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MissiONlife, un concorso di bellezza contro anoressia e bulimia

COSENZA – Domenica 18 Luglio, la MissiONlife organizza il primo evento “ONlife” che lega un concorso di bellezza ad una campagna sociale contro l’anoressia e la bulimia, che, nei casi più gravi, diventano vere e proprie cause di disabilità se non, addirittura, di morte.

In seguito al lockdown i disturbi del comportamento alimentare hanno segnato un’incidenza maggiore rispetto allo scorso 2019 e l’unico modo che resta per arginare questo male è parlarne, sensibilizzare l’opinione pubblica a tale problematica.

Attraverso il concorso e la votazione social, tredici donne di età e taglia differente, provenienti dal nord, centro e sud Italia, si sono fatte carico di promuovere la campagna sociale concorrendo al titolo di “MISSion Curvy Italy 2021″ e “MISSion Life Curvy”.

Il concorso prevede una #GiuriaPopolareSocial, alla quale potrà partecipare qualunque utente social fb ed Instagram, per l’assegnazione del titolo”MISSion Life Curvy”, attraverso la pagina fb “MissiONlife Page” ed il profilo Instagram “MissiONliferete”.
Una #GiuriaUfficiale rilascerà il verdetto per entrambi i titoli.

La serata,inoltre, vedrà la partecipazione al dibattito della dott.ssa Mariangela Caserta, delegato MissiONlife alle Pari opportunità ed alla disabilità, per la Calabria.

Anoressia e bulimia, a Cosenza il 42% degli studenti delle medie è a rischio

COSENZA – Il  42% dei ragazzini delle scuole medie di Cosenza ha risposto positivamente almeno a due domande del questionario somministrato sui comportamenti a rischio per anoressia e bulimia e questo dato rileverebbe una probabile manifestazione di sintomi di disturbi alimentari (provare conati di vomito, perché insopportabilmente pieni, la preoccupazione per la perdita di controllo sulla quantità di cibo ingerita, la perdita di più di 6 chili di peso in circa 3 mesi, il ritenersi grassi anche quando gli altri li ritengono eccessivamente magri ed il riconoscere che il cibo domina la propria vita).

E’ quanto emerge dallo studio condotto dal centro Ippocampo, nutrizionista Achiropita Curti, psicologa Angelo Funaro, finanziato dall’amministrazione comunale di Cosenza ( settore educazione, dirigente Mario Campanella)  e presentato questa mattina nella sala Quintieri del Teatro Rendano. Lo studio è durato sette mesi ed è stato fortemente voluto dal sindaco Mario Occhiuto.

Cosenza, secondo i dati diffusi da Legambiente, è la diciassettesima città italiana, la prima del Sud, per servizi alle scuole. Il campione su cui si è  lavorato ha riguardato  285 studenti delle classi di terza media, di età compresa fra i 12 e i 14 anni.

Sono stati somministrati:

-una scheda anagrafica attraverso la quale sono state rilevate  le seguenti caratteristiche: peso e altezza, BMI, composizione del nucleo familiare, sport, cibi preferiti e bevande;

-una scheda riguardante i seguenti stili di vita: come e con chi i ragazzi trascorrono la maggior parte del loro tempo, le abitudini più frequenti (l’ora in cui vanno a letto e le abitudini relative al fumo e all’uso di sostanze alcoliche);

Sono stati inoltre somministrati i seguenti test come strumenti di screening:

ORTO 15. E’ un test a risposta multipla costituito da 15 item, che misura l’ossessione per il cibo sano.

EAT-26(EatingAttitude Test) (EAT-26) è il test più usato nel mondo per misurare i sintomi e le preoccupazioni caratteristiche dei disturbi dell’alimentazione.

SCOFF (Morgan et al., 1999).È uno strumento di screening semplice, agile e di pratica applicazione. Il questionario rivela una probabile manifestazione di sintomi di disturbi alimentari quando ci sono almeno due domande con risposta positiva.

BEDS-7 (Binge-Eating Disorder Screener – 7 item) è uno strumento di screening che permette di individuare i segni e i sintomi caratteristici del Disturbo da alimentazione incontrollata, indagando, in particolare, la presenza di episodi di abbuffata compulsiva.

Procedura

L’indagine è stata condotta tra ottobre 2017 e maggio 2018.La batteria descritta nella sezione precedente è stata somministrata agli studenti del campione nelle aule degli istituti. Il problema dell’obesità infantile sta diventando una sorta di emergenza sociale.  Addirittura in età prescolare, in bambini di circa 5 anni, si è  assistito ad un aumento del tasso di prevalenza di problematiche legate al peso che è passato dal 4.2% del 1990 al 6.7% nel 2010 (De Onis et al, 2010).

Questo incremento desta non poche preoccupazioni, dal momento che i bambini con obesità infantile hanno maggiori probabilità di diventare adulti obesi, con ricadute di tipo fisico, quali ad esempio malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e cancro (Lloyd et al., 2012), e conseguenti basse aspettative di vita, e di tipo psicologico, quali maggiore ansia, depressione e problemi comportamentali (Eschenbeck et al, 2009; Reilly & Kelly, 2011).

Depressione e ansia

I risultati di numerose ricerche sul rapporto tra depressione e sovrappeso/obesità-hanno detto Achiropita Curti e Angela Funaro-  suggeriscono che l’aumento di peso durante l’adolescenza può essere correlato alla comparsa di depressione, stati d’animo negativi e scarsa autostima. Numerosi studi hanno confermato che i bambini sovrappeso/obesi manifestano un’autostima significativamente più bassa rispetto ai coetanei normopeso, che deriva non solo dall’insoddisfazione del proprio corpo, ma anche dal ritenersi meno capaci rispetto ai coetanei. Altri fattori da prendere in considerazione -hanno aggiunto le studiose-  sono il bullismo, le prese in giro, la stigmatizzazione dell’obesità in quanto rappresentano fattori di stress che influenzano negativamente i bambini sovrappeso/obesi portando alla manifestazione di disturbi psicologici/comportamentali.

È stato anche osservato come i bambini sovrappeso/obesi, vittime di bullismo e prese in giro, siano più inclini a manifestare problemi di condotta soprattutto a scuola, come ad esempio disobbedienza, comportamento aggressivo/distruttivo dirompente, abusi fisici e verbali e ciò comporta un rendimento scolastico peggiore rispetto ai bambini normopeso.

Risultati poco ottimistici riferiscono come i bambini S/O tra i 6 e i 13 anni siano molto più a rischio di essere vittime di bullismo rispetto ai loro coetanei normopesi. Commentando i risultati dello screening, il Sindaco Mario Occhiuto ha espresso “ preoccupazione per una modalità che necessita di un intervento correlato tra istituzioni, Scuola e Famiglia , al fine di arrivare a una prevenzione seria che porti a risultati confortanti. Questo studio- ha aggiunto Occhiuto- è un primo passo importante per capire la realtà preadolescenziale e affrontare precocemente i disturbi della nutrizione.”

Alla presentazione di questa mattina sono intervenuti anche l’Assessore alla scuola del Comune di Cosenza, Matilde Spadafora Lanzino, che ha evidenziato  il ruolo di comunità educante che ha assunto il Comune nel contesto urbano socio-pedagogico e la Presidente della Commissione consiliare Sanità, Maria Teresa De Marco, che, nel ringraziare tutti i componenti dell’organismo consiliare, ha sottolineato «come sia importante il ruolo del Comune attraverso il mondo della scuola e le famiglie per la prevenzione e l’azione concreta in favore degli adolescenti».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Anoressia e bulimia a Cosenza, venerdì la presentazione del report

COSENZA – Venerdi 9 novembre alle ore 10, presso la Sala Quintieri del Teatro Alfonso Rendano di Cosenza, saranno presentati i dati del progetto finanziato dal settore educazione del Comune e curato dall’associazione Ippocampo sull’incidenza delle patologie del disturbo alimentare , bulimia ed anoressia, nella popolazione studentesca.

Il progetto è stato curato dalla dott.ssa Achiropita Curti, nutrizionista dell’azienda ospedaliera di Cosenza, e dalla dott.ssa Angela Funaro, psicologa dell’azienda sanitaria provinciale .

Parteciperanno, l’assessore comunale alla scuola , Matilde Spadafora,la Presidente della Commisisone sanità , Maria Teresa De Marco  e il dirigente di settore, Mario Campanella.

In questa prima fase del progetto , che ha pochi eguali nel Sud, saranno resi noti comportamenti a rischio e condizioni parallele, del punto di vista sociale, che possono favorire l’insorgenza dei disturbi alimentari psicogeni. Il Comune di Cosenza, da sempre sensibile alle tematiche adolescenziali , ha voluto, per volontà del Sindaco Mario Occhiuto, esplorare questo fenomeno in continuo crescendo per poter meglio definire strategie di intervento opportune.

Bulimia e Anoressia, all’Itas e Itc di Rossano due incontri per sensibilizzare gli studenti

ROSSANO (CS) – Dal bisogno oggettivo di sensibilizzare, soprattutto, le nuove generazioni sul corretto uso degli anabolizzanti e degli integratori, la locale Farmacia Noto ha programmato e realizzato due incontri presso l’Itas e l’Itc di Rossano. Concreti momenti di formazione e confronto con i giovani studenti . L’iniziativa rientra nell’ambito delle attività socio sanitarie che le dottoresse Eliana e Marilina Noto stanno realizzando nella città bizantina. Volta per volta una tematica diversa. Gli ultimi due incontri, in ordine di tempo, realizzati presso le suddette scuole, hanno trattato il tema ““Il mito della bellezza….pericolosa”. Due appuntamenti in cui si è parlato dell’anoressia e della bulimia, soprattutto, nell’età adolescenziale. Il compito di introdurre e coordinare i lavori nei due plessi scolastici rossanesi è toccato al sociologo e giornalista Antonio Iapichino, il quale, parlando dei mutamenti sociali ha evidenziato ciò che può essere definita come omologazione generazionale. Da qui l’introduzione alle attività previste per la giornata di lavoro nelle due scuole guidate dalla dirigente Anna Maria Di Cianni. La prima relazione è stata curata dalla  dott.ssa Valentina Pometti, biologa nutrizionista. Nel trattare il tema “Cibo ed emozioni”,  ha sottolineato che le abitudini alimentari trasmettono informazioni sulla nostra identità individuale e sono anche un veicolo di comunicazione all’interno del gruppo (familiare, sociale) e rispecchiano atteggiamenti e abitudini che i genitori, in particolare la madre, trasmette ai figli. «Nessuno di noi, infatti, ‘mangia’ solo sostanze inerti, ma anche simboli, tradizioni, abitudini associate agli alimenti e fortemente radicate nelle relazioni affettive, sociali e collettive». La dottoressa Pometti, inoltre, ha fatto notare che tra l’alimentazione e la sfera emotiva esiste uno stretto legame. Un rapporto disfunzionale con il cibo ha radici profonde. Qui l’educazione alimentare intesa come prevenzione primaria riveste un ruolo importante. «Bisogna amare se stessi», ha detto, «e non avere paura del cibo. Perché in fondo il cibo è il primo gesto d’amore». La dott.ssa Giuliana Morani, psicologa clinica, ha relazionato su “Anoressia e bulimia, parliamone!”. La professionista ha esposto le caratteristiche principali dei disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia), sottolineando che il rapporto non sano con il cibo esprime una difficoltà dell’adolescente nelle relazioni con il mondo esterno e con il proprio mondo emotivo. Difficoltà – ha aggiunto –  che utilizzano come canale di espressione il cibo. Ha esposto i fattori di rischio che predispongono allo sviluppo della patologia e ha sottolineato come i modelli sociali incentrati sull’apparire facilitino nelle ragazze la ricerca di una magrezza eccessiva e pericolosa. Ha concluso con l’importanza di fare affidamento per la cura di tali disturbi a un’equipe multidisciplinare che affronti la problematica da diversi e sfaccettati punti di vista: medico, psicoterapeuto, nutrizionale, psichiatrico, al fine di affrontare le cause profonde del disturbo e dare un significato alla sofferenza espressa dal sintomo. I lavori sono stati conclusi dalla dott.ssa Eliana Noto, farmacista, che ha trattato il tema “Integratori e anabolizzanti…istruzioni per l’uso”. Un intervento ricco di contenuti, durante il quale, facendo riferimento alle relazioni precedenti su anoressia e bulimia, ha parlato della vigoressia o reverse anorexia (un’altra faccia della stessa medaglia). Quindi, ha evidenziato quella rappresenta una nutrizione intelligente, che determina il benessere del corpo e della mente, associato al necessario equilibrio dell’utilizzo di integratori. Ha informato e sensibilizzato la platea sul bisogno di non esagerare con l’uso scorretto ed eccessivo dei suddetti  prodotti, soprattutto degli anabolizzanti  perché potrebbero determinare gravi danni per la salute dell’individuo.  Ai giovani studenti la dottoressa Noto ha lanciato l’appello di ragionare con la propria testa senza lasciarsi affascinare da eventuali mode passeggere, «spesso lanciate su Internet per attirare l’attenzione dei giovani adolescenti, ancora insicuri e inesperti, sfruttando la loro debolezza, soprattutto psicologica, per scatenare in loro», ha concluso la dottoressa Noto, «il bisogno di raggiungere una perfezione patologica».