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Calabria: Ente Parco Sila e Afor insieme per la tutela del territorio

Lorica (Cs) – 15 GIU 2012 – Nell’interesse comune di custodire un grande patrimonio di beni ambientali e naturalistici – informa un comunicato – anche grazie all’indirizzo programmatico dell’Assessorato all’Agricoltura e Foreste della Regione Calabria, guidato da Michele Trematerra, l’Ente Parco Nazionale della Sila e l’A.fo.r.

(Azienda Forestale della Regione Calabria) hanno sottoscritto anche quest’anno una convenzione grazie alla ”si impegnano reciprocamente, nell’ambito delle proprie finalita’ istituzionali e per un periodo di due anni, a promuovere e realizzare progettualita’ comuni a difesa e tutela del territorio gestito”. Tra i diversi impegni assunti, vi e’ anche quello che prevede ”la manutenzione ordinaria e straordinaria, da parte dell’A.fo.r, dei sentieri naturalistici ed escursionistici ricadenti nel territorio del Parco Nazionale della Sila, individuati e riordinati grazie alla collaborazione con il Cai (Club Alpino Italiano), il cui rapporto con l’Ente Parco e’ regolato da un’apposita convenzione in base alla quale, per la soddisfazione degli amanti delle passeggiate in montagna e del trekking, gia’ circa 80 sentieri sono in corso di ripristino”.

”La sinergia in atto con gli uffici dell’A.fo.r. garantisce che l’Azienda Forestale della Regione si stia gia’ occupando, proprio in questi giorni, della manutenzione dei sentieri del Parco, ma anche della pulizia delle aree verdi pertinenti.

L’impegno futuro, come evidenzia Alfredo Allevato, dirigente dell’ A.fo.r., sara’ quello di realizzare anche piccoli interventi di ristrutturazione di opere di ingegneria naturalistica e vari interventi di tutela e salvaguardia per il dissesto idrogeologico”.

FONTE: ANSA

Dimensionamento scolastico, premiata la scelta coraggiosa della Provincia di Catanzaro

CATANZARO – 14 GIU 2012 – “Con sentenza della Corte Costituzionale n. 147 del 2012 è stato definitivamentesancito il principio in base al quale il dimensionamento degli Istituti e la riorganizzazione della rete scolastica non possono ricondursi nell’ambito delle norme generali sull’istruzione, di competenza dello Stato, bensì nella competenza concorrente di spettanza esclusivamente regionale”. Lo afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, a proposito del tema del dimensionamento scolastico con il quale a partire dal 2008 scuole, presidi,famiglie ed enti locali sono stati chiamati a confrontarsi con cadenza annuale. “Facendo un passo indietro – spiega il presidente Ferro – giova ricordare che la manovra finanziaria approvata lo scorso luglio aveva stabilito, tra l’altro, gli assetti che la rete scolastica doveva assumere a seguito dei nuovi parametri dettati dai commi 4 e 5 dell’art. 19 della citata manovra (autonomia dell’istituto comprensivo con 500 alunni per i comuni montani, le isole e le minoranze linguistiche, e 1.000 alunni per gli altri comuni).

Fin da subito la norma aveva creato non pochi dubbi interpretativi con la conseguenza di una mia forte presa di posizione – in qualità di presidente dell’UPI Calabria e della Provincia di Catanzaro – intesa a non procedere a quanto stabilito dalla norma, nonostante lo stesso Ministero dell’Istruzione con circolare n. 8220 del 7 ottobre specificasse che la norma rispondeva a finalità di contenimento della spesa e invitasse i Direttori generali degli Uffici scolastici regionali a dare sollecita applicazione alla richiamata disposizione. In quell’occasione il dimensionamento approvato dalla Provincia di Catanzaro si è limitato a concludere il processo di generalizzazione degli Istituti comprensivi già avviato negli anni precedenti, con la soppressione di sole 6 autonomie (circoli didattici e scuole medie) a fronte della previsione ministeriale di circa 20 autonomie.  La scelta di non assecondare la tendenza sempre più diffusa a livello ministeriale ad operare tagli lineari indiscriminati, che di fatto si ripercuotono negativamente sul buon funzionamento delle istituzioni scolastiche, ha evitato che nella nostra Provincia, così come è accaduto in altri territori, si verificasse un vero e proprio congestionamento delle attività didattiche, quello che molti definiscono ‘effetto sardina’. Senza contare la salvaguardia di quei posti di lavoro che, diversamente, sarebbero andati persi. Resta ora aperto il problema della mancata attuazione del titolo V della Costituzione e diventa sempre più imprescindibile la necessità di aprire un reale dialogo tra Regione e autonomie locali da una parte e Stato dall’altra”. 

FONTE: PROVINCIA CATANZARO

Congresso annuale del Gruppo Italiano di Biomembrane e Bioenergetica all’Università della Calabria

Locandina programma meeting GIBB 2012 che si terrà dal 21 al 23 Giugno ad Arcavacata di Rende

Cosenza – 15 GIU 2012 – Il Congresso vedrà la partecipazione di scienziati di fama internazionale italiani e stranieri e, sopratutto, di molti giovani e selezionati ricercatori che rappresentano il futuro dell’Università e della Ricerca. Saranno presentati e discussi aggiornamenti in un settore di punta delle scienze biologiche avanzate, la Bioenergetica.

La vita di tutti gli organismi è possibile grazie alla produzione ed al trasferimento di energia a livello molecolare, come avviene a livello sociale nelle comunità organizzate. Gli studi biomolecolari dei sistemi che producono e distribuiscono l’energia metabolica nelle cellule e negli interi organismi sono in grande espansione, grazie al continuo avanzamento delle tecniche sperimentali ed allo sviluppo delle biotecnologie. La ricerca in questo settore ha inoltre importanti ricadute sulla salute dell’uomo, poichè molte malattie sono causate da difetti bioenergetici la cui conoscenza a livello molecolare rappresenta la base per lo sviluppo di specifici trattamenti terapeutici che saranno oggetto di studio e discussione durante il Congresso.

Il Gruppo Italiano di Biomembrane e Bioenergetica raccoglie in Italia le ricerche più importanti del settore e, tramite una rete europea (EBEC) che organizza ogni due anni congressi europei di Bioenergetica, consente lo scambio delle informazioni più avanzate, a livello internazionale.

E’ Possibile consultare la locandina del programma al seguente link:

www.unical.it/portale/portalmedia/2012-06/Locandina_programma.pdf

FONTE: ANSA

 

 

 

Cosenza, tra modernità e passato in lotta

Dopo essere rimasto quattro anni in cantiere, il progetto PISU Cosenza-Rende – che prevede il ripristino urbano dei due comuni – sembra finalmente giungere a una svolta decisiva. Il suo iter di approvazione appare, già da subito, particolarmente complesso. La sottoscrizione del “Patto per l’area urbana di Cosenza” risale al 25 Luglio 2008, con l’approvazione, il 24 Marzo 2009, del Piano Strategico Cosenza-Rende e area urbana 2008-2020. Solo di recente Giacomo Mancini junior, Assessore della Regione Calabria con delega al Bilancio e alla Programmazione nazionale e comunitaria, e Pino Gentile, Assessore Regionale ai Lavori Pubblici, entrambi al tavolo delle trattative al Palazzo dei Bruzi, hanno annunciato il via libera definitivo da parte della Regione allo stanziamento di 35 milioni di euro per la realizzazione del piano.

L’amministrazione comunale di Cosenza punta alla riqualificazione e alla rifunzionalizzazione ricreativo-culturale di piazza C. Bilotti con annessa costruzione di un parcheggio interrato, un polifunzionale da adibire a manifestazioni/culturali espositive, un museo virtuale, uno spazio ludico per bambini e un agorà pedonale per i cittadini di ben 5000 metri quadri. Il comune di Rende, invece, sembra essere intenzionato alla valorizzazione ambientale del “Complesso Sportivo-Acquatico” in località Santa Chiara, in cui verrà sistemato un lago artificiale all’interno di un parco verde dotato di servizi, percorsi pedonali e ciclabili attrezzati.

Opere meritorie per la città dei Bruzi che sembra, però, concentrarsi maggiormente sui “non-luoghi” – come li definisce Marc Augé – il cui termine indica quegli spazi (solitamente di trasporto, transito, commercio, tempo libero e svago) in cui milioni di persone si incrociano senza relazionarsi realmente, spinte dal desiderio di consumare e di accelerare freneticamente le operazioni quotidiane – in contrapposizione ai luoghi antropologici che vanno a costituire la trama identitaria di un territorio e a cui viene data, come in questo caso, meno importanza. Quello che un tempo era il cuore pulsante nel quale la città ha fondato le proprie radici, ovvero il centro storico, sembra non rientrare nei progetti di restauro e recupero cittadino.

Suggestivo e denso di fascino, il borgo storico di Cosenza, riconosciuto “città d’arte” della propria Regione nel 2008, può vantare secoli di storia, tra monumenti medievali, qualche mura risalente al periodo ellenistico e un Castello Normanno-Svevo che va a coronare tutta la città dalla sommità dell’altura su cui è posto, che sembrano però letteralmente “sgretolarsi” sotto il peso di un inarrestabile processo temporale che lascia inevitabilmente le tracce del suo passaggio. Caratteristici vicoli, irti e tortuosi, esibiscono edifici meno pittoreschi che lentamente si avviano al degrado, chiaro segno della mancanza di un’attenzione adeguata. A rischio, dunque, l’identità di un luogo che dà l’impressione di dileguarsi rovinosamente, costretto, a causa dell’indifferenza della gestione comunale, a non esser più parte integrante di una città che, sotto il processo incalzante della modernità, pare aver relegato e confinato la propria storia, abbandonandola a sé stessa.

 

Sonia Miceli