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Gangemi ricorda Crupi

TORINO – Tra i “calabresi per sangue” della letteratura, celebrati al Salone del libro di Torino nel padiglione della regione Calabria, non poteva mancare un omaggio ad uno dei maggiori studiosi della cultura meridionale e calabrese: Pasquino Crupi.

Il ricordo che ne fa lo scrittore-ingegnere Mimmo Gangemi sembra il primo capitolo di un suo romanzo. Non giallo, però, perché la vita del professore di Bova Marina non riserva colpi di scena e retroscena, ma è la vita chiara di un meridionalista senza conversione “di un maestro – afferma Gangemi – che avremmo voluto immortale. Però, a pensarci bene, è immortale. I suoi lasciti umani e culturali e la vita, quella che noi conduciamo al fondo poggiando lievi i passi sulle orme già tracciate dal suo pensiero, lo hanno avvolto d’immortalità. Sì, il Maestro durerà per sempre”.

Ed ecco cosa racconta ancora Gangemi al numeroso pubblico che scolta attento nello spazio del Lingotto dedicato alla Calabria: “Era estate. Era sera. Nella Riviera dei Gelsomini. Oltre il lido, il cono di luce del lampione sottraeva alle tenebre un tratto di sabbia granulare e dorata, poi ombre che s’infittivano, il buio pesto infine, là dove sapevo esserci il mare che al mattino partoriva il sole. Io osservavo il professore, con la vita già in affanno e il puntiglio di non volerlo ammettere neanche a se stesso. Professore, voi siete un istrione mi uscì incontrollato ma dentro un soffio leggero, timoroso che lo potesse intendere nell’accezione adulterata dal tempo e non il complimento che voleva essere, da mattatore nel teatro che è la vita, da ammaliante costruttore di emozioni, di parole che sanno infilarsi nell’anima e restarci per sempre. Fu l’ultima volta che lo vidi terreno. Poi, dentro i legni, tra i drappi rossi di una passione antica e le note di Avanti popolo. Era rimasto nella sua terra per costruire uomini migliori, idee che s’allargassero sul mondo, per soccorrere una terra che non fosse più ultima, derelitta. Non avrebbe potuto e saputo vivere altrove. Qui si librava più in alto il suo spirito libero, senza cavezza, a guidare le battaglie del cuore, condottiero e spada dei deboli, dei maltrattati. Tracciava strade buone per tutti, verso il risorgimento della Calabria e dei calabresi”.

Morto il grande studioso Pasquino Crupi

REGGIO CALABRIA – Morto stamattina Pasquino Crupi, l’uomo del sud. Nato a Bova Marina nel 1940, è stato un professore,intellettuale e giornalista e uno dei maggiori studiosi della cultura meridionale e calabrese. Con lui se ne va un pezzo importante della nostra cultura. Combattente Meridionalista convinto, tra le sue opere più importanti ricordiamo:I fatti di Melissa ( Catanzaro 1976),  Stragi di Stato nel Mezzogiorno contadino ( Cosenza 1985), Il giallo colore del sangue di Luino ( Reggio Calabria 1990). E sul versante della ricerca letteraria, tra le sue numerose opere, ricordiamo: Un popolo in fuga (1982), L’uomo, la donna, il letterato (1984), Benedetto Croce e gli studi di letteratura calabrese (2003), La letteratura calabrese per la scuola media, Voll. 3 (2008-2009).

Sulla sua scomparsa si esprimono con grande dispiacere il Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto: “Ero fra i lettori della sua celebre rubrica giornaliera ‘Luna rossa’ e ne apprezzavo gli stimoli acuti e sempre puntuali nel trattare fatti di attualità. Con lui scompare un irriducibile meridionalista, sinceramente appassionato della Calabria e dei calabresi. I suoi libri, per la maggior parte attenti scritti su una realtà che resta sospesa nella storia dell’immutabilità, continueranno ad accompagnarci nella conoscenza di un mondo che ci appartiene ma che spesso fatichiamo a capire”; e il presidente della Regione Giuseppe Scopelliti:” Con Pasquino Crupi se ne va una tra le più vibranti ed appassionate espressioni del panorama culturale calabrese. Il mio ricordo, intriso di stima ed affetto, è rivolto a quello che è ampiamente riconosciuto come un grande maestro meridionalista. Intellettuale contemporaneo, Pasquino Crupi è stato un convinto militante di sinistra dal pensiero ben definito che ha però affascinato ed entusiasmato, ben oltre la sua sfera di appartenenza, per la sua instancabile e trascinante volontà di ricercare la verità andando oltre ogni steccato. Negli ultimi tempi ho avuto il privilegio di intensificare il confronto dialettico con Pasquino Crupi sul terreno della nascita di un nuovo meridionalismo del quale egli stesso mi riconosceva come uno dei promotori. Abbiamo trovato convergenza di pensiero e di intenti, primo tra tutti sfatare il paradigma della questione meridionale come questione criminale e confutare la serie inesattezze finalizzate a penalizzare il Mezzogiorno”.

Alla famiglia va inoltre il cordoglio di tutta la redazione.

 

Il Salone degli Specchi ospita “Sulle onde della Luna. Donne di mare, storie di pesca”

COSENZA – Sarà presentato il prossimo 31 ottobre alle 17,30 presso la sala degli Specchi del Palazzo della Provincia di Cosenza, “Sulle onde della luna. Donne di mare, storie di pesca”, l’ultimo libro della scrittrice e giornalista calabrese Assunta Scorpiniti, pubblicato in questi giorni da Ferrari editore con prefazione di Pasquino Crupi.

Saranno presenti all’evento oltre all’autrice, Maria Francesca Corigliano, Assessore alla Cultura della Provincia di Cosenza,  l’editore Settimio Ferrari, Pasquino Crupi, critico letterario e storico della letteratura calabrese, Matteo Cosenza, direttore del Quotidiano della Calabria.

Interverranno per i saluti, il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio e Leonardo Trento, Assessore all’urbanistica della Provincia di Cosenza.

Previsto un reading interpretato dall’autrice e la proiezione di immagini d’epoca.

La raccolta di 15 racconti più un testo teatrale fa parte della collana “Terre della memoria”; si tratta del frutto di un lungo scavo nella memoria, compiuto dall’autrice ascoltando tante “voci del mare” raccolte nella sua comunità d’origine, che è Cariati in provincia di Cosenza; il tempo e il mondo da lei portati alla luce sono, tuttavia, da considerarsi emblematici di un’identità mediterranea che accomuna tante comunità analoghe, fondate sul lavoro quotidiano e sullo stretto rapporto con il mare.

g.m.r.