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Gratteri in audizione al comitato Schengen: «Agli Arena 36 milioni per la gestione del Cara»

CATANZARO – Intensa, pregnante di contenuti e osservazioni l’audizione del Procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri al Comitato Schengen, presieduto da Laura Ravetto di Forza Italia. L’audizione scaturisce dall’operazione giudiziaria condotta contro le cosche del crotonese che avevano assunto il controllo del Cara di Isola Capo Rizzuto gestito dalla Misericordia. «Dal 2009 ad oggi – ha affermato tra l’altro – sono stati spesi 102 milioni di euro per il Cara di Isola Capo Rizzuto e di questi 36 milioni sono andati agli Arena, famiglia di ‘ndrangheta tra le più importanti della Calabria. La ‘ndrangheta usa i migranti per l’agricoltura. Comprano latifondi per ottenere contributi europei, si guadagna molto bene così. E nei campi lavorano molti extracomunitari pagati 20 euro al giorno, di cui 5 vanno al caporale. Per provare a frenare l’ondata migratoria, gli uomini dell’intelligence italiana dovrebbero andare nei Paesi africani, da dove partono i flussi. Andiamo in Africa e vediamo quello che succede – ha spiegato Gratteri – I flussi migratori partono dal Centro Africa: è lì che dobbiamo andare a lavorare. Capisco che molte cose richiedono sudore e pericolo, ma gli agenti sono pagati per questo, è il loro mestiere, non devono solo controllare il centro storico di Roma, ma anche andare in questi posti dove si suda e non c’è l’aria condizionata. Dobbiamo cercare – ha proseguito il procuratore – di rallentare i flussi, non possiamo continuare a pensare all’accoglienza, perché così l’Europa non riuscirà ad assorbire più migranti. Il costo della vita in Africa –  ha detto ancora il magistrato – è un terzo rispetto a quello dell’Italia. Perché ogni stato dell’Europa non manda le sue imprese in uno stato dell’Africa centrale a realizzare aziende agricole, asili, ospedali». Secondo Gratteri, la presenza di servizi e infrastrutture scoraggerebbe i flussi: «La gente non è così pazza da attraversare il deserto e rischiare di morire in mare. Il trasporto di migranti nel Mediterraneo è un pessimo servizio taxi: un terzo di loro muore. Se questa gente sa che ha una possibilità su tre di farcela e parte ugualmente, vuol dire che è veramente disperata».

Audizione di Viscomi oggi in Commissione Vigilanza

CATANZARO – Si è svolta oggi, dinanzi alla Commissione Vigilanza del Consiglio Regionale, l’audizione del Vicepresidente Antonio Viscomi con riguardo alle società partecipate, al bilancio consolidato ed agli enti strumentali. Il prof. Viscomi-si legge in una nota-  ha preliminarmente inteso ringraziare la Commissione per l’attenzione dedicata ai temi in esame, già in parte trattati in una precedente audizione che ha avuto luogo non più tardi dello scorso mese di gennaio, ed ha poi evidenziato che, proprio in considerazione di tale attenzione e per il rispetto dovuto alla Commissione, non ha inteso chiedere il differimento dell’audizione pur in presenza di una contestuale convocazione di Giunta. Il Vicepresidente ha poi fornito una dettagliata informazione, consegnando anche le relazioni elaborate allo scopo dai dirigenti competenti, sulla situazione delle società, delle fondazioni e degli enti strumentali, sia per quanto riguarda i profili di bilancio, sia per quanto riguarda gli aspetti relativi alla governance. In particolare, ha ricordato che l’attività di redazione del bilancio consolidato non si identifica nella mera sommatoria di valori contabili di amministrazioni diverse dal momento che, come ha dichiarato il Vicepresidente, «la riforma dei sistemi di contabilità impone una radicale riforma della cultura di governo degli apparati amministrativi che ruotano nell’orbita della Regione, anche perché questa non può più essere considerata come una grande mamma che interviene sempre a pagare il conto delle spese scriteriate e senza giudizio dei figli». In questa prospettiva, nel rispetto dei tempi previsti dalla legge nazionale e in coerenza con essa, è stata avviata una radicale azione sugli strumenti per rafforzare e garantire le procedure di coordinamento e di controllo da parte della Regione Calabria (come amministrazione capogruppo), sia con gli atti di indirizzo adottati dalla Vicepresidenza con note circolari del 19 e del 29 settembre 2016, sia poi con la DGR n. 442 del 10 novembre 2016 (che ha dettato linee guida e definito modalità e tempistiche per l’approvazione e la trasmissione dei documenti contabili e per il rafforzamento del ruolo dei dipartimenti che esercitano la vigilanza sulle attività rispetto all’operato dei soggetti controllati, soprattutto per ciò che concerne il contenimento delle spese) e la DGR n. 559 del 28 dicembre 2016 che ha definito l’insieme della amministrazioni da considerare ai fini del consolidato. A queste due DGR sta per seguire una specifica DGR, già definita dai Dipartimenti competenti, per meglio distribuire e definire competenze e responsabilità all’interno dei dipartimenti: «sapere prima chi fa cosa e perché è condizione necessaria per far funzionare il sistema, evitando la ben nota melassa del rimpallo di responsabilità».