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Cosenza, riprende lunedì il servizio IGV all’Annunziata

COSENZA – Riprende lunedì il servizio di IVG all’Ospedale Annunziata di Cosenza.

L’incarico per l’erogazione del servizio, in esito alla procedura di Avviso Pubblico Urgente, è stato affidato alla dr.ssa Tiziana Russo con contratto libero professionale.

L’IVG all’ Annunziata di Cosenza è coordinato dal Servizio di Assistenza Sociale che al Presidio Hub è svolto dalla dr.ssa Manuela Bartucci (0984 681206) che supporta le donne sia negli adempimenti burocratici previsti dalla L. 194/78, sia nell’esecuzione del protocollo clinico, indispensabile per effettuare l’interruzione di gravidanza.  E’ possibile accedere all’IVG, sia farmacologica che chirurgica, muniti di adeguata certificazione medica rilasciata da professionista non obiettore (consultori, medico di base, specialista ginecologo) che attesti lo stato di gravidanza.

Da lunedì, quindi, riprendono le sedute settimanali (una fissa all’occorrenza due) che, come si ricorderà erano state interrotte lo scorso 14 luglio.

Cosenza, FEM.IN. incatenate all’Annunziata “il servizio IGV non è ripartito”

COSENZA – “Questa mattina siamo all’ingresso dell’azienda ospedaliera a protestare contro la precarietà costante in cui versano i servizi sanitari dedicati alle donne. Primo fra tutti quello dell’IVG”. Così le FEM.IN. cosentine in lotta scrivono sulla propria pagina facebook intervendo dopo l’avviso pubblicato dall’ospedale di Cosenza sul servizio di interruzione di gravidanza.

“Il servizio non viene erogato da una decina di giorni e, ieri, il dottor Filippelli ha dichiarato che questo fosse stato ripristinato, ma così non è – proseguono le attiviste. – A meno che la manifestazione di interesse pubblicata ieri sull’albo pretorio dell’Annunziata non vada deserta, come sempre accaduto in questi casi – si veda il Molise- se tutto va bene ci vorrà Agosto, il diritto all’aborto a Cosenza rimane costantemente minacciato. Ribadiamo che un solo medico non obiettore non basta. L’Azienda Ospedaliera, l’Asp e la Regione devono farsi carico della problematica. Non ci vogliono libere e allora noi ci incateniamo”.

L’Arcivescovo Nolè sul caso sollevato da Le Iene: «Non fu Nunnari ad ordinare l’aborto»

COSENZA – L’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano, monsignor Francesco Nolè, nell’ambito del lavoro di chiarificazione, trasparenza, ascolto e discernimento, ha avuto modo di verificare personalmente tutto il materiale relativo alla vicenda sulla presunta accusa di induzione all’aborto da parte di un sacerdote della diocesi, don Giuseppe Leone, con il coinvolgimento anche dell’Arcivescovo emerito Salvatore Nunnari. Come si ricorderà in un servizio della trasmissione Le Iene in onda su Italia 1, la giornalista Valeria Castellano aveva raccolto la testimonianza di Francesca (nome di fantasia ndr) che aveva dichiarato di essere rimasta incinta dopo aver intrattenuto una relazione con il sacerdote, sostenendo di essere stata poi indotta all’aborto dall’allora presule cosentino Salvatore Nunnari. Circostanza adesso smentita dall’attuale arcivescovo Nolè che nei giorni scorsi ha ascoltato direttamente anche la testimonianza delle persone interessate.

«In seguito a questa prima concreta verifica  – si legge in un comunicato della Diocesi – e dopo aver incontrato “Francesca”, monsignor Nolè rende noto che in nessun modo è coinvolto l’Arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano, monsignor Salvatore Nunnari, e che è assolutamente estraneo alla vicenda dell’aborto e alle accuse a lui rivolte. La stessa ragazza coinvolta ha consegnato a monsignor Nunnari una lettera nella quale lo dichiara estraneo ai fatti e afferma di averlo incontrato solo “dopo l’aborto”. Come Pastore della Chiesa cosentino-bisignanese monsignor Nolè rinnova il suo ‘grazie’ a tutti coloro che hanno pregato e continuano a pregare per la Diocesi e il suo Pastore e rinnova la Sua fiducia a monsignor Nunnari, così come rinnova l’invito ad una comunicazione rispettosa della verità, delle persone, del lavoro silenzioso di tanti sacerdoti, religiosi e laici che operano su tanti fronti della carità, della pastorale e dell’evangelizzazione, e della stessa Chiesa locale».

37enne accusata di essersi provocata aborto per risarcimento milionario

CASTROVILLARI (Cs) –

Non ha retto alle domande del GIP del tribunale di Castrovillari, si è sentita male e ha preferito rimanere in silenzio Stefania Russo, la 37enne di Corigliano accusata di infanticidio nell’ambito dell’inchiesta ‘Medical Market’ su una truffa alle assicurazioni. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia la donna, assistita dal suo legale, l’avv. Fabio Salcina aveva iniziato a rispondere, poi il malore e la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere. La donna, che è ai domiciliari, è accusata di essersi procurata un aborto al settimo mese: avrebbe lasciato morire il nascituro, in modo da incassare, secondo gli inquirenti, il risarcimento milionario previsto in questi casi, circa 80 mila euro, addebitando l’aborto ad un presunto incidente stradale. Il tutto con la compiacenza di un medico dell’ospedale di Corigliano, che nell’interrogatorio di garanzia ha respinto ogni addebito. Il legale di Stefania Russo si è detto sicuro di poter dimostrare l’infondatezza delle accuse: “La realtà dei fatti è diversa rispetto a quanto sostenuto dalla Procura, perché non c’è alcuna richiesta di risarcimento danni, né la mia assistita ha mai riscosso alcun premio. La Procura dovrà anche dimostrare se e come sarebbe stato indotto l’aborto. Anche i consulenti del pm hanno avuto delle incertezze nel concludere la perizia. Lo dimostra il fatto che la pinza di Martin, strumento con il quale si ritiene che sia stato indotto l’aborto, viene utilizzata solo nelle prime settimane di vita e non è utilizzabile su un feto di800 grammial settimo mese di gestazione”. Poi l’annuncio del ricorso al Tribunale della Libertà.

Aggredisce la compagna incinta, arrestato

LATTARICO (COSENZA) – E’ stato arrestato dai carabinieri in un piccolo paese del cosentino Lattarico, un artigiano, Albino Lupo di 25 anni, per aver picchiato la convivente incinta. L’artigiano stava partecipando alla festa di carnevale quando, mentre era insieme alla compagna in automobile l’ha aggredita per futili motivi davanti ad alcuni familiari. Questi ultimi hanno soccorso la donna, che è stata ricoverata in ospedale per una minaccia d’aborto.

Mandatoriccio: feto umano abbandonato in una strada del centro storico

Mandatorriccio (CS).Un feto umano, con tutta probabilità appena abortito, è stato trovato in una strada del centro storico di Mandatoriccio, in Calabria. A trovare il feto, della lunghezza di 10-12 centimetri, è stato un passante, che ha subito informato i carabinieri. Il feto abortito, portato nell’obitorio di Rossano, sarà sottoposto ad esami specialistici. Nella zona in cui è avvenuto il ritrovamento risiede una folta comunità di cittadini romeni. Indagano i carabinieri.

Leaders and Followers

Risale a pochi giorni fa l’ingresso di Papa Ratzinger su Twitter: sette account multilingue e milioni di followers da tutto il monodo.

Un gesto di apertura alla modernità che non si vedeva dalla riabilitazione di Galileo Galilei. Tanto che in molti avevano auspicato che fosse questo un segnale di apertura della Chiesa verso tematiche che tocca definire attuali per il semplice fatto che ancora se ne debba discutere.

Ieri, Giornata della Pace, Papa Ratzinger si è espresso per l’ennesima volta su temi a lui molto cari: aborto, eutanasia, omosessualità.

In particolare:

“I tentativi di rendere il matrimonio fra un uomo e una donna giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione, sono una offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla verità e alla pace”.

Daniel Pennac scrisse: “Se incontri un essere umano nella folla seguilo… seguilo”.

E con buona pace della modernità.