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Qualità della vita, città calabresi fanalino di coda. Ultima Vibo Valentia

VIBO VALENTIA -Se provincia di Milano secondo l’annuale indagine de Il Sole 24 Ore dedicata alla qualità della vita nelle città d’Italia, è al primo posto, Vibo Valentia è ultima. A sancire tale risultato che vede la provincia vibonese per la quarta volta ultima in classifica, sono le performances legate alla giustizia, ai servizi offerti e alle variabili reddituali.

Risultati poco esaltanti anche per le altre province della Calabria, tutte tra le ultime venti d’Italia. Quart’ultimo posto per Reggio Calabria che rispetto all’anno precedente è in lieve miglioramento. Alla posizione 103, un posto sopra Reggio c’è Crotone, che registra un calo assai significativo, – 18 rispetto al 2017. Anche la città di Cosenza è in discesa rispetto allo scorso anno con meno 6. Per la città dei Bruzi solo il 97° posto. Prima tra le calabresi è Catanzaro che si posizione all’88 posto.

Fonte Foto “Il Sole 24 ore”

 

 

Qualità della vita, Crotone all’ultimo posto

ROMA – Crotone all’ultimo posto nella classifica annuale di ItaliaOggi-Università La Sapienza sulla qualità della vita. Responsabili della maglia nera sono affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero. La precede Siracusa, mentre invece è Mantova la provincia italiana dove si vive meglio.

Qualità della vita, Reggio Calabria ultima provincia d’Italia

reggio caalbriaROMA – E’ Reggio Calabria la Provincia in cui si vive peggio secondo la classifica “Qualità della vita” del Sole 24 Ore che mette a confronto le province rispetto a sei aree tematiche. In particolare Reggio ha i piazzamenti peggiori per Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi Ambiente e Salute,  basso patrimonio familiare (193mila euro su una media di 345mila) e dotazione di asili nido (coperto meno del 2% dell’utenza).Non va meglio alle altre province calabresi dato che Vibo Valentia è penultima (109) preceduta da Catanzaro (100), Cosenza (98) e Crotone (89).

Qualità della vita, Barbanti e Molinari (M5S) “Serve un cambio di rotta”

ROMA –  Dal “tenore di vita” ai “Servizi, ambiente e salute” non c’è un punto che veda la Calabria in posizioni significative nella speciale classifica stilata dal Sole24Ore sulla Qualità della vita nelle province Italiane, anzi, le nostre città si posizionano in coda, comparendo anche all’ultimo posto (è il caso di Reggio Calabria nella macroarea “Affari e Lavoro”). Servivano i risultati di uno studio attendibile perriportare alla realtà una classe politica inefficiente e buona solo a fare inutili proclami, senza risolvere problemi, quelli – strutturali – che da sempre affliggono la nostra terra e che si ripresentano identici, anno dopo anno.

Mancanza di infrastrutture, di una giustizia efficace e celere, di servizi pubblici a misura di cittadino e poi la capillare invadenza della microcriminalità, l’alta incidenza di denunce di furti in casa,estorsioni e truffe. Tacendo della bassa occupazione femminile e dell’assenza di start up innovative.

Ma non siamo la regione che ospita l’Università più grande delMeridione? La regione della natura e dell’ambiente, volani di turismo e agricoltura? Non siamo la regione senza industrie, fatto che dovrebbe – perlomeno – garantire città più pulite e una vita più sana? Evidentemente no.

Scopriamo di vivere – quando non costretti ad emigrare – in città poco sicure e dove il benessere è una chimera, dove la cultura ha la valenza della sagra e dove, quando parliamo di business, sogniamo ancora l’America.

Un cambio di rotta è necessario. Il Movimento 5 Stelle ha le idee chiare sul futuro che vogliamo per la nostra terra, un futuro che abbiamo già iniziato ad immaginare e progettare a misura di cittadino, come testimonia la nostra proposta di legge n.1050 (Disposizioni per il contenimento del consumo del suolo e la tutela del paesaggio) presentata alla Camera il 24 maggio contro la cementificazione selvaggia dei centri urbani