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Abusi sessuali per 10 anni, 5 arresti

CORIGLIANO ROSSANO – Costretta a subire abusi sessuali di gruppo per dieci anni, oltre a numerose violenze fisiche e psichiche, fino a quando non ha trovato il coraggio, il lo scorso 5 agosto, di denunciare tutto agli agenti del Commissariato di Polizia di Corigliano Rossano. Così questa mattina gli agenti, in esecuzione di un’ordinanza del gip su richiesta della Procura di Castrovillari, hanno arrestato cinque uomini per di violenza sessuale di gruppo ed estorsione.

La donna sarebbe stata anche costretta a prostituirsi.

L’incubo è nato da una relazione extraconiugale con uno degli arrestati che poi ha abusato di lei insieme ad altri sottoponendola a violenze che hanno reso necessario il ricorso alle cure dei medici di un ospedale romano, per giustificare con i familiari, all’oscuro di tutto, una non meglio specificata malattia che gli provocava segni sul corpo.

Alla vittima è stato intimato di tacere pena la morte del marito e del figlio.

Gli arrestati le avrebbero anche estorto denaro dietro la minaccia di divulgare filmati sessuali.

Violenze sui piccoli alunni, due maestre sospese

SAN SOSTENE (Cz) – Due maestre di una scuola elementare della frazione marina di San Sostene sono state sospese dal lavoro per 12 mesi in esecuzione di un provvedimento del gip su richiesta della Procura di Catanzaro.

Dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Soverato sarebbe infatti emerso, secondo quanto riferito dagli investigatori, un «sistematico ed ingiustificato quadro di violenze fisiche e verbali adottate dalle insegnanti nei confronti dei bambini».

Violenze e abusi in una scuola materna, insegnate finisce in manette

LAMEZIA TERME (CZ) – Un insegnante di una scuola materna, di 64 anni, è stato arrestato a Lamezia Terme con l’accusa di violenza sessuale su minori.

L’arresto è stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia in carcere emesso dal Gip del Tribunale di Lamezia Terme su richiesta della Procura.

E’ scattata dopo la denuncia di una madre che aveva ricevuto le confidenze della propria bambina l’indagine del personale del commissariato di Ps di Lamezia Terme, coordinata dalla Procura lametina, che ha portato all’arresto dell’insegnante di scuola dell’infanzia. Le dichiarazioni della donna sono state successivamente confermate da altre madri che, sentite a sommarie informazioni, hanno dichiarato di aver appreso fatti simili dalle rispettive figlie, anche loro allieve dello stesso plesso scolastico.

Fonte Ansa

Anni di maltrattamenti, violenze e soprusi, arrestato un uomo nel cosentino

TORANO CASTELLO (CS) – Esausta, dopo anni ed anni di violenze subite, ha trovato il coraggio di confidarsi con i Carabinieri denunciando il suo compagno.

Sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, con l’aggravante di aver commesso il fatto con particolare malvagità, cagionando umiliazioni e sofferenze alle vittime: sono queste le accuse per le quali, all’alba di stamattina, sono scattate le manette nei confronti di  un 53enne di Torano Castello (CS) il quale, da circa 4 anni, costringeva la compagna ed il cognato diversamente abile a subire maltrattamenti, minacce e vessazioni, segregandoli in casa.

La triste vicenda è venuta alla luce il 27 gennaio 2019, allorquando i militari della Stazione Carabinieri di Torano Castello, a seguito di richiesta pervenuta al 112, soccorrevano la donna, la quale, visibilmente provata, si è decisa a raccontare le crudeltà che stava subendo ormai da anni dal proprio compagno. Trasferite immediatamente le due vittime in una casa famiglia, i Carabinieri hanno potuto sviluppare una meticolosa indagine, da cui è emerso che l’aguzzino:

  • si appropriava in via esclusiva della pensione di invalidità riconosciuta al fratello della compagna;

  • impediva alla donna ed al cognato di allontanarsi dall’abitazione in cui convivevano, privandoli dell’autonomia economica e dei documenti personali, sorvegliandoli e riportandoli con la forza a casa quando tentavano di allontanarsi;

  • minacciava e maltrattava il cognato invalido, percuotendolo anche con un bastone, imponendogli di svolgere pesanti lavori nei campi, facendolo vivere in condizioni disumane (“privato di ogni dignità e costretto a vivere insieme agli animali”) in una baracca priva di servizi igienici con la possibilità di utilizzare il lavabo della porcilaia per la pulizia personale, non esitando a rinchiuderlo altresì all’interno del recinto con un lucchetto al cancello;

  • minacciava e maltrattava la compagna picchiandola violentemente, anche con un trapano, al punto tale da ridurla ad uno stato di prostrazione e di sudditanza psicologica.

A seguito dei precisi riscontri acquisiti dai Carabinieri, il GIP presso il Tribunale di Cosenza ha emesso nei confronti dell’uomo un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nella mattinata odierna.

Minacce e percosse a bambini, obbligo di dimora per due maestre

ZUNGRI (VV) – I carabinieri della Compagnia di Tropea stanno effettuando dall’alba un’ operazione finalizzata all’esecuzione di due obblighi di dimora nei comuni di residenza a carico di due maestre della scuola primaria di Zungri, nel Vibonese.
Le indagini, condotte dai militari della Stazione di Zungri, hanno documentato i maltrattamenti posti in essere dalle due insegnanti nei confronti di alcuni alunni di prima elementare.

Facevano secondo le indagini un “sistematico ricorso alla violenza fisica e psicologica nei confronti degli scolari”, comportamenti “documentati minuziosamente” dai carabinieri.

E’ quanto riferiscono i militari della Compagnia di Tropea in relazione all’obbligo di dimora cui sono state sottoposte due maestre della scuola elementare di Zungri, nel Vibonese, una di 65 e l’altra di 51 anni. La violenza da parte delle due maestre, sempre secondo i militari, si concretizzava con urla, minacce, insulti e percosse ai danni dei bambini e si traduceva in un clima di generale intimidazione e soggezione.

Cosenza, abusi sessuali su una tredicenne figlia della convivente, arrestato

COSENZA -Nella giornata di ieri, personale della Squadra Mobile della Questura ha eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa nella stessa data dal G.I.P. del Tribunale di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, diretta dal Procuratore Capo dott. Mario Spagnuolo, nei confronti di A.D.E. di anni 68, pensionato, di Cosenza, ritenuto responsabile del reato, continuato, di violenza sessuale nei confronti di minore infraquattordicenne.

La misura cautelare trae origine dalla denuncia sporta in Questura nei giorni scorsi da una donna la quale aveva segnalato che la figlia tredicenne le aveva confidato di subire da tempo molestie e violenze sessuali da parte dell’uomo sopra citato, suo convivente.

In particolare le indagini condotte dal personale della 3^ Sezione – Reati contro la persona e in danno di minori della Squadra Mobile hanno accertato che l’uomo, per un arco temporale di quasi due anni, aveva ripetutamente costretto la ragazzina, fin da quando questa aveva 11 anni, dietro percosse e ripetute minacce, a subire atti sessuali di vario genere, generando nella ragazzina uno stato di assoluta soggiogazione.

L’aguzzino, inoltre, dopo che la sua convivente era venuta a conoscenza delle violenze sessuali nei confronti della figlia minore e aveva perciò deciso di allontanarsi da lui, ha posto in essere una serie di reiterate minacce di morte anche nei confronti della madre finalizzate a atterrire lei e la figlia al fine di impedire che potessero sporgere denuncia presso le Autorità.

Ciò malgrado la donna, in questo rassicurata da dalla professionalità degli uomini della 3^ Sezione della Squadra Mobile, ha deciso di denunciare l’accaduto in Questura.

L’uomo dopo le formalità di rito è stato rinchiuso presso la locale casa circondariale.

 

 

 

 

Violenze e maltrattamenti alla moglie, arrestato un ventiseienne

LAUREANA DI BORRELLO (RC)  – E’ accusato di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale con l’aggravante di avere commesso il fatto anche davanti ai figli minori. Un uomo di 26 anni è stato arrestato dai carabinieri a Laureana di Borrello in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura. Il provvedimento scaturisce dalle attività di indagine svolte dai militari in seguito alla denuncia della moglie del ventiseienne. Ricostruito un quadro di maltrattamenti iniziati nel 2010 con minacce e percosse nei confronti della consorte sfociati, in un’occasione, anche in rapporti sessuali ottenuti contro la volontà della donna. Più volte nel tempo i militari sono intervenuti nell’abitazione della coppia a causa di aggressioni sia fisiche sia verbali rivolte dall’uomo contro la donna e i figli minori.

Violenza sulla compagna, divieto di avvicinarla per un 47enne

LAMEZIA TERME (CZ) – Violenze ai danni della compagnia: per questa ragione a un uomo di 47 anni è stato vietato di avvicinarla. Per diversi anni la donna ha subito le minacce di morte da parte del convivente, fin quando ha deciso di rivolgersi al commissariato di Lamezia Terme. All’uomo, quindi, è stato notificato il divieto di avvicinarsi a meno di 100 metri dai luoghi frequentati dalla parte offesa, secondo quanto emesso dal gip su richiesta della Procura lametina.Dalle indagini svolte dai carabinieri, è emerso inoltre che nel corso degli 8 anni di relazione, l’uomo più volte avrebbe minacciato e percosso la compagna, ingenerando nella donna un perdurante stato di ansia, di paura e timore per l’incolumità sua e dei suoi cari. Gli agenti, svolti gli accertamenti, hanno redatto un’informativa alla Procura che ha emesso il provvedimento per stalking.

Maltratta la compagna che aveva deciso di lasciarlo, deferito

MONTALTO UFFUGO (CS) – Ancora un episodio di violenza domestica. Ieri pomeriggio i carabinieri di Montalto Uffugo, al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà un 42enne cosentino per maltrattamenti in famiglia e tentata violazione di domicilio aggravata. I militari operanti hanno accertato che l’uomo, due settimane fa, a seguito dell’ennesimo litigio con la ex compagna, aveva cercato di introdursi all’interno dell’abitazione della donna forzando la porta d’ingresso e la persiana di una finestra. Identificato l’uomo, a seguito di successive verifiche i militari hanno appurato che la donna già da tempo era oggetto di percosse, ingiurie e minacce da parte dall’ex compagno, motivo per cui aveva deciso di lasciarlo.

On. Graziano, le proposte e gli interventi dopo gli episodi di Melito Porto Salvo

COSENZA – «L’orrore di Melito Porto Salvo è solo la punta dell’iceberg di un fenomeno sociale che, purtroppo, è diffuso nella società moderna. E che si consuma nel silenzio. La violenza non ha connotazioni sociali ed un tessuto sociale debole favorisce non solo i casi di sopraffazione ma soprattutto la difficoltà per le donne a denunciare e quindi di uscire dal vortice tenebroso dei maltrattamenti. È prioritario sostenere iniziative mirate a contrastare il fenomeno. Ecco perché, se si vuole dare un segnale forte e tempestivo, sarebbe opportuno valutare, discutere e approvare la proposta di legge, da me presentata, per istituire un fondo per le vittime ha proprio queste finalità, già al vaglio dell’apposita Commissione». È quanto dichiara il Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria, On. Giuseppe Graziano, che lo scorso luglio 2016, al termine di un lungo e attento confronto con i giovani della direzione regionale di Forza Italia, ha presentato in Regione una proposta di legge per la promozione ed il sostegno dei centri di antiviolenza e delle case di accoglienza per donne in difficoltà.

 «Se da massima Istituzione regionale si vuole dare una risposta forte e tempestiva – dice Graziano – abbiamo gli strumenti per poterlo fare. Serve confrontarsi e rendere operativa la proposta di legge, già presentata e al vaglio degli uffici preposti. Certo, non si tratta di uno strumento che servirà a debellare completamente gli abusi e i soprusi sulle donne, ma sicuramente sarà – conclude il Segretario questore – un ottimo sostegno per denunciare le violenze e cercare un riscatto sociale.»

 Violenza

«La proposta di legge – presentata da Graziano lo scorso luglio 2016 – è dettata soprattutto dalla necessità digarantire alle donne che hanno subito violenza o maltrattamenti, il riscatto della propria vita attraverso il reinserimento lavorativo, come strumento fondamentale per ridefinire percorsi autonomi raggiungendo o recuperando un’autosufficienza economica, basilare per il recupero sociale e psichico. La proposta di legge, inoltre, integrando le politiche per le pari opportunità, della non discriminazione e le politiche per il lavoro, intende finanziare, con le risorse del Fondo sociale europeo, interventi di reinserimento sociale attraverso il lavoro. Un programma, questo, attivabile da subito attraverso il coinvolgimento diretto dei Centri antiviolenza, dei Servizi sociali e dei Centri per l’impiego territoriali, messi in rete con tutti gli operatori pubblici e privati che operano con impegno e competenza nell’ambito del contrasto alla violenza contro le donne e a sostegno delle vittime.Ancora, la nuova legge, posta all’attenzione del Consiglio regionale della Calabria, intende istituire un fondo di solidarietà per il patrocinio legale gratuito del quale possono beneficiare tutte le donne vittime di violenza e maltrattamenti che intendono sporgere denuncia per un reato consumato o tentato sul territorio calabrese. Già a partire dall’entrata in vigore della legge. Una misura importante considerato che, spesso, il fenomeno della violenza rimane sommerso, perché la mancanza di indipendenza economica in molti casi costringe le donne a subire in silenzio e a non denunciare gli aggressori.»