Archivi tag: AntonioTombolini

Una scuola nuova: insegnamento e apprendimento attraverso il digitale

COSENZA – Se pensate agli strumenti didattici per la scuola cosa vi viene in mente? Lasciate stare libri pieni di pieghe, fotocopie spaginate, appunti in disordine, zaini pesanti. Il mondo dell’istruzione si evolve. La tecnologia approda anche fra i banchi.

“La scuola diventa digitale” è il tema scelto per il IV EbookCamp. Per due giorni Cosenza ospita un evento interessante e curioso: una non conferenza sulla cultura digitale. Un dibattito non solo per addetti ai lavori – insegnanti ed editori in primis –, ma uno spazio aperto a chiunque volesse esporre le proprie argomentazioni in merito o volesse condividere la propria esperienza.

La Casa delle Culture si trasforma in un laboratorio virtuale. La parete alle spalle dei microfoni per gli interventi diventa un twitter wall sui cui scorrono senza sosta commenti, dubbi e curiosità degli internauti. La diretta streaming sul canale web lead.tv e sul sito dell’EbookCamp contribuisce ad ampliare la partecipazione oltre le mura della sala. Il maltempo ha condizionato l’afflusso dei partecipanti da fuori città, ma l’interesse verso l’iniziativa e l’argomento sono palpabili. Alcuni interventi vengono realizzati attraverso collegamenti via web e il pubblico in sala rumoreggia durante le interruzioni tecniche di connessione, segno di una viva partecipazione alle esperienze proposte.

All’assessore all’Innovazione del Comune di Cosenza, Geppino De Rose, spettano i saluti iniziali di rito. La scelta della città per la realizzazione di questo IV EbookCamp si inserisce perfettamente nelle politiche dell’amministrazione orientate verso la smart city e la de-materializzazione dei documenti cartacei – il riferimento è ai comuni cosiddetti a carta 0.

Giovanna Russo

Un percorso che apre scenari innovativi tutti da scoprire e costruire. Scenari che coinvolgono una variegata molteplicità di soggetti, tra cui appunto le scuole. Si intravede il futuro, proprio dietro l’angolo. Ma il terreno deve essere preparato a dovere, il lavoro da fare parte già oggi. “Il nocciolo fondamentale della questione – argomenta Giovanna Russo, una delle responsabili di Biblon – non è offrire supporto agli editori e agli autori sull’oggetto ebook, ma in questa fase è necessario ancora impegnarsi per creare una cultura del digitale, imparare cioè a distaccarsi dall’idea materiale del libro per aprire prospettive nuove e inesplorate da cui trarre notevoli vantaggi economici e non solo. Ripensare quindi, in quest’ottica, anche il ruolo di librerie e biblioteche non più solo come mediatori di vendita ma come veri e propri centri di aggregazione culturale”.

Dobbiamo immaginarla allora come una rivoluzione dal basso? Qui i pareri si dividono, si scontrano e si confrontano. Da un lato c’è il blocco di una legislazione in materia che muove qualche timido passo ma stenta ad essere applicata così come servirebbe, la burocrazia che si lega alle lobby dell’editoria e dei distributori. Dall’altro c’è la rapidissima evoluzione tecnologica che offre soluzioni sempre nuove per soddisfare i bisogni di conoscenza, scoperta e apprendimento. Nel mezzo c’è la popolazione degli utenti. “Il digitale fa già parte della nostra vita quotidiana, pensiamo solo alla precocità con cui i bambini apprendono l’uso degli strumenti tecnologici. La scuola – secondo Antonio Tombolini di Simplicissimus Book Farm– rischia invece di rimanere isolata e dunque diventare irrilevante, perdendo il suo ruolo”.

Peppe Liberti

Un’analisi lucida che apre la strada a molteplici soluzioni proposte dagli interventi del pomeriggio. “L’ebook non è un pdf e quindi occorre conoscere e utilizzare mezzi e tecniche idonee alla sua realizzazione”. Con questa opportuna premessa Francesco Leonetti presenta Epub editor, ambiente online per la realizzazione semplice ed immediata di ebook in formato EPUB3/EPUB2. Strumenti che comportano necessariamente un “ripensamento dei contenuti oltre che della forma, perché – come puntualizza Peppe Liberti in veste di autore di testi didattici scientifici – la narrazione perde la sua forma lineare per acquisire tridimensionalità”.

Da qui la proposta di Tombolini di creazione di una cloud (nuvola) per la scuola, una piattaforma web in cui inserire, trovare e realizzare il materiale di volta in volta necessario all’insegnamento. Un’idea innovativa, economica e funzionale a cui fa eco Agostino Quadrino con la sua esperienza in Garamond, casa editrice specializzata in didattica digitale. Una realtà rara nel mondo dell’editoria che dimostra però come non sia impossibile pensare ad una scuola moderna e interattiva.

 

Mariacristiana Guglielmelli

 

EbookCamp IV: a Cosenza arriva la conferenza “non conferenza” – due chiacchiere con Ciccio Rigoli (Sbf)

COSENZA – I prossimi 2 – 3 marzo il centro storico di Cosenza ospita la IV edizione dell’EbookCamp, una due giornate di dibattiti e dimostrazioni attorno al tema de “La scuola diventa digitale”. Tanto fermento e curiosità attorno a questo evento, seppure ad ospitarlo sia una città ormai avvezza a incontri culturali di ogni genere, continue contaminazioni e vivacità artistica multisettoriale, che trovano il loro centro propulsore nella vicina cittadella universitaria; l’’Ebookcamp, di fatti, sembra distinguersi e attirare l’attenzione per diverse ragioni.

Innanzitutto si parla di ebook. Quel demone o, antiteticamente quell’“uno e trino”, per molti (troppi) celato in maniera indistinta tra un aggeggio tecnologico, un libro digitale, un software per leggere i pdf, che tanto incuriosisce, ma che spesso risulta troppo “impegnativo” da pensare. Questa è la ragione cui, forse, si devono le facce perplesse, ma al contempo illuminate da imbarazzante curiosità nel momento in cui a Cosenza si parla di una conferenza con tema ‘La scuola e il  digitale’.

A ciò si aggiunge un ulteriore curiosità celata dal nome stesso della manifestazione, che riguarda le modalità in cui si terrà la manifestazione, ovvero secondo il principio del “barcamp”.

Ebbene si: niente interventi organizzati, con ospiti invitati ad hoc, niente scalette da rispettare tassativamente e, soprattutto, niente gerarchie; bensì una “non conferenza” collaborativa, fondata sul principio della libera adesione, con libero intervento. Scandito in sessioni della durata di trenta minuti ciascuna, il barcamp, si strutturerà in maniera spontanea “emergendo” a partire dalle riflessioni degli oratori e dai dibattiti che da queste potranno scaturire.

Scopo del barcamp è quello di favorire il libero pensiero, la curiosità, la circolazione di idee e perché no, la presentazione di problematiche da risolvere insieme, in un nuovo modo di incontrarsi e confrontarsi. Esperti del settore, ma anche giornalisti, docenti, lettori, editori, curiosi e chi più ne ha più ne metta: il barcamp pensato dallo staff di Simplicissimus Book Farm è fatto per essere aperto a tutti coloro che vogliono condividere e imparare; e bisogna ammettere che proprio l’apertura e il pluralismo sono i suoi maggiori punti di forza.

Per la prima volta quest’anno un tema da seguire, ovvero “La scuola diventa digitale”, topic che, d’altronde – per certi versi inaspettatamente – ha infiammato già la III edizione dell’Ebookcamp, quella di Loreto dello scorso settembre, durante la quale un solo intervento che ha interessato la scuola è bastato ad accendere i dibattiti di un’intera giornata. “Quali saranno gli sviluppi futuri di questo settore? Come cambierà il modo di insegnare attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola?” Queste solo alcune delle riflessioni attorno a cui attesa si creerà discussione.

Unico punto fisso in questa pubblica piazza dei “non interventi”, il (non) moderatore, colui che regolerà la scansione e il susseguirsi dei partecipanti; l’unico elemento “tradizionale” per questo incontro ‘in’convenzionale; stiamo parlando di Ciccio Rigoli, meglio come conosciuto come libraio del fortunato store online “Ultima Books” che, forte dell’esperienza delle scorse edizioni, ma nuovo al barcamp in terra calabra, ci ha lasciato qualche impressione.

Qual è il ruolo del “non moderatore”? Che bagaglio ti porti dalle precedenti “non conferenze”?

In realtà ho cominciato a lavorare con Simplicissimus proprio a un EbookCamp, quindi diciamo che a mia storia come libraio digitale parte proprio da qui. Lavoravo in una casa editrice, ho portato la mia presentazione all’EbookCamp 2010, la prima edizione “corsara” che abbiamo fatto in uno stabilimento balneare, abbiamo capito di pensarla allo stesso modo e quindi mi sono ritrovato a lavorare per Simplicissimus. Nonostante negli anni l’EbookCamp sia cresciuto e sia diventato più importante, non ha mai perso l’aria informale che lo rende più interessante di tanti convegni sull’editoria digitale nei quali si ripetono più o meno gli stessi argomenti. In più, vista l’aria informale, il momento delle domande diventa sempre molto interessante.

Chi partecipa alla “non conferenza”? E chi non vi partecipa? Sulla base della tua esperienza ci aiuti a costruire il profilo dell’”oratore” tipo?

Non esiste un oratore tipo. Negli altri EbookCamp abbiamo visto editori, appassionati di editoria digitale, giornalisti, insomma, poiché il programma viene deciso in autonomia dagli oratori, visto che tutti possono proporre un proprio intervento, non si può tracciare il profilo di un oratore tipo. Devo dire però che fino a oggi non ho mai sentito un intervento noioso. Contrariamente a tanti convegni istituzionali, non ho mai avuto la tentazione di addormentarmi.

Si parla di scuola e di digitale. Il fatto che per questa IV edizione l’Ebookcamp abbia un tema definito farà secondo te qualche differenza rispetto all’”apertura” prevista dal barcamp?

Non credo, anzi, in questo caso può darsi che si amplierà la platea. Fino a oggi agli EbookCamp hanno partecipato soprattutto gli appassionati di editoria digitale, stavolta sarà interessante ascoltare gli interventi degli insegnanti, categoria molto bistrattata ma che credo abbia degli argomenti interessanti da proporre.

Quale appeal ti aspetti dal tema centrale?

All’ultimo EbookCamp l’intervento sulla scuola è stato il più dibattuto, anzi, è stato l’unico nel quale sono dovuto intervenire per calmare gli animi. C’è stato uno scontro quasi fisico tra editori di scolastica, insegnanti e redattori che lavorano in questo settore. Non dico che mi aspetto di dover calmare qualcuno con del sedativo, ma mi aspetto una bella discussione.

Quest’anno per il primo anno, l’Ebookcamp “emigra” al Sud. Cosa ti aspetti da questa edizione? Che tipo di ricezione stai riscontrando, quali i pronostici sulla partecipazione?

Sono molto contento. Poi tra l’altro sono calabrese, anche se abito a Milano, quindi diciamo che giocherò “in casa”. Ci sono già diversi interventi stabiliti, quasi certamente altri se ne aggiungeranno prima di sabato, e credo anche che la partecipazione del pubblico sarà buona.

Quali sono state (fin qui) le difficoltà nel “mettere in moto” questo evento lontani da Loreto? E, lontani dai grandi centri del Paese?

Qualcuno ha detto “E come mai a Cosenza?”, come se fosse una cosa assurda. Io credo invece che, soprattutto oggi, cominci a perdere senso la forza dei grandi centri. Non dimentichiamo che Simplicissimus ha base a Loreto, nelle Marche, quindi già di base partiamo come lontani dai grandi centri, ma al tempo stesso ci stiamo estendendo in Europa. In più l’ebookcam sarà anche in streaming, quindi che si svolga a Cosenza, a Milano oppure a Canicattì, in ogni caso tutti potranno seguirlo.

Farei un grosso in bocca al lupo a tutti, e spero che siano due belle giornate. E anche che ci sia il bel tempo, per far vedere che nella mia regione splende sempre il sole, nonostante tutto (le previsioni meteo, ahimè, non sono molto d’accordo con Ciccio, ndr).

 

Giovanna M. Russo