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Al Teatro Comunale di Catanzaro Max Mazzotta in “Prove aperte”

CATANZARO – 18 MAGGIO 2022. Carminuzzu è un regista talmente pazzo da costringere i compagni a improvvisare una scena che ha come protagonisti una soppressata e un salumiere, Mimì e Cocò sono degnissimi rappresentanti della vasta gamma di manie, vezzi, isterismi e sindromi compulsive che caratterizzano gli attori. Con “Prove aperte” – venerdì 20 maggio alle 20.30 – un nuovo ed entusiasmante appuntamento con “Il Teatro Viva”, la rassegna ideata dal direttore artistico del Teatro Comunale di Catanzaro, Francesco Passafaro, che ha l’obiettivo di far rivivere il patrimonio materiale e immateriale del teatro in Calabria attraverso un format dedicato alle arti performative e ad una programmazione dall’ampio ventaglio di generi.

In scena grande Max Mazzotta – reduce dal successo nel fil “Freaks Out” di Gabriele Mainetti trionfatore ai David di Donatello – un fantastico Paolo Mauro, una meravigliosa Graziella Spadafora mettono in scena una commedia divertente e stimolante che vuole stimolare domande e raccontare la bellezza del teatro.  

“Prove aperte” racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu (folle regista dei nostri tempi) alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile.
Come tutti gli attori, anche Mimì e Cocò vivono il dramma di dover recitare sia sulla scena che nella vita e durante la preparazione di uno spettacolo questo dilemma si fa più stridente, portando i personaggi a compiere azioni la cui irrazionalità sorprende anche loro stessi. E’ proprio durante le prove che vengono fuori tutti i lati oscuri delle loro personalità, permettendo così al pubblico di conoscerli, di amarli, di odiarli, di giustificarne ogni intenzione.

La forza di “Prove aperte” sta sicuramente nell’irresistibile, surreale comicità dei personaggi; se Carminuzzu è un regista talmente pazzo da costringere i compagni a improvvisare una scena che ha come protagonisti una soppressata e un salumiere, Mimì e Cocò sono degnissimi rappresentanti della vasta gamma di manie, vezzi, isterismi e sindromi compulsive che caratterizzano gli attori. Al di là della risposta che ciascuno spettatore si darà, lo scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro, le quotidiane difficoltà con cui si scontra chi si rassegna a fare della poesia, del sogno e dell’immaginazione il proprio mestiere; la fatica, l’amore e la follia che ne costituiscono la straordinaria essenza.

Appuntamento, quindi, venerdì 20 maggio alle 20.30: chiama Carmen allo 0961 741241 per prenotare il tuo biglietto oppure vai sul sito www.ilcomunalecz.it  per prendere ora il tuo posto nel Centro del centro storico! 

 

La comicità di Max Mazzotta al Teatro Grandinetti con “Prove aperte”

Lamezia Terme (CZ) – Un altro imperdibile appuntamento con la commedia per la nuova stagione teatrale Vacantiandu, realizzata dall’Associazione teatrale I Vacantusi con la direzione artistica di Nico Morelli e Diego Ruiz.

Sabato 19 marzo, alle ore 21.00, al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme andrà in scena lo spettacolo “Prove aperte” della compagnia Libero Teatro, scritto e diretto da Max Mazzotta, reduce dei successi del film “Freaks Out” di Gabriele Mainetti, presentato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 2021, in scena accanto Paolo Mauro e Gabriella Spadafora.

Prove Aperte è una commedia brillante che racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu (il regista), alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Mimì e Cocò fanno fatica a capire le idee del folle regista, la sua poetica e il suo modo di concepire l’arte teatrale, anche perché egli vorrebbe realizzare un’opera incentrata sulla ricerca di “Un teatro moderno che parla dei tempi moderni”.

Con l’esplosiva leggerezza della comicità, lo spettacolo si trasforma, così, in un gioco scenico che diventa una riflessione sul mondo magico del teatro ma anche sulle difficoltà quotidiane di chi continua a fare questo mestiere con fatica, amore e follia.

La Stagione, ideata da I Vacantusi con la direzione artistica di Nico Morelli e Diego Ruiz e quella amministrativa di Walter Vasta, è realizzata in collaborazione con FITA e con il sostegno della Regione Calabria.

Attiva l’iniziativa “Ti invito a teatro” promossa dalla compagnia teatrale I Vacantusi e sostenuta dal presidente del Consiglio comunale di Lamezia Terme Giancarlo Nicotera. L’iniziativa, a cui ha aderito anche la Caritas diocesana di Lamezia, riserva fino a cento biglietti gratuiti per ogni spettacolo ed è rivolta a giovani studenti, a persone anziane e a coloro che appartengono a fasce sociali deboli per offrire loro la possibilità di assistere agli spettacoli dal vivo.

Per richiedere il biglietto gratuito: ivacantusi@gmail.com oppure tel. 0968 23564 –  cel. 327 1310708. Gli studenti saranno, invece, coinvolti dalla propria scuola.

Il programma completo su ivacantusi.com

Accrediti stampa: info@lineerelations.com

Diteca centro, domenica a Cirò in scena “Prove aperte”

CIRÒ (KR)  – Domenica alle 18,30 presso il Teatro Filottete di Cirò andrà in scena “Prove aperte” della Compagnia LiberoTeatro, scritto e diretto da Max Mazzotta, con Paolo Mauro, Graziella Spadafora e lo stesso Mazzotta. Prove Aperte racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu (folle regista dei nostri tempi) alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Mimì e Cocò fanno fatica a capire le idee del folle regista, la sua poetica e il suo modo di concepire l’arte teatrale e come tutti gli attori, anche loro vivono il dramma di dover recitare sia sulla scena che nella vita e durante la preparazione di uno spettacolo questo dilemma si fa più stridente, portando i personaggi a compiere azioni la cui irrazionalità sorprende anche loro stessi. E’ proprio durante le prove che vengono fuori tutti i lati oscuri delle loro personalità, permettendo così al pubblico di conoscerli, di amarli, di odiarli, di giustificarne ogni intenzione, vista la irresistibile e surreale comicità dei personaggi. Scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro, le quotidiane difficoltà con cui si scontra chi si rassegna a fare della poesia, del sogno e dell’immaginazione il proprio mestiere; la fatica, l’amore e la follia che ne costituiscono la straordinaria essenza.

Doppia replica di “Prove aperte” a Tarsia

TARSIA (CS) – “Prove aperte” torna in scena domenica 25 febbraio al Piccolo Teatro Popolare di Tarsia con una doppia replica alle ore 18,30 e alle 20,30 già sold out. Lo spettacolo di Libero Teatro si terrà nel nuovo teatro in piazza San Francesco, allestito grazie ad un protocollo d’intesa con il Comune di Tarsia, dall’associazione culturale Luci nelle Grotte che, nata due anni fa come compagnia di teatro amatoriale, ha l’obiettivo di promuovere attività teatrali sul territorio. «Vogliamo portare il teatro anche in una zona periferica come la nostra, ospitando spettacoli di compagnie professioniste. L’idea è di riuscire ad avere in futuro un vero e proprio cartellone. Abbiamo scelto di ospitare “Prove aperte” perché è una commedia brillante che parla dei problemi del mondo del teatro, cercando così di sensibilizzare il pubblico oltre a farlo divertire», afferma il direttore artistico dell’associazione Flavio Casella. Lo spettacolo scritto e diretto da Max Mazzotta, vedrà sul palco insieme a lui anche gli attori Graziella Spadafora e Paolo Mauro.
Prove Aperte racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu (folle regista dei nostri tempi) alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile.
La forza di “Prove aperte” sta sicuramente nell’irresistibile, surreale comicità dei personaggi; se Carminuzzu è un regista talmente pazzo da costringere i compagni a improvvisare una scena che ha come protagonisti una soppressata e un salumiere, Mimì e Cocò sono degnissimi rappresentanti della vasta gamma di manie, vezzi, isterismi e sindromi compulsive che caratterizzano gli attori. La sincerità della loro follia fa sì che ciò che avviene in scena risulti nello stesso tempo del tutto incredibile e assolutamente verosimile; il pubblico viaggia sospeso fra questi due opposti, domandandosi per tutto il tempo se i personaggi sul palcoscenico siano tre poveri guitti, oppure degli artisti talmente grandi da risultare incomprensibili. Al di là della risposta che ciascuno spettatore si darà, lo scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro.

Tutto pronto per “Prove aperte” in scena al Tau

RENDE (CS) – Ritorna il Libero Teatro e torna con il fortunato spettacolo scritto, diretto e interpretato da Max Mazzotta “Prove aperte”. Questa volta Mimì, Cocò e Carminuzzo saranno protagonisti sul palco del Teatro auditorium Unical martedì 23 maggio, a partire dalle 20,30, in uno spettacolo che Libero Teatro insieme al Tau e al Centro arti, musica e spettacolo dell’Università della Calabria, offre gratuitamente al pubblico. Proprio per questo motivo, sarà possibile ritirare il tagliando che permette l’ingresso in sala lunedì 22 maggio, dalle 9 alle 17, al Teatro auditorium Unical. Il testo scritto da Max Mazzotta vede in scena, oltre allo stesso regista nei panni di Carminuzzu, Paolo Mauro nel ruolo di Mimì e Graziella Spadafora in quello di Cocò . “Prove aperte” racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Mimì e Cocò fanno fatica a capire le idee del folle regista, la sua poetica e il suo modo di concepire l’arte teatrale, anche perché egli vorrebbe realizzare uno spettacolo incentrato sulla ricerca di «Un teatro moderno che parla dei tempi moderni» e che esprima attraverso metafore il tema della vittima e del carnefice. Questo li porta a sperimentare, in uno spazio ideale che Carminuzzu chiama quadrato magico, improvvisazioni di «storielle brevi, semplici e dirette», scelta che lo porterà alla creazione di una nuova forma di teatro che chiamerà Flash Art. Come tutti gli attori, anche Mimì e Cocò vivono il dramma di dover recitare sia sulla scena che nella vita e durante la preparazione di uno spettacolo questo dilemma si fa più stridente, portando i personaggi a compiere azioni la cui irrazionalità sorprende anche loro stessi. È proprio durante le prove che vengono fuori tutti i lati oscuri delle loro personalità, permettendo così al pubblico di conoscerli, di amarli, di odiarli, di giustificarne ogni intenzione. La forza di “Prove aperte” sta sicuramente nell’irresistibile, surreale comicità dei personaggi; se Carminuzzu è un regista talmente pazzo da costringere i compagni a improvvisare una scena che ha come protagonisti una soppressata e un salumiere, Mimì e Cocò sono degnissimi rappresentanti della vasta gamma di manie, vezzi, isterismi e sindromi compulsive che caratterizzano gli attori. La sincerità della loro follia fa sì che ciò che avviene in scena risulti nello stesso tempo del tutto incredibile e assolutamente verosimile; il pubblico viaggia sospeso fra questi due opposti, domandandosi per tutto il tempo se i personaggi sul palcoscenico siano tre poveri guitti, oppure degli artisti talmente grandi da risultare incomprensibili. Al di là della risposta che ciascuno spettatore si darà, lo scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro, le quotidiane difficoltà con cui si scontra chi si rassegna a fare della poesia, del sogno e dell’immaginazione il proprio mestiere; la fatica, l’amore e la follia che ne costituiscono la straordinaria essenza.

 

Prove aperte, lo spettacolo di Max Mazzotta al Teatro Acquaro

COSENZA – Il 13 e il 14 luglio alle ore 21, al Teatro Acquaro, si terrà lo spettacolo “Prove Aperte” di Libero Teatro, scritto e diretto da Max Mazzotta  con la partecipazione di  Paolo Mauro / Mimì e  Graziella Spadafora / Cocò.

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Prove Aperte racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu (folle regista dei nostri tempi) alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Mimì e Cocò fanno fatica a capire le idee del folle regista, la sua poetica e il suo modo di concepire l’arte teatrale, anche perché egli vorrebbe realizzare uno spettacolo incentrato sulla ricerca di «Un teatro moderno che parla dei tempi moderni» e che esprima attraverso metafore il tema della vittima e del carnefice. Questo li porta a sperimentare, in uno spazio ideale che Carminuzzu chiama Quadrato Magico (il magma della creazione), improvvisazioni di «storielle brevi, semplici e dirette», scelta che lo porterà alla creazione di una nuova forma di teatro che chiamerà Flash Art.

Come tutti gli attori, anche Mimì e Cocò vivono il dramma di dover recitare sia sulla scena che nella vita e durante la preparazione di uno spettacolo questo dilemma si fa più stridente, portando i personaggi a compiere azioni la cui irrazionalità sorprende anche loro stessi. E’ proprio durante le prove che vengono fuori tutti i lati oscuri delle loro personalità, permettendo così al pubblico di conoscerli, di amarli, di odiarli, di giustificarne ogni intenzione.

La forza di Prove Aperte sta sicuramente nell’irresistibile, surreale comicità dei personaggi; se Carminuzzu è un regista talmente pazzo da costringere i compagni a improvvisare una scena che ha come protagonisti una soppressata e un salumiere, Mimì e Cocò sono degnissimi rappresentanti della vasta gamma di manie, vezzi, isterismi e sindromi compulsive che caratterizzano gli attori. La sincerità della loro follia fa sì che ciò che avviene in scena risulti nello stesso tempo del tutto incredibile e assolutamente verosimile; il pubblico viaggia sospeso fra questi due opposti, domandandosi per tutto il tempo se i personaggi sul palcoscenico siano tre poveri guitti, oppure degli artisti talmente grandi da risultare incomprensibili. Al di là della risposta che ciascuno spettatore si darà, lo scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro, le quotidiane difficoltà con cui si scontra chi si rassegna a fare della poesia, del sogno e dell’immaginazione il proprio mestiere; la fatica, l’amore e la follia che ne costituiscono la straordinaria essenza.

Maggiori informazioni:

Ticket
Intero: 10 €
Ridotto: 8 € (studenti con libretto e minori)
E’ consigliata la prenotazione
Da Venerdì 8 Luglio è possibile acquistare i biglietti in prevendita direttamente al Teatro dell’Acquario
in orario di apertura (ore 10-13; 16-20)
Info prevendita e prenotazioni
333 9555376 (Iris) – 349 1054142 (Antonella)

“Prove aperte” in scena al TAU

Prove-Aperte-2016LocaRENDE (CS) – Il 29, 30 e 31 maggio e l’1 giugno, alle 20,45 presso il Teatro Auditorium Unical andrà in scena “Prove aperte”, spettacolo scritto e diretto da Max Mazzotta. “Prove Aperte” racconta le vicende di tre teatranti calabresi Mimì, Cocò e Carminuzzu (folle regista dei nostri tempi) alle prese con l’allestimento di uno spettacolo da rappresentare in un importante teatro con pochi giorni a disposizione e con una compagnia ridotta al minimo indispensabile. Mimì e Cocò fanno fatica a capire le idee del folle regista, la sua poetica e il suo modo di concepire l’arte teatrale, anche perché egli vorrebbe realizzare uno spettacolo incentrato sulla ricerca di «Un teatro moderno che parla dei tempi moderni» e che esprima attraverso metafore il tema della vittima e del carnefice. Questo li porta a sperimentare, in uno spazio ideale che Carminuzzu chiama Quadrato Magico (il magma della creazione), improvvisazioni di «storielle brevi, semplici e dirette», scelta che lo porterà alla creazione di una nuova forma di teatro che chiamerà Flash Art. Come tutti gli attori, anche Mimì e Cocò vivono il dramma di dover recitare sia sulla scena che nella vita e durante la preparazione di uno spettacolo questo dilemma si fa più stridente, portando i personaggi a compiere azioni la cui irrazionalità sorprende anche loro stessi. E’ proprio durante le prove che vengono fuori tutti i lati oscuri delle loro personalità, permettendo così al pubblico di conoscerli, di amarli, di odiarli, di giustificarne ogni intenzione. La forza di “Prove Aperte” sta sicuramente nell’irresistibile, surreale comicità dei personaggi; se Carminuzzu è un regista talmente pazzo da costringere i compagni a improvvisare una scena che ha come protagonisti una soppressata e un salumiere, Mimì e Cocò sono degnissimi rappresentanti della vasta gamma di manie, vezzi, isterismi e sindromi compulsive che caratterizzano gli attori. La sincerità della loro follia fa sì che ciò che avviene in scena risulti nello stesso tempo del tutto incredibile e assolutamente verosimile; il pubblico viaggia sospeso fra questi due opposti, domandandosi per tutto il tempo se i personaggi sul palcoscenico siano tre poveri guitti, oppure degli artisti talmente grandi da risultare incomprensibili. Al di là della risposta che ciascuno spettatore si darà, lo scopo dello spettacolo è proprio quello di stimolare domande e allo stesso tempo raccontare, con l’esplosiva leggerezza della comicità, il dramma della vita nel teatro, le quotidiane difficoltà con cui si scontra chi si rassegna a fare della poesia, del sogno e dell’immaginazione il proprio mestiere; la fatica, l’amore e la follia che ne costituiscono la straordinaria essenza.