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A San Valentino il camper della Polizia di Stato contro la violenza sulle donne

COSENZA – Nel giorno di San Valentino, in cui tutto il mondo celebra l’amore, la Polizia di Stato sceglie, come negli scorsi anni, di essere vicini alle donne per contrastare il  fenomeno della violenza sulle donne.Anche per il 2018 la Questura di Cosenza conduce la campagna d’informazione itinerante del Ministero dell’Interno –  Dipartimento della Pubblica Sicurezza denominata “Progetto Camper della Polizia di Stato …questo non è amore”,  finalizzata alla creazione di un contatto diretto tra le donne ed una squadra di operatori specializzati pronti a raccogliere in totale riservatezza le testimonianze dirette di chi, spesso, ha paura di denunciare o  varcare la soglia di un ufficio di Polizia. Il Camper nella giornata del 14 febbraio 2018 sarà a Cosenza in Piazza XI Settembre, dalle ore 14,00 alle ore 20,00. Un’equipe multidisciplinare di personale della Polizia di Stato  composta da  appartenenti all’Ufficio Sanitario, Squadra Mobile, Divisione Anticrimine e Ufficio Denunce incontrerà la cittadinanza, fornendo consigli utili sull’argomento ed eventuale supporto qualificato alle donne vittime di violenza. All’iniziativa parteciperanno anche rappresentanti delle Associazioni che si occupano del fenomeno.

Nell’occasione , inoltre, verrà distribuito materiale informativo.

 

A San Valentino flash mob contro la violenza sulle donne

Torna il 14 febbraio l’iniziativa, che si realizza a livello mondiale,  ‘One Billion Rising’, il flash mob che nvita a insorgere contro la violenza sulle donne a ritmo di musica, attraverso l’atto liberatorio della danza.

A Cosenza è organizzato, con il patrocinio del Comune, dalle associazioni MammacheMamme e il Centro contro la violenza alle donne “Roberta Lanzino”, che invitano a ritrovarsi a piazza 11 Settembre, alle ore 17.30.

La violenza alle donne e alle bambine tocca indistintamente ogni angolo del globo e, se è vero che le distanze e le diverse lingue possono far sentire le donne lontane tra loro, è altrettanto vero che la danza e la musica possono, invece, unire e avvicinare nella battaglia contro la violenza, che da secoli combattiamo.

La parola d’ordine del ‘One Billion Rising’ 2018 è RIVOLUZIONE:

RIVOLUZIONE CULTURALE, giacché le donne sono da sempre imprigionate nelle logiche sessiste dei contesti in cui vivono.

RIVOLUZIONE SOCIALE , affinché si scuotano le coscienze dal torpore dell’indifferenza che talvolta fa sentire le donne ancora più sole, doppiamente violate.

RIVOLUZIONE ISTITUZIONALE, perché le Istituzioni, giuridicamente investite nel prevenire e contrastare la violenza alle donne, siano un punto di riferimento sicuro.

Violenza sulle donne, Bianca Rende in merito alla manifestazione di fine novembre

COSENZA – Bianca Rende: «Bisogna creare una rete che pensi alle donne e offra opportunità tangibili di autonomia, per chi trova il coraggio di denunciare le violenze»

Così Bianca Rende, consigliera di minoranza del Comune di Cosenza e attivista del movimento What Women Want, in merito alla sollecitazione avanzata giorni fa sulla stampa dalla vicepresidente nazionale di Di.Re. (Donne in rete contro la violenza), Antonella Veltri.

«La manifestazione tenutasi alla Camera dei Deputati il 25 novembre scorso è stata l’occasione più recente di esibire i numeri allarmanti del fenomeno e per ascoltare la risposta del Governo che ha fatto di questo tema il terreno di una sfida che non è solo culturale, ma anche finanziaria, triplicando le azioni ed i fondi destinati. Tutto ciò però non basta. C’è bisogno di più strumenti anche per il dopo-denuncia ed il dopo-accoglienza cui i centri attendono egregiamente con risorse pur sempre insufficienti. Lavoro, integrazione e protezione perché quello della denuncia non diventi solo un atto eroico e velleitario».

Bianca Rende raccoglie l’invito di chi nei giorni scorsi ha lanciato un appello affinché si metta fine a questa preoccupante “mattanza” di indifferenza, sottolineando come il lavoro e l’autonomia economica sono il completamento del percorso di uscita dalla violenza delle donne che da anni si rivolgono ai centri anti-violenza. «Questo è quello che le donne chiedono» aveva sostenuto l’esponente della rete Di.Re., «e questo è quello che si cerca di realizzare, attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro, valorizzando al meglio le loro capacità, ma anche superando la diffidenza con la quale le aziende reagiscono alle proposte di tirocinio».

«Condivido – continua la Rende – la sollecitazione della vicepresidente Veltri che come donna e come amministratrice faccio mia e che non può lasciarci indifferenti. Sono troppo poche, anche a livello locale, le opportunità di lavoro e di inserimento in una vita attiva per le donne che hanno subito violenza ed hanno avuto il coraggio di denunciare. L’intera comunità non può non farsi carico di queste denunce e di queste difficoltà».

«Sarebbe bellissimo e degno di una società avanzata che le amministrazioni comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero, già riunite nella Rete Urbana Antiviolenza, facessero di più a sostegno di queste donne, inventandosi una vera politica di area urbana contro la violenza, pensando a nuove strategie di aiuto, a nuove forme di sostegno, a nuove opportunità di vicinanza e solidarietà concreta, che vada oltre la pur apprezzabile attività di sensibilizzazione.

Si potrebbe, per esempio, procedere verso la costituzione di una vera e propria banca dati con i profili e i curricula delle donne che cercano un lavoro e che hanno seguito un percorso per uscire dalla violenza, per favorire l’incontro di questi profili con l’offerta di quanti dal pubblico al privato possano accoglierle e sostenerle.

Si potrebbe anche pensare a forme di premialità sulla tassazione locale per le aziende che decidessero di aderire a questo appello e questo dovrebbe aiutare le aziende dell’area urbana e potenziali datori di lavoro a preferire queste donne nell’offerta di un impiego.

Un’operazione del genere, mirata verso la restituzione di una dignità lavorativa e autonomia di vita attiva a chi ha seguito un percorso di emersione dalla violenza e dagli abusi, costituirebbe un segnale importante e tangibile da parte delle nostre amministrazioni, che potrebbero sì qualificarsi come amministrazioni contro la violenza e a sostegno delle donne, al di là della retorica delle giornate o ‘feste’ dedicate, con l’auspicio di riuscire a creare stabili opportunità di lavoro per quante intendono ricominciare una nuova vita fuori dalla violenza».

L’amore è un’altra cosa, iniziativa contro la violenza alle donne

COSENZA – La battaglia contro la violenza alle donne si combatte ogni giorno con pazienza e determinazione, con un lavoro di squadra non mettendo in contrapposizione uomini e donne. Questo il messaggio lanciato al Liceo Lucrezia della Valle di Cosenza nell’ambito dell’iniziativa “L’amore è un’altra cosa”, organizzato in occasione della giornata internazionale contro la violenza alle donne dall’associazione Più di Cento, guidata da Salvatore Magarò, e sostenuta dall’amministrazione provinciale. Un messaggio chiaro lanciato agli studenti, nella consapevolezza che la prevaricazione e il femminicidio si combattono con il contrasto, ma soprattutto con l’educazione. Oltre allo stesso Salvatore Magarò sono intervenuti la dirigente del liceo Loredana Giannicola, il presidente della provincia Franco Iacucci,il procuratore aggiunto di Cosenza Marisa Manzini. Le conclusioni sono state affidate a don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud e baluardo della legalità in Calabria.

Il Coraggio di Uscire dal Silenzio, a Francavilla un convegno per ridare voce alle donne

FRANCAVILLA ANGITOLA (VV) Si è tenuto alle 10,30 nell’Oratorio Parrocchiale in Piazza Solari, l’incontro che il comune di Francavilla Angitola, grazie all’organizzazione di Anna Fruci consigliera alle pari opportunità, ha voluto dedicare alla giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Titolo significativo “Il coraggio di uscire dal silenzio”, che vuole porre l’accento sul fatto che anche in piccole realtà come quelle di Francavilla spesso il reale problema è la paura, il timore delle donne di essere additate e colpevolizzate per errori che non sono i loro.

Sono intervenuti, insieme alla Consigliera e al Sindaco Pizzonia, Maria Pia Masè in veste di presidente dell’ass. Donne per le donne, la psicologa Caterina Gimigliano e l’avvocato Giuliana Caruso. Il tutto è stato possibile grazie alla collaborazione del parroco e di tutti i ragazzi che hanno preso parte all’evento in maniera attiva.

Un inizio importante ha segnato questa giornata, la proiezione di un video di Paola Cortellesi che nei panni di una venticinquenne di nome Marina mostra come a volte si possa cadere in un amore sbagliato, malato e come sia difficile riconoscerlo spesso accecate dal sentimento. Arriva però un messaggio importante: bisogna credere nell’amore, quello vero e non bisogna mai ritenersi sbagliate perché agire tempestivamente significa salvare la propria vita.

La dottoressa Masè ha improntato il suo intervento sull’importanza della rottura del silenzio perché  «a poco servono manifestazioni, flash mob e scarpette rosse se non si comprende che l’unica soluzione è parlare». Dialogare dunque per trovare una soluzione, una collaborazione che non dev’essere soltanto tra donne ma nella quale l’uomo dev’essere coinvolto in prima persona.

Soltanto nel 2017 sono state uccise 147 donne e solamente il 10% delle donne ha avuto il coraggio di effettuare una denuncia. L’intervento si è poi concentrato sulle nuove leggi e sull’importanza di centri anti-violenza che aiutano le donne a capire che «l’amore deve far star bene, tenere al miglioramento dell’altro».

La dottoressa Gimigliano ha preso successivamente la parola, un intervento che ha mirato a sensibilizzare i ragazzi perché è dall’educazione che bisogna partire per cambiare la situazione attuale.

«Oggi la gente ti giudica, per quale immagine hai, vede soltanto le maschere e non sa nemmeno chi sei», le parole di Marco Mengoni hanno aperto un intervento ricco di spunti di riflessione all’interno del quale sono stai intervistati i diversi ragazzi che hanno partecipato all’incontro.

Gli alunni hanno mostrato non soltanto di essere particolarmente sensibili all’argomento ma di non sapere il perché della violenza, la rabbia è molto spesso un sentimento che si manifesta inconsapevolmente.

La psicologa si è soffermata sul fatto che l’educazione alla non violenza debba trovare le sue radici nella famiglia: «è necessario dedicare più tempo ai ragazzi, creare sempre più spazi di ascolto. L’ascolto viene sempre meno e c’è una frettolosità che ci sta diventando nemica e i ragazzi sono sempre più disorientati. I ragazzi urlano sempre di più il loro senso di solitudine. […] Gli adulti devono educarsi ad ascoltare i ragazzi e ad affiancarli in un momento di crescita. Più attenzione ai ragazzi perché dovranno rappresentarci in un futuro che speriamo sia un futuro migliore».

L’avvocato Caruso si è invece concentrata sulle diverse modalità di violenza perché per combatterla bisogna conoscerla. Non soltanto dunque una violenza fisica ma anche un’aggressione psicologica ed economica. Molte donne infatti, spiega l’avvocato, sono impaurite dall’incapacità di sopravvivere senza il marito, «la donna che subisce violenza ha il primo timore del non sapere dove andare […] ma la legislazione attuale lascia ad una donna una serie di possibilità. L’importante è che la donna denunci».

La giornata è stata accompagnata inoltre da una toccante coreografia preparata da A. B. C. e diretta da Marika Caruso e dalla lettura delle testimonianze di due donne del territorio che, attraverso una lettera in forma anonima, si sono sentite in dovere di dare il loro contributo.

Esse hanno rappresentato un supporto per tutte quelle persone che subiscono angherie ma non sono in grado di uscirne ed accettano con rassegnazione la propria condizione.

Le frasi recitate da Maria Teresa Anello e Barbara Galati hanno avuto la forza di mostrare non soltanto la tristezza e il senso di umiliazione che una donna può provare nel subire violenza ma la possibilità di rinascere, rinascere per se stesse e per le persone a cui teniamo perché:

«non tutti gli uomini sono così […] e non è giusto che una donna si colpevolizzi per un dolore non provocato da lei. Mi viene in mente uno slogan che vedo passare in tv “chi ti ama ti accarezza, non ti picchia”, se potessi tornare indietro non avrei dei rimpianti: quello di non aver denunciato, l’aver avuto paura e il non essermi fidata di nessuno. […]Vorrei ricordare ai ragazzi che sono oggi al convegno di non diventare mai aggressivi e ricordarsi che è grazie ad una donna che loro sono al mondo e sarà proprio quella donna a non voltargli mai le spalle […] una donna non può essere una proprietà […] e un uomo non può possedere un altro essere umano».

Concetta Galati

Il ruolo del giornalismo nella lotta contro la violenza sulle donne

COSENZA – «Il giornalismo può svolgere un ruolo importante nella lotta contro la violenza sulle donne. E può svolgerlo con l’unica arma che possiede, la parola». Così Mario Tursi Prato, presidente del movimento calabrese “Giornalisti d’Azione”, nel’auditorium dell’istituto scolastico “Da Vinci – Nitti”, di Cosenza, ha aperto l’incontro con gli studenti, moderato dalla giornalista Carla Sabato, dedicato alla “Giornata internazionale della lotta alla violenza sulle donne”. Il presidente dell’associazione di giornalisti, facendo riferimento al “Manifesto di Venezia”, che proprio oggi è stato sottoscritto nel capoluogo veneto, ha sottolineato come “proprio l’uso dei termini nella narrazione di casi di violenza deve rispondere a regole precise. Le parole non devono essere impiegate impropriamente, non bisogna assecondare la morbosità di lettori e telespettatori entrando in dettagli intimi, occorre raccontare anche belle storie di donne e proporre modelli positivi”. Sono tanti i tipi di violenza a cui possono essere sottoposte le donne, ma anche gli uomini, come ha sottolineato la psicologa Rossella Palmieri, particolarmente esperta in problemi di stalking  «a cui – ha detto – sono sottoposti anche gli uomini, e che determinano, alla stregua di tutti le altre manifestazioni di violenza, psicopatologie che possono segnare la vita intera». L’appuntamento di questa mattina rientra nell’ambito dei laboratori di giornalismo che “Giornalisti d’Azione” ha attivato e attiverà in tantissime scuole della Calabria, laboratori coordinati dalla giornalista Mariapia Volpintesta che, a proposito di violenza sulle donne, in particolare “femminicidio”, ha scritto un libro, dal titolo “Ti amerò più della tua stessa vita”, ha evidenziato come “quello che oggi chiamiamo ‘femminicidio’ è un fenomeno sociale che esiste da sempre e che si ripropone con le stesse caratteristiche”. Volpintesta ha estrapolato due delle storie raccolte nel suo libro e la ha narrate ai ragazzi. L’apertura dell’incontro ha registrato la proiezione di un video dell’artista multimediale Maria Rosaria Cozza, sul tema del corpo segnato dal trauma, l’unica artista calabrese selezionata per il progetto “Artefatto”, nato dai Poli di aggregazione giovanile del Comune di Trieste, progetto ha come obiettivo un percorso indirizzato alla valorizzazione e alla scoperta dei giovani talenti, alla promozione e allo sviluppo dell’arte contemporanea.

Verso il 25 novembre, gli appuntamenti per il comune rendese

RENDE (CS) – Fitto il carnet di appuntamenti che caratterizzeranno a Rende la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne” celebrata nel mondo il 25 novembre.

Come ente capofila della Rete Urbana Antiviolenza -ha affermato il sindaco Marcello Manna- intendiamo operare quotidianamente nel contrasto della violenza attraverso politiche di genere.

L’assessorato alle pari opportunità del comune oltre il Campagnano ha infatti in agenda diverse iniziative sul territorio: si parte oggi pomeriggio nella sala stampa dell’Università della Calabria con l’incontro “Ma che differenza c’è?” organizzato dal Comitato Unico di Garanzia dell’Unical con l’Ordine regionale degli psicologi. Hanno partecipato alla discussione i docenti Angela Costabile e Roberto Baiocco.

Il 23 alle 15,00, nell’ambito dei percorsi di cittadinanza attiva avviati con le scuole superiori del territorio, la docente Unical Ines Crispini terrà una lectio su violenza di genere agli alunni del liceo scientifico “Pitagora”. Saranno presenti la dirigente Alisia Rosa Arturi e, per il comune di Rende, il sindaco Manna e le assessore Petrusewicz e Pasqua.

Tappa a Roma il 25 novembre dove, rappresentato dall’assessora alle pari opportunità, il comune di Rende parteciperà all’evento alla Camera dei deputati organizzato dalla presidente Laura Boldrini.

L’occasione di sensibilizzazione denominata “#InQuantoDonna” vedrà la presenza a Palazzo Montecitorio delle rappresentanti dei più importanti enti ed associazioni impegnati sul territorio nel contrasto alla violenza sulle donne e nella promozione della loro libertà e autonomia.

Tra le relatrici, interverrà la cosentina Antonella Veltri fresca di nomina alla vicepresidenza della rete nazionale dei Centri AntiviolenzaD.i.Re.

Questa iniziativa -ha affermato l’avvocata- riveste un ruolo importante in un quadro nazionale desolante: abbiamo necessità di un rinnovato e più efficace impegno istituzionale per la costruzione di reti con i centri antiviolenza. È nostro obbligo politico e morale investire nella prevenzione prima e di più che nel contrasto alla violenza sulle donne.

Deliberato dalla giunta, inoltre, il patrocinio all’iniziativa di carattere nazionale di Confagricoltura Donna Calabria che, proprio nella giornata del 25 novembre, allestirà un gazebo per la vendita delle clementine della Sibaritide a piazza IX Settembre a Cosenza. Il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto ai centri antiviolenza.

Infine, il 29 novembre al museo del Presente, il Comitato Unico di Garanzia con il contributo del dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università della Calabria ed il comune di Rende promuoveranno l’incontro con il cantautore Edoardo De Angelis che vedrà anche la partecipazione degli studenti medi e universitari della città.

“Anna ha visto la luna” è infatti il recital di musica e poesia che l’autore romano proporrà ai più giovani per sensibilizzarli ai temi della violenza contro le donne.

Dialogheranno con il cantautore Giuliana Mocchi e Franca Garreffa per il CUG e Marta Petrusewicz e Marina Pasqua per il comune. L’incontro sarà coordinato dalla giornalista Simona De Maria.

Saranno presenti il sindaco Marcello Manna, il rettore Gino Mirocle Crisci, il direttore del Dispes Francesco Raniolo.

“Donne e lavoro”, dati, proposte e azioni antidiscriminatorie al centro di un convegno

CATANZARO – La consigliera di Parità Tonia Stumpo presiederà il convegno sul tema “Donne e lavoro” che si svolgerà, venerdì prossimo, 24 marzo alle ore 17.00, nella sala oro della Cittadella regionale. Le conclusioni  saranno affidate al presidente della Regione Mario Oliverio e alla parlamentare europea Elena Gentile. “Lo sviluppo della Calabria è sfida alle discriminazioni. Azioni dell’Europa e della Regione” è l’argomento che verrà sviluppato durante l’iniziativa che sarà introdotta dalla consigliera nazionale di Parità Francesca Bagni Cipriani. La giornata sarà divisa in due sezioni. Nella prima si parlerà di prevenzione, buone prassi e sanzioni antidiscriminatorie con il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria, il presidente della Consulta degli studenti, amministratori locali, il presidente della rete CPO ordini forensi Calabria e il presidente CPO di Catanzaro. Nella seconda sezione di discuterà di dati, proposte e azioni antidiscriminatorie con Unioncamere, sindacati, Legacoop, Confcommercio, Cia e Cna.

All’ospedale di Lamezia disponibili i vaccini antirosolia per donne non immuni

CATANZARO-  Nell’Unità Operativa Ginecologia e Ostetricia dell’ospedale “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme è attiva l’offerta di vaccinazione antirosolia in donne non immuni. La disponibilità dei vaccini si è resa possibile grazie alla collaborazione del Direttore del Dipartimento di Prevenzione dr. De Vito e del Dr. Raffa.
Nell’ambito del Piano Regionale Prevenzione (PRP) 2014-2018, il Programma 3 – Prevenzione della Salute della Donna e del Bambino – prevede come obiettivo l’offerta della vaccinazione per la Rosolia in donne non immuni nel post-partum e post IVG (interruzione volontaria di gravidanza).
Nello stesso Programma è previsto l’obiettivo dell’allattamento al seno i cui Corsi sono già iniziati nel Reparto di Neonatologia di Lamezia. Ovviamente lo stesso obiettivo è da sempre perseguito, e continuerà ad esserlo, in tutte le Unità di Tutela donna e Infanzia del Territorio (Consultori Familiari).
Il Dipartimento Materno Infantile dell’ASP di Catanzaro, diretto dal Dott. Domenico Perri sta, inoltre, per attivare due Ambulatori a livello territoriale, uno a Lamezia e il secondo a Soverato, dedicati alla Prevenzione dell’Osteoporosi, altro obiettivo del Piano Regionale di Prevenzione.

Importuna una donna, denunciato stalker

COSENZA – Gli uomini della Polizia di Stato di Cosenza sono intervenuti nella serata di ieri poichè allertati da una donna che da anni subisce attenzioni morbose da parte di uno stalker. A causa di questi atteggiamenti, la donna ha dovuto cambiare il proprio stile di vita. Nell’occasione della Festa della donna, l’uomo è riuscito ad entrare nel condominio della malcapitata posizionando un mazzo di mimose in corrispondenza dell’appartamento. Inoltre, l’uomo ha impedito alla donna di poter uscire di casa stazionando nei pressi della dimora. Le forze dell’ordine, dopo una breve ricerca, hanno individuato lo stalker. L’uomo è stato deferito e diffidato per la sua condotta.