RENDE (CS) – Negli ultimi mesi tutto il mondo universitario ha potuto assistere ad un rifacimento estetico dell’ area del campus di Arcavacata. Nello specifico, sono stati eseguiti lavori che hanno interessato la pulitura e la pittura dei corridoi, delle passerelle e dei corrimano di tutto il cosiddetto “ponte”, che, per rispettare il suo buon nome e la sua tradizione che lo ha visto, nel corso degli anni, come un’ eccellenza meridionale sotto il profilo architettonico, si è voluto dare un tocco di freschezza.
Ma il rifacimento della vasta area universitaria è però incompleto secondo Azione Universitaria. «Nonostante tutto ciò – si legge nella nota -, tocca costatare che purtroppo anche in questa occasione rimangono delle zone d’ ombra. Infatti, a seguito di alcuni sopralluoghi da parte di alcuni gruppi di studenti, è emerso che alcune zone del campus sono rimaste ancora da sistemare. Il caso più evidente risulta tutta l’ area compresa tra il cubo 7 e il cubo 11 –la zona vicina alla vecchia segreteria generale degli studenti, tanto per intenderci-, che sembrerebbe sia stata esonerata dai lavori di rifacimento sopra citati. Sono evidenti infatti presenze di scritte a terra, imbrattature sui muri e, cosa ancor più grave, scritte offensive di carattere politico, come la promozione e la celebrazione delle foibe, dove tra l’ altro persero la vita migliaia di nostri concittadini. A tal proposito il coordinatore regionale di Azione Universitaria Carmine Bruno si chiede come mai nessuno abbia rilevato la presenza di queste indecorosità e come mai, cosa ancor più grave, non siano stati presi provvedimenti tempestivi in proposito».
«Bruno, sollevando un problema di sicurezza di tutta l’ intera area universitaria- prosegue la nota – , appellandosi all’ art. 639 del Codice Penale, riguardante la deturpazione di cose mobili ed immobili pubbliche o altrui, insieme alla sua associazione che rappresenta, si riserva di sottoporre il problema nelle sedi opportune come il CdA e il Senato Accademico, fiducioso che questo ammanco possa essere colmato nel più breve tempo possibile, in nome della rispettabilità dell’ intera Università della Calabria e del decoro di qualsiasi luogo di cultura e di conoscenza. Il coordinatore Bruno inoltre riconosce la piena collaborazione di tutta la rappresentanza universitaria che, in occasione di queste vicissitudini, ha collaborato a pieno, dal momento che l’ intero CdS, presieduto da Domenico Tulino, ha votato il provvedimento di aprile, riguardante questi provvedimenti, all’ unanimità».
