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Via libera al nuovo codice degli appalti. La soddisfazione di Perciaccante (ANCE)

COSENZA – “Per rilanciare gli investimenti in infrastrutture e restituire al settore maggiore trasparenza era necessaria una scelta di sostanziale semplificazione, questo sembra essere avvenuto anche grazie alla necessità di dover recepire le direttive europee in materie di concessioni ed appalti”. Questo è quanto ha affermato Giovan Battista Perciaccante, presidente di Ance Cosenza e del Comitato Nazionale dell’Ance che rappresenza il Mezzogiorno e le isole, in relazione al via libera, da parte del Consiglio dei Ministri, al nuovo codice degli appalti. Secondo Percacciante, il nuovo codice si presenta visivamente più snello, “il che dovrebbe aiutare a prevenire e combattere i fenomeni di corruzione”. D’altra parte, questa nuova acquisizione si presenta come una “riforma di natura strutturale per il settore, considerando che si passa da un codice che aveva 660 articoli e 1500 commi, più norme intervenute successivamente, ad uno con soli 217 articoli”. Ciò che spicca maggiormente tra le novità, come sottolineato dallo stesso Perciacciante, è il ruolo centrale che svolgerà l’Anac di Raffaele Cantone, specie in materia di qualificazione delle stazioni appaltanti che dovranno essere abilitate a bandire le gare sempre in funzione delle competenze e risorse possedute. Novità riguardano poi anche i metodi di aggiudicazione delle gare d’appalto e delle commesse. In questo modo, “il criterio del massimo ribasso sul costo a base d’asta, finora principale metodo di aggiudicazione dei contratti, sarà meno usato”, dunque, “le imprese saranno giudicate dall’Anac anche sulla base di un rating di reputazione che racconterà, di fatto, la storia di ogni impresa, i suoi precedenti lavori, gli eventuali ritardi, i contenziosi, il rispetto dei costi, le irregolarità nei pagamenti dei contributi previdenziali”. Inoltre, il nuovo codice prevede che per aggiudicare le stesse gare d’appalto bisognerà nominare apposite commissioni esterne alle amministrazioni con l’intervento dell’Anticorruzione, che a sua volta sarà chiamata a tenere l’albo dei commissari da estrarre a sorteggio ogni volta. Maggiore trasparenza anche sui piccoli lavori, con l’obbligo di effettuare gare per i lavori sopra i 150mila euro, annullando la precedente somma di 1 milione di euro. Ora che il provvedimento è stato approvato dal Consiglio dei Ministri, occorre solo la firma del Presidente della Repubblica e quindi la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale entro il prossimo 18 aprile, termine della doppia scadenza della delega legislativa e del recepimento delle direttive UE. Incertezza, invece, per quanto riguarda la fase di attuazione delle nuove regole, perchè, se il codice entra subito in vigore, per le linee guida dell’Autorità bisognerà aspettare ancora due o tre mesi.