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Cosenza, Giovani Democratici, in 60 abbandonano il PD

Cosenza – tessera_GDLe ultime scelte politiche del Pd e di Renzi non sono andate giù ai Giovani Democratici di Cosenza, tanto che, di 67 iscritti al circolo bruzio intitolato a Valarioti, addirittura in 60 hanno deciso di lasciare il partito. “All’origine della nostra scelta – si legge in un comunicato a firma del segretario del circolo Saverio Sapia – c’è il profondo dissenso, maturato soprattutto negli ultimi mesi, nei confronti delle principali scelte del Partito Democratico sia a livello nazionale che locale. Il Pd di Matteo Renzi ha abbandonato i suoi tradizionali riferimenti sociali a favore dell’adozione delle peggiori pratiche trasformistiche, tipiche delle fasi più infauste della storia italiana”. Sapia critica aspramente sia l’alleanza stretta a livello nazionale con Alfano e Verdini, sia il tenore delle riforme operate a livello istituzionale e nel mercato del lavoro che coincidono di fatto, secondo lo stesso Sapia, con gli obiettivi dichiarati dalla destra berlusconiana.

“Anche a livello locale la militanza nel Pd era divenuta sempre più faticosa per via dell’assenza di spazi di dibattito democratico. I circoli e gli altri organi di partito sono solo strumenti di potere saldamente in mano ai vari big locali che pesano il proprio consenso personale con le tessere. Da questo punto di vista, se già durante la segreteria Bersani poco era stato fatto per ridurre il potere dei capibastone locali, durante quella guidata da Matteo Renzi le cose sono persino peggiorate. Gli organi interni al partito sono svuotati di qualsiasi funzione e, ai giovani e meno giovani che si avvicinano alla politica non resta che accodarsi al politico di turno e vivere la passione dell’impegno politico in questa forma degenerata nella speranza di ottenerne magari qualche beneficio personale.

In questo contesto – prosegue la nota – l’unico spazio democratico che siamo riusciti a costruire è stato il circolo dei Giovani Democratici di Cosenza che abbiamo deciso di intitolare a Giuseppe Valarioti. Sono stati dieci mesi carichi di passione, organizzazione e impegno che non abbiamo intenzione di disperdere adesso che abbiamo deciso di lasciare il Pd”. Quest’ultimo passaggio lascia intendere che i Giovani Democratici cosentini che hanno deciso di lasciare il Pd, sono comunque determinati a recitare un ruolo da protagonisti nella prossima tornata elettorale. “Continueremo a fare politica – conclude Sapia – e daremo il nostro contributo al processo di formazione del nuovo soggetto politico di sinistra”.

Unione comuni della Presila, Bevacqua: “Buona iniziativa”

“La volontà dichiarata di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta di fondersi in un grande Comune è una buona iniziativa che va nella direzione dell’ottimizzazione della gestione, della razionalizzazione della spesa e della riduzione delle diseconomie a tutto vantaggio dei cittadini che potranno contare sulla disponibilità di nuove risorse”. E’ quanto si legge in una nota del consigliere regionale Mimmo Bevacqua diffusa all’indomani dell’incontro che i sindaci dei comuni della presila hanno avuto con il vicepresidente della Regione Viscomi. “La fusione dei piccoli Comuni – prosegue – è sicuramente un’iniziativa da incoraggiare e supportare perché rappresenta il modello di riorganizzazione del sistema delle autonomie locali che più di altri risponde alle esigenze di razionalizzazione della spesa e a quella di interventi per aree omogenee che va ad incidere in maniera determinante, anche sull’utilizzo dei finanziamenti e delle risorse pubbliche. Non più una piazza in ogni paese ma azioni importanti per zone omogenee, in grado di colmare il gap infrastrutturale che caratterizza le nostre province.

Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta – ha concluso il consigliere regionale Mimmo Bevacqua – hanno dato prova di grande maturità e lungimiranza. I nostri comuni hanno capito che il futuro della provincia italiana non è stare immobili arroccati ai propri campanili, ma superare la debolezza proveniente dall’esiguitàBevacqua-Domenico demografica e diventare protagonista di un nuovo localismo”.