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Blu come la donna

COSENZA – Incessante l’attività dell’Associazione culturale Alt-Art che qualche giorno fa, sabato 9 marzo, ha inaugurato la mostra personale del pittore romano Mariano Filippetta intitolata “Il mare delle tue labbra” a cura di Gianfranco Labrosciano e Stefania Lecce.

Una serie di opere che obbligano a non contare il tempo, constringono a mettere da parte tutti i minuti, per lasciare il posto a un lungo intervallo, una sorta di sospensione dei pensieri per immergersi negli abissi profondi del blu.

La figura femminile è al centro del persorso di Filippetta, un tragitto che accompagna verso infinite sfumature concettuali anche se privi di forme immediatamente percepibili, l’infinito, l’immensità di un mondo dove la donna enigmatica e seducente si rivela soltanto nel contrasto.

Immagini che rievocano il mito delle sirene, creature dai lunghi capelli tanto meravigliose quanto ambigue, nate per volare ma destinate a vivere nel mare, prive di orizzonti e preferendo alla ragione la passione come unico modo di sentire la vita.

Il blu del mare assume di volta in volta le sembianze della purificazione e della tenebra nella quale si rischia di annegare, sintesi visiva della devozione e dell’estasi del piacere sensuale.

Presente anche l’opera esposta alla 54 edizione della Biennale di Venezia, Lungomare, si tratta di due particolari posti l’uno sull’altro, due labbra, due fessure appena aperte attraversate da una linea blu, il mare spietato che ingoia tutto nell’opera di Filippetta viene domato e trattenuto da una potenza più forte che si fa metafora di una sessualità generatrice e distruttrice.

Una mostra da vedere con gli occhi e non solo, per scovare i dettagli, annusare i profumi, ascoltare i suoni del mare.

Sarà possibile visitare la mostra presso la sede dell’associazione Alt-Art fino al 23 marzo, tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.30, sabato e domenica su prenotazione.

Gaia Santolla

Il mese dell’eros continua con la mostra di Mario Polillo

COSENZA – Continua la rassegna sull’Eros targata Alt-Art con la personale di Mario Polillo Amor profano, presentata al pubblico lo scorso sabato 16 febbraio, rimarrà visitabile fino al 28 febbraio.

Dal pudore di Maurizio Romani si passa all’audacia di Mario Polillo che ritrae le carnose labbra e il voluttuoso corpo di una musa d’eccezione la seducente modella russa Margarita Khasanova.

I dipinti di Polillo sembrano partire dalla costruzione di particolari set fotografici dai quali si delinea una forma di erotismo dolce, perché per quanto provocante la sua è una donna romantica, regina indiscussa della passione, cosciente della bellezza di essere madre ma anche di essere una donna padrona dei suoi desideri e dei suoi istinti che vive l’amore a pieno, godendo liberamente di tutti i suoi trionfi post-orgasmici.

Una donna che accetta consapevolmente di essere preda di qualcosa che spesso non riesce a dominare la passione, le emozioni travolgenti e violente che divampano senza freni per poi estinguersi dopo aver divorato ciò che le aveva alimentate, forze straordinarie che le riempiono la vita, che muovono ogni cosa, che nascono dalla bellezza.

Il concetto di erotismo si è modificato nel corso degli anni, ogni secolo lo ha guardato con uno sguardo diverso, pur essendo sempre presente in ogni forma dell’esistenza umana, da qualche tempo sembra aver perso di importanza perché eclissato dalla violenza ma Mario Polillo ritorna alla ricerca del piacere puro della bellezza a cui guarda senza offendere.

Il corpo femminile è il centro del racconto delle sue opere, sensualità, fisicità ed erotismo ritornano continuamente, creando una perfetta armonia tra il piacere vissuto e il piacere espresso senza inibizioni.

La donna viene raffigurata come la sola che alimenta il sentimento del sublime, riscoprendosi simbolo per eccellenza della natura che crea e distrugge, che seduce e annienta, venerata come una nuova dea di una più libera cultura delle grandi passioni, diventa la personificazione della tentazione che porta alla celebrazione assoluta della seduzione artistica e della seduzione carnale.

Gaia Santolla

Alt-Art ospita il Cantico dei Cantici di Maurizio Romani

COSENZA – L’associazione culturale Alt-Art Creazioni in Corso il 6 febbraio scorso ha dato il via al mese dell’eros, della passione, una rassegna d’arte che mette in mostra le due facce dell’amore, il sacro e il profano, e a inaugurare il sacro è la personale di Maurizio Romani “Il Cantico dei Cantici”.

L’artista emiliano si è cimentato nell’impresa di calare in un contesto contemporaneo la sublimità del Cantico dei Cantici, il vero poema dell’amore umano, tenero, delicato ma ricco di sfumature sensuali e passionali che non vanno a minacciare la sacralità dell’opera.

Con una grazia quasi irreale ritrae la magia misteriosa, le delicatezze dell’amore racchiuse nelle linee morbide di una matita, anime che si incontrano e si sfiorano fino a congiungersi completamente, bocche appena aperte, pronte a scambiarsi nuovi respiri e dolci sapori di una passione infinita e autentica. Anime disposte a ricominciare ogni giorno la propria vita solo per rispondere al richiamo dell’altro per lasciare che ogni goccia possa diluirsi al suo interno. Ritrae l’amore che non si può descrivere con le parole, perché è un legame che non trova simmetria in queste, ma nel contatto fra i corpi, nell’incontro fra i ventri, nelle sensazioni sottopelle che pudicamente attraversano il silenzio mentre tutti i pensieri si perdono e gli occhi si illuminano.

L’esposizione conduce lo spettatore in un’esplosione di sensazioni, si riesce a vedere la vita che sussulta, l’amore che investe l’anima e il corpo, un’estasi fatta di occhi chiusi, carezze, seni scoperti che trascende l’umano, un insieme di linee perfette che diventano il simbolo dell’armonia universale, dell’amore che non è più solo un sentimento ma la scelta, la promessa, l’esaltazione intensa dei sensi.

La mostra sarà possibile visitarla fino a venerdì 15 febbraio presso le sale dell’associazione Alt-Art in via Longeni 25bis, alle spalle del complesso San Gennaro, vicino l’Università della Calabria, per poi lasciare il posto, il 16 febbraio, all’ “Amor Profano” personale dell’artista Mario Polillo.

 

Gaia Santolla


 

Alt Art presenta la mostra “Running Shot. L’occhio fugace della donna contemporanea”

COSENZA – “Running Shot. L’occhio fugace della donna contemporanea” è il titolo della mostra fotografica tutta al femminile promossa dalla giovane associazione culturale Alt Arte Creazione, che intende farsi conoscere nel contesto culturale locale promuovendo l’incontro con le arti, lungo un continuo divenire aperto alla creatività.

La mostra sarà inaugurata il prossimo 20 gennaio e sarà aperta fino al 3 febbraio, mettendo a disposizione dei fruitori gli scatti delle artiste Daniela Attanasio, Roberta Fusco, Daniela Rende e Paola Scirchio. A fare da cornice alla mostra fotografica per le prossime tre domeniche, anche una rassegna musicale dal titolo Jazz#0, che ospiterà le performance di diversi artisti.

Il 20 gennaio, per la serata di apertura, si esibirà Alessandro Skanderbeg Solo (piano e voce) e, a seguire, il 27 gennaio sarà la volta di Massimo Garritano e Alberto La Neve (chitarra, sax e loops).

Un’ interessante performance tra arte e musica chiuderà la rassegna il 3 febbraio.