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Angela Iantosca presenta “Onora la madre – storie di ‘ndrangheta al femminile”

CATANZARO – Sabato 27 febbraio dalle ore 9:30 presso l’Istituto De Nobili di Catanzaro si terrà la presentazione del libro “Onora la madre – storie di ‘ndrangheta al femminile” (Rubbettino editore) di Angela Iantosca. L’evento è inserito all’interno della manifestazione “Le tre giornate del Nobili”.

L’obiettivo della manifestazione è quello di puntare su territorio, giovani e cultura in modo da dimostrare che con poche risorse e tanta voglia è possibile realizzare buone iniziative.Angela Iantosca

Il libro espone  come è cambiato il ruolo della donna nella ’ndrangheta dai primi del Novecento a oggi, mettendo  in luce come a una iniziale presenza femminile, a un iniziale coinvolgimento nei processi, sia seguita la sua scomparsa dagli atti giudiziari sino ad arrivare al suo recente ritorno. Quello che si compie è un viaggio in quella Calabria sconosciuta che si declina al femminile, attraverso i documenti, i riti, le tradizioni, la fede, le parole dei pm, degli storici, della gente, per arrivare ad affermare che la donna, da sempre, è asse portante della ’ndrangheta perché, nei decenni, nascosta all’ombra delle case, è lei che ha nutrito, tramandato, gestito una delle organizzazioni criminali più potenti del mondo.

La Iantosca presenterà anche il libro” Bambini a metà “  (Giulio Perrone Editore), con prefazione di Enzo Ciconte, lunedì 22 febbraio alle ore 10:00 presso l’Istituto Tecnico Industriale “Conte Michele Maria Milano” Polistena (R.C.) con Don Pino Demasi .Martedì 23 febbraio al Liceo Da Vinci a Reggio Calabria ore 10.00 e Venerdì 26 Febbraio presso la LIBRERIA UBIK  a Cosenza, insieme al prof. dell’Unical Giancarlo Costabile. bambini a meta'Il romanzo tratta di quei bambini cresciuti in un clima di violenza, omertà e sopraffazione: uno sfondo costante, un destino già stabilito, al quale difficilmente possono opporsi. Bambini che invece di giocare vanno a trovare il padre nascosto in un bunker, invece di sbucciarsi le ginocchia imparano a sparare. Bambini che poi crescono e, a 14 anni, non corteggiano le amiche a scuola, ma vengono affiliati con il rito del battesimo per poter diventare futuri uomini d’onore. Ma come vivono da giovani mafiosi? C’è chi è affascinato dal potere, chi cresce convinto che sia la violenza l’arma giusta, e la padroneggia senza battere ciglio; ma c’è anche chi rinnega la scia di sangue che il proprio nome si porta dietro. Come aiutarli? È difficile entrare nei loro pensieri, comprenderne esigenze, intime necessità e desideri inespressi. Ma una domanda è d’obbligo: se conoscessero un altro modo di crescere cosa accadrebbe? E cosa è accaduto a chi ci ha provato?

I bambini in situazioni di conflitto, in particolare quelli che sono esposti alla paura, all’abbandono, alla fame, agli abusi, alla malattia, alla morte,vanno difesi e protetti.

Anna Maria Schifino