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Unical: Franco Gabrielli per evento su rischio idrogeologico

Da martedì 25 a venerdì 28 l’Università della Calabria ospiterà un importante evento dedicato al rischio idrogeologico. Vi segnalo, in particolare, il convegno internazionale d’apertura (martedì 25 , ore 15, Aula Magna) cui parteciperà  Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della Protezione Civile.

A partire dal giorno successivo, fino al 28 novembre, si svolgeranno, al Piccolo Teatro,  le “Giornate dell’Idrologia 2014” della società Idrologica Italiana. Un convegno allo University Club, previsto per venerdi pomeriggio, dedicato alla difesa del suolo ed alla formazione nell’ambito del progetto Pon Espri, chiuderà la manifestazione.

 

Callipo sull’ambiente: bisogna cambiare tutto

VIBO VALENTIA –  Questa mattina, al convegno “L’ambiente al centro – Governo del territorio, rigenerazione urbana, lavori pubblici, difesa del suolo”, promosso per costruire, insieme ai rappresentanti degli Ordini professionali tecnici calabresi, una nuova proposta per l’ambiente in Calabria, Gianluca Callipo ha dichirato, in un intervento, che: «Nel 2010, 220 milioni di euro dovevano finanziare 183 progetti di difesa del suolo e mitigazione del rischio idrogeologico. Di questi, solo due sono stati effettivamente avviati. Il problema della Calabria, quindi, non sono le risorse, ma un sistema politico-burocratico, basato sulle clientele e sugli accordi trasversali, che tutela soltanto i proprio interessi, infischiandosene dei cittadini».
«In materia d’ambiente e salvaguardia idrogeologica del territorio è emersa negli ultimi anni tutta l’incapacità della classe politica di dare risposte efficaci a problematiche che non possono essere affrontate incrociando le dita e sperando che non piova – ha continuato Callipo -. Si tratta di questioni troppo delicate e cruciali per continuare ad affidarci a chi non è riuscito in 40 anni a difendere la Calabria da frane e alluvioni. Anche in questo settore, avverto da parte dei cittadini e degli addetti ai lavori la fortissima esigenza di avere una politica che sappia ascoltare le necessità dei territori e che sappia fare scelte nette. Servono inoltre, regole certe e puntuali, a cominciare da una legge organica sulla difesa del suolo, tenendo conto anche della nuova architettura istituzionale che ridisegna i poteri e le funzioni di Regione e Province. Serve una legge sui lavori pubblici che punti sulla qualità delle opere, sulla semplificazione delle procedure e dei regolamenti. Ma è necessario soprattutto – ha concluso Callipo – puntare sul sistema della burocrazia regionale che va rivoluzionato. I dipartimenti Ambiente, Urbanistica e Lavori pubblici vanno totalmente riprogrammati. Le migliori idee, le migliori intenzioni politiche, camminano sulle gambe della macchina amministrativa. La sfida decisiva per competere con i contesti territoriali più avanzati si misura sulla capacità di avere una struttura burocratica snella, al passo coi tempi, competente, selezionata sulla base del merito e non dell’appartenenza politica. Obiettivi che solo una nuova classe politica, credibile, senza postazioni da garantire né cambiali da pagare, può portare avanti».

Calabria/Rischio idrogeologico. Oliverio (Pd), nominare subito Commissario delegato

“Il governo nomini il nuovo commissario delegato per l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico il cui mandato è scaduto lo scorso 7 marzo. È anche necessario intraprendere ogni iniziativa finalizzata all’adozione di un serio programma di risanamento e di prevenzione dei rischi in una regione come la Calabria, dove oltre l’80 per cento dei Comuni ricade in area a rischio frana o alluvione e nella quale si contano 8mila frane, con 400 kmq del territorio esposto a rischio idraulico. Non si può più attendere”. Lo dice Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in commissione Agricoltura che ha presentato una interrogazione al ministro dell’Ambiente.

“Nei giorni scorsi è intervenuto il Coordinatore della Commissione Rischio Idrogeologico del Pd calabrese, Giovanni Russo, a lanciare l’allarme – prosegue Oliverio -. L’alta vulnerabilità del territorio regionale calabrese al rischio idrogeologico impone una serie di interventi urgenti e mirati. In Calabria sono state censite circa 8mila frane che coprono oltre 800 kmq di territorio. I disastri di Crotone nel 1996, di Soverato nel 2000, di Sinopoli nel 2003, di Cerzeto nel 2005, di Scilla nel 2005, di Vibo Valentia nel 2006 e, in ultimo di Sibari devono servire per aumentare la sensibilità rispetto a questo  importante problema. Infatti, non è più sufficiente limitarsi alla riparazione dei danni ed all’erogazione di sostegni economici alle popolazioni colpite, ma occorre creare una cultura di previsione e prevenzione, che deve essere diffusa ai vari livelli, imperniata sull’individuazione delle condizioni di rischio ed all’adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell’impatto degli eventi. È giunto il momento di adottare un serio programma di risanamento e di prevenzione dei rischi. Attualmente gli investimenti dell’Accordo di Programma Quadro del 2010 tra la Regione e il Ministero dell’Ambiente, che prevede finanziamenti per 220 milioni di euro per interventi “URGENTI”, risultano ancora in fase di lenta attuazione poiché in tre anni e mezzo di regime commissariale, come si può facilmente rilevare dai dati pubblicati dal Ministero dell’Ambiente (ReNDIS-web INSPRA), solo sei interventi, su un totale di 185, risultano in fase di aggiudicazione. L’attuazione degli interventi rischia di subire un ulteriore rallentamento, nonostante il carattere d’urgenza, visto che dal 7 marzo 2014, termine ulteriore di proroga del commissario previsto per legge, tutta l’attività dell’ufficio commissariale è interrotta ed all’orizzonte non si intravede ancora, a distanza di due mesi, la nomina di alcun successore. Questa condizione di  vacatio va subito colmata con la nomina di un nuovo commissario, dotato delle necessarie e giuste competenze, affinché le gare aperte vadano a buon fine, le imprese possano essere pagate, patrimoni archeologici come l’area di Sibari siano preservate e che, dunque – conclude Oliverio -, gli interventi di messa in sicurezza del nostro territorio regionale possano essere realizzati”.