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Laboratorio gramsciano Unical, domani incontro con Eleonora Forenza sul concetto di “senso comune”

ARCAVACATA DI RENDE (CS) – Sarà dedicato al concetto di “senso comune” il prossimo incontro del Laboratorio di studi gramsciani dell’Università della Calabria. Domani 29 aprile, alle ore 17.00 presso il centro demo-etno-antropologico (cubo 17/b, ponte coperto), l’incontro sarà introdotto dalla relazione di Eleonora Forenza.

Studiosa di Antonio Gramsci, teoria femminista, storia delle donne e questioni critico-letterarie come il rapporto tra letteratura e precariato, Eleonora Forenza fa parte del direttivo della International Gramsci Society- Italia.  Nel 2004 ha vinto il premio Gerratana con il saggio «Filosofia delle moltitudini» e filosofia della praxis: alcune note sul concetto di «senso comune» nei Quaderni del carcere. Tra le sue pubblicazioni, Valentino Gerratana “filosofo democratico” (2011, prefazione e curatela insieme a Guido Liguori). Ha curato, inoltre, alcune voci del Dizionario gramsciano 1926-1937 (2009, a cura di Guido Liguori e Pasquale Voza).

I lavori del laboratorio gramsciano proseguono dopo il seminario tenuto da Massimo Modonesi, sociologo ed esperto di America Latina, sulla diffusione del pensiero gramsciano in America Latina e sull’uso di alcune categorie gramsciane per l’analisi di fenomeni socio-politici contemporanei. Sorto all’interno del Dipartimento di Studi Umanistici, il laboratorio è nato dalla volontà di studenti, professori, ricercatori e dottori  di approfondire e studiare insieme il pensiero del marxista sardo. Per seguire le attività del laboratorio, si può visitare il sito http://laboratoriogramscianounical.wordpress.com/ oppure richiedere l‘iscrizione alla mailing list scrivendo all’indirizzo   laboratoriogramscianounical@gmail.com.

 

 

 

 

Aspettano i soldi dalla provincia, protesta a Cosenza dell’Ottavomiglio Laboratorio

COSENZA – È l’Artista avvelenato dall’O.G.M. di montagna quello in piazza XI Settembre. Faccia di lenzuolo bianco, bombetta, occhiali. E il cappio intorno al collo. La figura rappresenta quanti hanno partecipato al progetto su ‘Gramsci e il Risorgimento’ curato nel 2011 dall’associazione culturale ‘Ottavomiglio Laboratorio’. Fino a ieri in piazza, a rappresentanza dell’associazione, il fondatore e vicepresidente Piero Zucaro ha fatto lo sciopero della fame. L’installazione con l’Artista avvelenato è una forma di «disobbedienza civile», qualche giorno fa ha ricevuto un controllo della DIGOS. All’origine della protesta, ci ha spiegato Zucaro, la mancata liquidazione del patrocinio concesso, nel 2011, dal presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, per il progetto su ‘Gramsci e Risorgimento’. «Ci siamo esposti finanziariamente, abbiamo debiti per migliaia di euro», ha sintetizzato il problema Piero Zucaro.

 

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Piero Zucaro ci ha raccontato la vicenda. Nel 2011, in occasione dei festeggiamenti per l’Unità d’Italia, l’Ottavomiglio promuove un progetto su Gramsci in collaborazione con la provincia di Cosenza: a maggio,  nell’auditorium del Liceo classico ‘B. Telesio’, viene messo in scena ‘Suoni e Semi di Gramsci – voci, fiati e archi in contrappunto’. «Grazie al positivo riscontro dell’assessore Corigliano presente al recital – racconta Piero Zucaro – il presidente si convinse a proseguire il progetto e ci propose di fare delle iniziative sul tema ‘Gramsci e il Risorgimento’».

Si sarebbero, perciò, realizzati un’antologia di scritti di Gramsci sul Risorgimento e un cortometraggio. In effetti, e l’antologia e il cortometraggio sono stati fatti, con la consulenza di Fondazione Gramsci, Associazione Terra Gramsci, MIBAC – Archivio di Stato, International Gramsci Society, Centro interuniversitario di ricerca per gli studi gramsciani. Le copie sono state distribuite nelle scuole di Cosenza, l’Antologia è stata presentata dall’associazione nel dicembre 2011. «Da allora, però, ancora non abbiamo visto una lira. Gli artisti non sono stati pagati, noi ci siamo esposti finanziariamente, abbiamo debiti per migliaia di euro. Per non parlare delle inutili e mortificanti anticamere», conclude Piero Zucaro.

 

 

 

Rita Paonessa

r.paonessa@ottoetrenta.it