. Ammoniti Giannotti (R), Di Giorno (R), Eklu (C), Calvanese (R), Laaribi (R), Viteritti (R), Nicoletti (C), Signorini (C), Maita (C), Riggio (C), Ciccone (C). Angoli 9-2 in favore del Catanzaro. Recuperi 2’ pt e 4’ st

 

 

 

CATANZARO – Un Catanzaro rimaneggiato finalmente riesce a battere un Rende davvero preparato e guadagna l’accesso al prossimo turno di Coppa Italia.

Kanouté e Nikolopoulos: ovvero cosa funziona e cosa non funziona

La partita inizia come meglio non potrebbe per il Catanzaro: dopo meno di un minuto punizione per i giallorossi dalla destra respinta dal portiere. Ad aspettare la ribattuta però c’è Posocco che da oltre venti metri incrocia sul secondo palo. Borsellini non è posizionato al meglio e non ci può arrivare, padroni di casa in vantaggio. Da quel momento inizia una partita ricca di spunti da parte di entrambi gli allenatori, attenti a dare un’identità ben definita alle squadre.

Il Catanzaro di Auteri vuole riuscire a giocare velocemente in verticale sulle punte, che devono riuscire a combinare bene i movimenti per agevolare le ricezioni tra le linee e attaccare lo spazio alle spalle della difesa. Nel primo tempo il Catanzaro riesce ad eseguire lo spartito piuttosto bene, anche perché Nicoletti sulla sinistra è propositivo e i due mediani accorciano bene sulla zona palla.

Il Rende dal canto suo non parte col piede giusto, ma Modesto riesce a individuare bene i punti deboli del Catanzaro. Se per i giallorossi l’attacco funziona nonostante il turnover, la difesa invece non trasmette molta sicurezza. Figliomeni e Nikolopoulos fanno fatica ad assorbire i tagli alle spalle degli esterni. Il greco in particolare sembra impacciato e non riesce mai a contenere il veloce Giannotti quando si muove in profondità. Proprio Giannotti al 9′ ha sui piedi un’occasione clamorosa. Il Catanzaro difende alto ma nessuno pressa Calvanese in possesso. Con la palla scoperta, il difensore lancia il compagno alle spalle della difesa. Giannotti però, invece di calciare prova il dribbling sul portiere, che si trasforma in un goffo tentativo di simulazione. L’arbitro estrae il giallo.

Insomma, il Rende non attacca con continuità, ma sa come fare male al Catanzaro. I giallorossi invece cercano di vincere la partita seguendo i propri principi di gioco. In questo senso gli attaccanti sono i migliori in campo. In particolare Kanouté: in una partita di uomo contro uomo, con entrambe le squadre schierate col 3-4-3, l’ex Benevento riesce sempre a controllare il pallone spalle alla porta e a girarsi superando il marcatore. Al 14′, dopo aver portato palla da sinistra verso destra, sfodera un buon destro che tocca l’esterno della rete e dà l’impressione del gol. Kanouté, D’Ursi e Repossi si amalgamano bene; quest’ultimo, dopo aver colpito un palo al 18′ dopo un bel break palla al piede, dà inizio a una bella combinazione servendo Kanouté sul centro sinistra. Appena il senegalese riceve, D’Ursi chiama palla in profondità; il compagno lo serve, ma il numero sette, giunto davanti al portiere, colpisce la base del palo.

L’incapacità di raddoppiare forse demoralizza il Catanzaro, che si abbassa e al 26′ concede il pareggio. Tutto nasce dall’ennesimo taglio di Giannotti non letto da un disastroso Nikolopoulos. Giannotti riceve alle spalle del greco e torna sul vertice destro dell’area da Godano, atterrato da Eklu. Sul successivo calcio di punizione, Laaribi aggira una barriera troppo stretta, appena due uomini, e calcia a giro sul primo palo. Elezaj è distante; prova a distendersi ma la palla è ben angolata: 1-1.

Dopo il pareggio il Rende sembra più convincente del Catanzaro. Modesto da buon allievo di Gasperini non solo adotta il 3-4-3, ma impone ai difensori di accompagnare l’azione sin dentro l’area avversaria. Così, i terzi centrali diventano la prima minaccia per Signorini e compagni. Blaze in particolare è pericolosissimo, scambiando continuamente la posizione con Calvanese. Al 30′ Rossini serve il brasiliano che entra in area dopo aver sorpreso una difesa del Catanzaro mai in grado di contenere i movimenti alle proprie spalle. Blaze crossa rasoterra per Crusco, forse atterrato da Signorini. L’attaccante reclama il rigore ma l’arbitro è impassibile.

Il Catanzaro riprende campo solo nell’ultimo quarto d’ora, con D’Ursi che al 32′ ci prova con un colpo di testa e al 40′ con una conclusione di controbalzo. Il Rende risponde un bel triangolo tra Blaze e Rossini; il brasiliano si ritrova solo davanti a Elezaj ma calcia sopra la traversa. Un finale di tempo vivace, in cui c’è spazio per un’altra grande parata di Borsellini: D’Ursi cerca l’incrocio, ma il portiere allunga la manona e nega il 2-1.

 

Secondo tempo disordinato

Insomma, se il primo tempo regala occasioni notevoli, il secondo non si apre benissimo. Soprattutto il Catanzaro sembra meno fluido col pallone tra i piedi. I ritmi sono bassi e le occasioni latitano. Il Catanzaro riesce a creare situazioni interessanti solo dopo il primo quarto d’ora. Auteri accentua la vocazione offensiva dei suoi inserendo Statella e Maita. Al 63′ Kanouté vede l’inserimento in area del centrocampista siciliano e lo serve. Maita gioca di sponda per D’Ursi che allarga su Statella. L’ex Cosenza crossa a rimorchio ancora per D’Ursi che però calcia in bocca a Borsellini.

Il Rende comunque è sempre pericolosissimo. Al 65′ Vitteritti riceve sul fondo e crossa verso l’area piccola. La palla è forte, rasoterra; giunge dalle parti di Crusco, che, con lo specchio spalancato, calcia in curva. Occasione bissata al 70′ da Vivacqua, che riceve un cross di Calvarese nei sedici metri ma calcia addosso a Signorini.

Il Catanzaro comunque è vivo e se nel primo tempo poteva recriminare per i due pali, ora può farlo per due traverse colpite nel giro di un minuto da D’Ursi: prima con una punizione a rientrare dalla sinistra, poi con una girata di testa. I tempi regolamentari si concludono con il Catanzaro all’attacco: i tiri di Maita e Kanouté però finiscono larghi.

 

Franco spacca la partita

I supplementari si aprono con il Catanzaro più pimpante, forse per aver saltato il derby di sabato con la Reggina. Così, una bella combinazione sulla sinistra genera l’espulsione di Franco. Nicoletti dalla fascia trova il corridoio per Iuliano. Il brasiliano conduce centralmente con Franco alle calcagna. Con un bel movimento Kanouté gli porta via il difensore, così Iuliano s’invola verso la porta. Franco è costretto a commettere fallo: doppia ammonizione e cartellino rosso. Il campo si inclina inevitabilmente verso la porta di Borsellini e al 105′ arriva il 2-1. Signorini verticalizza su Kanouté che si gira in un batter d’occhio e serve subito Fischnaller. Il bolzanese prova a chiudere il triangolo ma la difesa respinge. La palla sporca torna sui piedi di Fischnaller che di prima calcia col sinistro rasoterra sul secondo palo. Stavolta Borsellini non può fare niente.

Nel secondo tempo il Catanzaro sfrutta la superiorità numerica per addormentare la partita col possesso. Il Rende non ha modo di attaccare e il match si chiude con il gol del 3-1 di Iuliano al 119′. D’Ursi conduce verso l’area e appoggia per il brasiliano sul vertice destro. Il centrocampista giallorosso incrocia con un tiro fotocopia di quello di Del Piero contro la Germania. Finalmente il Catanzaro sconfigge la maledizione Rende.

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