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Marziale e Napoli: Grave se Grasso non ci ascolta, bambini non possono subire violenze di Stato

thMarziale e Napoli: “Grave se Grasso non ci ascolta, bambini non possono subire violenze di Stato” Reggio Calabria, 9 giugno 2015 – “Quanti sono in Italia gli ex orfanotrofi, oggi più modernamente definiti case-famiglia, quanti i bambini ospiti di queste strutture, quali le motivazioni statistiche dell’allontanamento dalle famiglie d’origine, quali le modalità di prelievo coatto dei piccolini e quanto costa giornalmente un ricovero?”: queste le domande che spingono l’Osservatorio sui Diritti dei Minori a chiedere: “Ai presidenti dei due rami del Parlamento, Piero Grasso e Laura Boldrini, una commissione d’inchiesta su un fenomeno che desta non poche perplessità – spiega il sociologo Antonio Marziale, presidente dell’Osservatorio – e che spinge moltissima gente a rivolgersi a noi per ottenere chiarezza, dicendosi altresì incredula davanti a casi ritenuti davvero eclatanti”. Spiega Marziale: “Gli interlocutori ci chiedono di spronare le istituzioni costituite a riferire su un fenomeno che, detto fuori dai denti, ingenera sospetti sulla quantità di denaro che muove e, soprattutto, sul danno irreversibile che i bambini potrebbero subire da un’azione così violenta ed eventualmente ingiustificata”. Alle parole del presidente si aggiungono quelle del responsabile dell’Ufficio Legale dell’Osservatorio, Antonino Napoli, che evidenzia: “Il fenomeno riguarda circa trentamila bambini e una mappatura delle strutture difficilmente tracciabile, considerata la rapidità con cui alcune aprono e chiudono, ed è proprio quest’ultimo punto a provocare sospetti di tipo finanziario giocati sulle spalle dei bambini”. Marziale e Napoli concludono: “Dal presidente Grasso, da noi sollecitato su altre importanti questioni e mai tenuti in considerazione, ci aspettiamo su questo argomento almeno un riscontro. È grave se un uomo del suo spessore e con la sua storia personale non prestasse attenzione ad un’istanza che guarda all’interesse supremo di ogni bambino a non subire violenze, men che meno di Stato”.