Archivi tag: Rapani

Regionali, Ernesto Rapani apre la propria campagna elettorale a Corigliano Rossano

CORIGLIANO ROSSANO (CS) – Ernesto Rapani aprirà la campagna elettorale per la candidatura al rinnovo del Consiglio regionale, a Corigliano Rossano, domenica 5 gennaio.

Il già coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, è candidato nel partito di Giorgia Meloni.

L’evento, previsto all’Hotel San Luca, a Rossano, a partire dalle 17,30, si aprirà con i saluti di Salvatore Perfetto, responsabile del movimento giovanile, di Claudio Roseto, responsabile territoriale Alto Jonio e di Luigi Lirangi, portavoce provinciale del partito. A seguire interverrà l’on. Wanda Ferro, attuale coordinatore regionale di Fdi, nominata a seguito della candidatura di Rapani, che concluderà la kermesse. 
 
«Sono orgoglioso di poter rappresentare un territorio così vasto ed importante come la Piana di Sibari nella lista di Fratelli d’Italia. Determinazione, rispetto per questo nostro territorio, esperienza – ha dichiarato Ernesto Rapani nell’annunciare la manifestazione –  saranno i valori di base che accompagneranno questa nuova sfida politica. Domenica pomeriggio sarà l’occasione per incontrarci di nuovo e per poter illustrare quelle che saranno i punti cardine del programma elettorale».
 
 
 
Area degli allegati
 
 
 

Rapani (Fratelli d’Italia): «Scandaloso valzer dei seggi»

CATANZARO – «Ho voluto attendere fino alla fine, anche se probabilmente ancora la fine non è. Sono rimasto sbigottito dopo aver assistito a questo “valzer del seggio”: scranno sì, scranno no in Parlamento per Fratelli d’Italia in Calabria. A pagarne le conseguenze è il partito e ad essersi illuso per poi sprofondare nella delusione è l’amico Fausto Orsomarso». E’ il duro commento del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani.

«Questo è il frutto di una legge elettorale scellerata – prosegue nella nota Rapani – pensata volutamente da qualcuno per non garantire certezze. Una legge, peraltro, contestata aspramente da Fdi, non per lungimiranza ma per quell’incertezza in cui avrebbe fatto sprofondare la nazione. Un sistema elettorale che continua a non prevedere la preferenza alla persona, bensì ad una lista che non lascia la possibilità di conoscere e quindi di scegliere i candidati. E poi quel sistema proporzionale direttamente collegato al maggioritario che non lo è reciprocamente ed inversamente al contrario».

«Nell’uninominale si vota la persona senza permettere che quella preferenza vada alla lista per poi essere ripartita in quota. Al danno, dunque, aggiungiamo la beffa se si considera che la ripartizione è prevista su base nazionale e non nel collegio. Per giunta, il superamento della soglia di sbarramento non garantisce l’elezione, come accaduto in Calabria. Questa legge elettorale, insomma, si interpreta e non si applica, così come accaduto per il “caso” Orsomarso, proclamato eletto dalla Corte d’Appello e bocciato dalla Cassazione. Bisognerebbe interrogarsi: è veramente questo lo spirito della legge o dietro vi sono le pressioni dei cosiddetti poteri forti?»

«Una cosa è certa. Questa querelle ha rappresentato anche l’occasione per conoscere e capire meglio con chi ci si incammina, chi sono i nostri compagni di viaggio. Si minacciano ricorsi a procure ed a commissioni con il solo scopo di garantirsi un posto al sole, quando sarebbe importante, invece, garantire la governabilità della nazione – conclude – Da domani altri dubbi saranno alimentati: i due rami del Parlamento saranno in grado di eleggere i presidenti? E su quale base astrusa di accordo? Il parlamento si insedierà? E fino quando? Riusciranno l’Italia e gli italiani ad avere un governo che governi? Staremo a guardare in trepida attesa, ma statene certi, non molleremo». 

Terroristi islamici nel carcere di Rossano, Ernesto Rapani ne chiede l’immediato trasferimento

ROSSANO (CS) – «Non bastano le mortificazioni che quotidianamente ci impartiscono dall’alto: i diritti sanitari, quelli ad una giustizia funzionante, alla mobilità, puntualmente negati. Adesso dobbiamo anche sorbirci la beffa. Perché di Rossano, in termini positivi, non se ne ricorda mai nessuno partendo dai livelli sovra comunali e finendo al governo centrale. Quando però c’è da risolvere un problema, di questa terra se ne ricordano tutti». Amareggiato, il coordinatore regionale, nonché capogruppo provinciale di Fratelli d’Italia, Ernesto Rapani, torna su una questione calda, tanto dibattuta anche a livello internazionale ed oggetto di un’interrogazione parlamentare del deputato di Fdi-An, Fabio Rampelli. Nel novembre 2015, proprio su input di Rapani, il parlamentare aveva inviato una interrogazione ai ministri dell’Interno e della Giustizia, chiedendo che i terroristi islamici detenuti nel carcere di Rossano fossero trasferiti in strutture site in località isolate, lontane dai centri abitati. Il deputato aveva richiamato anche una denuncia che il segretario del sindacato di polizia Sappe formulata all’indomani degli attentati di Parigi, quando «almeno quattro dei terroristi islamici detenuti nella sezione speciale del penitenziario calabrese, dopo aver appreso la notizia della strage, avrebbero esultato inneggiando alla “liberazione” della Francia dagli “infedeli”». Una storia tristemente nota, purtroppo, balzata agli onori della cronaca nazionale. Oggi, la questione si riapre con la cellula jihadista sgominata a Venezia e con la notizia che qualcuno di questi sarebbe stato trasferito nel carcere di Rossano. Luogo dal quale, lo dice l’antiterrorismo, l’Isis avrebbe dato mandato “o ai mujaheddin kosovari o comunque dell’area balcanica di colpire il territorio italiano”. In ragione di questi avvenimenti, Rapani tuona: «Non possiamo consentire che la Calabria, e nel caso particolare, la città di Rossano siano avvertite solo come ripiego per risolvere anche grane internazionali. Non arriva alcun aiuto dallo Stato, ed anzi siamo costantemente penalizzati dai tagli a tutti i servizi fondamentali al cittadino, ma quando c’è da sbolognare una rogna, magicamente, Rossano torna alla mente. Non si può considerare questo territorio solo per le negatività. Ci è stato scippato tutto, non abbiamo una sanità che funzioni, una giustizia che funzioni, non abbiamo la possibilità di muoverci; in compenso abbiamo un bel carcere che ospita i terroristi che vengono arrestati in Italia. Perché non trasferirli in luoghi isolati, per evitare che si viva sotto una cappa di paura? «Insomma, ancora una volta – conclude Ernesto Rapani – Rossano diviene rifugio per i peccatori».

 

Graziano prossimo alla decadenza, ma l’esponente di Forza Italia ha pronto il piano B: candidarsi a sindaco di Rossano

Rossano una vedutaCATANZARO – Volge al termine l’esperienza di Giuseppe Graziano tra i banchi di Palazzo Campanella. A breve infatti, la Corte d’Appello di Catanzaro pronuncerà la propria sentenza in merito al ricorso presentato da Gianluca Gallo, primo dei non eletti della lista Casa delle Libertà per la circoscrizione di Cosenza. A meno di clamorosi stravolgimenti, i giudici dovrebbero confermare il dispositivo di primo grado: Graziano non ha rispettato i termini e i tempi per mettersi in aspettativa dalle sue funzioni esercitate nel Corpo Forestale dello Stato e per questo, era ineleggibile. E mentre Gallo scalda i motori per tornare ad occupare l’ambito scranno in Consiglio Regionale, Graziano ha già pronto un piano B. Non è un mistero che dietro la decadenza del sindaco di Rossano Giuseppe Antoniotti, ci sia la longa manus proprio di Graziano; il coordinatore provinciale di Forza Italia avrebbe convinto alcuni consiglieri comunali della città bizantina, fino a ieri strenui sostenitori del primo cittadino in carica, a sottoscrivere le dimissioni insieme ai membri dell’opposizione. L’obiettivo: sottrarre ad Antoniotti, che coltivava ambizioni di ricandidatura, la macchina amministrativa negli ultimi mesi di un mandato che era comunque destinato a terminare con le elezioni della prossima primavera. L’addio di Antoniotti ha il sapore di un passaggio di consegne per quanto concerne la leadership azzurra a Rossano e, più in generale, lungo la fascia jonica cosentina. Dal predominio di Giuseppe Caputo, che aveva anche piazzato il figlio Guglielmo nell’esecutivo guidato da Antoniotti, si passa all’asse Graziano-Rapani. Ernesto Rapani è infatti il candidato a sindaco in pectore del centrodestra, anche se la prossima decadenza di Giuseppe Graziano da consigliere regionale, potrebbe modificare i programmi.

Giuseppe Graziano
Giuseppe Graziano

Non è escluso infatti che l’ex comandante regionale del Corpo Forestale dello Stato decida di tornare subito in pista e di candidarsi in prima persona alla carica di sindaco di Rossano. Intanto Antoniotti, dopo che questa mattina le dimissioni di 13 consiglieri su 24 sono state formalizzate davanti ad un notaio, ha rilasciato una dichiarazione al vetriolo attraverso il suo profilo facebook, che qui riportiamo integralmente.

“Care amiche e cari amici, come sempre vi scrivo con il cuore e senza peli sulla lingua. Ho letto le centinaia di attestati di stima, di vicinanza e sincero affetto che in queste ore mi avete espresso, sia in privato che pubblicamente. Ed è proprio vero, come diceva qualcuno, che probabilmente il 17 Novembre 2015 passerà alla storia della Città come la giornata dell’infamia. Nella quale 13 cittadini, rappresentanti del popolo, hanno sottoscritto un patto notarile per sfiduciare il Sindaco. Un atto, questo, che non può non prestarsi a riflessioni e

Giuseppe Antoniotti
Giuseppe Antoniotti

considerazioni. Innanzitutto, per chiarire i perché di questa scelta, di questa decisione. Perché sfiduciare un Sindaco dal notaio rinunciando al confronto politico pubblico, in Consiglio comunale, durante il quale si sarebbero potute dare a tutti i rossanesi ampie e motivate giustificazioni del gesto? Perché, ancora, sfiduciare un Sindaco a pochi mesi dalle elezioni e per di più all’indomani che lo stesso aveva annunciato la sua intenzione di volersi ricandidare? Questo dopo 4 anni e mezzo di governo della Città e dei problemi del territorio ampiamente condiviso con la maggioranza e la squadra amministrativa, durante i quali, nel limite democratico dei ruoli e delle linee di mandato, ognuno è stato libero di promuovere le proprie idee. Ognuno, nessuno escluso. E tutti sono stati co-protagonisti dei risultati, sia di quelli raggiunti sia di quelli che ancora dobbiamo raggiungere. E non mi riferisco a tutti quei problemi di fronte ai quali un Sindaco o un qualsiasi amministratore locale non avrebbe potuto far nulla se non trasmettere e far capire la sua indignazione. Lo ripeto con vanto: abbiamo governato con il cuore questa Città ed oggi questa sfiducia rimane incomprensibile, prima di tutto all’opinione pubblica. Ma non mi intimorisce. Anzi, mi da ancora più coraggio e “fiducia” di andare avanti e percorrere la strada intrapresa nel 2011. Sono consapevole dell’impegno che ho messo a disposizione della mia Città e sicuramente non mi tiro indietro. La mia forza sono i cittadini rossanesi, che conoscono la mia storia politica e personale. Andrò avanti, con il supporto della mia gente. Torno a casa a testa alta sicuro di aver servito la Città di Rossano, la Città del Codex, con tutto me stesso e senza mai risparmiarmi”. Adesso a Rossano arriverà un commissario prefettizio, probabilmente sarà nelle condizioni di insediarsi già lunedì prossimo.