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Gestione beni confiscati alla mafia. Gratteri fa il punto a Lamezia

LAMEZIA TERME – Parlare di Calabria significa parlare di tesori e meraviglie, di gente orgogliosa e dedita al lavoro, di mare accogliente e di montagne folte e rigogliose. Tuttavia non possiamo nasconderlo, parlare di Calabria significa anche parlare di ‘ndrangheta, dei drammi e dei dissesti sociale ed economici provocati da questo genere di criminalità organizzata e delle tecniche di contrasto adottate dalle autorità e dalle istituzioni. Questa è la realtà con la quale dobbiamo fare i conti e in riferimento alla quale la società civile deve equipaggiarsi se intende infliggere a tali criminali ulteriori sconfitte.

Proprio sul punto è stato organizzato a Lamezia Terme un convegno, previsto per domani 28 febbraio dalle 17.30 alle 19.30 presso il Savant Hotel, nel corso del quale Nicola Gratteri, Procuratore Aggiunto di Reggio Calabria, affronterà il tema “Gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata. La gestione dei beni confiscati alla mafia“. All’evento, moderato da Ugo Floro, prenderanno parte Luigia Spinelli – Sostituto Procuratore di Latina e don Giacomo Panizza – Presidente Comunità Progetto Sud.

Lo scorso 21 febbraio la Commissione parlamentare antimafia è intervenuta sulla piaga criminale presso la Prefettura di Catanzaro. Da quell’incontro era emerso che il territorio catanzarese sta offrendo alla criminalità organizzata nostrana un terreno fertile nel quale attecchire, tant’è che nessuna difficoltà pare essersi eretta al fine di contrastare l’avanzata ‘ndranghetista. I colloqui della giornata, durati ben cinque ore, hanno portato quindi alla conclusione che probabilmente ciascuno di noi conosceva già: alcuni territori fungono da sedimento per la criminalità organizzata e in questo caso il territorio esaminato, quello catanzarese, non pone alcun ostacolo.

Se queste sono le dinamiche che stanno alla base del processo di estirpazione della ‘ndrangheta dai nostri territori, è chiaro che il fronte della lotta alla criminalità debba armarsi non solo in senso letterale, quanto soprattutto sul versante delle conoscenze e competenze. Come abbiamo visto negli scorsi decenni, il sequestro dei beni si è sempre mostrato alla stregua di una valida formula di contrasto perché trattiene le risorse economiche e finanziarie che alimentano il potere della ‘ndrangheta. È pertanto auspicabile che i professionisti e le istituzioni seguano percorsi formativi e informativi specifici tra i quali s’inserisce a pieno titolo l’incontro di domani. Si tratta infatti di un evento organizzato, in primis, per gli avvocati, ma aperto al pubblico proprio per la valenza sociale e civile dei temi affrontati.

 

Daniela Lucia

Si è conclusa la tavola rotonda tra la Regione Calabria e la Formez PA sui beni confiscati alla criminalità organizzata

REGGIO CALABRIA, 15 GIU 2012 – Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti ha concluso la tavola rotonda organizzata dalla Regione Calabria e dal Formez PA sui beni confiscati alla criminalità organizzata. Le azioni e la programmazione della PA per la gestione dei patrimoni sottratti alle mafie in Calabria. L’iniziativa, tenutasi a Gioia Tauro presso la cooperativa valle del Marro, è stata occasione di confronto tra attori istituzionali e testimoni di esperienze già realizzate sul territorio calabrese per la gestione efficace dei beni confiscati alla criminalita’.

”L’obiettivo che Formez PA condivide con la Regione Calabria attraverso il progetto”Etica” – ha sottolineato Marco Villani, direttore generale di Formez PA – è che i beni confiscati siano restituiti alle comunità e destinati a iniziative di utilità sociale e in questo senso sta operando di concerto con l’amministrazione perché la cultura della legalità non sia solo un concetto astratto, ma perché ville, terreni e aziende che ritornano a disposizione della comunità e creano opportunità di lavoro, siano una risposta visibile e concreta al fenomeno criminale”.

Il presidente Scopelliti, nel concludere la tavola rotonda, ha sottolineato che ”le problematiche connesse al riutilizzo dei beni confiscati richiedono il massimo dialogo e confronto tra le istituzioni. La lotta alla criminalità è una sfida che sapremo vincere solo se si procede in maniera corale e sinergica”.

FONTE: ASCA