Il progetto “Organizzazione e Sicurezza Nuoto in Acque Libere” promosso dalla Federazione Italiana Nuoto è stato al centro di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi a Cosenza.
Il progetto, che ha preso il via nel capoluogo bruzio grazie al Comitato Regionale Calabro FIN per poi essere illustrato in varie realtà italiane, è stato presentato dal Responsabile Nazionale, Massimo Giuliani, Tecnico Federale e tra i pionieri del nuoto in acque libere, che ha trattato argomenti di grande importanza per la buona riuscita degli eventi sportivi, su una disciplina che continua a crescere di stagione in stagione: dal movimento del nuoto in acque libere in Italia al regolamento 2023/2024, dagli aspetti legati alla organizzazione a quelli legati alla sicurezza. Altro punto interessante analizzato le gare in Calabria, tra criticità e aspetti positivi, il cui numero è cresciuto notevolmente, collocando la regione al secondo posto in Italia.
“E’ un incontro formativo che sta nell’ambito di un progetto della FIN – ha sottolineato Massimo Giuliani – e siamo partiti dalla Calabria grazie alla disponibilità del Presidente Alfredo Porcaro e di tutto il Comitato Calabro e grazie anche alla disponibilità delle società presenti. Tra le altre cose voglio ricordare che la Calabria ha organizzato un grande numero di gare, collocandosi al secondo posto in Italia, con una affluenza di oltre mille atleti gare che ne rappresentano un movimento molto importante nel nuoto acque libere nazionale”. Il Presidente Alfredo Porcaro ha introdotto i lavori rivolgendo un saluto soprattutto ai dirigenti di Basilicata e Puglia con i quali si è creata già una sinergia per quanto riguarda la pallanuoto giovanile e ai Responsabili GUG. Il massimo dirigente della FIN Calabrese ha manifestato la propria soddisfazione e quella del Comitato per un progetto che parte proprio dalla regione. “E’ una grande soddisfazione iniziare questo importante progetto dalla Calabria – ha evidenziato Alfredo Porcaro – considerando che il nuoto in acque libere è in forte espansione in Italia come nella nostra regione. Ritengo che come Comitato abbiamo lavorato bene per arrivare in questa disciplina ad ottimi livelli, ma non basta, bisogna continuare a lavorare molto di più sotto diversi aspetti, quale quello della sicurezza, dove fondamentale organizzare delle gare che siano importanti, ma che nello stesso tempo diano soprattutto la possibilità agli atleti di nuotare nella massima serenità e tranquillità, cosa che ci interessa principalmente, al di là dell’aspetto della crescita esponenziale nel settore NAL”.