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La “Different Class” dei Pulp

Si dice che tra i due litiganti il terzo gode.

Nell’Inghilterra degli anni Novanta, per distinguersi dall’ormai agonizzante grunge americano, nasce la scena brit pop, le cui band di punta sono Blur e Oasis. Mentre Damon Albarn e i fratelli Gallagher sono impegnati a fare a gara a chi vende di più, in un altro punto dell’Inghilterra succede qualcosa.

Ma facciamo un passo indietro. (cit.)

Nel 1994 un’altra formazione esce con l’album His ‘n Hers, dove si nota una forte crescita stilistica fatta di quelle venature glam che caratterizzeranno l’album successivo. Questa formazione si chiama Pulp, e nell’anno a venire, pubblicherà il lavoro della consacrazione, pietra miliare del britpop e degli anni Novanta: Different Class.

Il quinto album dei ragazzi di Sheffield dà voce alla classe differente che sono tutti gli outsider, gli esclusi. E della loro vita c’è tutto: dal biglietto da visita iniziale di Mis-Shape («We want the things / you don’t allow us / We won’t use guns / We won’t use bombs / We’ll use the one thing / we got more of / That’s our minds») alla conclusiva vita notturna di Bar Italia.

La voce di Jarvis Cocker è una fantastica commistione tra lo stile chansonnier del primo Scott Walker e quello di Serge Gainsbourg, con un’impostazione, anche sul piano estetico, che ricorda i cantautori francesi esistenzialisti degli anni Cinquanta.

pulp

Parti più urlate si alternano ai molto più frequenti episodi sussurrati che vogliono sedurre durante l’ascolto in cuffia. Le chitarre si alternano alle orchestrazioni, come in I Spy, e cedono il passo a brani più easy listening (è il nome del genere, non un inglesismo buttato là!) come Sorted for E’s and Wizz, brano con chiaro riferimento all’ecstasy e quindi censurato dalla rotazione musicale. Non meno degno di attenzione è Something Changed, accompagnato da uno splendido basso e da un testo che trascende il naturale scorrere del tempo.

In un lavoro del genere non può mancare, in pieno stile del tempo, qualche riflessione sull’amore, come la ballabile Disco 2000, che diventerà anche il brano più conosciuto di tutta l’opera. Nella seconda parte della playlist si incontra anche la piccola perla F.E.E.L.I.N.G.C.A.L.L.E.D.L.O.V.E., dove il suono dei Pulp prende una piega avant garde, tra le già citate orchestrazioni e un parlato che cede il passo a esplosioni sonore nel ritornello.

Different Class dà quindi racconta gli outsiders e lo fa in modo decisamente orecchiabile (pop!). Schizza al primo posto della classifica inglese e viene premiato con quattro dischi di platino.

Oggi, se fate zapping tra le pubblicità, vi potrà capitare di ascoltare qualcosa di familiare.

Gianluca De Serio