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Cosenza Labor 2015: l’intervento fiducioso di Viscomi

IMG-20151022-WA0055COSENZA – Si è concluso nella città bruzia il secondo giorno di incontri targati Labor 2015. Presenti in molti, tra rappresentanti della politica e del sistema bancario, imprenditori e docenti universitari, tutti con la consapevolezza che fare impresa in Calabria è un’impresa e che non sempre le difficoltà sono addebitabili alla crisi economica. “La nostra regione presenta della criticità che preesistono alla crisi stessa e che probabilmente non ci consentiranno di ricominciare a camminare come invece stanno già facendo alcune aziende del nord e del centro Italia” ha infatti detto nel suo intervento Franco Napoli, presidente di Confapi Calabria.” Fondamentale dovrebbe essere eliminare l’improduttività e una proposta, secondo Napoli, potrebbe essere quella di destinare parte dei beni confiscati alla ‘ndrangheta (chi si stimano a circa 40 miliardi di euro) a patrimonio dei confidi calabresi.Sul tema dei confidi che possa garantire alle imprese il permanere sul territorio ha insistito anche Renato Pastore, imprenditore del settore informatico e presidente di Confindustria Cosenza. Secondo Andrea Manna, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Cosenza, il primo, vero problema delle imprese calabresi è la burocrazia, maggiore fonte di spese per le aziende, insieme alle tasse: necessaria quindi una semplificazione.IMG-20151022-WA0054

Positivo e propositivo l’intervento del professore Franco Rubino, fondato sull’etimologia della parola crisi: “Crisi è una parola che viene dal greco e vuol dire opportunità. Dovremmo trasformare le criticità di questa crisi in opportunità. Possiamo farcela se recuperiamo fiducia, senza non andiamo da nessuna parte”. E difatti non sono mancate le storie di esperienze fruttuose, come quella di Andrea Paola, impreditore di Rogliano che, in soli dieci anni, ha costruito un’impresa moderna, la Europan, che produce un fatturato di 4 milioni di euro, la quale produce rivestimenti leggeri, resistenti ma a impatto zero.

A concludere la giornata, Antonio Viscomi, vicepresidente della Regione Calabria: “Non ho sentito una distanza significativa fra le istanze portate avanti qui stasera anche con passione e preoccupazione dagli imprenditori e le necessità percepite chiaramente dalla nostra amministrazione e puntualmente affrontate con l’ultimo POR 2014/2020. Questo è un segnale positivo che testimonia una identità di visione e una vicinanza fra la cosiddetta base e le istituzioni. Lo sanno tutti che ci sono due modi per vendere: abbattere i costi o migliorare la qualità. Abbassare i costi non possiamo perché non possiamo competere con realtà come la Cina per esempio, è una scelta perdente. Allora dobbiamo migliorare la qualità, ma non si può se manca il sistema territoriale. Non ci deve essere competizione fra azienda e azienda – ha continuato Viscomi – ma fra sistema territoriale e sistema territoriale. Le aziende di un medesimo sistema devono sostenersi reciprocamente.”IMG-20151022-WA0058

Anche Viscomi, come Rubino, non ha mancato die sprimere fiducia: “Recuperare la fiducia è tutto. Dire tutto il male di questa regione è un atteggiamento sbagliato, perché la Calabria è a macchia di leopardo, sono tante calabrie messe insieme, tante isole. Dovremmo cercare di creare una comunità e sentirci un’unica comunità. Dobbiamo mettere a capitale, a reddito le nostre eccellenze ma per farlo dobbiamo essere consapevoli delle nostre deficienze e contribuire a colmarle. Se stiamo insieme e ci sentiamo comunità possiamo farcela”.

Ph: Ernesto Cuglietta