Tutti gli articoli di Francesca Belsito

[#SpecialeStradeDelPaesaggio] Intervista al fumettista Sio

A “Le Strade del Paesaggio” abbiamo incontrato il simpaticissimo Sio, papà dell’Uomo Scottecs.

Abbiamo fatto una piccola e divertente chiacchierata con il fumettista e youtuber. Simone Albrigi, questo il suo nome, ci ha raccontato qualcosa sui suoi personaggi no sense, sui Bòkemorp e sui progetti futuri. Ecco chi è l’autore di Scottecs Comics, dall’amore per Topolino fino alle collaborazioni importanti con Giorgio Vanni e gli Elio e Le Storie Tese.

Buona visione!

Intervista a cura di Miriam My Caruso

Riprese e Montaggio a cura di Daniele Mr. Ink Ferullo

 

[#SpecialeStradeDelPaesaggio] Intervista all’illustratore Luca Ralli

Al festival “Le Strade del Paesaggio” abbiamo incontrato l’illustratore Luca Ralli.

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Luca Ralli. L’illustratore e animatore ci ha racontato dei suoi esordi, dell’amore per il fumetto e dei suoi progetti futuri. Come autore di diversi booktrailer e illustrazioni per l’editoria, Ralli conosce bene il mondo del disegno e ha lasciato qualche consiglio per tutti i giovani illustratori che si avvicinano a questo universo.

Buona visione!

Intervista a cura di Miriam My Caruso

Riprese e Montaggio a cura di Daniele Mr. Ink Ferullo

[#SpecialeStradeDelPaesaggio] Intervista allo sceneggiatore Giuseppe De Nardo

In occasione de “Le Strade del Paesaggio” abbiamo avuto il piacere di conoscere lo sceneggiatore partenopeo Giuseppe De Nardo.

Dall’esordio come disegnatore fino all’approdo alla Sergio Bonelli Editore in veste di sceneggiatore delle storie con protagonista l’Indagatore dell’incubo: chi è Giuseppe De Nardo? Lo abbiamo incontrato a “Le Strade del Paesaggio” e ci ha raccontato qualcosa della sua lunga carriera e della sua passione per l’arte. Infine, ha lasciato un piccolo consiglio spassionato per chi desidera approcciarsi al mondo della sceneggiatura.

Buona visione!

Intervista a cura di Miriam My Caruso

Riprese e Montaggio a cura di Daniele Mr. Ink Ferullo

[#SpecialeStradeDelPaesaggio] Intervista a RichardHTT

Durante il festival “Le Strade del Paesaggio” abbiamo avuto il piacere di incontrare l’eclettico e divertente RichardHTT.

Richard ci ha raccontato delle sue esperienze nel mondo dell’arte e di Youtube, della sua passione per i manga e di come questa ha stimolato la sua creatività in modi sempre più fantasiosi. Dopo i corti animati, le illustrazioni e il libro “Quel kiwi ti sta fissando”, quali sono i progetti futuri di Richard? Durante la nostra intervista ci ha svelato una piccola chicca.

Inoltre, conoscendo la smisurata fantasia creativa di RichardHTT, lo abbiamo sfidato in una challenge “aromatica”: basteranno un bastoncino in legno e del caffè per creare arte? Scopritelo in questo video, buona visione!

Intervista a cura di Daniele Icelo Pezzolla

Riprese e Montaggio a cura di Daniele Mr. Ink Ferullo

Emmy Awards 2019, tutti i vincitori dei premi della tv. Delusione GoT

Notte di stelle a Los Angeles dove al Microsoft Theater si è svolta la cerimonia di assegnazione degli Emmy Awards, i premi più prestigiosi della televisione americana.

Un’edizione numero 71 ricca di sorprese e di assegnazioni molto eterogenee questa notte al teatro losangelino. Grande curiosità alla vigilia per Game of Thrones, reduce da un’ultima stagione a tratti disastrosa che, a fronte delle 32 nomination, ha portato a casa solo 2 premi, seppur molto ambiti. Si tratta di quello per la Miglior Serie Drama e per il Miglior Attore Non Protagonista a Peter Dinklage, riconoscimento ottenuto per la quarta volta. Giusti i riconoscimenti per la miniserie Chernobyl e per le serie comedy Fleabag e The Marvelous Mrs. Maisel. Quanto alle emittenti, in questa edizione degli Emmy Awards a imporsi è stata soprattutto HBO che su 137 candidature ha acciuffato 34 premi, seguita da due piattaforme streaming. Netflix e Prime Video hanno, infatti, portato a casa rispettivamente 27 e 15 statuette.

Ma vediamo nel dettaglio tutte le categorie principali e i vincitori.

MIGLIOR SERIE DRAMMATICA

Better Call Saul
Bodyguard
Game of Thrones
KillingEve
Ozark 
Pose
Succession 
This Is Us

MIGLIOR SERIE COMEDY

Barry
Fleabag
The Good Place
The Marvelous Mrs Maisel
Russian Doll
Schitt’s Creek
Veep

MIGLIOR MINISERIE

Chernobyl 
Escape at Dannemora
Fosse/Verdon
Sharp Objects
When They See Us

MIGLIOR FILM TV

Black Mirror: Bandersnatch
Brexit
Deadwood: Il film
King Lear
My Dinner with Hervé

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

Jason Bateman, Ozark
Sterling K Brown, This Is Us
Kit Harington, Game of Thrones
Bob Odenkirk, Better Call Saul
Billy Porter, Pose
Milo Ventimiglia, This Is Us

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

Emilia Clarke, Game of Thrones
Jodie Comer, Killing Eve
Viola Davis, Le regole del delitto perfetto
Laura Linney, Ozark
Mandy Moore, This Is Us
Sandra Oh, Killing Eve
Robin Wright, House of Cards

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY

Anthony Anderson, Black-ish
Don Cheadle, Black Monday
Ted Danson, The Good Place
Michael Douglas, The Kominsky Method
Bill Hader, Barry
Eugene Levy, Schitt’s Creek

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY

Christina Applegate, Dead to Me
Rachel Brosnahan, The Marvelous Mrs. Maisel
Julia Louis-Dreyfus, Veep
Natasha Lyonne, Russian Doll
Catherine O’Hara, Schitt’s Creek
Phoebe Waller-Bridge, Fleabag

MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Mahershala Ali, True Detective
Benicio Del Toro, Escape at Dannemora
Hugh Grant, A Very English Scandal
Jared Harris, Chernobyl
Jharrel Jerome, When They See Us
Sam Rockwell, Fosse/Verdon

MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Amy Adams, Sharp Objects
Patricia Arquette, Escape at Dannemora
Aunjanue Ellis, When They See Us
Joey King, The Act
Niecy Nash, When They See Us
Michelle Williams, Fosse/Verdon

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

Jonathan Banks, Better Call Saul
Giancarlo Esposito, Better Call Saul
Alfie Allen, Game of Thrones
Nikolaj Coster-Waldau, Game of Thrones
Peter Dinklage, Game of Thrones
Micheal Kelly, House of Cards
Chris Sullivan, This Is Us

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE DRAMMATICA

Lena Headey, Game of Thrones
Sophie Turner, Game of Thrones
Maisie Williams, Game of Thrones
Gwendoline Christie, Game of Thrones
Fiona Shaw, Killing Eve
Julia Garner, Ozark

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY

Stephen Root, Barry
Henry Winkler, Barry
Anthony Carrigan, Barry
Alan Arkin, The Kominsky Method
Tony Shalhoub, The Marvelous Mrs Maisel
Tony Hale, Veep

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA SERIE COMEDY

Sarah Goldberg, Barry
Sian Clifford, Fleabag
Olivia Coleman, Fleabag
Betty Gilpin, Glow
Kate McKinnon, Saturday Night Live
Alex Borstein, The Marvelous Mrs Maisel
Marin Hinke, The Marvelous Mrs Maisel
Anna Chlumsky, Veep

MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Ben Whishaw, A Very English Scandal
Asante Blackk, When They See Us
Paul Dano, Escape at Dannemora
John Leguizamo, When They See Us
Stellan Skarsgård, Chernobyl
Michael K Williams, When They See Us

MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA IN UNA MINISERIE O FILM TV

Patricia Arquette, The Act
Marsha Stephanie Blake, When They See Us
Patricia Clarkson, Sharp Objects
Vera Farmiga, When They See Us
Margaret Qualley, Fosse/Verdon
Emily Watson, Chernobyl

MIGLIOR REGIA PER UNA SERIE DRAMMATICA

Jason Bateman, Ozark (Reparations)
David Benioff & D.B. Weiss, Game of Thrones (The Iron Throne)
David Nutter, Game of Thrones (The Last of The Starks)
Miguel Sapochnik, Game of Thrones (The Long Night)
Diana Reid, The Handmaid’s Tale (Holly)
Lisa Brühlmann, Killing Eve (Desperate Times)
Adam McKay, Succession (Celebration)

MIGLIOR REGIA PER UNA SERIE COMEDY

Daniel Palladino, The Marvelous Mrs. Maisel (We’re Going to the Catskills!)
Amy Sherman-Palladino, The Marvelous Mrs. Maisel (All Alone)
Mark Cendrowski, The Big Bang Theory (The Stockholm Syndrome)
Bill Hader, Barry (ronny/lily)
Alec Berg, Barry (The Audition)
Harry Bradbeer, Fleabag (Episode 1)

MIGLIOR REGIA PER UNA MINISERIE O FILM TV

Johan Renck, Chernobyl
Ben Stiller, Escape at Dannemora
Jessica Yu, Fosse/Verdon (Glory)
Thomas Kail, Fosse/Verdon (Who’s Got the Pain)
Stephen Frears, A Very English Scandal
Ava DuVernay, When They See Us

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNA SERIE DRAMA

Jesse Armstrong, Succession (Nobody is Ever Missing)
Peter Gould & Thomas Schanuz, Better Call Saul (Winner)
Jed Mercurio, Bodyguard (Episode 1)
David Benioff & D.B. Weiss, Game of Thrones (The Iron Throne)
Bruce Miller & Kira Snyder, The Handmaid’s Tale (Holly)
Emerald Fennell, Killing Eve (Nice and Neat)

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNA SERIE COMEDY

Phoebe Waller-Bridge, Fleabag (Episode 1)
Alec Berg & Bill Hader, Barry (ronny/lily)
Josh Siegal & Dylan Morgan, The Good Place (Janet(s))
Maya Erskine, Anna Konkle & Stacy Osei-Kufour, PEN15 (Anna Ishii-Peters)
Natasha Lyonne, Leslye Headland & Amy Poehler, Russian Doll (Nothing in This World is Easy)
Allison Silverman, Russian Doll (A Warm Body)
Davide Mandel, Veep (Veep)

MIGLIOR SCENEGGIATURA PER UNA MINISERIE O FILM TV

AvaDuVernay & Michael Starrbury, When They See Us (Part Four)
Russell T Davies, A Very English Scandal
Joel Fields & Steven Levenson, Fosse/verdon (Providence)
Brett Johnson & Michael Tolkin, Escape at Dannemora (Part 7)
Brett Johnson, Michael Tolkin &amp. Jerry Stahl, Escape at Dannemora (Part 6)
Craig Mazin, Chernobyl

 

 

[#NerdReview] IT – Capitolo Due, tra romanzo e grottesco

Vedere IT al cinema è d’obbligo per chiunque abbia vissuto negli anni ‘90 o sia fan di King.

IT lo avevamo già visto attraverso Tim Curry guidato da Tommy Lee Wallace nella miniserie televisiva e lo rivediamo ora con Bill Skarsgård guidato da Andrés Muschietti. Le due interpretazioni sono entrambe eccellenti, ma il tema principale dal romanzo kinghiano non era “solo” l’entità.

TRA IL ROMANZO E LA MINISERIE

Muschietti in questo secondo capitolo punta in alto, si pone l’obiettivo di superare tutti gli altri registi che hanno provato a trasporre i diversi libri di King. Cerca di restare fedele al testo modernizzando l’opera, come prima di lui fece Wallace, ma non ha abbastanza forza o esperienza per riuscire in una prova così difficile. Se nel primo capitolo era più o meno riuscito a raccontare la vita dei giovani Perdenti attraverso le tribolazioni, le paure e le sconfitte, in questo secondo non riesce a dirigere al meglio la loro versione adulta, trascurando inevitabilmente le potenzialità di attori come James McAvoy e Jessica Chastain.

Sin da subito, scopriamo con violenza che sono passati 27 anni e che IT è tornato a mietere vittime attraverso una scena cruda e attuale di omofobia. Già qui la prima differenza rispetto alla miniserie da cui Muschietti si distacca, oltre che per scelte registiche, anche di sceneggiatura. Ne cita determinate scene topiche riprendendo alcune inquadrature ma cercando piuttosto una somiglianza con il romanzo che con la serie. La storia prosegue raccontando la vita dei Perdenti da adulti e mostrando che quelle paure presenti nel primo film, affrontate ma non sconfitte completamente, riecheggiano nella vita quotidiana senza che i protagonisti lo sappiano.

LE DUE FACCE DI IT: TERRORE E GROTTESCO

Tutti i Perdenti, tranne Mike che è rimasto a Derry, sono andati avanti dimenticando la cittadina del Maine ma, dopo la chiamata dell’amico, mantengono la promessa fatta 27 anni prima. Il film prosegue con una serie di flashback alternati che cercano di mimare la struttura del romanzo di King, ma solo pochi sono veramente riusciti poiché alcuni sono troppo lunghi rispetto ad altri talmente corti che si fa difficoltà a seguirli.

Il ritmo della pellicola è altalenante e passa da frenetico caos a noiosa lentezza. Se nel primo atto troviamo momenti orrorifici e splatter con Pennywise scanditi molto bene, nel secondo si rallenta fino alla noia con sezioni a volte ridondanti che culminano in un terzo atto quasi esasperante in cui la fine sembra non giungere mai.

Tutta la pellicola è costellata da jumpscare e sono questi forse gli unici inserti paurosi che ha permesso Muschietti nel film. Molto spesso, infatti, le scene, anche di orrore, sono estremizzate fino al grottesco e non riescono a spaventare il pubblico. Lo stesso IT, anche se interpretato molto bene da Skarsgård, il più delle volte è un vero e proprio “clown” che riesce a far ridere anche nei momenti peggiori. Non proprio quello che ci si aspetterebbe da un essere capace di soggiogare le menti attraverso la paura!

LA TECNICA SUPERA LA NARRAZIONE

Tuttavia, nonostante le note narrative negative, questo secondo capitolo è girato bene. La fotografia riesce a mettere nella giusta luce i momenti attraverso contrasti tonali o saturazioni. La colonna sonora resta a Benjamin Wallfisch che prosegue con il tema e il mood del capitolo 1, mostrando la sua capacità di compositore nel non far prevedere l’imminente jumpscare o la presenza di mostri sullo schermo. Gli effetti speciali sono di buona fattura, ma non riescono ad adeguarsi alle luci dell’atmosfera come invece era stato per il primo capitolo. Questo è sicuramente uno dei motivi per cui la pellicola non riesce a essere paurosa quanto dovrebbe.

Il resto del cast, oltre agli attori citati in precedenza, riesce a emozionare soprattutto grazie a Bill Hader (Richie)  e James Ransone (Eddie) che restituiscono dei personaggi di spessore psicologico ed emotivo capaci di far ridere, coinvolgere ed empatizzare sia nelle gag di gruppo che nelle scene soliste.

 

È ORA DI GALLEGGIARE

IT – Capitolo 2 è una degna conclusione di questo reboot. Il finale, differente da quello imbarazzante della miniserie, dà soddisfazione nonostante arranchi nel raggiungere il climax. È un film godibile che mette davanti alla paura di fare delle scelte, di crescere e di sopravvivere al proprio passato. Meritava un ritmo che potesse far esprimere ogni singolo personaggio nella sua interezza e non un’altalena tra caos e calma.

Daniele Ferullo

[#NerdGames] Tutte le novità dal Nintendo Direct di questa notte

Il Direct Nintendo di questa notte è stato forse uno dei più succosi dell’ultimo anno.

La casa nipponica Nintendo ci aveva promesso molte notizie dalla sua diretta mensile e non si è smentita. Si parte subito con la carica TNT di Ashe, eroina di Overwatch, che sancisce l’arrivo dello shooter di casa Blizzard sulla console portatile dal 15 ottobre.

Dopo una breve presentazione di Takahashi, si passa direttamente alle notizie riguardanti la console portatile e il primo gioco a essere svelato è Luigi’s Mansion 3, seguito dell’omonimo capitolo per 3DS e ora rivisitato con nuove meccaniche e ambientazioni in questo episodio. Ecco il trailer!

Il direct continua con un’altra vecchia conoscenza per i fan Nintendo: Super Kirby Clash. Il famoso spin-off tratto da Planet Robobot e uscito per 3DS con il nome di Team Kirby Clash arriva ora su Switch con un comparto grafico migliorato e maggiore scelta cooperativa. Per il resto sembra uguale al precedente, ma aspetteremo una prova effettiva per dire la nostra a riguardo.

https://www.youtube.com/watch?v=cEvAYiBcDtw

Si continua con una bomba atomica nostalgica che ci riporta indietro ai tempi degli JRPG Square Soft a 16 bit. Lo avevamo visto all’E3 di quest’anno e questa notte Nintendo lo presenta per la sua console: Trials Of Mana, in uscita il 24 aprile.

https://www.youtube.com/watch?v=MES3ln-rqXo

A seguire, un altro indie porting per la console portatile: Return of the Obra Dinn. I giocatori impersoneranno un investigatore assicurativo della Compagnia delle Indie Orientali e dovranno esplorare un misterioso vascello armati di un orologio che consente loro di riavvolgere il tempo, per scoprire cosa è accaduto alla nave e al suo equipaggio. Questo indie che ha riscosso molto successo per il suo singolare aspetto grafico e la trama intrigante arriverà questo autunno sulla console.

https://www.youtube.com/watch?v=jGsy4Qs42Bc

Little town hero è una nuova IP sviluppata dai Gamefreak, famosi per il gioco “Pokémon” in tutto il mondo. Se da un lato vediamo uno stile grafico ormai abusato, le meccaniche di gameplay sembrano originali e interessanti. Non il solito JRPG e nemmeno un action, ma bisogna capire quanto “combattere con le proprie idee” sia divertente! Un’ulteriore nota positiva è la presenza del direttore musicale di Undertale alla colonna sonora.

È l’ora di Super Smash Bros ultimate e, grazie all’arrivo di Banjo – Kazooie, vi aggiorniamo anche sulle altre novità del gioco. Torneranno infatti, oltre all’Orso e al Breegull della Rare, anche Terry Bogard di Fatal Fury in arrivo a novembre e una nuova skin per Mii tratta da Undertale. Non finiscono qui, però, le novità riguardo il picchiaduro Nintendo: un nuovo anno si avvicina e la casa nipponica ha rinnovato il suo supporto annunciando un altro fighting pass e altri personaggi che si uniranno al roster di lottatori. Qui di seguito il simpatico video creato ad hoc per la presentazione di Terry Bogard:

The Legend of Zelda: Link’s Awakening è stato annunciato non molto tempo fa, ricevendo moltissimi punti fama fin dalle prime immagini. Fattore nostalgia o un comparto grafico finalmente originale hanno portato questo titolo finalmente al top delle classifiche degli “Ecco i miei soldi”. Con questo direct vediamo qualcosa in più e oltre ai nuovi Amiibo ci ritroviamo anche architetti di dungeon con le tessere raccolte nel gioco. Il 20 settembre è vicino, riuscirete a resistere?

Tra gli altri molto attesi troviamo anche Dragon Quest Xi S Definitive Edition, un altro remake che non vuole dimenticare il passato. È possibile infatti cambiare la modalità visiva da 3D a 2D in qualsiasi momento del gioco. L’uscita è prevista per il 27 settembre.

https://youtu.be/1o6V0H2ZQFQ

Un altro porting e questa volta parliamo di Tokyo mirage sessions #fe encore. Titolo in precedenza per Wii U, ora approda sulla switch con una canzone esclusiva in più. Il titolo porta gli eroi di Fire Emblem in una Tokyo contemporanea in cui bisogna combattere dei demoni che vogliono sottrarre la creatività dalle persone. La data di uscita è fissata per il 17 gennaio!

Uno dei giochi investigativi horror più controversi di sempre (tanto da avere il Guinnes World Record) è tornato su Switch con un attesissimo seguito. Deadly Premonition 2: A blessing in disguise arriverà nel 2020 e vedrà un racconto non lineare con salti dal passato dell’agente York al presente del detective Aaliyah Davis. In aggiunta a questo ritorno, è disponibile fin da ora il primo capitolo sull’E-Shop.

Un altro porting e tocca ora ai Divinity 2 Original Sin: Definitive edition. L’RPG della Larion Studios arriva sulla console portatile e sfrutta i suoi punti di forza con le possibilità di un cooperativo fino a 4 console e di portare il salvataggio dalla piattaforma STEAM. Già disponibile per il download!

Quest’anno è l’anniversario di Doom e Bethesda ha deciso bene di riesumare uno dei giochi dimenticati del Nintendo 64. Stiamo parlando proprio di Doom64 e non possono che scendere lacrime, una di nostalgia e una per l’infiammazione oculare data da texture di infimo livello. Non stiamo parlando, infatti, di un remake ma di un porting preciso del gioco con la qualità e l’estetica del tempo. L’unica miglioria riguarda il level design che si amplia di ben 30 mappe nuove. Preparate le goccine per gli occhi in tempo per il 22 novembre!

Rogue Company è uno sparatutto online 5 contro 5 sviluppato da Hi-Rez Studios. In questo titolo, i giocatori possono giocare contro gli amici o altri giocatori di livello simile al loro in varie modalità a obiettivi. I mercenari sono completamente personalizzabili in base allo stile del giocatore cambiando tra armi da fuoco, bianche o super tecnologiche. L’arrivo è previsto per un non ben specificato 2020, speriamo in qualche informazione in più nei prossimi direct.

Non poteva mancare una menzione a Pokémon Spada e Scudo e in questo direct ci vengono elencate anche 4 motivazioni per cui sarà un buon acquisto:

  1. Si potrà personalizzare il personaggio (di nuovo), questa volta in tutta la sua estetica
  2. Il pokécampeggio darà la possibilità di giocare con i vostri Pokémon in un modo completamente nuovo e potrete perfino trovare i campeggi degli altri giocatori!
  3. All’interno del campeggio ci sarà una nuova meccanica che ci permetterà di cucinare curry di ogni tipo.
  4. Nuovi Pokémon dalla regione di Galar come Poltergeist e Cramorant.

Pronti per l’uscita del 15 Novembre?

È passato un anno dall’uscita del Nintendo Switch Online e ora avremo la possibilità di giocare a una nuova serie di perle del passato. Da Super Mario a Super Ghouls ‘n Ghosts, il Super Nintendo torna sullo schermo così da poter affrontare vecchie avventure utilizzando la funzione rewind e il cooperativo. I primi 20 giochi saranno disponibili dal 6 settembre solo per gli iscritti al programma Nintendo Switch Online e altri ne verranno aggiunti col tempo.

In più, in esclusiva per gli iscritti ci sarà un nuovo controller al prezzo di 30€.

Tetris 99 si aggiorna a una nuova versione e insieme ai DLC a pagamento mette a disposizione una nuova modalità di nome INVICTUS, raggiungibile solo da chi ha superato la modalità Maximus. Per tutti i tetrisdipendenti arrivano anche le missioni giornaliere che daranno come ricompensa biglietti spendibili per comprare nuovi temi. Da oggi è possibile giocare alle nuove modalità gratuite mentre dal 20 settembre sarà disponibile una versione fisica del gioco con 12 mesi di NSO e il DLC Big Block.

Il 2020 è l’anno delle grandi uscite ma anche delle Olimpiadi e, come a ogni edizione, è ormai tradizione l’uscita di un Mario & Sonic Olympics Games. Questa edizione vedrà i nostri beniamini gareggiare negli gli sport tradizionali e nei nuovi come lo skateboarding, ma avrà anche una modalità storia che riporterà Mario, Sonic, Bowser ed Eggman nei Giochi Olimpici del 1964. Passato e presente si mescolano di nuovo in questo gioco in uscita l’8 novembre.

https://www.youtube.com/watch?v=URabcdduRoA

Si sta parlando da molte settimane di Deamon x Machina, un action shooter che ricorda il vecchio Zone of Enders. Durante questo direct è stata rilasciata la demo “prologue” del gioco che darà la possibilità di provare il gioco sia in single player che in modalità cooperativa locale. La data di rilascio non è lontana e il salvataggio verrà trasferito nel gioco completo, quindi perché non portarsi avanti in vista del 13 settembre?

In Star Wars: Jedi Knight II: Jedi Outcast l’agente della Nuova Repubblica Kyle Katarn è la nostra ultima speranza per fermare uno Jedi ribelle. Il gioco arriva su Nintendo Switch il 24 settembre e non vediamo l’ora di rigiocare uno dei capitoli più discussi della serie Jedi Knight.

https://www.youtube.com/watch?v=0-Ofk7MizfY

Tre altri nuovi porting arriveranno presto sulla console portatile: The Witcher 3 – Completed Edition, Dauntless e Assassin’s Creed: Rebel edition. Le versioni saranno complete di DLC e alcuni sistemi innovativi (nel caso di Assassin’s Creed) che daranno spazio all’hardware della console. La rebel edition avrà al suo interno il capitolo 4 e il suo spin-off: Rogue.

https://www.youtube.com/watch?v=oajCyZOND3E

A seguire ecco il calendario dei giochi in uscita per i prossimi porting:

  • Just Dance 2020 – 5 Novembre
  • Grid Autosport – 19 Settembre
  • Farming Simulator – 3 Dicembre
  • Ni No Kuni: La Minaccia della Strega Cinerea – 20 Settembre
  • NBA 2k20 – 6 Settembre
  • Call of Cthulhu – 8 Ottobre
  • The Outer Worlds – TBA
  • Devil May Cry 2 – 19 Settembre
  • Vampyr – 29 Ottobre

Il posto successivo occupato nella scaletta è Animal Crossing: New Horizons, gioco di costruzione e mining della Nintendo che raggiunge ora una paradisiaca isola deserta anche se tanto deserta non è! Con qualche nuova meccanica e un ammodernamento della struttura questa espansione ci porta un passo più vicino alla tenda dei nostri sogni. Data di rilascio: 23 Aprile.

Ultimo ad essere annunciato è Xenoblade Chronicles Definitive Edition, adattamento dal titolo Wii e poi New 3DS molto atteso. Nel video ritroviamo i protagonisti e gli ambienti della versione handled con qualche miglioria grafica. La data di rilascio è il 2020.

Questo Direct ha sicuramente aperto il cuore dei nostalgici portando sulla console Nintendo titoli culto con qualche piccola miglioria.

Basterà questo a convincere anche i più reticenti ad acquistare la console nipponica?

Daniele Ferullo

[#NerdGames] Esplorando Pokémon Masters – Review del gioco mobile

È disponibile il gioco Pokémon Masters, nuova app del mondo Pokémon.

L’applicazione sviluppata da The Pokémon Company e DeNa Co Ltd è finalmente arrivata sugli store e pronta ad essere giocata sui dispositivi mobili dallo scorso 29 agosto.

UNA NOVITÀ IN CASA POKÉMON

Rispetto ai titoli principali della saga Masters, Pokémon Masters presenta delle sostanziali differenze. La più evidente è che questa volta non dovremo andare in giro ad acchiappare le creaturine tascabili, bensì a “catturare” gli allenatori più forti delle varie regioni.

Infatti, lo scopo principale del gioco sarà quello di girovagare sull’isola di Pasio e sfidare i vari allenatori per assoldarli nel nostro party (i primi che ci accompagneranno saranno i popolari capipalestra di Kanto, Misty e Brock).

UN PO’ DI GAMEPLAY

Il combat system di Pokémon Masters si basa sulla presenza di team composti da tre allenatori che dovranno sfidarsi a vicenda potendo utilizzare un solo Pokémon a testa. Lo svolgimento di queste battaglie sarà scandito da una barra divisa in segmenti, ognuno dei quali rappresenta un’azione a nostra disposizione. Va da sè che bisogna fare attenzione nell’utilizzo delle suddette per non correre il rischio di restare a secco di azioni.

Resta invariato il numero di mosse che ogni Pokémon ha a disposizione (quattro) e il fatto che alcune mosse infligeranno danni agli avversari, mentre altre serviranno a modificare le statistiche (nostre o dei nemici). Tuttavia, in aggiunta abbiamo a disposizione le Mosse Sync che ci permettono di  entrare in sintonia col nostro Pokémon ed infliggere ingenti danni agli avversari.

TRA ORIGINALITÀ E QUALCHE DIFETTO

Un’altra novità introdotta in Pokémon Masters è il sistema di crescita dei nostri team: il “potenziamento” dei nostri compagni e dei loro Pokémon avviene attraverso una serie di strumenti che potremo sia ottenere durante l’avventura che comprare con delle micro-transazioni.

Una piccola differenza rispetto ad altri titoli della saga riguarda la mappa di gioco, molto dettagliata e curata nelle ambientazioni che purtroppo, però, al contrario dei titoli per console, non è liberamente esplorabile. È necessario, infatti, visitare dei punti prestabiliti per andare avanti nella storia.  È una novità anche il fatto che, oltre alla quest principale, potremo affrontare missioni secondarie (riguardanti gli allenatori che ci affiancano) o missioni quotidiane in cui riceveremo strumenti e oggetti utili al proseguo del gioco.

VALE LA PENA GIOCARLO?

Chi, con i titoli classici, è abituato alla sfida del completamento del Pokédex avrà una brutta sorpresa. Infatti, ciò non è possibile all’interno di Masters. Nonostante questa piccola pecca, resta un ottimo titolo che può soddisfare tutti i tipi di fan e intrattenere nel tempo anche grazie ad un divertente sistema di combattimento on-line che ci permette di sfidare gli amici e spinge al potenziamento del team all’interno del gioco.

Carmine Aceto

[#NerdReview] Live-action Il Re Leone: flop o nostalgia?

A 25 anni di distanza dall’originale animato, Il Re Leone è tornato al cinema vestito da live-action. Avrà convinto?

Da quando mamma Disney si è lanciata nel genere del live-action, riecheggia una domanda: cosa aspettarsi da quello che si va a vedere? Qualcosa di nuovo? Un fedele adattamento di ciò che già conosciamo? La risposta non è mai universale. Tuttavia, più live-action vengono sfornati, più appare chiaro che – anche per per guadagnarci, certo – ciò a cui si mira è sfondare la barriera emozionale di chi guarda. A qualunque costo (semicit. involontaria, giuro). Ciò vale soprattutto per Il Re Leone.

IL PASSATO PUÒ FARE MALE

Era il 1994 quando noi “grandi” di oggi e piccini di allora abbiamo conosciuto Simba, Mufasa e Scar. Abbiamo pianto alla morte del Re della Savana e ruggito di gioia quando un nuovo sovrano si è affacciato dalla Rupe dei Re. Sono passati tanti anni e, in preda alla mania selvaggia del rifacimento in live-action, Disney ha pensato bene di farci rivivere (e traumatizzare un’intera nuova generazione) un rito di iniziazione nel mondo degli adulti in maniera crudele: la perdita di un genitore, la fine dell’infanzia per giungere ad una forte crescita personale.

Guardando il cartone con occhi da bambini, forse, non avremo avvertito appieno il carico di emozioni che una semplice pellicola d’animazione portava con sé, ma questa è la filosofia Disney: “divertiti con questo leoncino ingenuo e un po’ goffo ora che sei bambino, poi da adulto imparerai la lezione“. E forse Disney proprio questo cercava: risvegliare nel bambino ormai cresciuto quelle stesse emozioni maturate assieme a lui.

Ma un live-action con animali parlanti riesce davvero a mirare al cuore?

Conosciamo tutti la storia de Il Re Leone e mente chi almeno una volta non si è commosso di fronte al piccolo Simba che cerca invano di svegliare Mufasa dal suo sonno di morte. Ciò che, però, davvero aveva colpito nel classico d’animazione di 25 anni fa, oltre alla storia di formazione narrata e agli insegnamenti che ha donato, è l’intensa espressività degli animali della savana. Animali, in tutto e per tutto ferini, che ridono e si commuovono come fossero degli esseri umani, dotati di capacità di parola e di un volto emozionalmente antropomorfo che sa esprimere la gioia e il dolore, la paura, il coraggio e la brama.

NATGEO E ANIMALI PARLANTI

Il Re Leone non è stato il primo classico Disney con protagonisti degli animali parlanti. Chiunque, nell’approcciarsi alla pellicola, si sarà chiesto quanto il realismo della rappresentazione potesse inficiare l’emozione che invece tradisce uno sguardo “umano”. In una pellicola di questo tipo, realizzata con la tecnica della computer grafica e che puntava a una rappresentazione più realistica possibile, non ci si poteva aspettare di vedere il sopracciglio sollevato di Scar in segno di disapprovazione o l’espressione corrucciata di Simba nel sentirsi dire di essere solo un cucciolo.

Il “punto debole” della pellicola, se così vogliamo definirlo, è proprio questo: l’espressione degli animali è così “dal vero” che, per quanto si possano scorgere un accenno di sorriso o uno sguardo famelico di chi è pronto ad agguantare la preda dall’ombra, perde in carica emotiva e non riesce a raggiungere il risultato del classico animato. Sì, Il Re Leone versione 2019 è un mirabile lavoro di computer grafica. Ogni scena del film, ogni animale della savana, dal primo pelo all’ultima zanna, è realizzato digitalmente in modo così “naturalistico” da sembrare vero.

Infatti, quanti di voi sono riusciti a riconoscere l’unica inquadratura “dal vivo” del film? Il campo lunghissimo appena all’inizio, col tramonto che cala sulla savana africana, in cui non appaiono animali: ecco, questa è l’unica ripresa vera e propria. Tutto ciò che vediamo da questo punto in poi è creato digitalmente a regola d’arte, così bene che, se non fosse per il fatto che gli animali effettivamente parlano, sembrerebbe di guardare un documentario di National Geographic. Chi è cresciuto col cartone animato ha azzardato senz’altro un paragone e, probabilmente, un vago senso d’incompiuto sarà rimasto appena sotto pelle ma… come non sentire un brivido lungo la schiena quando Rafiki solleva in alto quel cucciolo di leone appena nato e le musiche che tanto amiamo risuonano nelle orecchie?

TRA FEDELTÀ E IPERREALISMO

Tuttavia, accanto ai nostalgici che hanno accolto la pellicola con favore, c’è chi ha puntato il dito contro la non proprio sottile operazione commerciale messa in atto da un film che è l’esatta copia di un classico che non aveva bisogno di revisioni o rimodernamenti in altre tecniche. Più volte, prima dell’uscita, il regista Jon Favreau si è trovato a dover smontare le polemiche. Questa versione de Il Re Leone è, a tutti gli effetti, un adattamento fedele rispetto a quella del 1994, ma parlare di copia carbone sarebbe riduttivo. Senza entrare nel merito di se e come i live-action debbano prestare fedeltà rispetto agli originali, i cambiamenti ci sono stati, siano essi narrativi o stilistici.

La scelta di realizzare la pellicola con la tecnica dell’animazione digitale fotorealistica e l’esigenza di ricercare il realismo ha determinato dei piccoli scarti nella narrazione e, quindi, l’eliminazione di alcune scene del cartone: si è notata l’assenza del fantasma di Mufasa, un elemento che viene accennato ma non esplicitamente mostrato. E qui ci ricolleghiamo alla questione della mancanza di espressività: privilegiando il realismo, gli animali sono stati privati delle loro caratteristiche antropomorfe e ciò ha comportato un ridimensionamento della loro carica comica fisica nonché delle modifiche a livello di look. E a tutti sarà saltato agli occhi come lo Scar del live-action sia diverso rispetto a quello originale, ma comunque facilmente distinguibile da Mufasa, non solo per la cicatrice ma anche per la sua magrezza e la quantità esigua del pelo della criniera. Allo stesso modo, si è sentita la mancanza del bastone di Rafiki, che compare solo sul finale, e del suo famoso discorso a Simba sull’importanza dell’imparare dal passato.

GAG E RIFLESSIONI: UN DELICATO EQUILIBRIO

Oltre che da modifiche a livello stilistico, la pellicola è stata interessata da alcuni aggiornamenti in chiave contemporanea. Si è voluta ampliare una parentesi “etica” che ben si sposa con la politica Disney e con i nostri tempi. Ad esempio, il facocero Pumbaa diviene pretesto per accennare il problema del body shaming: è infatti definito in maniera dispregiativa non “maiale” bensì “ciccione”.

Certo, rimane l’ironia di fondo che aveva già caratterizzato il film originale, ma a questa si associa, più forte, un impianto “riflessivo”, fatto di veloci momenti che non inquinano la godibilità spensierata della pellicola. Lo stesso aggiornamento riguarda i villain: le motivazioni dietro le azioni di Scar sono approfondite, venando la semplice invidia di una vera e propria brama di potere, che lo aveva già indotto a sfidare apertamente il fratello per il trono. Le iene perdono un po’ della loro comicità nell’essere dei semplici galoppini al seguito di Scar, acquistando un ruolo più serioso e meno sciocco.

Sempre nell’ottica di una strizzata d’occhio alla contemporaneità, è stata aggiunta una scena che rivela la volontà di dare un maggiore spazio ai personaggi femminili, non sottomesse ma leonesse che ridono in faccia al pericolo. Da qui, la fuga della giovane Nala dopo aver visto Scar maltrattare Sarabi e la resistenza di quest’ultima alle avances del nuovo Re usurpatore (un elementro tratto, per altro, dallo spettacolo teatrale, mitigando però la scena delle molestie). Inoltre, sul finale è proprio la compagna di Mufasa a intuire che è stato il cognato a determinare la morte del marito. Molto carina la scena metacinematografica in cui, invece di imbastire il balletto per distrarre le iene, il suricata Timon si mette a parlare in francese improvvisando Stia con noi e omaggiando, così, La Bella e la Bestia.

VECCHIE MELODIE

Come per gli altri live-action realizzati da Disney, anche per Il Re Leone si è scelto di adottare le canzoni originali. Addirittura, nel caso de Il cerchio della vita è stato mantenuto in parte l’audio del 1994, cioè la strofa introduttiva in zulu cantata da Lebo M., che affiancò a quel tempo Hans Zimmer per quel che riguardava la componente africana delle musiche.

Tuttavia, ciò non ha impedito di porre mano ad alcuni brani, riarrangiandoli: è il caso, ad esempio, di Hakuna Matata, in cui il pezzo sui problemi intestinali di Pumbaa non è stato simpaticamente censurato da Timon. Ancora, Il Leone si è addormentato è stata allungata per mostrare in scena altri animali della foresta in cui vivono il facocero e il suricato e un rimaneggiamento è toccato a Sarò Re, da una parte modificando la parte del testo in cui Scar insulta le “vuote espressioni” delle iene, dall’altra per esigenze di fotorealismo nella rappresentazione degli animali – cosa che, del resto, ha comportato il ridimensionamento degli altri inserti musicali -, escludendo, così, anche la rappresentazione squadrista delle iene e la volontà totalitarista di Scar.

Due nuove canzoni sono presenti: Quando il destino chiamerà, cantata in originale da Beyoncé, che accompagna la scena in cui Nala e Simba tornano ad affrontare Scar, e Never too late, scritta e cantata da Elton John (che firmò le canzoni nel 1994), in corrispondenza dei titoli di coda.

… E VOCI NUOVE

Quanto al doppiaggio, le voci sono state rinnovate. A interpretare i due protagonisti, nella versione adulta, compaiono i cantanti Marco Mengoni ed Elisa, cui sono state affidate non soltanto le parti cantate ma anche quelle parlate. Una scelta particolare, per alcuni discutibile, quella di affidare il lavoro a due doppiatori non professionisti. Del resto, per quanto l’impegno profuso sia comunque apprezzabile, l’orecchio ha percepito la loro incertezza.

Al contrario, il lavoro di Mengoni ed Elisa nelle parti cantate è stato eccellente: la loro versione di L’amore è nell’aria stasera è bella quanto l’originale, forse perfino di più. Ottimo il lavoro, nel doppiaggio e nel canto, di Edoardo Leo e Stefano Fresi, già rodata coppia cinematografica, rispettivamente nei ruoli di Timon e Pumbaa. Menzione d’onore, sebbene scontata, a LucaWard che con la sua voce roca assai riconoscibile ha trasmesso la saggia profondità di Mufasa. Infine, un plauso a Massimo Popolizio ( l’Avada Kedavra di Voldemort vi dice nulla?) che col suo timbro graffiante ha ha reso perfettamente l’insinuante ingannevolezza del viscido Scar. Entrambi non hanno fatto rimpiangere Vittorio Gassman e Tullio Solenghi.

COSA ASPETTARSI DAL LIVE-ACTION?

Tirare le somme dopo la visione di una pellicola simile non è compito semplice. Si parla del rifacimento di un film, in sé già perfetto, attraverso l’uso di una tecnica di animazione fotorealistica. La verità, come dicevo più su, è che siamo ancora tutti molto confusi su come affrontare quest’ondata di live-action che Disney sta elargendo, a prescindere dalle motivazioni economiche risiedono in quest’operazione. Se il remake è troppo fedele, manca originalità. Se prende le distanze dall’originale, si è messa in atto una brutale violenza. In che modo, quindi, approcciarsi a un lavoro simile? Per quanto i film originali esercitino una forza attrattiva irresistibile, trascinandosi dietro un carico di emozioni e ricordi legati all’infanzia e al momento della visione, occorre non lasciarsi sopraffare e sforzarsi di vedere i rifacimenti con altri occhi, come fosse la prima volta.

Il Re Leone di Jon Favreau è una pellicola imponente, figlia dei nostri tempi. Fedele all’originale, punta anch’essa al cuore dello spettatore, ma sceglie di farlo in una maniera differente. Favreau ha riprodotto rispettosamente le scene chiave del cartone del 1994 riuscendo tuttavia ad essere, a suo modo, evocativo. L’uso della cgi è perfetto, l’impressione di essere immersi nella savana africana è costante e coinvolgente. Le scenografie digitali sono maestose e la fotografia è una gioia per gli occhi. L’esperienza di visione è a tutti gli effetti entusiasmante.

SENZA PENSIERI

Il punto debole di questo film sembra essere, dunque, l’iperrealismo. La tecnica dell’animazione fotorealistica, per quanto faccia guadagnare in sontuosità visiva, aprendo le porte a nuove pellicole del genere, fa scemare il pathos. No, la pellicola non è piatta nè fredda: una storia di per sè toccante contornata da un apparato visivo significativo e cullata da melodie che fanno vibrare le corde emozionali è capace di toccare esattamente i punti giusti. Manca qualcosa? Sì, qualcosa manca e sono le espressioni e la comica fisicità degli animali protagonisti, impossibili da riproporre in un contesto di puntuale realismo. Ma la domanda è: in che mirusa il moto di nostalgia influenza la visione per la forza dei ricordi di infanzia?

Forse, invece di domandarsi e interrogarsi su quel che c’era prima, vale la pena concedersi la possibilità di tornare un po’ bambini per un paio d’ore e lasciarsi andare a una visione spensierata, senza pensare troppo al passato… ormai è passato. E se temete che il confronto con l’originale non regga…

chi vorrà vedrà in libertà…

Hakuna Matata!

Francesca Belsito

[#SDCC] Marvel, annunciati la Fase 4 e l’arrivo di X-Men e Fantastici 4

Grandi annunci da parte della Marvel al Comic-Con International di San Diego.

In un emozionante panel nella Sala H del Convention Center di San Diego, Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, ha fatto chiarezza sul futuro del Marvel Cinematic Universe.

Con Endgame come epica conclusione dell’Infinity Saga, i fan della Marvel si sono posti moltissime domande su cosa sarebbe accaduto nel MCU. Inoltre, con l’acquisizione della Fox da parte di Disney sono arrivati i diritti per poter sfruttare appieno le potenzialità degli X-Men e dei Fantastici 4. Senza dimenticare il futuro lancio della piattaforma streaming Disney+ che segnerà il debutto degli eroi del Marvel Cinematic Universe nel mondo delle serie tv. Tanti personaggi e tante storie ancora da raccontare, ma a San Diego, questa notte, sono arrivate le prime, entusiasmanti risposte.

In un’ora e mezza di panel sono saliti sul palco attori, registi e produttori, volti noti e volti nuovi, tra sorprese e gradite conferme. Marvel celebra il grandioso passato, gli scorsi 10 anni di successi ed emozioni, ma guarda avanti. Si lancia in una nuova fase, la Fase 4 e rivela una line up ricchissima per i prossimi 2 anni e anche oltre.

Vediamo gli annunci nel dettaglio.

BLACK WIDOW

Già confermato e in fase di realizzazione, Black Widow, stand-alone dedicato alla Vedova Nera di Scarlett Johansson. La pellicola, diretta da Cate Shortland, vedrà nel cast anche David Harbour (Hopper in Stranger Things),  Florence Pugh, O-T Fagbenle e l’attrice Premio Oscar Rachel Weisz. Il film sarà un prequel e vedrà Taskmaster come villain principale. Tuttavia, non si escludono, sulla base dei fotogrammi mostrati a porte chiuse nel corso del panel, rimandi e riferimenti agli accadimenti successivi.

L’uscita è fissata per il 1 maggio 2020.

THE FALCON AND THE WINTER SOLDIER

Anche qui un progetto già annunciato che ha ricevuto conferma. Si tratta della prima serie tv targata Marvel Studios che vedrà la luce sulla prossima piattaforma streaming Disney+. The Falcon and the Winter Soldier sarà diretta da Kari Skogland (The Handmaid’s Tale) e nel cast dovrebbero figurare, oltre a Sebastian Stan e Anthony Mackie, che riprenderanno i loro ruoli di Bucky Barnes e Sam Wilson, anche Daniel Bruhl e Emily Van Camp, nei ruoli di Zemo e dell’Agente 13. Zemo inoltre molto probabilmente indosserà finalmente la sua iconica maschera viola da Barone Zemo. La serie sarà composta da 6 episodi e sarà ambientata dopo i fatti di Avengers: Endgame e probabilmente vedremo Falcon raccogliere il testimone lasciato da Capitan America.

L’uscita è fissata nell’autunno 2020.

THE ETERNALS

Il primo titolo annunciato è The Eternals, su cui molto si era già vociferato. Il film di Chloe Zhou riguarda gli Eterni, esseri sovrumani creati da Jack Kirby nel 1976. Manipolati geneticamente dagli enigmatici Celestiali, con abilità fisiche e mentali superiori a quelle degli umani, gli Eterni sono in lotta con le loro controparti, i Devianti. Nel cast del film troviamo: Angelina Jolie che sarà Thena, Richard Madden (Robb Stark in Game of Thrones e Cosimo de’ Medici nella serie I Medici) nei panni di Icarus, Kumail Nanjiani che vestirà i panni di Kingo, Lauren Ridloff come Macary, Brian Tyree Henry in PhatosSalma Hayek che interpreterà Ajax, Lia McHugh nei panni di Sprite, Don Lee nel ruolo di Gilgamesh.

Niente Keanu Reeves come rumoreggiato e, tra i nomi, non compare neppure quello di Millie Bobby Brown che aveva comunque messo un freno alle voci. Della sceneggiatura si occuperanno i fratelli Matthew e Ryan Firpo.

L’uscita è fissata al 6 novembre 2020.

SHANG-CHI E LA LEGGENDA DEI 10 ANELLI

Shang-Chi, il Maestro del Kung-Fu, creato da Steve Englehart (testi) e Jim Starlin (disegni) nel 1973, poi unitosi agli Avengers, avrà una pellicola a lui dedicata e sarà il primo protagonista asiatico del Marvel Cinematic Universe: Shang-Chi e la leggenda dei 10 anelli. Il titolo del film e i 10 anelli ci svelano che nella pellicola vedremo tornare il vero Mandarino, nei fumetti acerrimo nemico di Ironman e di cui già ci era dato sapere qualcosa in Ironman3, interpretato da Tony Leung. Il protagonista sarà, invece, interpretato da un volto poco noto: Simu Liu, a cui i Marvel Studios hanno concesso una grande opportunità. Nel cast troveremo anche Awkwafina, già scritturata dalla Disney per il live-action de La Sirenetta. A dirigere la pellicola sarà Destin Daniel Cretton.

L’uscita è fissata al 12 febbraio 2021.

WANDAVISION

Oltre che al Marvel Cinematic Universe, Marvel Studios ha pensato di rimpolpare anche la programmazione di Disney+. Da qui, l’annuncio di WandaVision, serie tv dedicata a Wanda Maximoff (Scarlet Witch) e Visione. Questa serie sarà collegata al sequel relativo a Doctor Strange in cui il personaggio di Elizabeth Olsen avrà un ruolo primario. Nel cast, ovviamente, troveremo la stessa Olsen, Paul Bettany e la new entry Teyonah Parris. La serie, che ci permetterà di conoscere più a fondo questi personaggi, sarà ambientata dopo i fatti di Avengers: Endgame, il che ha sollevato, da parte dei fan presenti al panel, numerose domande circa la presenza di Visione, domande che sono state sviate.

L’uscita è fissata nella primavera 2021.

LOKI

Come già trapelato in precedenza, Marvel Studios hanno confermato la serie tv Loki. A interpretare il dio dell’inganno tornerà ancora una volta l’amato Tom Hiddleston. Kevin Feige ha ribadito che non vedremo il Loki “migliorato” di Endgame, bensì il Loki del primo Avengers, quello manipolatore. Finalmente, per rispondere ai dubbi dei fan, la serie spiegherà cos’è accaduto dopo che il dio si è impadronito del Tesseract nella scena indietro del tempo di Endgame. Lo stesso Hiddleston ha scherzato col pubblico e ha dichiarato: “Avete visto Avengers, giusto? È ancora quel tipo… E giusto ieri sera è stato preso a botte da Hulk. C’è ancora un bel po’ di evoluzione psicologica da fare! Kevin Feige mi ha mostrato i piani generali, non posso parlarvene ma posso dirvi che è una delle migliori opportunità creative che mi siano mai capitate. È un nuovo territorio, un nuovo mondo”.

L’uscita è fissata nella primavera 2021.

DOCTOR STRANGE IN THE MULTIVERSE OF MADNESS

Anche qui un titolo previsto, considerato il successo del primo capitolo, ma è il sottotitolo quello che veramente è accativante, così come il fatto che accanto allo Steven Strange di Benedict Cumberbatch troveremo la Wanda Maximoff di Elizabeth Olsen. Scott Derrickson, riconfermato alla regia, ha promesso che: “Sarà il primo cinecomic terrificante dell’Universo Cinematografico Marvel!”. La presenza di Scarlet Witch e il fatto che la pellicola sia collegata alla serie WandaVision potrebbe forse spiegare con la teoria dei Multiversi il ritorno di Visione che, come ricordiamo, è stato ucciso da Thanos in Infinity War.

L’uscita è fissata per il 7 maggio 2021.

WHAT IF…?

What if…? sarà la prima serie animata prodotta da Marvel Studios ed è destinata alla piattaforma Disney+. Come il titolo suggerisce, e come i fumetti ci insegnano, la serie tv esplorerà storie alternative dell’Universo Marvel.

Interessante il fatto che a doppiare i vari personaggi saranno proprio gli attori che ad essi hanno prestato il volto nel MCU, tra questi Killmonger (Michael B. Jordan), Dr. Abraham Erskine (Stanley Tucci), Winter Soldier (Sebastian Stan), Thanos (Josh Brolin), Hulk (Mark Ruffalo), Loki (Tom Hiddleston), Nick Fury (Samuel L. Jackson), Thor (Chris Hemsworth), Peggy Carter (Hayley Atwell), T’Challa/Black Panther (Chadwick Boseman), Nebula (Karen Gillan), Clint Barton/Hawkeye (Jeremy Renner), Scott Lang /Ant-Man (Paul Rudd), Hank Pym (Michael Douglas), Dum Dum Duggan (Neal McDonough), Howard Stark (Dominic Cooper), Kraglin (Sean Gunn), Jane Foster (Natalie Portman), Kurt (David Dastmalchian), Korg ( Taika Waititi), Arnim Zola (Toby Jones), Korath (Djimon Hounsou), il Gran Maestro (Jeff Goldblum), Yondu (Michael Rooker) e Taserface (Chris Sullivan). Ad essi si aggiungerà Jeffrey Wright (Westworld)  che interpreterà un iconico personaggio della Marvel, l’Osservatore.

Sembra che uno degli episodi vedrà Peggy Carter trasformarsi nel super-soldato al posto di Steve Rogers, altre ambientazioni sicure riguardano il mondo di Thor e Ant-Man, quello dei Guardiani della Galassia e il Wakanda.

L’uscita è fissata nell’estate 2021.

HAWKEYE

Confermata anche Hawkeye, la serie tv su Occhio di Falco. Jeremy Renner tornerà a indossare i panni (e le frecce!) di Clint Burton. L’attore è salito sul palco, visibilmente emozionato, e ha spiegato ai fan: “Ciò che farò nella serie sarà formare un nuovo personaggio, una versione migliore di me. Occhio di Falco è un supereroe senza superpoteri, e quindi posso insegnare questa cosa a qualcun altro”. Dunque, la serie introdurrà finalmente il personaggio di Kate Bishop, ma ancora non si conosce il nome dell’attrice che le presterà il volto. Dalla grafica del titolo, inoltre, scopriamo un altro dettaglio sulla serie e cioè che sarà basata sulla run a fumetti di  Matt Fraction e David Aja.

L’uscita è fissata nell’autunno 2021.

THOR: LOVE AND THUNDER

Veniamo alla conferma della notizia degli ultimi giorni: Thor 4 si farà. E a San Diego ecco svelato il titolo che sarà Thor: Love And Thunder. Questo nuovo capitolo, per cui è stato riconfermato alla regia Taika Waititi (Thor: Ragnarok), sarà basato sulla run al femminile di Jason Aaron. Assisteremo, quindi, al ritorno della Jane Foster di Natalie Portman, con una probabile sorpresa: potrebbe impugnare il martello vista anche la scenetta mostrata al Comic-Con. Nella run di Aaron, Jane Foster è diventata Thor per un breve periodo. Naturalmente, a reimpugnare Stormbreaker e Mjolnir tornerà Chris Hemsworth, affiancato dalla Valchiria di Tessa Thompson.

L’uscita è fissata per il 5 novembre 2021.

BLADE

A sorpresa, quasi alla chiusura del panale, il presidente di Marvel Studios Kevin Feige ha annunciato un film del tutto inaspettato: Blade. Marvel aveva finalmente ottenuto i diritti per sfruttare il personaggio, ma nessuno dei fan pensava che sarebbe accaduto così presto. Il personaggio del cacciatore di vampiri era stato già portato al cinema con una trilogia da Wesley Snipes. Questa volta il ruolo di Eric Brooks sarà affidato al due volte Premio Oscar Mahershala Ali (Moonlight, Green Book). Non si conoscono ancora ulteriori dettagli.

Non è ancora stata fissata una data d’uscita.

X-MEN E FANTASTICI 4

Altra sorpresona alla fine del panel in Sala H: Marvel Studios è ufficialmente al lavoro sui film dedicati ai Fantastici 4 e agli X-Men, dopo l’acquisizione dei diritti da parte di Fox. Non sono stati rilasciati ulteriori dettagli su come e quando questi iconici personaggi entreranno a far parte del Marvel Cinematic Universe, ma una cosa è certa: accadrà.

FILM NON CONFERMATI MA IN SVILUPPO

Nel corso del panel, tuttavia, sono mancati annunci relativi a pellicole che erano state date per certe all’interno di questa Fase 4. Kevin Feige stesso ha citato questi film, sostenendo che il tempo a disposizione per poterne parlare fosse poco. Molto probabilmente, sono sorprese che resteranno in serbo per il prossimo D23 Expo di agosto. Le pellicole in lavorazione, oltre alle citate, sarebbero:

  • Black Panther 2
  • Capitan Marvel 2
  • Guardiani dela Galassia Vol. 3
  • Un film sui Fantastici 4
  • Un film sui Mutanti (X-Men come tutti si aspettano o Nuovi Mutanti