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I cigni del Club Italia non cantano, i lupi della De Seta si: 3 a 0 a Bracciano

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza è una realtà sportiva rassicurante. Vince, convince e vende quantità industriali di ambizioni. Nell’ultimo periodo anche la stampa locale se ne è accorta e perciò si compiace nel raccontare la squadra del tenente Kojak in tuta Marano. A Bracciano, per la prima partita del girone di ritorno, il canto dei cigni del Club Italia è stato strozzato dai lupi cosentini. La De Seta ha vinto tre set a zero (23-25,  24-26, 20-25). I probabili campioni della nazionale del domani non sono stati spazzati via, lo scarto dei punti non è una voragine e questo dato può essere una lezione magistrale. I cigni non si sono schiariti la voce e il loro timbro non è ancora riconoscibile. Il volley maschile non aspetta altro che prendere tra le braccia nuovi e promettenti campioni.

La De Seta Casa invece, la si sente di frequente cantare. Con quell’attacco che è un uragano (Lotito, Galabinov, Testagrossa, Di Fino), con quel muro che è semplicemente se stesso (10 muri utili) e con una ricezione più pulita rispetto al passato (77% positiva, 54% perfetta), non può che mordere per altre nove partite. Coach Marano, che un anno fa faceva il secondo, ha grande voglia di vincere. Se non ci credete, guardatelo durante gli allenamenti settimanali: corre da una parte all’altra del campo, serve contro la difesa che perde il punto e contro il giocatore che sbaglia la ricezione, recupera palloni, scruta il posizionamento delle squadre, urla quando vede scemenze e punisce i più irregolari, che dopo la punizione si rialzano più capaci di prima.

Così va lo sport: c’è chi crede nel valore dell’allenamento e chi, lasciandosi bluffare dal successo, vanifica i buoni risultati; ci sono i più saggi che consigliano i più inesperti, i più grandi che allevano i più piccoli, i loro possibili eredi. Ma prima di poter scrivere di dinastia, c’è la necessità che la squadra cosentina costruisca qualcosa di bello e duraturo da lasciare in eredità.

Francesco Cerminara

De Seta Casa Conad Vena Cosenza, la palla è bollente

COSENZA – La storia si evolve, arretra, avanza. La storia della De Seta Casa Conad Vena Cosenza è cambiata da quando i cosentini di Marano sono saliti al primo posto. Da quel momento in poi, hanno dovuto guardare sospettosi ai lati (il primato è condiviso con l’Aurispa Alessano) e in basso. La prospettiva del loro campionato è migliorata. La responsabilità di non deludere, di non dimostrarsi un corpo dalle pulsazioni cadenzate e di chiudere la stagione in baldoria è cresciuta. In questa settimana di riposo pallavolistico, il tecnico della squadra cosentina ha visto i suoi uomini, li ha allenati con doppie sedute per conservare la potenza del corpo e la fermezza della mente, li ha consigliati e ha dialogato sugli schemi e le evoluzioni mancanti. Anche lui, Fabrizio Marano, ha intuito che il momento è bollente. La città, che si appresta a festeggiare il centenario della squadra di calcio, segue il volley e fantastica.

Solo la prassi, l’ umiltà e le regole dello “sportivamente corretto” impediscono alla squadra pallavolistica di poter menzionare discorsi trionfalistici. Ma in cuor loro hanno capito che la differenza fra le buone e le grandi squadre si urla in questi momenti, quando cioè essere costantemente vincenti è un romantico imperativo. Domenica, la De Seta affronterà il Club Italia, il liceo del volley. La squadra allenata da Mario Barbiero è direttamente gestita dalla FIpav ed è abilitata a svezzare i migliori talenti pallavolistici (dalla classe ’95 alla ’98). Comprende figli d’arte (Andrea di Coste, Ferdinando Della Volpe,  Matteo Pistolesi, Pietro Margutti e Alessandro Tofoli) ed atleti che hanno vinto il bronzo ai Mondiali U21 (Ferdinando Della Volpe e Sebastiano Milan). Da questo nucleo la Nazionale maggiore potrebbe attingere in futuro. Attualmente il Club Italia è sesto con 16 punti e si sta facendo rispettare un poco di più rispetto all’inizio. All’andata i cosentini vinsero tre set a uno e la gara di ritorno proveranno a giocarla con lo stesso spirito estasiato.

Se la storia la scrivono i vincitori, la De Seta Casa Conad Vena Cosenza non può che impugnare la penna e stringerla tra i denti. Chi perde applaude i vincenti e non si accontenta mai di aver soltanto gareggiato.

FRANCESCO CERMINARA