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Oliverio su Barbalace: «Dimissioni confermano sua sensibilità»

CATANZARO – «Le dimissioni dell’assessore Barbalace dalla Giunta regionale sono la conferma della sua sensibilità e del suo rigore. Sensibilità e rigore che hanno contrassegnato la sua funzione di assessore regionale alle attività produttive nella mia giunta». E’ quanto afferma, in una nota, il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.

«Pur trattandosi di vicende giudiziarie che nulla hanno a che fare con la sua funzione di assessore regionale ma relative ad una fase precedente che la vedono indagata per il suo ruolo di dirigente della Regione –prosegue Oliverio- Carmen Barbalace ha assunto la decisione di dimettersi per un “atto di assoluto e d incondizionato rispetto nei confronti della magistratura e, soprattutto, dei cittadini calabresi”. Sento di dover ringraziare Carmen per l’impegno e la sobrietà che hanno caratterizzato il suo lavoro alla guida dell’assessorato. Sono certo – conclude il presidente della Regione – che saprà dimostrare la sua estraneità per una vicenda per la quale risulta indagata».

Si è dimessa l’assessore regionale Carmen Barbalace

CATANZARO – L’assessore allo Sviluppo economico e alla promozione delle Attività produttive della Regione Calabria, Carmen Barbalace, si è dimessa. A comunicarlo è stato lo stesso assessore Barbalace indagata nella qualità di dipendente dell’ente regionale, nell’inchiesta condotta dalla Dda di Reggio Calabria che ha portato al fermo di 116 persone accusate di fare parte delle più importanti cosche del “mandamento” ionico della ‘ndrangheta. I reati contestati a Barbalace, che fa parte della Giunta regionale dal 2015, si riferiscono a un periodo antecedente alla sua nomina assessorile e sono abuso d’ufficio in concorso, truffa aggravata e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche. Nella lettera inviata al presidente della Regione, Barbalace motiva la propria decisione parlando di «profonda amarezza che nasce dalla consapevolezza dell’assoluta estraneità della mia persona rispetto ai contesti criminali che vengono descritti nel provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria e dalla correttezza trasparenza e onestà che hanno improntato la mia azione amministrativa. Le mie dimissioni – prosegue – costituiscono un atto di assoluto e incondizionato rispetto nei confronti della magistratura e, soprattutto, dei cittadini calabresi. Non posso esimermi, nel contempo, dall’esprimere le mie perplessità in ordine ai meccanismi che innesca l’ipotesi di reato, tutta da verificare, e ai riflessi che riverbera in ambito umano e politico- amministrativo. Non ho il benché minimo dubbio – aggiunge ancora Barbalace – sul fatto che i magistrati reggini, ascoltate le mie ragioni, sanciranno la mia estraneità rispetto a qualsivoglia ipotesi di reato. Ma sarà passato un tempo inaccettabile, infinito. E nessuno potrà ristorarmi dei danni che fino ad allora avrò subito. A Mario Oliverio e ai colleghi della giunta consegno, con i ringraziamenti per la fiducia sin qui accordatami, il frutto del mio lavoro».

Operazione mandamento, Barbalace indagata. I Cinquestelle ne chiedono l’estromissione dalla giunta regionale

REGIO CALABRIA – Nel leggere quel nome, Barbalace Carmela, spuntare tra gli indagati dell’operazione mandamento, nessun cronista aveva pensato potesse trattarsi dell’assessore regionale alle attività produttive. La circostanza è emersa soltanto molte ore dopo, esplodendo sulla giunta guidata da Mario Oliverio. La Barbalace è accusata di abuso d’ufficio in concorso, truffa aggravata e truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche. La vicenda è legata al caso di un imprenditore agricolo, Giuseppe Scaramozzino, anche lui inquisito, il quale per mezzo di “artifici e raggiri” avrebbe simulato il possesso di requisiti, in realtà inesistenti, per partecipare a un bando e ottenere un finanziamento di 55mila euro. Barbalace, assieme a Giovanni Aramini e Salvatore Spinelli, in qualità di componenti della commissione di riesame delle istanze prodotte dagli esclusi della graduatoria provvisoria del bando regionale Psr Calabria (misure 112 e 121), nell’esaminare la domanda di Scaramozzino, non sottoscritta, e redigere il verbale finale, avrebbero ammesso al finanziamento l’imprenditore “senza rilevare le violazioni procedurali” e “senza verificare che la pratica fosse espletata secondo la legge”. Scaramozzino, infatti, evidenziano gli inquirenti, aveva attestato il possesso dei requisiti previsti dal bando relativi a competenze e conoscenze professionali maturate attraverso lo svolgimento di attività agricola per più di due anni. “Requisiti in realtà non posseduti alla data di presentazione della domanda di aiuto al Psr Calabria 2007/2013”, scrive la Dda nel decreto di fermo. Tra gli indagati figurano anche il dipendente della Regione Francesco Chiellino, che avrebbe validato un contratto di locazione presentato da Scaramozzino non rispondente al requisito prescritto dal bando, e l’ex direttore generale Giuseppe Zimbalatti, che ha sottoscritto il decreto di concessione di un primo premio di finanziamento da trentacinquemila euro dopo i 18 mesi dall’apertura della partita iva e dell’iscrizione alla Camera di commercio, in contrasto quindi con le normative di riferimento secondo cui “il sostegno all’insediamento dei giovani agricoltori deve essere adottato entro 18 mesi dal momento dell’insediamento”. Gli esponenti del Movimento Cinque Stelle Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni, Nicola Morra e Laura Ferrara hanno chiesto ad Oliverio di estromettere immediatamente la Barbalace dall’esecutivo regionale.

Sviluppo economico, da aprile si potranno presentare le domande per i piani di investimento

CATANZARO – L’assessore regionale allo sviluppo economico Carmen Barbalace informa che, dal prossimo 4 aprile, si potranno presentare le domande riguardanti i programmi di investimento relativi alle aree di crisi industriale non complessa, previste  – si legge in una nota – dalla legge 181/89. «Il decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico – spiega l’assessore Barbalace – rende operativa la fase dedicata agli investimenti per le aree di crisi industriale non complessa. Si tratta di una notizia che rende vivo il quadro degli interventi per agevolare gli investimenti in tutta la Calabria, attivando condizioni per un rilancio produttivo e occupazionale. Pertanto, con l’apertura delle procedure a sportello, a partire dal 4 aprile, anche nei nostri Comuni indicati per l’area di crisi non complessa si fanno più concrete le condizioni per favorire nuovi investimenti». Informazioni dettagliate sono disponibili sul sito di Invitalia:  http://www.invitalia.it/site/new/home/chi-siamo/area-media/notizie-e-comunicati-stampa/legge-18189-dal-4-aprile-via-alla-presentazione-delle-domande-per-le-aree-di-crisi-industriale-non-complessa.htmlLa dotazione finanziaria prevista è di 124 milioni di euro a valere sulle risorse del fondo per la crescita sostenibile.

Nella Cittadella regionale il Consiglio nazionale dei consumatori

CATANZARO – Per la prima volta in Calabria, si svolgerà nelle giornate di martedì 22 e mercoledì 23 prossimi, nella sala “verde” della Cittadella regionale, la sessione annuale del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti. L’occasione di rilevanza nazionale, quest’anno dedicata al ruolo delle associazioni e della pubblica amministrazione nell’economia collaborativa, è stata resa possibile – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta regionale – su candidatura dell’Assessore regionale allo “Sviluppo Economico” Carmen Barbalace, condivisa dalla Giunta guidata da Mario Oliverio, e con il sostegno del Sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico Antonio Gentile. Tra i rappresentanti istituzionali ed esponenti delle associazioni riconosciute a livello nazionale, provenienti da ogni regione, al nuovo appuntamento annuale, sono già accreditate circa duecento persone, chiamate a confronto su varie problematiche. Da prospettive differenti, i contributi di ciascuno, saranno utili per capire come la sfida dell’innovazione, a partire dai nostri territori, sia in costante evoluzione e richieda reciproca apertura dei ruoli, tra associazioni ed amministrazioni, per riuscire a tutelare i diritti delle persone. Articolato sui fronti aperti che la nuova economia collaborativa pone, caso Ubert ad esempio, il programma messo a punto da Ministero e Regione, inizierà alle ore dieci del mattino di martedì, con i saluti dei rappresentanti delle istituzioni territoriali coinvolte, del Presidente Mario Oliverio e del Sottosegretario Antonio Gentile, per concludersi il giorno dopo con la presentazione di un documento finale  da indirizzare al governo. L’intervento conclusivo, affidato al Direttore generale del MISE, Gianfranco Vecchio, porrà in luce gli orientamenti regolatori su cui il Consiglio nazionale intenderà orientare gli interventi normativi delle assemblee legislative nazionali e regionali per rafforzare le tutele degli utenti nell’evoluzione di questa nuova forma di economia. Per l’Assessore Barbalace “Le regole sono necessarie. I numeri indicano opportunità da non sottovalutare A partire dai nostri territori, la sfida è quella di tutelare i diritti degli utenti prima di tutto, attraverso regole condivise, e nello stesso tempo favorire le opportunità economiche e la modernizzazione che deriva da questa innovazione. L’economia collaborativa mette in discussione i rapporti consolidati tra economia e società ma rappresenta al contempo una sfida importante in cui è compito dei governi, regionali e nazionali, mettere a punto regole capaci di garantire gli utenti favorendo l’innovazione. Per comprendere quanto sia essenziale affrontare anche come pubblica amministrazione il ruolo dell’economia collaborativa, basta considerare due aspetti: che tra i settori della sharing economy, quelle cresciute di più sono quelle relative ai trasporti (il 18% delle piattaforme analizzate), servizi alle persone (16,6%), servizi alle imprese (8,7%), cultura (9,4%), e turismo (12%). Mediamente, gli utenti utilizzano le piattaforme sharing per l’83% via internet e per il 17% via app.

 

Le Terme Luigiane non chiuderanno, concessa la proroga di sub concessione alla S.A.T.E.C.A

Guardia Piemontese ( Cs) – “È con viva soddisfazione – si legge in un comunicato stampa – che la S.A.TE.CA. spa, società con quasi 600 piccoli azionisti, che gestisce le Terme Luigiane, esprime soddisfazione per la risoluzione della  vertenza in atto. Si tratta di una complessa problematica legata alla scadenza della sub concessione per l’utilizzo delle acque termali, che non si riusciva a risolvere da mesi, con grande preoccupazione del personale, dell’impresa, delle attività dell’indotto e della pubblica opinione. Della questione si è occupato con grande impegno l’assessore regionale alle attività produttive Carmela Barbalace, insieme al consigliere regionale Giuseppe Aieta. Ieri anche loro erano presenti all’incontro organizzato su convocazione del presidente della Regione, Mario Oliverio, fra sindaci e Sateca presso la Regione. Grande apprezzamento è stato espresso dall’azienda per l’operato del presidente Oliverio, che è stato risolutivo grazie alla decisione del presidente e al grande interesse mostrato per il settore termale, su cui la regione intende investire per un futuro di maggiore sviluppo.  Determinante è stata l’attività di mediazione svolta nei mesi scorsi dall’assessore Barbalace e dagli onorevoli Magorno e  Aieta. Essi  hanno mostrato di avere davvero a cuore il tessuto produttivo della Calabria e il destino dei lavoratori. Anche il vescovo mons. Bonanno si è preoccupato di seguire la questione ed ha mostrato grande interesse verso la risoluzione del problema. Infine non bisogna trascurare il ruolo del prefetto di Cosenza Tomao, che si è impegnato nel predisporre un quesito sulla controversa  vicenda all’ANAC per la risoluzione della stessa.  Con l’accordo  la S.A.TE.CA. ottiene la proroga della propria sub-concessione sino alla conclusione dell’iter per l’individuazione del nuovo sub- concessionario, che si avrà a seguito di un bando di gara. La società si è impegnata alla riassunzione del personale a tempo indeterminato licenziato nei mesi scorsi e del personale stagionale necessario per lo svolgimento dell’attività nella futura stagione, che si riaprirà nel prossimo mese di  maggio. Da oggi l’impegno per riavviare l’attività con risultati soddisfacenti, nonostante il notevole ritardo accumulato, sarà massimo. L’azienda lamenta difficoltà per non aver potuto svolgere la normale attività di manutenzione degli impianti e delle strutture e di promozione e marketing . Probabilmente non si potranno raggiungere i risultati dello scorso anno, ma si è avuta la buona notizia che la spesa per cure termali dei clienti non calabresi non sarà più inclusa nel budget regionale, come, in modo alquanto incongruente, avveniva in passato. Si potrà quindi erogare un maggior numero di  cure sia ai clienti locali che ai turisti, considerato che la spesa dei curanti che vengono da altre regioni non è a carico della Regione Calabria. La S.A.TE.CA., alla luce dell’interesse mostrato dal presidente Oliverio per il termalismo, ha chiesto alla regione di poter iniziare a lavorare sulle criticità del settore, in particolare sui problemi di infrastrutture e servizi pubblici carenti. L’attenzione verso l’area è grande, poiché essa è ricca di attrattori turistici, quali, oltre alle terme, il Porto di Cetraro, la minoranza linguistica di Guardia Piemontese  e il Santuario di Paola, che consentirebbero di destagionalizzare e di accrescere ulteriormente i flussi turistici, se adeguatamente valorizzati.  La S.A.TE.CA. , su questo, già da tempo ha dichiarato la propria disponibilità a investire in questa direzione”.

Terme Luigiane, verso la risoluzione della vertenza

CATANZARO – Il Presidente della Regione Mario Oliverio, presenti l’Assessore allo Sviluppo economico Carmen Barbalace, il Presidente della Commissione Consiliare “Bilancio” Giuseppe Aieta ed il Dirigente generale del Dipartimento “Sviluppo Economico” Antonio De Marco, ha presieduto un incontro con i sindaci di Acquappesa, Giorgio Maritato, e Guardia Piemontese, Vincenzo Rocchetti, ed i rappresentanti della società Sateca che gestisce le “Terme Luigiane”, guidati dal Presidente Sonia Ferrari. Al centro dell’incontro – informa una nota dell’Ufficio stampa della Giunta – la problematica legata al proseguimento dell’attività termale che rischia la definitiva chiusura. Il Presidente Oliverio, nell’aprire i lavori e ringraziando il Prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao ed il Vescovo Mons. Leonardo Bonanno per la particolare attenzione che hanno rivolto al problema, ha sottolineato la necessità che le Terme restino aperte per quello che esse possono continuare ad offrire, sia in termini occupazionali che in termini di ricaduta sul territorio, dal punto di vista turistico e dello sviluppo. Oliverio, in tale direzione, ha invitato i sindaci intervenuti ed i rappresentanti della società a fare ogni sforzo per raggiungere un accordo formale, finalizzato all’apertura, per l’ormai prossima stagione, garantendo i livelli occupazionali dei dodici lavoratori a tempo indeterminato e dei lavoratori stagionali. Nel concludere, il Presidente Oliverio ha anche indicato la volontà della Regione di voler investire, attraverso i fondi comunitari, in questo settore, proprio perché “consideriamo – ha detto – quella termale, una grande risorsa per la nostra regione”. L’Assessore Barbalace, nel prendere la parola, ha evidenziato i termini del possibile accordo da sottoscrivere. Al termine dell’incontro, facendo proprio l’invito del Presidente Oliverio, gli intervenuti hanno sottoscritto un verbale nel quale, tra l’altro, è stato ribadito l’impegno, da parte della Sateca, a garantire la continuità senza soluzione delle attività termali, procedendo “all’immediata riassunzione delle unità lavorative a tempo indeterminato licenziate e garantendo la continuità occupazionale dei lavoratori stagionali già utilizzati”.