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Open CSI Cosenza, al termine la stagione dei campionati

COSENZA- Termina la stagione regolare nei campionati Open del CSI COSENZA.  In serie A si Laurea Campione Provinciale il SAN FRANCESCO e si appresta a disputare le fasi Regionali che si svolgeranno a Cosenza Domenica 29 Maggio. Agguerrite sono state  le semifinali  play off disputatesi presso l’impianto Sportivo di Bosco di Rovito. La griglia metteva di fronte   Nuove Celico – San Carlo Borromeo (Vincitrice Coppa Disciplina) e Papa Francesco – Santa Famiglia . Nella prima gara  i ragazzi di Celico riescono  ad avere la meglio del San Carlo solo nel secondo tempo e dopo aver sudato più del dovuto. Finale 7-1. Nella Seconda semifinale grande prestazione dei Rosso-blu di Castrolibero che superano in rimonta e lottando fino all’ultimo minuto contro i calcettisti di San Giovanni in Fiore con il risultato di 7-4. Volano in finale Nuova Celico e Santa Famiglia che davanti ad un nutrito pubblico si danno battaglia fino all’ultimo minuto ma dimostrando grande sportività e rispetto reciproco. Uno spot per il futsal e lo sport in generale. Complimenti. Al termine dei 50° minuti il risultato rimane fermo sul 3-3 e quindi per  decretare la Vincente ,che ricordiamo va direttamente alle fasi Regionali, si è dovuto passare per la lotteria dei calci di rigore dove ad avere la meglio e far esplodere di gioia i propri tifosi  è stata la Nuova Celico. Finale 6-5. Disputeranno i play out per non retrocedere Rovito C5 -San Carlo. Retrocede in serie B la Pol. Celico

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In serie B  Open conquista la massima serie lo Sporting Cosenza , promozione meritata dai ragazzi di Mendicino al culmine di un campionato sempre di vertice.  Unico rammarico per i  ragazzi di mister Spadafora quello di non riuscire a fare l’accoppiata Campionato – Coppa  perdendo  la finale Coppa Disciplina ai rigori contro il San Carlo. Punteggio finale 6-5 d.c.r..  Si giocano i play off  per la conquista della serie A Lattarico – Campo di fieno e Quattromiglia – Altomonte  martedì 17 Maggio sempre sull’impianto di Bosco di Rovito. Sono costrette a disputare i Play out  per la permanenza  Or. Giovanni Paolo II e Solution 24. Retrocede in serie C la Santa Famiglia B In serie C Promozione  nella serie Cadetta da parte dello Joga Chupito  sempre in testa alla classifica e giocando un ottimo futsal. I  Play off promozione per la serie cadetta avranno la seguente composizione : ASD TM – Spezzano Sila C5 e Atletico San Pietro – Borussia Rendengladbach e si giocheranno Venerdì 13 Maggio sempre campo di Bosco.Inoltre Venerdì 20 Maggio alle ore 21:00 presso il Palazzetto dello Sport di San Giovanni In Fiore si giocherà la finale della Coppa Cosenza CSI che vedrà la sfida tra  San Francesco e Nuova Celico. Si prevede un grande spettacolo in campo e sugli spalti.

Intervista a Giulietto Chiesa su crisi, futuro, media, Alternativa e Grillo

Giulietto Chiesa ha partecipato al convegno su crisi e politiche europee che si è tenuto a Pentone(Cz), presso il salone del Santuario di Termine. Lo abbiamo sentito su crisi, futur, media, Alternativa e Grillo.

Crisi e scenari futuri: solidarietà o guerra

Fatti e interpretazioni

Media e manipolazione

Grillo e Alternativa

 

 

 

A cura di Rita Paonessa

FOCUS/Crisi, politiche europee, futuro: un convegno a Pentone (Cz). Giulietto Chiesa ha chiuso la serata

PENTONE (CZ) – Crisi, politiche europee, debito e speculazione, futuro: se ne è parlato a ‘Famiglie in crisi: quale futuro per l’Italia?’. Il convegno si è tenuto a Pentone, in provincia di Catanzaro, presso il salone del santuario di Termine. Giulietto Chiesa [intervista] ha chiuso la serata. Prima di lui sono intervenuti Alberto Scerbo (docente Magna Graecia già direttore Osservatorio Giuridico Conferenza Episcopale Calabra), Vincenzo Falcone (docente universitario già segretario generale Comitato delle Regioni UE) e Sergio Basile (direttore ‘QuiEuropa’ – Osservatorio nazionale Politiche Europee). Dopo i saluti del sindaco di Pentone, Raffaele Mirenzi, ha introdotto il convegno Don Gaetano Rocca, rettore del Santuario e direttore diocesano Ufficio Pastorale del Lavoro e Problemi sociali. L’incontro è stato organizzato dal Santuario Madonna di Termine, in collaborazione con l’Università ‘Magna Graecia’ di Catanzaro (Dipartimento di Filosofia del diritto), QuiEuropa (www.quieuropa.it) e Comune di Pentone.

«Ce ne torniamo a casa arricchiti, ma ci avete dato troppe nozioni», interviene un uomo dal pubblico a fine serata. In effetti, i relatori hanno dato informazioni e dati, anche tecnici, di cui non si sente parlare spesso: sulle prime, orientarsi è difficile. Ma il sasso è stato lanciato. Per Don Gaetano Rocca non sono importanti tanto le risposte quanto le domande. Il rettore del santuario, nell’introduzione, ha fatto ricorso alla metafora, diffusa, della malattia e della cura: «la malattia è evidente e conclamata – ha detto – la terapia per risolverla è avvolta da una nebulosa che spazia tra ideologia e particolare formazione culturale». Tra gli altri, ha citato Ford: «È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina».

L’elemento comune alle relazioni sembra essere stato il fattore tempo. E’ necessario agire in fretta. E’ necessario guardare al lungo termine per intravvedere gli esiti – catastrofici – della crisi attuale e trovare le relative soluzioni. E’ necessario pure guardare al passato. Per tentare di capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo, individuare le responsabilità, renderci conto di chi siamo e di chi possiamo essere. Dopo gli interventi dei relatori, i presenti hanno posto domande e condiviso riflessioni: il confronto è continuato.

 

Cambiamenti veloci e politica lenta, il caso Calabria – Mutamenti economici veloci, politica lenta nel rispondere: è il gap messo in luce da Vincenzo Falcone. Quanto all’Europa, per il professore, «la coscienza europea non si ottiene dall’oggi al domani e, anche se il percorso è ancora lungo, il processo è irreversibile». Falcone si è soffermato sulla Calabria, «la regione dove nulla si trasforma – ha detto – lo dico perché a causa di una classe dirigente che non sa guardare oltre il breve periodo ed è carente circa la conoscenza dei processi, cioè noi abbiamo una classe politica ignorante, che non conosce la storia della Calabria». Il professore ha snocciolato alcuni dati: accesso al credito inesistente, 70mila miliardi di vecchie lire messe a disposizione della Calabria, impatto degli interventi comunitari uguale a zero.

Politica, economia, Europa – Alberto Scerbo ha fatto il punto sull’Europa: una parola – secondo lui – dietro cui ci si nasconde («Si dice ‘ce lo ha ordinato l’Europa’, ma non so quante cose ci ha realmente ordinato l’Europa»). Per il docente, l’Europa politica non c’è: «un problema molto difficile è la sovranità degli Stati: perché si possa parlare di un organismo sovranazionale, è necessario che gli Stati facciano un’azione di abdicazione alla propria sovranità, ma questa abdicazione non c’è stata». D’altra parte, Scerbo ha sottolineato la prevaricazione dell’elemento economico: «l’economia è diventata il problema essenziale, muove la politica: politica e diritto sono arretrati e hanno messo davanti a sé l’elemento economico, usato per giustificare le scelte della politica e del diritto».

Debito e risposte europee (Fiscal Compact e Fondo salva Stati) – Sergio Basile ha analizzato debito pubblico e risvolti delle risposte europee. «In Italia il debito pubblico scoppia negli anni ’80 – ha spiegato – in trenta anni passa dal 60% al 125 %». Ha proseguito: «in parte è dovuto alla cattiva gestione politica, ma questo è vero solo al 10%, lo dicono i dati». Il direttore di QuiEuropa ha fatto, quindi, riferimento alla privatizzazione della Banca d’Italia (1992, Governo Amato), agli 80 miliardi di interessi passivi pagati ogni anno alle banche, alle agenzie di rating e ai loro “consigli” manipolati seguiti come diktat, ai 45 miliardi d’euro l’anno che dovremmo pagare per venti anni secondo il Fiscal Compact, ai meccanismi inquietanti del Fondo salva Stati. Fattori che hanno giocato e giocano un ruolo rilevante nel debito pubblico. «La mia non è una teoria complottista, sono dati pubblici, si trovano su internet», ha precisato Sergio Basile.

Crisi, pianeta e guerra – Giulietto Chiesa ha ampliato la prospettiva al pianeta e agli scenari futuri. Il giornalista ha spiegato che le risorse del pianeta (petrolio incluso) sono limitate, ma viviamo in un sistema – quello capitalistico – orientato a uno sviluppo illimitato. «Ma in un sistema finito di risorse, uno sviluppo infinito è impossibile». D’altra parte, paesi fino a ieri sfruttati – Cina, Brasile, America Latina, India, i cosiddetti BRICS – crescono velocemente. «Non siamo più al centro del mondo – ha detto – dovremo fare i conti con la necessità di diminuire i consumi. Per il presidente di Alternativa, proseguire con questo ritmo significa andare dritti verso la guerra perché «si dovrà andare a prendere le risorse dove ci sono». Perciò «non possiamo più crescere», è la conclusione di Giulietto Chiesa, in controtendenza rispetto al leitmotiv di questi tempi. Il giornalista ha fatto anche riferimento all’infinita produzione di denaro e a rifinanziamento delle banche fallite.

 

Rita Paonessa