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Dal 10 giugno online Spazio – Tempo, l’Ep d’esordio del calabrese Coriale

Si chiama SPAZIO – TEMPO il primo EP di Coriale, distribuito da Artist First e disponibile su tutte le piattaforme digitali da venerdì 10 giugno.

Prodotto da Marco Vialardi (Fedez, Matt Johnson, Maneskin, Pinguini Tattici Nuclerai, Irama, Annalisa), dallo stesso Francesco Coriale e NiceToMettyu, l’EP è stato anticipato il 13 Maggio da “Condizioni generali di contratto”, il primo singolo estratto.

«Spazio – Tempo è un viaggio di quindici minuti, è un giro sulle giostre, è un mazzo di carte da consultare in ogni momento dell’anno». Cinque tracce, un theremin, chitarre e sintetizzatori che guidano l’ascolto dalla prima all’ultima canzone, in cui si alternano riflessione e impeto.

LE TRACCE

L’EP si apre con una strumentale, Spazio – Tempo che dà il nome a tutto il progetto.
«Una strumentale molto ambient che introduce l’ascoltatore facendolo entrare in quello che è il mood di tutto l’ep. Anche se al suo interno ci sono poi brani molto diversi tra loro».

Seconda traccia è Condizioni generali di contratto, il singolo che ha preceduto l’uscita di questo EP.
«È una canzone di ribellione e amara, è voglia di rinascita, è desiderio di ascolto delle proprie esigenze. Parla della necessità di isolarsi in alcuni momenti, per vivere meglio e cogliere gli eventi quotidiani come un’opportunità e non come una corsa contro se stessi».

 La continua ricerca e sperimentazione di CORIALE è ben espressa in Binnajaah, brano molto diverso da tutti gli altri presenti nell’ep.
«Binnajaah è una parola araba, vuol dire “buona fortuna”. Questa canzone è nata traendo ispirazione dalla storia di Patrick Zaki. È un urlo, un vero e proprio sfogo, una denuncia contro ogni forma di schiavitù e di tortura. E lo fa attraverso la storia di un lungo e difficoltoso viaggio che affronta un migrante, ignaro del destino a cui andrà incontro. Perciò “buona fortuna”, un augurio, in questo caso, che può essere ironico o salvifico».

In SPAZIO – TEMPO è presente anche la versione acustica di Oceano Pacifico, brano con cui Coriale ha esordito nelle vesti di cantautore, lui che nasce come chitarrista elettrico ma ha sempre collaborato alla scrittura di brani di altri artisti.
«Oceano Pacifico prende vita in un periodo in cui mi chiedevo troppe cose; mi sono messo a scrivere questo brano che parte proprio da una serie di domande assurde. Però arriva un certo punto della vita in cui si preferiscono più queste domande assurde a quelle invadenti».

SPAZIO – TEMPO si chiude con Settembre, ultima canzone scritta due mesi fa.
«Racconta la storia di un amore tra due persone controtendenza, fuori da questa epoca. E vivono la loro storia tra l’innocenza e l’ingenuità senza lasciarsi travolgere dallo stress della quotidianità, fluttuanti nel loro Spazio – Tempo. Settembre è il tramonto e la nascita di cose nuove, è il sale sulla pelle che pizzica come la malinconia pizzica il cuore. È nata pensando all’estate, al mare che desidero fortemente in questi ultimi tempi».

Il mare che desidera Coriale è quello della sua Calabria. Lui, originario di Cotronei (Kr), oramai milanese d’adozione, continua a mantenere un forte legame con la sua terra. E lo fa anche in questo progetto discografico. SPAZIO – TEMPO infatti, porta un po’ di firme calabresi: a partire dalle canzoni dello stesso Francesco Coriale, fino al vocal recording a cura del calabrese NiceToMettyu (Matteo Costantino) nel Gastro Studio di Cotronei. A questo si aggiunge il mix e mastering di Pietro Ferraina (presso l’Easy Audio Mastering di Milano) anche lui calabrese d’origine.

Tutto l’EP, è frutto di un anno di lavoro in cui Coriale ha sperimentato suoni che pensava potessero essere lontani dalla sua musica; strada che ha capito potesse essere percorribile grazie soprattutto all’aiuto di Marco Vialardi.