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Il mese dell’eros continua con la mostra di Mario Polillo

COSENZA – Continua la rassegna sull’Eros targata Alt-Art con la personale di Mario Polillo Amor profano, presentata al pubblico lo scorso sabato 16 febbraio, rimarrà visitabile fino al 28 febbraio.

Dal pudore di Maurizio Romani si passa all’audacia di Mario Polillo che ritrae le carnose labbra e il voluttuoso corpo di una musa d’eccezione la seducente modella russa Margarita Khasanova.

I dipinti di Polillo sembrano partire dalla costruzione di particolari set fotografici dai quali si delinea una forma di erotismo dolce, perché per quanto provocante la sua è una donna romantica, regina indiscussa della passione, cosciente della bellezza di essere madre ma anche di essere una donna padrona dei suoi desideri e dei suoi istinti che vive l’amore a pieno, godendo liberamente di tutti i suoi trionfi post-orgasmici.

Una donna che accetta consapevolmente di essere preda di qualcosa che spesso non riesce a dominare la passione, le emozioni travolgenti e violente che divampano senza freni per poi estinguersi dopo aver divorato ciò che le aveva alimentate, forze straordinarie che le riempiono la vita, che muovono ogni cosa, che nascono dalla bellezza.

Il concetto di erotismo si è modificato nel corso degli anni, ogni secolo lo ha guardato con uno sguardo diverso, pur essendo sempre presente in ogni forma dell’esistenza umana, da qualche tempo sembra aver perso di importanza perché eclissato dalla violenza ma Mario Polillo ritorna alla ricerca del piacere puro della bellezza a cui guarda senza offendere.

Il corpo femminile è il centro del racconto delle sue opere, sensualità, fisicità ed erotismo ritornano continuamente, creando una perfetta armonia tra il piacere vissuto e il piacere espresso senza inibizioni.

La donna viene raffigurata come la sola che alimenta il sentimento del sublime, riscoprendosi simbolo per eccellenza della natura che crea e distrugge, che seduce e annienta, venerata come una nuova dea di una più libera cultura delle grandi passioni, diventa la personificazione della tentazione che porta alla celebrazione assoluta della seduzione artistica e della seduzione carnale.

Gaia Santolla