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Moda Movie 2015: selezionati da una commissione di esperti i 15 finalisti (+2 riserve)

commissione al lavoroCOSENZA – La commissione di esperti riunitasi ieri presso la sede dell’associazione Creazione e Immagine presieduta da Sante Orrico, direttore artistico di Moda Movie, e da Paola Orrico, project manager, ha selezionato i 15 finalisti che avranno la possibilità di realizzare gli abiti sulla base dei bozzetti inviati e partecipare così all’Evento Moda del 1° giugno durante il quale verranno decretati i vincitori della 19a edizione del concorso.

È stata una scelta difficoltosa per l’alta qualità degli elaborati; dopo una prima scrematura la selezione dei finalisti è stata operata fra le proposte di 47 giovani fashion designers, ognuno dei quali ha realizzato quattro differenti bozzetti attenendosi al tema dell’edizione 2015, Crossing Cultures”.

La giuria esaminatrice, composta da esperti di moda, stilisti, esperti di sartoria  e da giornalisti di varie testate ed emittenti, ha visto anche la partecipazione di Maria Rosaria Succurro, Assessore del comune di Cosenza,  Maria Loredana Ambrosio, in rappresentanza di Confartigianato Cosenza, Anna Giannicola Lucente per Fondazione Carical, Rosita Gangi, responsabile della Comunicazione per la Provincia di Cosenza, Sarah Nigro per l’Università della Calabria e Livia Blasi per la Rai.

Di seguito l’elenco dei 15 finalisti + 2 riserve, con informazioni relative a luogo di provenienza e percorso di studi:

1) Martina Grisolia – Roma – Accademia Costume e Moda (ACM) Roma

2) Maria Cristina Sandu –  Bibbiena (AR) – Nuovo Istituto Design

3) DUO: Simone Bartolotta – Termini Imerese (Pa) – Istituto Reg. d’Arte (Bagheria)

Salvatore Martorana – Santa Flavia (Pa) – Accademia Belle Arti Palermo

4) Sara Galluzzi – Nettuno (Rm) – Scuola di Moda Ida Ferri

5) Silvia Zampolli – Occhiobello (Ro) – Università Popolare Magna Carta

6) DUO: Sherley Elizabeth Loo Loor – Lurani (Lo) – Istituto Carlo Secoli Milano

Silvana Santeramo – Matera – Alta Moda Roma

7) Bernardo Letro Ribeiro De Assis – Luzzi (Cs) – IPSSS Leonardo Da Vinci CS

8) Eva Scala – Inghilterra – London College of Fashion

9) Lia Ilaria – Taverna (Cz) – Accademia di Moda New Style Cosenza

10) Marta Raggi – San Girillo (To) – Ist. Tecnico Romolo Zerboni – Sistema Moda

11) Barbara Martina Papais – Milano – AFOL Moda Milano

12) Federica La Rocca – Bergamo – Ist. Tecnico Caterina Caniana Bergamo

13) Francesca Spagnuolo – Lauria – Accademia Italiana Arte Moda Design FI

14) Benedetta Bonavita – Cerignola (Fo) – ISSIS G. Pavoncelli

15) Stefania Parisi – Riposto – Accademia Euromediterranea

Riserve:

16) Gabriella Santelli – Cerisano (Cs) – Accademia di Moda New Style Cosenza

17) Letizia Gargano – Mendicino (Cs) – Accademia di Moda New Style Cosenza

Donne di stile: la moda, la vita, i sogni di Outfitspertutte

unnamed-2L’abbiamo conosciuta la scorsa settimana in un’intervista dal sapore agrodolce, in cui ci ha svelato i suoi “inizi”, i suoi difetti, le sue ambizioni. Alessandra Crinzi, Outfitspertutte, terrona di nascita, genovese di adozione ha una personalità tutt’altro che scontata. E’ grintosa, istintiva, diretta e coinvolgente. Almeno quanto romantica e sensibile. E’ una di quelle che non le manda a dire, che anche se contasse fino a cento, probabilmente, finirebbe ugualmente con il dire la sua. E’ una delle più amate dai social network per i suoi consigli di moda, o forse, ancor di più, per quelle “perle”, gettate così a mezz’asta, in giornate in cui ci si sente irrimediabilmente empatiche con lei, quasi come se a parlare non fosse un’altra persona ma quella parte di noi stessi a cui vorremmo dare vita. Vi avevamo promesso una lunga intervista esclusiva ed oggi, nel giorno dedicato alle donne, soprattutto a quelle che sanno valorizzare il loro cervello più del loro corpo, abbiamo deciso di farvi i nostri auguri così, regalandovi le confessioni, non troppo segrete, di una che tra una maglietta e un mini dress, riesce ancora a ricordare qual è il vero senso della vita.
Tra le soddisfazioni, milioni di seguaci e soprattutto una rubrica su “Il corriere della città”. Cosa significa per te questa nuova esperienza, questo nuovo impegno? Puoi dirci qualcosa in più nel dettaglio del tuo ruolo in questa rubrica?
Quando sono stata contattata dalla direttrice di questo piccolo quotidiano non potevo crederci. Da qualche parte bisogna pur iniziare e questo per me è un bel “lancio”. Mensilmente comparirò su cartaceo, com’ è già accaduto questo mese e giornalmente sarò online, con una rubrica che rispecchia perfettamente il mio spirito e quello di Outfitspertutte; moda, vita, ironia e provocazioni con un collegamento diretto a tutti i miei social. Insomma, non potrei chiedere di più visto che ho aperto la pagina Instagram poco più di un anno fa.
Famosa per non avere peli sulla lingua ma soprattutto per gli aforismi senza “se” e senza “ma”. Quale credi che sia la tua arma vincente e il segreto di tanta ammirazione nei tuoi riguardi?
Sinceramente non lo so, ma in questi mesi ho compreso che le donne e gli uomini – ci sono anche loro, nascosti ma ci sono – che hanno deciso di seguirmi in questo cammino, l’hanno fatto nella consapevolezza che davanti a loro c’era una ragazza “normale” con un miliardo di cose da dire e molto spesso le stesse che tutti pensano ma che nessuno ha il coraggio di esporre. Io me ne frego. Non ho nulla da perdere, non sto sotto contratto con alcuna agenzia, non temo il giudizio altrui né tantomeno le critiche che, se costruttive, mi danno modo di migliorare nonché di arricchire la mia persona. Mi nutro delle opinioni altrui e le elaboro, questo è il pane per i miei denti.
Non hai paura a dire ciò che pensi e soprattutto non hai paura di mostrare agli altri le tue debolezze. Se dovessi dare un consiglio a chi oggi si trova nella tua stessa posizione e magari non ha voglia di andare avanti, cosa gli diresti?
Gli direi che smettere di lottare davanti alla malattia, a un sogno che sembra irrealizzabile, o a qualsiasi altro ostacolo che ci si pone davanti, non è da perdenti, ma è estremamente stupido. Ogni giorno dev’essere il “nostro”, dobbiamo cercare di essere padroni della nostra vita e non fermarci. Inoltre, chiedere aiuto nel momento del bisogno non dev’essere visto come un segnale di debolezza, ma come esplicita manifestazione di coraggio. Parlare delle proprie debolezze rende più forti, ometterle logora.

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E’ un mondo complicato, il lavoro manca, i giovani perdono le speranze e stanno a spasso. Secondo te, alla tua maniera, che cosa bisognerebbe fare per cambiare qualcosa in questa situazione?
Smettere di scappare. Ingegnarsi, reinventarsi, mai cessare di combattere. La società, la politica ci vuole afflitti e senza speranza e noi dobbiamo sollevare la testa ed essere l’opposto. Non dobbiamo mai smettere di sognare di intraprendere la carriera desiderata. I tempi sono cambiati, ma io credo che in un modo o nell’altro, nel mondo ci sia spazio per tutti. Vogliono farci credere che non sia così, in modo da farci abbandonare la voglia di fare e questo prima di poter intraprendere la nostra strada, quella giusta. E’ un circolo vizioso; la società ci demoralizza e noi sottostiamo, facendo sì che siano sempre i soliti ad andare avanti. Non dev’essere così. Bisogna smettere di piangersi addosso cercando di portare avanti le proprie idee, affrontando i sacrifici necessari e abbandonando la convinzione che raggiungere gli obiettivi preposti sia facile, perché non è così, tutt’altro.
Diamo i voti: Barbara D’urso/Belen Rodriguez/Maria De Filippi/ Raoul Bova/ Oriana Fallaci. Un mito al quale vorresti assomigliare e uno che vorresti volentieri far crollare.
Barbara D’Urso. Questo è un tranello perché se mi segui sai benissimo che non provo simpatia estrema nei suoi confronti, anzi. Comunque le assegno un bel N.C, perché a parer mio una persona che sfrutta il dolore altrui per intrattenere il suo pubblico non può essere classificata in alcun modo se non con degli aggettivi non ripetibili in un intervista carina e seria come questa.
Belen, 7 e 1/2. È bellissima, questo è un dato oggettivo. Pare simpatica e credo che stia sfruttando il momento come farebbe qualsiasi altra sua coetanea. Le rimprovero la continua esposizione mediatica alla quale sottopone il suo bambino, come rimprovero gli imbecilli che giornalmente la insultano sui social. Per il resto non saprei, ma solo perché non la seguo con costanza.
Maria De Filippi 8. Ammiro il fatto che sia una stacanovista e la trovo un’ottima comunicatrice. I suoi programmi non mi garbano, ma questo è un altro discorso. Adoro la serietà e la professionalità, lei mi trasmette entrambe le cose.
Raoul Bova. Beh, 6 politico per la bellezza. Il giorno che smetterà di recitare gli darò un bel 10.
Oriana Fallaci, 10 e lode. LA giornalista, LA scrittrice. LA donna che ha avuto le palle di scrivere quello che pensava su argomenti delicatissimi a livello politico e sociale, senza mai preoccuparsi delle conseguenze.
Il mito al quale vorrei assomigliare è mia madre. Lei è una donna meravigliosa, colta, intelligente, forte nonostante la vita abbia cercato di renderla più fragile. E’ stata una madre stupenda e insomma, non posso idealizzare altre donne, perché conosco lei e lei per me è la perfezione.Un mito che vorrei far crollare. Hai tempo? Perché ne ho più di un paio.
Ultima domanda. Un sogno, un progetto, un pensiero, un consiglio. In esclusiva, ai lettori di 8@30.
Un sogno: scrivere ed essere letta da centinaia di migliaia di persone.Un progetto? Outfitspertutte. Desidero portare avanti l’esperienza social ampliandola.
Un pensiero: quello che mi porta a riflettere che mai nella mia vita avrei pensato di rispondere alle domande di un’intervista.
Un consiglio: sollevate lo sguardo da terra e camminate a testa alta, solo così potrete rendervi conto di quale sia la vostra strada.
E noi, di 8@30style, auguriamo ad Alessandra di continuare dritta per la sua, certi che il tempo le darà “le paillettes” che merita. Buona festa della Donna a tutte!

Lia Giannini

La bellezza del “carattere”: la moda che non “passa” di Outfitspertutte

Ho conosciuto Alessandra Crinzi, meglio nota come Outfitspertutte, in modo del tutto casuale, nella famosa giungla di Instagram, dove fashion blogger di ogni tipo, improvvisati negozianti e ragazzine in preda all’ormone da selfie, campeggiano indisturbate. Difficile non notarla. Ha nell’animo i segni di un’esperienza che le ha cambiato la vita, che le ha insegnato a volersi bene, cosa che oggi cerca di spiegare, dalla sua affollatissima pagina social, a tutte le giovani donne che nel tempo si sono innamorate di lei. Trentadue anni, personalità impulsiva e diretta, Alessandra non ha peli sulla lingua ed  è spesso promotrice di messaggi spiazzanti che trovano il loro consenso anche tra le più giovani. Ama la moda ma non ha nulla in comune con le classiche fashion blogger. I suoi sono consigli di bellezza, per imparare a stare bene con sè stesse spendendo il meno possibile. Più che una fashion blogger è una blogger dell’umore. Di quelle che generano “dipendenza” e i cui messaggi diventano un leit motiv di forza nei momenti di maggiore resa.

8@30 style, nella sua ricerca affannosa di persone “speciali” , che abbiano qualcosa da dire di meno banale rispetto a quanto non faccia la popolazione media che abita i social network, ha scovato lei con i suoi aforismi e le sue risposte tutt’altro che banali e le ha proposto un’ intervista, dai tratti anche po’ provocatori che, per motivi di lunghezza, abbiamo deciso di proporvi in due parti, sicuri che, leggendola, ne diventerete dipendenti anche voi.

1) Non una blogger, non una scrittrice, o forse sì. Chi è Alessandra Crinzi e cosa invece sogna ancora di diventare.

Mettiamola così. Non sono una “fashion” blogger. Diciamo che sono una blogger che usa la sua passione, la scrittura, per esprimere e condividere gioie, dolori, impressioni, emozioni, delusioni. Scrittrice? No. Lungi da me auto proclamarmi, anzi, ti dirò di più, detesto chi lo fa senza alcuna qualifica. Alessandra è una trentaduenne che ha deciso di aprire una pagina dedicata principalmente al suo genere, ponendosi come alternativa alle figure già esistenti e che sogna di poter continuare a scrivere e rapportarsi con il mondo femminile finchè avrà la possibilità di farlo.

2) Outfitspertutte è una pagina di moda o pseudo tale. Consigli sui capi di tendenza, sulle possibilità di e-commerce ma soprattutto consigli e pensieri sulla vita. Cosa rappresenta per Alessandra quella pagina, quando nasce ma soprattutto come?

Nasce per caso. Una notte l’ho sognata ed era proprio così come la vedi oggi.Il mattino dopo mi sono svegliata e il primo pensiero è stato quello di collegarmi a Instagram per aprire quell’account. E’ un luogo di ritrovo, dove migliaia di donne hanno l’opportunità di confrontarsi tra di loro parlando non solo di un argomento frivolo come la moda, ma toccando i temi più disparati. È iniziato tutto per gioco e oggi posso affermare che lo rifarei altre mille volte, nonostante sia diventato un vero e proprio lavoro. Ormai occupa più del 90% del mio tempo libero, ma ammetto, questo non può che rendermi estremamente felice.

3) Le esperienze, la professionalità, il cibo. Tu hai vissuto un periodo difficile della tua vita, come racconti spesso. Che cos’è che non hai mai detto a nessuno, di quel periodo o anche di questo che stai vivendo? 

I disturbi del comportamento alimentare rimangono insiti nell’animo di chi li ha vissuti, sempre. Ho aperto questa pagina anche per poter essere d’aiuto a chi, come me, sa cosa vuol dire vivere accompagnata da questo lungo e fastidioso strascico. In un anno, posso affermare con assoluta certezza, di essermi messa completamente a nudo, senza vergogna, ammettendo le mie passate debolezze e anche quelle attuali, oltre che ad aver aiutato centinaia di persone che mi hanno chiesto consiglio. Diciamo che se questa domanda mi fosse stata posta 14 mesi fa, avrei potuto dire mille cose, ma oggi no, non c’è nulla che non ho detto in merito ai miei 10 anni di malattia e gli attuali di costante lotta.

4) Le donne, il mito della perfezione  e della bellezza. Tu inviti a non seguire modelli ma ad imparare a piacersi. Come si sposa questo amore per la moda con la voglia di fregarsene?

Chiariamo questo concetto; io non amo il mondo della moda nella sua totalità, ma amo curarmi e farmi carina indossando i capi di buona qualità e spendendo il minimo indispensabile. Fregarsene in modo spudorato dei canoni imposti è ben diverso dal voler valorizzare il proprio corpo – e soprattutto voler trasmettere questo concetto – a prescindere dalla taglia che si indossa; io punto sul secondo obiettivo.

5) Un pregio e un  difetto di Alessandra. Cosa vorresti acquisire che non hai, cosa vorresti perdere che non ti piace?

Ti dico un difetto, i pregi – anche se pochi – non mi piace elencarli, ma farli elencare da chi mi conosce. Comunque, sono disordinata in modo cronico e lo ammetto raramente. Sostengo che nel disordine trovo il mio ordine e utilizzando questa scusa non ho mai provato ad essere più precisa. Il mio studio è una trincea. Cosa mi manca? La totale serenità, ma credo che un animo combattuto e iper sensibile  come il mio, non la raggiungerà mai. Una cosa che vorrei perdere è l’impulsività e invece vorrei acquisire la capacità del saper contare fino a mille prima di aprire bocca. Utopia per una come me.

Continua…

 

Lia Giannini

 

Intervista a Jessica Marano. La fotografia dal ritratto al wedding

COSENZA – Jessica Marano, classe ’85 e cosentina doc, è una fotografa eccezionale che ha trasformato la sua passione in vero e proprio lavoro. La sua professionalità, accompagnata da studio matto e disperatissimo e dalla furente creatività, le ha fatto raggiungere mete ambite da tutti i fotografi. Il suo viaggio è seminato da successi e nuove avventure e i suoi scatti, che spaziano dai ritratti al wedding, hanno ottenuto riscontri positivi e riconoscimenti.

Jessica, nonostante i suoi successi lavorativi, è una ragazza semplice e dai saldi principi; la sua timidezza regna sovrana e, più che essere protagonista, ama “nascondersi” dietro l’obiettivo e lasciare che siano i suoi scatti a parlare per lei.

Ed è proprio attraverso le suo foto che oggi ripercorriamo la sua storia.

 Sei riuscita, con dedizione e fatica, a trasformare l’amore per la fotografia in un vero e proprio lavoro. Ma raccontaci com’è nata questa viscerale passione?

Vero! Questa è per me una viscerale passione che è esplosa circa tre anni fa, prima di allora quasi ignoravo l’esistenza delle Reflex, nonostante fin dall’adolescenza ero sempre in compagnia della Minolta compatta di mio padre o delle “usa e getta” Kodak, durante le feste di compleanno, le gite scolastiche e il “pranzo dei cento giorni”. Per spiegarvi come è nata questa  passione devo citare una frase che spesso tira fuori mio marito in modo scherzoso, cioè: “ti ho inventato io” con un tono alla Pippo Baudo per intenderci! Scrivo questo proprio perché è stato grazie a lui che mi sono avvicinata a quest’arte, guardandolo armeggiare con la sua prima e tanto desiderata Canon 400d. È così che ho scoperto questa grande passione, un po’ per gioco, un po’ per curiosità, la stessa curiosità che ancora oggi mi spinge a sperimentare e a scoprire tecniche e mezzi nuovi. Con un po’ di fantasia qualsiasi oggetto può trasformarsi in un valido strumento  da utilizzare nella fotografia.

In molti sperano di poter diventare bravi fotografi, in pochi ci riescono. Per far capire a questi molti quanta dedizione richiede la fotografia puoi parlarci della tua formazione?

Bella domanda! Credo che un po’ tutti in cuor proprio pensano di essere più bravi degli altri, indubbiamente il livello di auto convincimento è direttamente proporzionale al livello di autostima. Questo a volte aiuta, magari a rapportarsi con la gente, il famoso “sapersi vendere” mentre a volte no. Chi sta leggendo queste righe e mi conosce sa benissimo che purtroppo o per fortuna non appartengo a questa categoria. Il mondo della fotografia e delle arti in generale è davvero un mondo complesso, perché diciamocelo, molti credono che basta procurarsi una macchina fotografica costosa, un’attrezzatura all’avanguardia per auto eleggersi fotografi all’ultimo grido, ma personalmente resto dell’idea che non è l’abito a fare il monaco, cioè non conta tanto l’attrezzatura costosa ma conta più che altro come si usa ogni singolo mezzo in proprio possesso. Per quanto riguarda la mia formazione, beh, per certi versi mi definisco autodidatta, sono laureata in DAMS e per anni ho collaborato con delle agenzie pubblicitarie, dove ho avuto modo di approcciarmi fin da subito all’ambiente del lavoro e ai programmi di grafica e d’impaginazione. In realtà sin da piccola sono sempre stata attratta dalle immagini, dalla moda e dalle arti visive in generale, mentre per quanto riguarda le tecniche base della fotografia, di grande aiuto è stato per me frequentare il gruppo dell’allora appena nata associazione fotografica “Ladri di luce” dove ho avuto modo di conoscere fotografi professionisti e amatori con un grande bagaglio di esperienza che mi ha permesso di apprendere  la tecnica e la meccanica che sta alla base dello scatto. Quello che mi sento di consigliare a coloro che si stanno affacciando a quest’arte, è di coltivare costantemente questa passione, sperimentando, studiando ed aprendo la mente a correnti nuove. Bisogna essere spugne, capaci di assorbire stimoli e influenze diverse in modo da sviluppare col tempo uno stile proprio che li faccia distinguere dalla massa e di non smettere mai di esser curiosi. Questo è anche quello che auguro per me.

Amo molto questa citazione di Bresson: “è un’illusione che le foto si facciano con la macchina…. si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa.” Quanto di ciò che lui dice c’è nei tuoi scatti?

Questa è una frase che andrebbe tatuata in fronte e con ciò mi riallaccio alla risposta 2, in quanto non sempre conta il mezzo ma conta come e quanto si riesce a realizzare, guardandosi nel più profondo ed esternarlo in immagine. E’ questo che provo a fare ogni volta che realizzo un mio progetto personale, è un gran lavoro che bisogna fare con se stessi ma … ci sto provando.

Hai deciso di specializzarti in foto di moda e wedding. Quanto è stato difficile farti conoscere e trovare visibilità in una terra come la Calabria che, come tutti ben sappiamo, è lontana dal fashion system e dalle folgoranti passerelle?

La realizzazione di ritratti, femminili in particolar modo ed il fashion, fanno parte della mia  specializzazione, se così posso definirla ma non è dettata da scelte pensate, anzi si è concretizzata in modo naturale ma la strada è ancora tutta in salita, infatti provo un certo imbarazzo anche nel definirmi fotografa, perché quelli veramente degni di tale nome sono davvero pochi. Mi sento in costante evoluzione e cerco di imparare dagli errori e migliorare di volta in volta, anche se non è affatto facile. Sono molto critica con me stessa e questo non so se è un bene o un male. In questi tre anni ho conosciuto tantissime persone con cui ho avuto modo di collaborare e molti di loro sono diventati miei amici, tra fotografi, organizzatori di eventi, stilisti, modelli e truccatrici e la stima è reciproca, però ti posso assicurare che non è affatto facile farsi spazio in un territorio come la Calabria.  Indubbiamente devo molto ai social network perché proprio grazie ad essi sono riuscita nel mio piccolo a farmi notare da coloro i quali fin da subito hanno creduto nelle mie capacità.

Il tuo curriculum conta moltissime collaborazioni, hai realizzato foto per Iconic Barcelona, Elisa De Bonis, Daniela De Santis, At Jewels e per i fashion designer Anna Calviello e Giuseppe Perri oltre che per tanti altri. Puoi raccontarci come hai vissuto queste esperienze professionali?

Come dicevo, in questi tre anni ho conosciuto molte persone ed ognuno mi ha trasmesso qualcosa. Amo confrontarmi con tutti, mostrare le mie idee ed ascoltare le loro, guardarli mentre con cura maneggiano le loro creazioni, parlare delle proprie esperienze. Lavorare con questi professionisti non solo ti segna a livello professionale ma anche caratteriale, soprattutto quando hai a che fare con team composti da persone di varia nazionalità, dove l’ostacolo principale è la lingua, come mi è capitato lavorando a Barcellona o a Londra. Mi viene da sorridere se ripenso alle strampalate chiacchierate fatte di gesti con la modella spagnola o la stagista del marchio di moda Iconic Barcelona, non spiccicavo una parola di spagnolo e né tantomeno loro di italiano, ma in qualche modo ci siamo capite lo stesso (smile)! Tutto questo mi ha indubbiamente aiutata ad essere un po’ più sicura di me, perché esternare (dinanzi a quelli che inizialmente sono degli sconosciuti) le proprie idee, farsi ascoltare con attenzione e alla fine del processo creativo essere ringraziati per il lavoro svolto è davvero gratificante. La possibilità di lavorare con i talentuosi stilisti citati nella domanda, mi è stata data da Ernesto Pastore e da tutto il gruppo de “La grotta dei desideri”, il quale hanno voluto donarmi un ruolo molto importante e di prestigio come il fotografo ufficiale della nona edizione.

Sei molto timida, ami “nasconderti” dietro l’obiettivo e lasciare che siano i tuoi scatti a parlare per te. Ma cosa ispira la tua creatività?

Assolutamente vero! La timidezza è forse il mio “tallone d’Achille” e odio sentirmi al centro della scena, infatti è difficilissimo che mi si veda d’avanti l’obiettivo, preferisco passare inosservata come persona ma dare spazio alle immagini che realizzo. Combattere con la timidezza è la mia prima battaglia, ma ammetto che ho fatto dei passi da gigante proprio grazie a questo lavoro. Ci sono molti fattori che influiscono sulla mia creatività, anche se credo di non aver trovato ancora pienamente una mia strada, uno stile distintivo, ma ci sto lavorando. Tutto può ispirare la mia creatività, i colori accesi e vivaci, i contrasti forti ma anche i toni morbidi e delicati che rievocano delle immagini più oniriche. Sono una “divoratrice” di Vogue e di riviste di moda in generale, amo sfogliare e curiosare tra le immagini dei migliori fotografi di moda al mondo.

Ti occupi anche di wedding, se dovessi descrivere per immagini il sentimento che lega indissolubilmente due persone quale tra le tue foto sceglieresti?

Forse non riuscirei a scegliere una sola immagine che descriva tale sentimento perché ogni matrimonio è un’esplosione di emozioni e di gioia. Il sentimento che lega indissolubilmente due persone lo vedi tra due sposi mentre si scambiano le fedi o la complicità che scorgi dai loro sguardi, ma anche l’amore che lega una mamma o un papà verso un figlio, la gioia della nonna che non trattiene le lacrime dinanzi all’emozione di vedere la propria nipote andare in sposa.

I tuoi scatti sono stati pubblicati anche su “Sposa Poket”. Ma com’è nata questa collaborazione?

L’editore Leo Mazza, è stato uno dei primi a credere in me e ad offrirmi uno spazio sulla sua rivista Sposa Pocket. Inizialmente non mi sentivo affatto pronta a gestire una situazione prima di allora mai affrontata, ma lui mi è stato di grande aiuto, spronandomi e lasciandomi carta bianca fin da subito, dandomi solo le indicazioni sul tema da affrontare “i 7 vizi capitali”, così è nato il mio primo editoriale su Sposa Pocket. E’ stata una bellissima avventura e abbiamo coinvolto tante modelle, alcune di loro anche alle prime armi, truccatrici, atelier di sposa, accompagnando alle foto anche i video realizzati da Maria D’Angelo. Un lavoro durato mesi, che ci ha portato in giro per tutta la provincia di Cosenza. In seguito l’editore, consolidando poi quella che è diventata un’amicizia e stima reciproca, ha voluto affidarmi anche la copertina successiva della rivista, che ha visto protagoniste due modelle bellissime, vestite di immensi e sognanti abiti da sposa, immerse nel verde alla riva di un ruscello. Un’immagine molto onirica con più chiavi di lettura, quindi anche rivoluzionando un po’ quello che era l’immagine della classica sposa.

Per concludere puoi darci qualche anticipazione sui tuoi progetti futuri?

Sono molto scaramantica e non amo parlare di progetti se non a cose fatte, perdonatemi se su questo argomento resto un po’ sulle mie ma vi posso dire che di novità ce ne saranno anche a breve, alcune significative per la mia crescita. Quindi stay tuned, vi invito a seguirmi sulla mia pagina che trovate all’indirizzo http://www.facebook.com/glam.jessicamarano che viene aggiornata costantemente, quindi tutte le novità verranno pubblicate anche lì e prossimamente sul mio sito che al momento è ancora in costruzione.

Annabella Muraca

 

 

 

“Percorsi d’Amore e Moda”, fascino e bellezza alla New Style di Cosenza

COSENZA – Applausi al talento, omaggi alla creatività questo il riassunto dell’evento tenutosi ieri presso l’Accademia New Style che ha messo su una vera e propria sfilata di moda in nome dell’amore.

“Un piccolo evento – racconta Franca Trozzo – ma ricco di significato per le ragazze che hanno partecipato. Volevamo dimostrare che la moda è cultura – continua la direttrice – e con queste interpretazioni prima poetiche, poi stilistiche sono convinta che ce l’abbiamo fatta”.

Le fashion designer che hanno fatto mostra dei loro modelli nell’ambito di Percorsi d’Amore e Moda, non hanno solo realizzato degli abiti, ma hanno immaginato un nuovo stile conforme alle situazioni poetiche che, sul momento, Rossella Gaudio, attrice dalla voce profonda ed elegante, decantava.

Il dolore di Saffo mentre osserva un giovane che porterà via con sé una sua allieva, il patos di Lorca nell’immaginare l’amore hanno animato gli abiti di Martina Mollo. Creazioni dalle linee semplici e schiette per lei che non è nuova a contesti importanti nell’ambito della moda. Il tormento di Frida Kahlo che lamenta di vivere una notte bruciante di desiderio, è stato il tema di Silvia Aiello con una collezione capace di evocare catene di pensieri, legami e pene d’amore. È un amore incontaminato, ricco di colori e rigoglioso quello definito “selvaggio” da Noemi Moretti, che per la sua interpretazione stilistica sceglie il caldo del Sud America e le evocazioni della giungla.

Un nuovo bel successo per l’Accademia New Style che ha avuto la capacità di trasformarsi in un polo d’attrazione culturale per Cosenza e dare una collocazione più profonda alla festa degli innamorati, troppo spesso pilotata dal consumismo.

A Cosenza il 13 febbraio si terrà l’evento “Percorsi d’Amore e Moda”

COSENZA – Il 13 febbraio alle ore 17:30 presso la sede dell’Accademia New Style, in piazza Bilotti 16, a Cosenza si terrà un evento di moda e poesia: Percorsi d’Amore e Moda, grazie all’impegno di tre giovani fashion designer che si sono cimentate nell’interpretazione del sentimento più bello.

“L’idea nasce dalla consapevolezza che l’amore sia un sentimento importante – afferma Franca Trozzo, direttrice dell’Accademia New Style, dove le allieve apprendono i segreti della moda e del design –  in qualunque forma lo si viva”. Ed infatti nella poesia e nella letteratura si rintracciano continuamente versi, pensieri e parole dedicate alle emozioni che l’amore suscita. La notte è un tormento per Frida Kahlo, per Kalil Gibran un maestro, per Saffo e per Lorca, una passione… Attenendosi a questi versi le giovani stiliste, che già con i loro abiti hanno calcato passerelle importanti, portano la loro interpretazione dell’amore.

Martina Mollo presenterà una collezione dal titolo: “Architettura da amare”, un’interpretazione del corpo femminile attraverso abiti dal taglio deciso, metropolitano e al tempo stesso un po’ androgino. Silvia Aiello si misurerà con il tormento amoroso delle lettere private di Frida Kahlo grazie alla sua collezione “Delitto e castigo”. L’amore è un legame che annulla ogni distanza e, a volte, i pensieri sono le catene più dure. Noemi Moretti dimostrerà che l’amore è vivacità: nei colori, nei tessuti e nella passionalità che accompagna la sua collezione: “Amore Selvaggio”.

I testi che anticipano e contestualizzano l’entrata degli abiti saranno decantati dalla voce vellutata dell’attrice Rossella Gaudio.

 

Moda e Sanremo: le pagelle di “stile” di ottoetrenta

Peggio di coloro che odiano San Valentino, nel mese di Febbraio, ci sono solo coloro  che criticano Sanremo ma lo guardano comunque. Viviamo in Italia, nel paese della cultura e della tradizione, degli errori che si ripetono e di quelli che non si risolveranno mai. L’Italia, come ha ben detto Siani, il paese numero uno per il cibo e il turismo. Che poi ci mandano a male mafia, corruzione e politica. Ma questa è un’altra storia. Tra le tante che Alessandro Siani, pluri contestato della kermessa Sanremese 2015 diretta da Carlo Conti, ha evitato di dire ce n’è una su tutte. L’Italia è il paese numero uno per il cibo, il turismo ma soprattutto per la Moda. La stessa che spinge le grandi vallette ogni anno a travestirsi da principesse (soprattutto quando tutto sono tranne che reginette di stile ed eleganza), avvolte dai magici veli che grandi designer predispongono per loro.

Quest’anno, alla classica scelta sulle starlette televisive, Carlo Conti ne ha anteposto una strategica, preferendo scegliere, come “colleghe”,due giovani cantanti, completamente diverse per stile e personalità, entrambe reduci dalla trasformazione del “Brutto Anatroccolo” di tanti anni fa. Sì, perché se a qualcuno fosse sfuggito l’esordio di Arisa, vorremo ricordare l’imbarazzante look di una ragazzina tutta timidezza e simpatia che, impacciata, si apprestava a cantare la sua “sincerità”. All’epoca sembrava uscita da un cartoon per bambini e i suoi outfit rispecchiavano al meglio quell’idea di amore “così semplice, con te che sei l’unico complice di questa storia magica”. Poi, come in tutte le migliori fiabe, ha iniziato a sbocciare come un fiore dando vita a look sempre più accattivanti e sensuali fino a sfoggiare veri e propri esempi di stile (il suo) nella prima serata di un Festival ancora tutto da scoprire. Per lei, Daniele Carlotta, stilista siciliano noto per la realizzazione del famoso abito da sposa di Belen Rodriguez, sceglie un abito rosso passione, in perfetto tema S. Valentino, dalle linee morbidissime e i tessuti scivolati, che desta un guizzo di attenzione, di fronte al mancato “balconcino” che tutti si aspetterebbero durante una kermesse così tradizionalista. L’abito cattura un 8. Lei (discesa a parte), sbocciata come un fiore a primavera, anche qualcosa in più.

E se il primo look di Arisa catalizza l’attenzione e fa ben sperare, quello di Emma che sceglie Francesco Scognamiglio, gioca al contrasto. Abituati a vederla nei panni un po’ rock e un po’ punk con quella camminata che rende il tutto ancora più “mascolino”, scorgere Emma Marrone, “amica” di Maria De Filippi, in un abito bianco, stile sposa casta all’altare, ha sicuramente ottenuto il suo effetto: far storcere il naso. Decisamente poco adatto a lei, ma in generale adeguato forse solo ad una in procinto di matrimonio, la prima uscita della scatenata cantante, ottiene una stentata sufficienza.

Situazione completamente capovolta nella seconda parte del Festival, quando è Arisa a vestire i panni di una moderna “gitana”, sfoggiando un red/black che non ottiene il nostro massimo gradimento. Il colletto bianco che ricorda i bei tempi, il tulle/chiffon nero al quale si sovrappone la gonna dal tessuto morbido, drappeggiata di pietre (?) che ricordano le migliori esibizioni di paso doble, non è all’altezza delle sartoriali proposte primavera/estate 2015 di Carlotta e fa rimpiangere i buon cari vecchi abiti di Versace e Armani. Se poi, al tutto, si unisce l’inesperienza e la timidezza di entrambe le “conduttrici”, l’outfit perde ancora più valore. Meglio della prima uscita quello di Emma Marrone, maggiormente in linea con il suo carattere e le sue abituali preferenze stilistiche. Certo Emma non desterà forse mai gli effetti nostalgici della “farfallina” di Belen, ma confidiamo in un miglioramento progressivo delle prossime puntate. Voto 7.

E Rocìo? Nota al grande pubblico per le sue apprezzatissime scelte sentimentali, lei è la classica valletta sanremese. Bel fisico, accento straniero che aiuta il gioco del “sono o non sono intelligente?”, ci saremmo aspettati abiti dalla bellezza invidiabile e imbarazzante, invece, fatta eccezione per l’uscita in rosso corallo, il tema ricorrente delle sue uscite è stato “la bomboniera”. Va bene che siamo vicini a Carnevale, ma era proprio così necessario ricordare l’abito di “Barbie Luci di Stelle” che ho indossato quasi vent’anni fa? Decisamente migliorabile. Voto 7.

Lia Giannini

White In Love: l’amore secondo Elisa De Bonis

Amore. Allo stato puro. E classe, eleganza, charme. Stiamo parlando di White In Love, il mini evento  che ieri, 7 febbraio, ha lasciato aperte le porte dell’atelier Elisa De Bonis, situato a C.so Mazzini in uno dei palazzi più rinomati e raffinati della città. Pochi intimi, un’accoglienza garbata ed affettuosa in linea con il sorriso emozionato e dolce della titolare, designer dalle idee romantiche e tradizionali, al cui tocco classico si unisce la passione per le sovrapposizioni, i pizzi, la sartorialità. In lei tutto rievoca un mix di sapori contrastanti. La sua figura esile e un po’ retrò si allinea ai suoi abiti, pezzi di anima, ai quali Elisa dichiara di riuscire a dare un volto ancora più preciso quando si trova a creare su misura.

La serata, occasione di incontro con le future coppie di sposi,è funta da palcoscenico alla collezione 2015 di Elisa De Bonis e ha coinvolto alcuni partner importanti della città di Cosenza: Orrico Style e Villa Fabiano. L’uno ha realizzato acconciature e make up delle modelle dell’agenzia Adv Fashion Agency, l’altro, oltre a solleticare i palati dei presenti con un gustoso aperitivo, ha messo in palio, per i più bravi a tradurre l’amore in parole, un delizioso percorso benessere dal nome “Romeo E Giulietta”, occasione per tutti gli innamorati, in prossimità del San Valentino, di godersi un regalo speciale. A concorrere al premio tutti coloro i quali abbiano voluto dedicare un pensiero d’amore al proprio amato, leggibile in questi giorni sulla pagina Fb della stilista. A decretarne la vittoria, il maggior numero di like da oggi alla mattina del 14 febbraio. 

E se la serata è risultata gradevole, un grazie particolare spetta all’accompagnamento musicale di Alessandro Skanderberg e Carlo Cimino nonché alla seducente voce di  Giada Grandinetti che ha recitato alcuni testi d’amore, fungendo da piacevole intervallo. Ultima ma non ultima Paola Orrico, madrina dell’evento, ha coadiuvato Elisa nell’organizzazione, presentandola serata. Al termine di quest’ultima, Elisa De Bonis, chiamata a ringraziare i presenti, ha ricordato quanto il suo sia un laboratorio interamente artigianale, all’interno del quale un folto gruppo di sarte contribuisce alla realizzazione di tessuti unici e irripetibili come la personalità e la fisicità (ingredienti fondamentali nella scelta dell’abito per ogni sposa) di ciascuna donna.Un modo per ricordare, a quanti ancora ne siano ignari, il valore incommensurabile dell’eccellenza sartoriale.

 

Lia Giannini

White In Love: Elisa De Bonis celebra San Valentino

Un nuovo “San Valentino” è alle porte. Per tutti coloro che aspettano di sposarsi, però, arriva con una settimana di anticipo. Sabato 7 febbraio, ore 19, presso l’atelier di abiti da Sposa Elisa De Bonis, (Corso Mazzini) si terrà un nuovo evento dedicato ai futuri sposi, White In Love.

White in Love,  l’evento dedicato alla presentazione della nuova collezione Sposa 2015 della stilista, caratterizzata da abiti ricercati, sobri ed eleganti, che mescolnoa con armonia elementi tradizionali e motivi e tagli innovativi, viene descritto così dalla sua organizzatrice: “In un momento in cui la produzione e la distribuzione vengono globalizzate e perdono di personalità,noi abbiamo scelto di avere una produzione artigianale, realizzata nel nostro laboratorio interno,  che ci consente di seguire la realizzazione degli abiti e di accompagnare la sposa al coronamento del sogno. Ogni creazione viene concepita con un’attenta cura dei dettagli da un team di sarte specializzate. I nostri capi sono caratterizzati da alta qualità dei tessuti, creatività, stile, eleganza ed unicità del modello.”

La serata, oltre a vedere protagonisti gli abiti, celebrerà l’amore in poesia con la voce di Giada Grandinetti, le note jazz di Alessandro Skanderbeg (piano e voce) e Carlo Cimino (contrabbasso). I futuri coniugi potranno inoltre concorrere all’estrazione di un pacchetto Wellness Romeo e Giulietta di Villa Fabiano Palace Hotel. Basterà scrivere una frase d’amore per il proprio partner. Quella che riceverà più like, attraverso le pagine social, si aggiudicherà il premio.

 

Inaugurazione dell’Anno accademico dell’Hair academy

COSENZA – Giovedì  5 febbraio verrà inaugurata l’apertura  dell’ Anno accademico e relativo inizio corsi, dell’ultima nata di casa A.Me. Aura Mediterranea, la scuola per parrucchieri in collaborazione con l’hair director Scaramuzzo: Hair academy – A.Me. Scaramuzzo.

Questi i commenti del Dott. Li Preti: “Era qualcosa che il mercato del lavoro ci chiedeva, le due figure professionali ormai viaggiano sempre più in modo complanare soddisfacendo le esigenze dell’utenza finale che trova in un unico salone di bellezza, sia l’estetista che l’acconciatore. Abbiamo deciso di ampliare la nostra offerta formativa con la creazione di questa accademia proprio per fare in modo da consolidare la sinergia tra le due figure professionali. Per fare tutto ciò ci siamo rivolti ad un grosso professionista del settore come Scaramuzzo che ha sposato l’idea con entusiasmo e ora siamo pronti ad affrontare questa nuova sfida.”

Scaramuzzo gli fa eco: “La soddisfazione principale è stata quella di aver attivato la nostra prima classe del corso per parrucchieri nonostante i competitors che operano  in questo settore della formazione ormai da anni, credo che l’ago della bilancia sia stata l’enorme esperienza del Dott. Li Preti e del suo staff nell’ambito della formazione rivolta al mercato del benessere che vanta 25 anni di attività. Io e miei collaboratori siamo pronti a trasferire tutte le nostre competenze tecnico/creative a questi giovani futuri parrucchieri per fare in modo di prepararli in ambito professionali e avviarli, alla fine del loro percorso, nel mondo del lavoro”