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Omicidio Castrovillari, uccide la madre: il padre si salva disarmandolo. Si indaga sul movente

CASTROVILLARI (CS9 – Paolo Emilio Sisci, il 32enne che giovedì a Castrovillari ha ucciso a coltellate la madre Filomena Silvestri, di 65, avrebbe tentato anche di aggredire il padre, Alberto, quest’ultimo nel difendersi avrebbe fatto cadere il coltello che l’uomo aveva in mano. Alberto Sisci ha poi trovato scampo rifugiandosi sul terrazzo dell’appartamento della famiglia in cui è stato commesso il delitto fino all’arrivo dei carabinieri che hanno arrestato il figlio. Quest’ultimo, secondo quanto si è appreso in ambienti della Procura, non è stato ancora sentito dai magistrati che coordinano il lavoro dei carabinieri della Compagnia di Castrovillari.

 

Da chiarire, dunque, resta il movente che ha spinto Paolo Sisci ad avventarsi sulla madre colpendola con numerose coltellate in varie parti del corpo. I magistrati attendono dunque gli esiti dell’autopsia, che dovrebbe essere effettuata all’inizio della prossima settimana, e l’interrogatorio di convalida per cercare di capire i motivi del delitto. Al riguardo, Sisci è anche stato sottoposto a perizia psichiatrica, visto che si parlava di una sofferenza psichiatrica dell’uomo, ma dagli esami non sarebbero emerse particolari. La Procura, comunque, ritiene necessario condurre altri accertamenti anche su questo fronte.

 

Il legale “chiarire la semiinfermità”

“I pettegolezzi di corridoio ci dicono che, negli ambienti degli inquirenti, non ci sia una forte convinzione nella problematica psichiatrica così marcata da poter sostenere l’incapacità di intendere e di volere”. A dirlo è l’avvocato Roberto Laghi difensore dell’omicida trentaduenne Paolo Emilio Sisci.  “Noi allo stato – aggiunge il legale – non abbiamo avuto ancora accesso, per come peraltro sarà nostro diritto, alle dichiarazioni rese sia nella forma di interrogatorio, sia nella forma di spontanee dichiarazioni dal nostro assistito. Allo stato sembrerebbe che ancora non sia stata fissato l’esame autoptico. L’autopsia, pur essendo evidente la causa della morte della povera madre, sarà molto importante per capire questa sorta di automatismo, questo elevato numero di fendenti dati. Quanti colpi sono? Quali parti vitali hanno attinto? Perché già questa geografia della lesività potrebbe essa stessa dare uno spaccato sulla situazione psicologica, psichiatrica di questo giovane che ha creato un problema così enorme”.

 

L’avvocato difensore di Sisci non ritiene molto importante l’eventuale confessione. “Ritengo che non sia molto importante o meno un’eventuale confessione, c’è – sottolinea – una situazione di flagranza o di quasi flagranza per cui l’ipotesi della attribuibilità al giovane dell’omicidio della madre mi sembra appunto, allo stato, sia fuori discussione. C’è da chiarire che l’incapacità di intendere e di volere, al momento dell’atto, potrebbe escludere la punibilità, ma poi ci sarebbe un problema di misura di sicurezza eventualmente da scontare, l’altro problema, ben significativo, è la semiinfermità che vale come una sorta di attenuante che, allo stato, rimane tutta da dimostrare e da capirne il peso sotto il profilo del bilanciamento tra aggravanti e attenuanti. Ovviamente la famiglia Sisci è completamente distrutta. E’ in una situazione di sgomento totale perché si tratta di una tragedia immensa e, soprattutto, perché si sono aperte le porte del carcere per un congiunto”.