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Salvini su Lucano, «Mi auguro lo assolvano, ma non ne facciamo un martire»

ROMA – «Mi auguro che lo assolvano, ma non ne facciamo un martire». Così il ministro del’Interno e vicepremier Matteo Salvini ha risposto a chi gli ha chiesto un commento sul sindaco di Riace, Domenico Lucano, arrestato con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e ora con il divieto di dimora.

«Se c’è un magistrato indipendente e lontano da Salvini che decide che questo soggetto non può stare al suo Paese, allora qualcosina ha sbagliato», ha aggiunto Salvini a margine di una conferenza stampa in via Bellerio, ribadendo la necessità di «rispettare le regole».

Il caso Riace non si discuterà al Parlamento Europeo di Strasburgo. Bocciata la proposta della vicepresidente dei Socialisti e Democratic Maria Joao Rodrigues

Intanto arriva il no della Plenaria del Parlamento europeo di Strasburgo a dibattere in aula del caso di Riace, il cui sindaco Domenico Lucano è stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Locri. A proporre una discussione è stata la vicepresidente dei Socialisti e Democratic Maria Joao Rodrigues, ma la proposta, messa ai voti, è stata respinta.

 

 

Dorina Bianchi firma il Protocollo di Legalità

CROTONE – «La firma di un protocollo di legalità tra Prefettura, Unindustria Calabria e Confindustria Crotone è particolarmente significativo in questa giornata dedicata alla strage di Capaci e alla memoria di Giovanni Falcone. Il protocollo siglato oggi tutela le persone oneste che rispettano le regole. Non c’è sviluppo economico e concorrenza dove persiste la logica criminogena delle Mafie. È una risposta efficace in una terra, la nostra Calabria, ancora dilaniata dalla malavita organizzata a cui lo Stato quotidianamente sta dando risposte concrete ed efficaci». A dirlo è Dorina Bianchi, sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e deputato calabrese del Gruppo Area Popolare (Ncd-Udc) che oggi ha partecipato alla firma del protocollo di Legalità tra Prefettura, Unindustria Calabria e Confindustria Crotone. «Per contrastare la malavita organizzata è necessario che le forze sane della società facciano rete tra di loro con il supporto dello Stato. È una applicazione efficace del principio di sussidiarietà. Bisogna denunciare e squarciare il velo del silenzio. Solo così si darà effettivamente atto a una delle più importanti intuizioni di Falcone secondo il quale per sconfiggere la Mafia bisogna attaccare il loro patrimonio. La firma di questo Protocollo per le aziende di Crotone – conclude – non sarà un atto fine a sé stesso, ma un impegno preciso che vede nell’istituzione di una Commissione provinciale ad hoc la sua massima espressione. Un organo che mancava nella nostra realtà e che vedrà sempre più collaborare Prefetture e aziende».