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Assange e don Gallo: resistenza o nuova eresia?

Foto Francesco Farina

COSENZA – Una deputata, un disegnatore e un prete. Non è l’inizio di una barzelletta, ma i protagonisti dell’incontro “Dalla resistenza di strada all’etica hacker” tenutosi nell’ambito del Festival del Fumetto.

L’occasione è stata la presentazione dei fumetti su don Andrea Gallo e Julian Assange.

Celeste Costantino, Angelo Calvisi e don Tommaso Scicchitano hanno provato a tracciare un filo rosso tra le due figure. Due personaggi che sembrano non avere niente in comune, due persone che hanno vissuto periodi diversi e mondi apparentemente inconciliabili.

La realtà della strada per don Gallo e l’effimero del virtuale per Assange collocano i fumetti di Round Robin Edizioni e Becco Giallo Edizioni in categorie interpretative quasi antitetiche e divergenti.

Eppure tra le pieghe delle vicende umane e dalle parole dei tre relatori si sono pian piano ricostruiti elementi di potenziali affinità o quanto meno di contiguità.

Foto Francesco Farina

Il primo tratto comune diventa inevitabilmente lo sfondo su cui si muovono due vite così singolari. Pur appartenendo a realtà geografiche tanto distanti, entrambi agiscono su un terreno di contrapposizione evidente al potere costituito. Assange, australiano di nascita, riesce ad aggirare la sicurezza dei sistemi informatici governativi e svela al mondo numerosi documenti segreti e confidenziali sulle guerre in corso e sui meccanismi politici ad esse legati. Don Gallo, genovese fin nel profondo, è la rappresentazione più autentica del farsi prossimo tra gli ultimi, rifiutando onori e riconoscimenti, ma anzi tirando le orecchie e dando fastidio ai ben pensanti e a coloro che, potendo agire, preferiscono voltarsi dall’altra parte.

Un potere che cresce e si rafforza grazie al controllo delle coscienze. Diventa quasi automatico il passaggio ad un’ampia riflessione sull’importanza della libertà di coscienza. Emerge nitida e netta la fierezza che contraddistingue queste due figure. La loro continua ricerca della verità, anche se questa disegna una realtà scomoda. La verità che diventa il motore principale nel processo di acquisizione di consapevolezza. Una verità che mette in mostra ciò che sarebbe meglio tenere lontano dallo sguardo.

Due vite che vale la pena raccontare per svegliare le coscienze assopite, per dimostrare quanto sia facile cadere nelle trappole e nelle lusinghe del potere, e quanto sia sempre più necessario allargare i propri orizzonti. La cultura è l’arma che ci può salvare, lo strumento più appropriato per conoscere le alternative possibili tra cui operare la scelta migliore. Una scelta libera.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

CGIL Cosenza e Associazione Culturale Seminaria – Auser Ricordano Don Gallo

COSENZA – La CGIL di Cosenza e L’Associazione Culturale Seminaria – Auser CGIL Cosenza, all’interno della rassegna LA CULTURA ACCANTO 2013 avevano previsto per il 12 giugno un incontro con Don Andrea Gallo. All’incontro avrebbero partecipato Padre Eugenio Clemenza, Claudio Dionesalvi, Vito Teti, Giovanni Donato. Un folto numero di persone tra coloro che seguono assiduamente la programmazione della nostra associazione e che, dopo tre anni di attività, sono divenute una folta schiera, sarebbero state presenti. A costoro, di sicuro, si sarebbero unite le tante altre persone attratte dall’idea di poter vedere, ascoltare e conversare con questa straordinaria personalità che rappresenta un unicum, per coraggio, impegno e apertura di pensiero, nel panorama religioso e civile della nostra società.

Purtroppo Don Gallo è morto, ne abbiamo dato tempestiva notizia durante il penultimo incontro della rassegna, il 22 di maggio.

Quando, nel corso di un incontro di programmazione del nostro gruppo è emersa la proposta di incontrare Don Gallo, tutte e tutti, indistintamente, l’abbiamo accolta con entusiastica convinzione. L’idea di questo incontro si sposava perfettamente con la politica culturale della CGIL Cosenza e di  Seminaria che lavorano con il proposito di accogliere e confrontarsi con le persone e i punti di vista più interessanti e innovativi del panorama italiano. Non è stato facilissimo concordare questo incontro e, data la difficoltà di Don Gallo a prendere l’aereo e la fatica di un eventuale viaggio in treno, la soluzione di un incontro in videoconferenza ci è sembrata la sola possibile.

Vogliamo ricordare la familiarità e la cordialità di Lilli, la sua infaticabile assistente, che con una correttezza esemplare ha mediato il contatto con Don Gallo. Una settimana prima del 22 maggio fu lei stessa a telefonare per informarci dell’eventualità che avrebbe potuto essere rinviato l’incontro date le sue condizioni e la prescrizione medica di riposo assoluto. Abbiamo deciso che ci saremmo risentite a fine mese per valutare l’opportunità o meno di confermare o rinviare. La sua telefonata ci giunse proprio durante una delle tante riunioni organizzative di Seminaria e fummo tutti teneramente colpiti dalla correttezza e dalla premura di questa persona.

Avremmo voluto offrire alle cittadine e ai cittadini di Cosenza l’occasione di ascoltare ancora il suo solido, appassionato e trascinante pensiero sull’ortodossia della chiesa e l’accoglienza della strada, sulla sessualità, sull’ascolto e la considerazione dei bisogni di tutti e per primo degli ultimi. Avremmo voluto ascoltarlo sulle scelte della politica istituzionale in materia di diritti, su quei temi per i quali lui si è battuto con instancabile passione e che spesso passano in secondo piano nell’agenda degli impegni istituzionali. Siamo arrivati tardi o forse lui se ne è andato troppo presto, nonostante l’età. Lo salutiamo lo stesso, in un modo vetusto e retorico, – col pugno chiuso e un mormorio di Bella Ciao -con quella retorica che in alcune occasioni speciali si spoglia della sua insensatezza e riacquista un’inedita significanza.