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Bilancio e Cuc, si riunisce l’assise civica

CROSIA(CS) Tributi, variazione di Bilancio di previsione 2015, baratto amministrativo e istituzione della Centrale Unica di Committenza. Il Sindaco Antonio Russo ha convocato l’assemblea cittadina in seduta straordinaria, e in prima convocazione, per il prossimo Martedì 22 Dicembre 2015, alle ore 16.00 e in seconda convocazione per mercoledì 23 alle ore 17.00, presso la Sala consiliare della delegazione municipale di Mirto.

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Sette i punti all’Ordine del Giorno che saranno sottoposti all’attenzione dell’Assise civica. Dopo la lettura e l’approvazione dei verbali della seduta precedente (punto 1), il secondo punto prevede la ratifica della deliberazione di Giunta n.116, del 30 Novembre 2015, sulla Variazione di Bilancio di previsione 2015. Al terzo punto l’approvazione del regolamento comunale di contabilità. Dopodiché l’Assise procederà ad approvare lo schema di convenzione per il servizio di Tesoreria (4° punto). Il quinto punto riguarda l’approvazione dello schema di convenzione per l’istituzione a mezzo di convenzione, ai sensi dell’art. 30 del D.Lgs 267/2000, della “Centrale Unica di Committenza”, per l’acquisizione di lavori, servizi e forniture. Il sesto punto all’ordine del giorno prevede l’accettazione della donazione di un terreno di proprietà della Curia Arcivescovile. Infine, (7° punto) l’istituzione di una Commissione consiliare consultiva temporanea di studio per il Baratto Amministrativo.

Approvato il piano di Dimensionamento Scolastico

COSENZA (CS) Nel corso della riunione odierna, venerdì 4 dicembre 2015, il Consiglio Provinciale ha deliberato all’unanimità l’adozione del Piano di Dimensionamento Scolastico per l’anno 2016/2017, che rappresenta l’atto di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa sul territorio provinciale in relazione alle scuole di competenza dell’Ente e sulla base degli indirizzi regionali.

In apertura dei lavori, il Presidente della Provincia Mario Occhiuto ha evidenziato che la proposta di piano da presentare alla Regione Calabria per l’approvazione è stata redatta nel rispetto delle identità territoriali, prendendo in considerazione le richieste pervenute nei limiti dei criteri di equità e giustizia indicati dalle norme nazionali.

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Questi gli indirizzi dati alla Dirigente del Settore, Avv. Anna Viteritti, che nel presentare il Piano dal punto di vista tecnico ha precisato che la Provincia – dovendo recepire le indicazioni date dalla Regione Calabria circa l’obbligo di intervenire sugli Istituti sottodimensionati – ha dato priorità a quegli Istituti che per numero di iscritti risultavano sottodimensionati e perdenti l’autonomia scolastica. È stata convocata, come previsto dalla legge, la Conferenza dei Sindaci, delle sigle sindacali e dell’Ufficio Scolastico provinciale, nella quale si è dato corso ad ampio, trasparente ed efficace sistema di concertazione per garantire il confronto, la cooperazione e la partecipazione di tutte le parti interessate al tema del dimensionamento scolastico.

I parametri numerici previsti dalla normativa vigente fissano a 300 iscritti per i Comuni montani e a 500 iscritti per quelli non montani il limite al di sotto del quale le istituzioni perdono l’autonomia scolastica e devono essere necessariamente accorpati ad altre Istituzioni. Pertanto nella stesura del Piano, alla luce dei dati ufficiali pervenuti dall’Ufficio Scolastico Regionale, a fronte di ventisei istituti in reggenza nel territorio della Provincia di Cosenza, ne sono state eliminate quattordici.

Nel corso della discussione il Cons. Graziano Di Natale ha presentato una mozione emendativa del previsto accorpamento dell’Istituto Comprensivo di Belsito a Grimaldi: su richiesta scritta dei genitori degli alunni e del Sindaco di Belsito presente fra il pubblico – che ha anche preso la parola per meglio spiegare le ragioni della petizione, concernenti il diritto allo studio reso difficoltoso da seri problemi di collegamento con Grimaldi – si è proposto l’accorpamento dell’Istituto di Belsito con Mangone, al quale accorpare anche Altilia e lo stesso Istituto di Grimaldi. Proposta approvata all’unanimità dai Consiglieri presenti. Approvata anche la mozione presentata dal Cons. Lucantonio Nicoletti di accorpamento dell’Istituto di Torano a Bisignano, ottenendo in tal modo un’autonomia scolastica aggiuntiva a favore del territorio provinciale.

Nel corso del dibattito sono intervenuti anche i Consiglieri Pascarelli, Serra, Tenuta, Bruno e Capalbo. Il Presidente Occhiuto e tutti i consiglieri presenti hanno espresso i più sentiti auguri di pronta guarigione al Segretario Generale dell’Ente, dott. Ernesto Gagliardi, salutando nel contempo la Dirigente Avv. Antonella Gentile nella sua qualità di Vice Segretario.

Approvazione “Strategia regionale per aree interne”

CATANZARO (CZ) La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Mario Oliverio, con l’assistenza – informa una nota dell’Ufficio stampa – del Segretario generale Ennio Apicella.

 Su proposta del Presidente Oliverio, è stata approvata, per la politica di coesione 2014-2020 “la strategia regionale per le aree interne (srai) ed  individuata l’ area progetto per la strategia nazionale per le aree interne del paese (snai).

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 Su Proposta del Vicepresidente ed Assessore al Bilancio e Personale Antonio Viscomi   è stato deliberato l’atto d’ indirizzo per la formulazione delle manifestazioni d’interesse rivolte all’individuazione di personale regionale a specifici compiti funzioni o posizioni;

*sono state approvate delle variazioni di bilancio relative al trasferimento di risorse dallo Stato per  le Regioni che hanno istituito una centrale regionale per gli acquisti o che abbiano introdotto misure rivolte all’equilibrio di bilancio in ambito sanitario;

*sono state approvate alcune variazioni di bilancio compensative al Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2015 e pluriennale 2015-2017 relativa al trattamento dei rifiuti, al pagamento delle rate di mutui in scadenza al prossimo trentuno dicembre prossimo;

 Su proposta dell’Assessore alla Scuola e Lavoro Federica Roccisano, sono state approvate le procedure di accreditamento/autorizzazione provvisoria al trentuno dicembre 2015  delle strutture di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati con il Protocollo d’intesa Regione – Prefettura di Catanzaro – Anci Calabria;

 Su proposta dell’Assessore alle Infrastrutture Roberto Musmanno  è stato approvato un Disegno di legge recante “Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”. La legge prevede l’adozione di un sistema di trasmissione dei progetti basato su procedura telematica, attraverso il sistema Sismi.ca. La legge, al fine di consentire il graduale adeguamento delle strutture tecniche regionali alle nuove procedure informatiche e consentire, nel contempo, la piena operatività dei professionisti nell’utilizzo della nuova procedura, prevede anche la proroga di quattro mesi, a decorrere dal primo gennaio 2016 fino al trenta aprile 2016, del regime transitorio delle modalità di istruttoria e del rilascio dell’attestato di avvenuta denuncia dei progetti.

La Commissione Europea ha approvato il Psr Calabria

CATANZARO (CZ) Il Programma di Sviluppo Rurale della Calabria 2014-2020 è stato ufficialmente approvato dalla Commissione Europea. E’ tra i primi PSR delle Regioni meridionali e ad obiettivo convergenza a ricevere l’approvazione da parte della Commissione. A renderlo noto – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – è stato il Presidente della Regione Mario Oliverio che si è detto subito molto soddisfatto della chiusura di questa prima fase di programmazione: “Con l’approvazione del PSR, tutti gli strumenti dei fondi comunitari sono pronti per l’operatività. Adesso – ha detto Oliverio – bisogna fare alcune riflessioni, anche insieme alle organizzazioni di categoria ed al mondo agricolo, e definire un crono-programma per calibrare le scelte in base agli obiettivi da realizzare”. L’approvazione del PSR Calabria 2014/2020, della dotazione finanziaria di oltre un Miliardo e 103 Milioni di Euro, arriva dopo una lunga e complessa fase di negoziazione con i Servizi della Commissione Europea. “Apprezzo il lavoro svolto – ha affermato il Presidente Oliverio – ed un plauso particolare va ai dirigenti ed ai funzionari del Dipartimento Agricoltura ed alla struttura del PSR Calabria, che hanno lavorato sodo ed in condivisione con le organizzazioni, ma adesso si apre la vera sfida, quella dell’operatività del Programma. Le risorse che abbiamo a disposizione devono essere utilizzare per la crescita dei nostri territori, per produrre ricchezza e occupazione. E per far questo bisogna innanzitutto riflettere su cosa non ha funzionato nelle precedenti programmazioni. Bisogna promuovere una reale politica di semplificazione e sburocratizzazione, e favorire la massima accessibilità alle informazioni per l’utilizzo delle risorse comunitarie. Risorse che non dovranno più essere disperse, ma concentrate ed integrate tra i diversi fondi, per un utilizzo più efficace ed efficiente e per il raggiungimento dei nostri obiettivi di sviluppo”.

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Obiettivi di sviluppo che passano per il raggiungimento delle priorità europee e di quelle regionali. Parliamo di competitività delle aziende agricole, nuova occupazione più qualificata, ricambio generazionale in agricoltura e nelle attività ad essa collegate,  prodotti e servizi innovativi, qualità e promozione delle produzioni agroalimentari e zootecniche, aggregazione tra produttori, potenziamento e valorizzazione delle filiere, ed anche tutela dell’ambiente, sviluppo territoriale equilibrato e sostegno alle aree interne e svantaggiate, inclusione sociale. “Il PSR – ha ancora detto Oliverio – dovrà puntare su settori strategici per la nostra regione, come ad esempio la produzione biologica, l’olivicoltura e l’agrumicoltura, per i quali siamo la seconda regione italiana, e la zootecnia. Questo Programma ha una grande responsabilità e dovrà essere strategico per lo sviluppo ed il futuro della nostra agricoltura, nonché per l’economia ed il benessere dell’intera regione”. Il nuovo PSR Calabria 2014/2020 verrà presentato nel corso di una conferenza stampa, che si terrà mercoledì 25 Novembre alle ore 15 nella sede della Cittadella regionale di Germaneto.

Approvato il bilancio di previsione 2015 a Cassano allo Ionio

CASSANO ALLO IONIO (CS) Il bilancio di previsione per l’anno 2015 è stato approvato a larghissima maggioranza, con 10 voti favorevoli e 6 contrari.

Viva soddisfazione del Sindaco di Cassano allo Ionio, Giovanni Papasso, che ha tenuto a ringraziare sia la sua maggioranza che il consigliere Vincenzo Pricoli per la fiducia che ancora una volta ha dimostrato nei confronti dell’operato dell’Amministrazione Comunale votando favorevolmente al documento contabile. Il Sindaco ha spiegato come  “si è scelto di agire nella predisposizione del bilancio di previsione 2015, determinando le voci di entrata e di spesa con il criterio della massima prudenza, nella consapevolezza che potrebbero rendersi necessari ulteriori adeguamenti, atteso che il Governo centrale continua ad operare tagli ad esercizio in corso”. “Con uno sforzo eccezionale” ha dichiarato ancora il Primo Cittadino “riusciamo a mantenere inalterati i servizi erogati sia in termini di quantità che di qualità e il finanziamento delle attività sul territorio e questo si rende possibile utilizzando al meglio le risorse disponibili mediante la riorganizzazione di alcuni servizi e una continua e costante razionalizzazione della spesa”. “Il nostro Comune” ha ricordato Papasso “è tra i pochi a non aver fatto ricorso a richieste di anticipazioni di liquidità alla cassa depositi prestiti per il pagamento di debiti”.

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La proposta di Bilancio 2015 presenta una situazione di equilibrio su un volume complessivo di previsioni di entrate e corrispondenti spese pari di 44,998 milioni di euro, l’aumento dei volumi è ascrivibile all’introduzione del nuovo sistema contabile armonizzato, che nell’anno in corso ha determinato un fondo pluriennale vincolato pari ad euro 561.870,33, un avanzo vincolato di parte corrente pari ad euro 1.605.624,33 , un avanzo vincolato di parte capitale di euro 4.854.079,19 , residui attivi reimputati per euro 5.924.751,27 e residui passivi reimputati per euro 5.286.191,86 .

La riduzione delle risorse trasferite da parte dello Stato dall’anno 2010 all’anno 2015 al Comune è quantificabile in euro 2.200.000,00, cui va aggiunta la somma di oltre un milione di euro di IMU che l’Agenzia delle Entrate trattiene a titolo di contributo per alimentare il Fondo di Solidarietà Comunale, conseguentemente il contributo del Comune di Cassano al risanamento della finanza pubblica può essere quantificato in euro 3.300.000,00.

Per non colpire le famiglie, soprattutto con figli, l’amministrazione ha deciso, di non aumentare le tariffe dei servizi scolastici, inclusa la refezione, senza recuperare la dinamica dell’aumento dei costi.

Si conferma anche l’introduzione di esenzioni ticket mensa da estendere a famiglie in difficoltà previo accertamento delle condizioni reddituali con l’utilizzo dell’ISEE. Inoltre con deliberazione n. 28 sono stati approvate  le tariffe per l’anno 2015  delle componenti IUC: IMU (aliquote confermate 0,40 per cento per le Abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A/1-A/8 e A/9 – e relative pertinenze, riconosciute tali solo nella  misura massima di un’unità per ciascuna categoria C/2, C/6 e C/7 , dall’imposta dovuta per l’abitazione principale del soggetto passivo e per le relative pertinenze, si detraggono euro 200 rapportati al periodo dell’anno durante il quale si protrae tale destinazione; 1,06 per cento per tutti gli altri immobili. TASI (aliquote azzerate) per come è avvenuto nell’anno 2014, l’Amministrazione Comunale ha evitato anche per l’anno in corso, in questa fase recessiva, la tassazione delle abitazioni principali – prima casa – , ciò in linea con le politiche del Governo che prevedono l’eliminazione della tassazione sugli immobili detenuti a titolo di residenza principale. TARI, per la tassa sui rifiuti, anche per l’anno 2015 , le tariffe sono state  determinate secondo il metodo alternativo per indici, non tenendo  conto relativamente alle utenze domestiche del numero dei componenti dei nuclei familiari , in modo da non penalizzare i ceti sociali – le famiglie numerose – meno abbienti . Per le utenze non domestiche si è tenuto conto dei coefficienti di produttività quantitativa e qualitativa di rifiuti per ogni categoria omogenea. Le tariffe risultano aumentate mediamente nell’ordine del 20% rispetto a quelle applicate nell’anno 2014, l’aumento si è reso necessario a seguito del mancato trasferimento di royalty da parte della Regione Calabria al nostro Comune sede di impianto di raccolta. In ogni modo,  si ha ragione di ritenere che le tariffe applicate in questo Comune , sono le più contenute rispetto a quelle applicate da altri Comuni del circondario di uguale dimensione.

Con deliberazione n. 29 sono state approvate modifiche al regolamento comunale IUC , sostanzialmente sono state recepite le nuove disposizioni previste da decreto legge n. 66/2014 per i residenti all’estero iscritti all’AIRE proprietari di immobili in Italia.

Si è confermato anche per l’anno 2015 , di non istituire nel nostro Comune  l’addizionale Irpef, che avrebbe potuto assicurare un gettito certo ma avrebbe colpito i redditi delle famiglie. L’Amministrazione Comunale ha evitato di applicare per l’anno in corso nuovi e maggiori prelievi a carico dei cittadini. La mancata applicazione dell’addizionale comunale Irpef e l’azzeramento delle aliquote TASI, comporta per le famiglie residenti nel nostro Comune un risparmio fiscale medio stimabile tra 200,00/250,00 euro. Inoltre, va sottolineato che il Comune di Cassano è tra i pochi a non aver attivato anticipazioni di liquidità con la Cassa Depositi e Prestiti per il pagamento di debiti pregressi.

La stabilità finanziaria del Comune è stata garantita da una politica di contrasto all’evasione ed elusione dei tributi e canoni locali, l’attività di recupero ICI pregressa ha fatto già registrare, nell’ultimo biennio ,riscossioni per euro 500.000,00, mentre il recupero dei canoni idrici arretrati può essere quantificato, al momento, in euro 400.000,00.

Il Comune al prossimo 31 dicembre 2015 completerà il pagamento della maggior parte dei mutui in ammortamento, la rata annuale scenderà da € 931.619,92 a € 75.356,18 nel 2016, pertanto ha iniziato a programmare una serie di opere pubbliche urgenti e necessarie per la riqualificazione del territorio comunale, da finanziare mediante indebitamento a lungo termine – mutui passivi.

Gli interventi previsti nel bilancio 2015 nella spesa in conto capitale da finanziare con indebitamento sono i seguenti:

  • € 700.000,00 – Delibera G.C. 185 del 27/07/2015 – Lavori di realizzazione della raccolta delle acque bianche in rione S.Nicola e rione Capolanza a Lauropoli;
  • € 510.000,00 – delibera G.C. n. 186 del 27/07/2015 – Interventi per la mitigazione dei fenomeni di dissesto e di degrado ambientale del rione “Inzalicata” all’interno del centro storico di Casano all’Ionio;
  • € 685.000,00 – delibera G.C. n. 187 del 27/07/2015 – Completamento delle opere di urbanizzazione primaria nei quartieri di Sibari;
  • € 2.870.000,00 – delibera G.C. n. 188 del 27/07/2015 – Lavori per la sistemazione e messa in sicurezza della rete stradale nel territorio comunale;
  • € 500.000,00 – delibera G.C. n. 189 del 27/07/2015 – Sistemazione e messa in sicurezza via Sibari e via Cassano –quartiere Doria;
  • € 1.100.000,00 – delibera G.C. n. 190 del 27/07/2015 – progetto per la realizzazione di una palestra polivalente nel quartiere Centro Servizi di Sibari. Approvazione progetto preliminare;
  • € 600.000,00 progetto per viabilità Ponte Nuovo / Lauropoli, con contributo regionale;
  • € 51.216,16 progetto per impianti sportivi – palestra scuola elementare Doria;

Altri interventi in conto capitale previsti:

  • € 334.000,00 per interventi di realizzazione potabilizzatore Marina di Sibari, finanziato con mezzi propri;
  • € 267.300,00 per manutenzione straordinaria impianti di depurazione, finanziato con contributo regionale;
  • € 150.000,00 per realizzazione loculi cimiteriali, finanziati con corrispondenti importi di concessioni di loculi;
  • € 100.000,00 per opere di urbanizzazione, finanziati dagli oneri concessori da impegnare nella corrispondente misura delle riscossioni realizzate;

Inoltre, con appositi trasferimenti nella parte corrente sono finanziati i seguenti interventi di spesa:

  • € 657,00 per sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, finanziato dal Ministero dell’Interno;
  • € 1.307.347,37 per gestione discarica, finanziato dalla Regione Calabria.

La giunta regionale ha approvato un disegno di legge sull’autorità idrica

CATANZARO (CZ) La Giunta regionale si è riunita sotto la presidenza del Presidente Mario Oliverio con l’assistenza – informa una nota dell’Ufficio stampa – del Segretario generale Ennio Apicella.

 Su proposta del vicepresidente  Vincenzo Ciconte sono state approvate alcune variazioni di Bilancio.

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 Su proposta dellAssessore ai Lavori Pubblici Nino De Gaetano è stato approvato il Disegno di legge per l’individuazione del soggetto gestore dell’Autorità idrica della Calabria.

 Su proposta dell’Assessore al Lavoro e Sviluppo economico Carlo Guccione, sono state approvate le disposizioni attuative relative ai corsi professionali per l’avvio dell’attività di commercio nel settore merceologico, alimentare e di somministrazione di alimenti e bevande.

La Legge Pica e la sua approvazione

L’approvazione della Legge Pica il 1° agosto del 1863 da parte del parlamento italiano (venne promulgata il 15 agosto), fu una delle prime misure repressive che la «liberale Italia» avrebbe attuato di fronte ad acute crisi politiche e sociali che con diversa intensità minacciarono l’integrità nazionale e l’autorità dello Stato. Promulgata per una durata di cinque mesi, venne a più riprese prorogata fino al 31 dicembre 1865. Una misura repressiva volta al mantenimento dell’ordine pubblico, a fronteggiare le proteste delle masse popolari e l’aumento del fenomeno del brigantaggio. Nel Mezzogiorno al disordine politico, dovuto allo sgretolamento dell’amministrazione borbonica, era seguito infatti quello sociale, dentro il quale si sprigionavano energie morali e culturali con aspettative, interessi e aspirazioni spesso diverse e contrastanti.

Le motivazioni più eminenti del disordine sociale nei primi anni dell’Unità erano legati alla questione agraria, al fiscalismo, all’arbitraria applicazione della giustizia, all’invadenza della modernizzazione da parte dello Stato e non per ultimo al dilagare dell’ignoranza. Tutte queste componenti finirono per costruire nelle masse e nell’immaginario anche letterario la figura del «brigante sociale», difensore e protettore dei poveri contro lo Stato oppressore; questa era una delle immagini che costituivano un fenomeno molto complesso come il brigantaggio.

L’impossibilità di arginare il fenomeno del brigantaggio con i mezzi ordinari della magistratura portò, nell’estate del 1863, la maggioranza parlamentare di destra ad approvare la legge n. 1409. A proporla era stato il deputato aquilano Giuseppe Pica (1813-1887), da cui la legge prese poi il nome. Una legge approvata con un colpo di mano da parte della maggioranza parlamentare e subito tacciata di incostituzionalità, ma che avrebbe lasciato un segno molto profondo nella storia dello Stato liberale e nei territori in cui essa venne attuata per la durezza dei suoi metodi.

Gli articoli della Legge Pica prevedevano oltre alla messa in stato di assedio di tutte le province meridionali (ne furono escluse solo le province di Napoli, Teramo e Reggio Calabria), il passaggio di tutti i poteri civili ai tribunali militari, la sospensione delle libertà costituzionali, la deportazione e il domicilio coatto per briganti e manutengoli.

Queste misure repressive lasciarono un segno duraturo che andò ben oltre l’emergenza del fenomeno del brigantaggio e il periodo liberale. Il regime fascista, nella costruzione dello stato totalitario, si rifece alla legislazione eccezionale del domicilio coatto del 1863 nell’istituzione del confino di polizia il 6 novembre 1926 per combattere gli oppositori e ogni forma di dissenso.
Negli intenti la Legge Pica avrebbe dovuto arginare gli «spontaneismi» delle autorità locali, supplire alle inefficienze dei giudici meridionali, spesso troppo legati al contesto politico locale, ma anche gli eccessi che si erano verificati nel biennio 1861-1862 nella lotta contro il brigantaggio, con picchi di arresti ed esecuzioni in molti casi senza prove.
Per la provincia cosentina gli studi di Francesco Gaudioso hanno ricostruito quantitativamente la portata del fenomeno del brigantaggio. Nel 1861 i morti in combattimento furono 25, i fucilati 22, gli arrestati 204, i presentatisi 61. Il 1862 segnò una decisa inflazione delle cifre con 36 morti in combattimento, 56 fucilati, 350 arrestati, 46 presentatisi. Dopo la promulgazione della Legge Pica si cominciò ad avere una contrazione degli arrestati, dei fucilati e degli uccisi in combattimento, ma non una soluzione del fenomeno. Il clima di terrore che le autorità militari avevano instaurato portò certamente molti briganti a limitare le proprie azioni, ma il fenomeno si ripresentava in determinati periodi ancora più virulento del biennio 1861-1862.

Molti esponenti del parlamento italiano avevano espresso la loro delusione nei confronti della giurisdizione militare per la «severità estrema delle pene erogate». I risultati della Legge Pica non furono abbastanza per colmare gli enormi abusi commessi, anche se «picchiando nel mucchio» si era riusciti a distruggere equilibri e alleanze politico-sociali che fomentavano il brigantaggio, fattore che la troppo inefficiente magistratura ordinaria meridionale non era riuscita a risolvere.
Il rafforzamento dell’unità nazionale, visto dai governi di destra storica principalmente come mantenimento dell’ordine pubblico, costò molto agli italiani nel primo decennio unitario sia in termini di vite umane, che di privazioni delle libertà individuali, e non per ultimo di mancate riforme socio-economiche che unite a quelle della giustizia avrebbero limitato tali problemi. In talune circostanze la promulgazione di leggi eccezionali nel periodo liberale finì per creare in anni più tardi pericolosi precedenti che causarono all’Italia altre ferite e altre vittime.

Giuseppe Ferraro