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Dalla rabbia alla gioia di ribellarsi

COSENZA – 10 anni fa la città di Cosenza scrisse una delle pagine più belle della sua storia, per un giorno decine di migliaia di persone hanno smesso di fare qualunque cosa per scendere in piazza e protestare contro gli arresti degli attivisti no global coinvolti nell’inchiesta Sud ribelle che li vedeva imputati per associazione sovversiva e attentato agli organi istituzionali.

Una manifestazione che in realtà fu una festa popolare, si marciò pacificamente, si cantarono canzoni, si urlarono slogan, ci si tenne per mano e da estranei ci si riscoprì tutti amici, compagni accumunati da un unico intento, quello di dimostrare che il dissenso è un diritto e non un reato.

Quel giorno l’aria profumava di mandarini e di erba proibita, il corteo snodandosi allegramente per le vie della città e cresceva di ora in ora, era rumoroso e colorato e anche chi decise di rimanere a casa dimostrò la propria adesione lanciando fiori dai balconi, fu una giornata dalle emozioni intense e lontanissima dall’idea di chi la prospettò come un violento assedio.

Dopo una ventina di giorni tutti gli arrestati vennero rilasciati, nel dicembre 2004 cominciò il processo di primo grado, conclusosi a giugno di quest’anno in cassazione con la definitiva assoluzione di tutti gli imputati.

Per ricordare quei giorni Coessenza ha organizzato una mostra fotografica a cura di di Dino Grazioso con la collaborazione di diversi autori.

30 pannelli che raccontano 10 anni di avvenimenti, i più emblematici che partono dalla rabbia portata in piazza per un’ingiustizia alla gioia travolgente per la verità ritrovata.

La mostra da ieri è esposta all’Università della Calabria presso il DAM fino al 18 dicembre per poi spostarsi per il resto della vacanze natalizie in città nell’area delle ex Officine su viale Parco.

Questa mostra è decisamente importante, perché la rievocazione di quel periodo non è una semplice operazione del  “cosa è accaduto” o del “cosa abbiamo fatto”, ma è un importante esercizio di memoria collettiva, per ricordare chi ha pagato per dei reati di opinione, per ricordare che venire meno al dovere di ribellarsi contro un ordine ingiusto comporta diventare complici di quell’ingiustizia, per ricordare che resistere ai soprusi, alle ingiustizie e ai comportamenti illegittimi non è solo un diritto ma anche e soprattutto un dovere, per non dimenticare e rischiare di dare tutto per scontato.

Gaia Santolla

All’Unical la mostra ” Le giornate di Cosenza”

COSENZA – Oggi  giovedì 13 dicembre alle ore 18,00 presso il DAM, edificio polifunzionale Unical, verrà inaugurata una mostra che racconta una storia scritta il 23 novembre 2002 a Cosenza, quando decine di migliaia di persone scesero in piazza per chiedere la liberazione delle attiviste e degli attivisti noglobal arrestati nell’inchiesta sul sud ribelle.

A dieci anni di distanza la Coessenza ha ricordato quei giorni di mobilitazione, e le tappe successive della vicenda, con una mostra di materiali fotografici firmati da autori diversi che hanno volontariamente contribuito al progetto grafico curato da Dino Grazioso.

In trenta pannelli 70×100 viene raccontata la grande lezione di civiltà di una piccola città del Sud Italia capace di ribellarsi alle ingiustizie e di ribaltare con dignità e determinazione il corso degli eventi. Il 15 novembre 2002 Cosenza si risvegliò al centro di una maxioperazione di polizia che portò in carcere 20 persone per reati di cospirazione politica, legati alle vicende del G8 di Genova. La città reagì subito agli arresti, venne convocata una conferenza stampa, in cui presero posizione il sindaco e il consiglio comunale, assemblee e cortei si susseguirono – a Cosenza come a Napoli, a Roma e in altre città – fino al grande appuntamento del 23 novembre, preceduto da un’assemblea oceanica nell’Aula Magna dell’Unical. Nel giro di 18 giorni tutti gli arrestati vengono liberati. Il 2 dicembre 2004 iniziò il processo di primo grado che si è concluso solo a giugno di quest’anno in cassazione con la piena assoluzione di tutti gli imputati.

La mostra rappresenta un contributo alla memoria collettiva, grazie ai lavori di Gianni Muraca, Manuela Perna, Luca Mannarino, Francesco Grazioli, Guru, Luigi Celebre, Stefania Tropea, FataNera, Ciccio Noto e tanti altri. Allestita ieri all’Università della Calabria presso il DAM, resterà aperta fino al 18 dicembre (secondo gli orari d’apertura della struttura, dalle 9 alle 19, escluso sabato e domenica) per poi spostarsi in città nell’area delle ex Officine su viale Parco, dove rimarrà disponibile al Rialzo per tutte le vacanze natalizie. Nell’ambito dell’esposizione al DAM, l’Associazione culturale Entropia ha previsto per oggi giovedì 13 dicembre alle ore 18,00  la presentazione pubblica della mostra con i curatori della Coessenza.