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Anche la Provincia di Catanzaro presente alla XII Conferenza Nazionale di Statistica

ROMA – La Provincia di Catanzaro ha preso parte alla XII Conferenza Nazionale di Statistica che si è tenuta a Roma dal 22 al 24 giugno, rappresentata dal direttore generale dell’Ente, l’avvocato Vincenzo Prenestini. Quest’ultimo nel corso della tre giorni ha illustrato il programma della nuova Area Vasta, rivolto a imprese e Comuni. Un periodo difficie quello vissuto al momento dalle provincie, che stanno soffrendo i tagli finanziari previsti dalla legge di stabilità 2015 relativi al triennio 2015/2017, nell’auspicio che vengano congelati i 600 milioni di tagli previsti per il 2016.

Prenestini, in particolare, ha esplicato la situazione del catanzarese, in cui è stata ridotta del 50% la spesa del personale, da circa 12 milioni di euro a 6 milioni di euro annui, operando in concomitanza una riduzione del personale, garantendo, però, tutti gli istituti contrattuali. In questa fase di riassestamento, la Provincia si trasforma gradatamente in Area Vasta, configurandosi come un grande Comune della territorialità provinciale e punto di riferimento per gli 80 comuni interni. In tale veste, occore investire impegno e risorse per promuovere lo sviluppo del territorio e la gestione dei servizi in forma associata in maniera tale da ridurre le spese senza tagliare i servizi necessari. Per svolgere questa funzione l’Ente ha istituito un apposito Servizio Assistenza ai Comuni e un Ufficio di Coordinamento Statistico Provinciale, entrambi  inquadrati nella Direzione Generale. «Non un semplice inserimento di dati – ha spiegato il direttore generale nel suo intervento alla XII Conferenza nazionale di statistica -, ma la creazione di una piattaforma condivisa, d’intesa  con la Camera di Commercio e le Associazioni di categoria, allo scopo di rendere i dati fruibili ed utilizzabili nella programmazione di interventi ed investimenti sia pubblici che privati, con ricadute socioeconomiche sul territorio. Sulle varie proposte è avviato il confronto con le Unioni di comuni   e i comuni capofila di gestioni associate. Le prime reazioni sono positive, l’auspicio è che si proceda a formalizzare collaborazioni efficaci da cui possano scaturire servizi più adeguati alle esigenze della pubblica amministrazione e dei territori».