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La comicità di Gennaro Calabrese a Catanzaro

Catanzaro – Domani sera (martedì 7 luglio) e il giorno successivo (mercoledì 8 luglio), nell’ambito della programmazione della rassegna “Catanzaro, facciamo centro” organizzata dal Comune di Catanzaro, Assessorato al Turismo – assessore Alessandra Lobello -, insieme alla Pro loco presieduta da Filippo Capellupo, sono in programma rispettivamente il comico Gennaro Calabrese e la cantante Anna Faragò. Entrambe le serate sono il frutto di una sinergia tra la direzione artistica della rassegna di Francesco Iaconantonio, e la Esse Emme Musica che cura i tour dei due artisti.

Si comincerà quindi martedì alle 21.00 con il simpaticissimo Gennaro Calabrese, calabrese di cognome e di fatto. Il comico dai natali reggini, si alterna da anni tra la nostra terra e Roma, facendo delle imitazioni la sua arma vincente. Anche avvocato, è la voce degli “Sgommati” di Sky1, ma lo abbiamo potuto vedere anche in tante trasmissioni Rai e Mediaset, da Made in Sud a Tikitaka, Mattina in Famiglia, Buona Domenica, Domenica In, per citarne qualcuno. In questi ultimi giorni, inoltre, nei panni del premier Giuseppe Conte, Calabrese è, insieme a Maurizio Mattioli ed Enzo Salvi, protagonista del simpatico video “Non abbandonateci”, un inconsueto appello in rappresentanza dei professionisti dello spettacolo, non abbastanza tutelati in questo periodo di stop obbligatorio dovuto alla emergenza sanitaria.

Si proseguirà mercoledì, sempre alle 21.00, sempre in piazza Prefettura, con il concerto di Anna Faragò con quella che è di fatto la prima data in assoluto del nuovo tour della cantante catanzarese. Reduce dall’ottimo riscontro ottenuto con la partecipazione al programma televisivo “All together now”, Anna Faragò ha da poco pubblicato in rete il video del suo ultimo singolo, “Niente di importante”, scritto da Marco Petriaggi e diretto da Samuele Cervo, che sarà il brano simbolo del tour.

Corsico, omicidio Assan Diallo, fermato un uomo di origini calabresi

CORSICO (MI) – E’ di origini calabresi l’uomo che avrebbe confessato per il delitto di Assan Diallo, il senegalese ucciso lo scorso sabato a Corsico, a colpi di pistola. Il killer, Fabrizio Butà, di anni 47, avrebbe confessato l’omicidio, provocato, pare, dalle continue molestie del senegalese nei confronti della fidanzata dell’uomo di origini calabresi che ha precedenti anche per un omicidio del 1998. Agli arresti anche la sua compagna di 36 anni accusata di favoreggiamento e detenzione illegale di armi, nonché per possesso di droga. Come scrive tgcom24 «nel suo garage che è stata trovata l’arma del delitto. Oltre a essere accusata di favoreggiamento nei confronti del compagno, la donna potrebbe essere stata presente all’esecuzione del senegalese».

Foto http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/lombardia/senegalese-ucciso-in-strada-a-milano-47enne-italiano-confessa_3146667-201802a.shtml

Ritorna a Saracena la Festa della Tarantella Calabrese

SARACENA (CS) – Giunta alla V° edizione, nata dalla passione di un gruppo di amici, si sta imponendo come un appuntamento importante per il mondo degli appassionati e dei cultori della più identitaria delle musiche calabresi.
Saranno 2 giorni di energia pura quelli che si svolgeranno il prossimo fine settimana, il 9 e 10 giugno, a Saracena, il piccolo comune ai piedi del Pollino, già famoso per il particolare vino prodotto, il Moscato di Saracena, e per la grande attenzione, dei suoi cittadini, ai temi della raccolta differenziata e della qualità della vita.
Angelo Alfano, il giovanissimo ideatore e fondatore dell’evento non ha dubbi: «abbiamo tessuto tante relazioni in questi anni e con l’edizione primaverile dell’evento, siamo pronti ad accogliere tutte le anime della Tarantella Calabrese»
La festa è nata tra le aule dell’Università della Calabria e in quel “fermentatore” culturale ha visto i primi destinatari dell’invito: “venite a Saracena, ci sarà una grande festa, la Festa della Tarantella Calabrese”. Poi in questi anni la tenacia degli amici-organizzatori ha fatto si che la festa diventasse un riferimento regionale.

NON SOLO TARANTELLA MA ANCHE STAGE DI FORMAZIONE

L’evento si sviluppa su 2 giorni e prevede diversi momenti: oltre alla festa vera e propria, anche approfondimenti e formazione con gli stage di tamburello e danza, quest’anno tenuti dal maestro Ciccio Nucera, il mercatino dei prodotti dell’artigianato enogastronomico e artistico, i concerti e il momento clou con la grande adunata di tutti i suonatori calabresi che suoneranno, tutti, a turno sul palco centrale.
L’organizzazione e la gestione operativa della festa è in capo alla Pro Loco “Sarucha”, si avvale del supporto di tante piccole aziende del comune ospitante e del territorio e ha la partnership istituzionale e il contributo del Comune di Saracena.
«E’ un grande momento di popolo e siamo felici di dare il nostro contributo all’evento» dichiarano all’unisono il sindaco Renzo Russo e  l’Assessore Rosanna Propato, che hanno lavorato insieme all’organizzazione in queste settimane per predisporre tutte le iniziative per accogliere gli ospiti che Saracena si appresta a ricevere.

Sanità, Gentile annuncia incontro tra il sindaco di Locri e il ministro Lorenzin

COSENZA – Il prossimo 6 dicembre alle ore 16 una delegazione di sindaci calabresi con in testa quello di Locri, Giovanni Calabrese, ed il consigliere regionale Cannizzaro incontrerà il ministro della salute Beatrice Lorenzin. «Questo è il risultato di un lavoro di raccordo politico ed istituzionale – dichiara il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, Antonio Gentile – che ho avviato dopo che proprio il sindaco di Locri, attraverso una lettera, mi aveva sollecitato. Un’azione che ho ritenuto doverosa alla luce della gravissima situazione in cui versa la Sanità nel territorio di Locri, che è addirittura ben più grave rispetto alle altre zone della Calabria. Ritardi sul sistema dei servizi e soprattutto sulle stesse strutture sanitarie – prosegue Gentile – disegnano un quadro tragico, che è reso ancora più complicato dall’incapacità di utilizzare i fondi disponibili. In tutto ben 18 milioni di euro che nessuno riesce a spendere. Un quadro, quindi, fallimentare rispetto al quale ho sentito il dovere di intervenire per creare quel raccordo istituzionale che consentisse al territorio di confrontarsi con il ministro. L’auspicio è che da questo incontro possano scaturire elementi che finalmente consentano ai cittadini di Locri e della sua provincia di poter fruire di una Sanità moderna ed efficiente». 

 

Locri, sindaco Calabrese chiede il commissariamento dell’ospedale

LOCRI (RC) – Dopo l’incontro tenutosi ieri presso la Sala del Consiglio Comunale di Locri tra i sindaci della Locride e i vertici dell’ASP 5 di Reggio Calabria, in merito alla critica situazione in cui versa l’Ospedale della Locride, giunge in una lunga nota lo sfogo del Sindaco Giovanni Calabrese che di seguito pubblichiamo.

«Il Direttore Generale dell’ASP, che tra Commissario e Direttore, è al vertice dell’Azienda ospedaliera da oltre un anno, dopo essersi presentato con oltre un’ora di ritardo all’incontro con i Sindaci del territorio, non ha inteso affrontare le note ed ataviche criticità che attanagliano il Presideo locrideo. Nel lungo, disarticolato ed evanescente suo intervento, il dottor Brancati, tra lo stupore delle tante persone presenti nella Sala Consiliare, di tutto ha parlato tranne che dei problemi dell’Ospedale di Locri. Il pessimo funzionamento di tutti i reparti ed i pessimi servizi sanitari erogati ad oggi ai cittadini, non sembrano interessare il Direttore Generale. Lo stesso che non ha “digerito” l’intervento del sottoscritto e, soprattutto, quello del sindacalista Azzarà. Brancati prima ha impedito ad Azzarà di continuare il proprio appassionato intervento sulla situazione dell’Ospedale e, non contento, si è voltato verso il sottoscritto dicendo “Lei è il cialtrone che ha organizzato questa imboscata”, cercando anche di abbandonare la Sala per sottrarsi a quello che doveva essere l’unico e solo argomento: cioè la grave situazione dell’Ospedale. Ieri però Brancati, che è l’espressione del Governo regionale, con il proprio atteggiamento, ha confermato i sospetti che non vi è nessuna intenzione di risolvere seriamente e concretamente i problemi dell’Ospedale di Locri. Il grido d’allarme proveniente dalla Locride non sembra interessare la politica che con l’esclusione del consigliere Romeo risulta completamente assente dalla Locride, facendola ricomparire puntualmente solo in occasione di competizioni elettorali. Non si vedono e non si sentono i consiglieri regionale della provincia di Reggio Calabria; non si hanno notizie dei parlamentari calabresi, ad eccezione dell’onorevole Battaglia, che ieri ha chiesto la rimozione di Brancati in quanto non paga i fornitori dell’Asp, ma indifferente anche lui alle problematiche della Sanità locale. Un Brancati anche vergognosamente spalleggiato da alcuni Sindaci prostrati al potere per interesse lavorativo e per chiara parte politica. Dopo quasi quattro anni di battaglie sulle drammatiche condizioni dell’Ospedale che hanno portato a numerose inchieste per presunte morti per “malasanità”, con personale stressato e mortificato da turni massacranti, con intestine lotte di potere all’interno di alcuni reparti, con quotidiane vicende di cronaca nera e cronaca rosa che destabilizzano quel che rimane di un Ospedale che fino a qualche anno fa rappresentava un riferimento sanitario qualificato per l’intera Locride, assistiamo ancora una volta al teatrino della politica ed al ping – pong tra Governo e Regione, frutto della guerriglia tra le varie componenti del PD, il cui segretario nazionale è venuto nella Locride non per verificare i problemi seri, ma per deliziarsi con zeppole e nacatole. Non è vero che i problemi non si possono risolvere, è solo una questione di volontà. Dopo che il Direttore Generale ha palesato la propria incapacità ad affrontare i reali problemi dell’Ospedale della Locride, nella qualità di Sindaco della Città di Locri, città che è stata obbligata al dissesto finanziario anche a causa del management ospedaliero che, non pagando i tributi, ha creato un buco nel bilancio comunale per oltre cinque milioni di Euro, chiedo al Ministro Lorenzin di commissariare la gestione dell’Ospedale di Locri, staccandola dal controllo dell’ASP di Reggio Calabria e, nel contempo, chiedo al Presidente Oliverio di sollevare con la massima urgenza il dottor Brancati dal gravoso compito di D.G. dell’ASP 5, per evitare che la Sanità in provincia di Reggio Calabria venga trasformata in una macelleria per come fino ad oggi fatto dal dott. Brancati. E’ auspicabile anche che i consiglieri regionali ed i parlamentari eletti con il consenso diretto ed indiretto dei cittadini Locridei, vengano a rendersi conto della gravissima situazione dell’Ospedale di Locri mettendosi a disposizione del territorio con l’obiettivo di trovare rapide, concrete e ragionevoli soluzioni. La Locride sta morendo, l’Ospedale sta chiudendo e la politica regionale e nazionale continua a non proporre adeguate e rapide soluzioni».

Olimpiadi, il sindaco di Locri appoggia Occhiuto: «Se Roma dice no, io dico qui!»

LOCRI (RC) – Dopo il sindaco di Bari, anche il Sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, appoggia la proposta avanzata da Mario Occhiuto, per ospitare i Giochi Olimpici in Calabria, proponendo Locri come tappa della manifestazione sportiva. A suggellare questa intesa Calabrese ha indirizzato una lettera al Primo cittadino di Cosenza:

«Caro Sindaco,

nel complimentarmi con Te per il coraggio e la tenacia nel proporre al Comitato Olimpico e al Governo Italiano, Sibari come sede delle Olimpiadi 2024 chiamandoli “Giochi della Magna Grecia”, manifesto  pubblicamente il mio appoggio a questa interessante proposta.

La nostra terra ha bisogno di politici caparbi che non si fermano di fronte a nulla. E Tu, Sindaco, nonostante il difficile contesto in cui operiamo quotidianamente, non hai avuto remore nel proporre Sibari e la sua immensa area come Villaggio Olimpico.

Oggi lo definiamo atto di coraggio, ma ieri era la normalità. La Magna Grecia è il luogo in cui sono stati pensati i Giochi Olimpici, dedicati un tempo a Zeus: perché allora non ritornare alle origini?

La nostra terra era il luogo della Cultura, il luogo dello Sport, della sana competizione, ma soprattutto il luogo dei grandi pensatori. I Giochi Olimpici hanno sempre rappresentato un momento di pace, di solidarietà e divertimento: persino le guerre venivano interrotte e all’evento erano invitate a partecipare tutte le città-stato con le proprie delegazioni.

Il rifiuto del Sindaco di Roma può veramente trasformarsi in un’opportunità e in una speranza per la Calabria e per le altre regioni del Sud Italia. Questo è il momento di ripartire. Da qui. Questo è il luogo giusto, e ora è il momento giusto: proprio nel 2024 si celebreranno i 2.800 anni dalla prima edizione dei giochi ad Olimpia, nell’antica Grecia. Locri è pronta ad accogliere la Tua proposta, pronta a darsi un’altra possibilità di rivincita. Locri, Città che ha dato le origini a grandi atleti come Eutimo e Agesidamo. La città locrese, che vanta numerose realtà sportive storiche e importanti nello scenario calabrese, è ben disposta ad appoggiare questa Tua idea e ad accogliere l’evento.

Il mio ruolo è chiaro: sostenere un progetto, finalizzato al rilancio del nostro territorio. La guerra che oggi dobbiamo interrompere è quella che vede il Mezzogiorno in ginocchio, derubato del proprio splendore antico, bloccato in un presente che non riconosce le sue enormi possibilità.

Qui, è il luogo dove è nato lo Sport! Qui, la Magna Grecia. È questa l’occasione per rispettare la Storia, riscriverla e dare un senso al passato. Il nostro compito è rielaborare e trasformare il mito, configurarlo nell’ottica del presente, mettere in atto la nostra battaglia ideologica e culturale di rinascita, dare vita ad una nova aetas, interrompere la polemica del divario tra nord e sud, finalmente agire!

Anche io chiedo pubblicamente la collaborazione di tutti i sindaci e politici, chiedo la collaborazione del Governo nazionale e dei suoi vertici, chiedo espressamente una dimostrazione di interesse, perché ora è il momento dei fatti.

Lo sport rappresenta un segnale di crescita, crea nuove emozioni positive, garantisce un rilancio della nostra terra e dimostra finalmente l’unione di un’Italia che sembra spaccata in due, o probabilmente forse lo è realmente.

L’Olimpiade è un’esperienza incredibile, è una ribalta totale, un modo per apprezzare luoghi e persone, un’opera grandiosa e benefica che potrebbe restituire a questa Terra ciò che le è sempre appartenuto: cultura e splendore.

Con la speranza che la Tua qualificata e suggestiva idea possa concretizzarsi, l’occasione è gradita per inviare cordiali saluti».

“U Principicchiu”, l’edizione calabrese del testo di Saint-Exupery prossimamente in scena

COSENZA- Un libro fra i più letti nel mondo. Un testo scritto nel 1943 che ha mantenuto intatta la poesia e il fascino di opera scritta per i bambini che si rivolge agli adulti. “Il Piccolo Principe” di Antoine de Saint-Exupéry è tra i volumi più venduti nella storia e vanta traduzioni in 253 lingue e dialetti di tutto il mondo. Ora “Il Piccolo Principe” si arricchisce di una nuova versione, quella in lingua calabrese, precisamente in cosentino-rendese: paziente lavoro di traduzione che il direttore artistico di Teatro Rossosimona Lindo Nudo ha voluto compiere in omaggio a un testo che possiede un particolare significato, essendo una delle prime messe in scena della compagnia da lui fondata e diretta, e del quale colleziona le pubblicazioni provenienti dai vari Paesi del globo. Del suo libro intitolato “‘U Principìcchiu”, di prossima pubblicazione a cura di Rubbettino Editore, Lindo Nudo ha realizzato una riduzione teatrale che andrà in scena sul palco del Piccolo Teatro dell’Università della Calabria il 10, l’11 e il 12 maggio prossimi dalle 21, all’interno della rassegna “Passato, Presente, Futuro”. Il recital, che lo vede alla regia e protagonista, si completa con le musiche live di Giuseppe Oliveto. La visione dello spettacolo è subordinata alla prenotazione, da effettuare al 392.3946821.

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Duplice omicidio Genova, il killer è di origini calabresi

GENOVA – Si chiama Salvatore Maio, ha 62 anni ed è calabrese di origine, ma risiede nel ponente di Genova, l’uomo che ha confessato di aver ucciso a colpi di pistola Adriano e Walter Lamberti, i due genovesi di origine sinti morti ieri sera davanti a un bar a Genova Pegli. L’uomo avrebbe detto alla polizia di aver sparato per un apprezzamento fatto da Walter Lamberti all’interno del bar. La confessione è arrivata nella tarda serata di ieri. Maio è tornato al bar usando l’auto della moglie poi dopo aver sparato è scappato a piedi rifugiandosi nella casa di un parente dove è stato trovato dalla polizia. Secondo quanto appreso, subito dopo aver sparato Maio ha buttato la pistola, una Beretta 7,65 con matricola abrasa, poco lontano dai due corpi poi è scappato trovando rifugio da un parente. La polizia è risalita al suo nome dalle testimonianze raccolte sul posto e dopo aver identificato l’auto appartenente proprio alla moglie di Maio. Maio, che ha precedenti penali specifici, è stato interrogato nella notte dalla pm Patrizia Ciccarese e ha subito confessato.

Sporting Locri, i dirigenti lasciano. Si cercano nuovi soci

Sporting LocriLOCRI (RC) – I dirigenti dello Sporting Locri non intendono continuare la loro avventura sportiva dopo le minacce. Lo hanno affermato questa mattina al sindaco di Locri, Giovanni Calabrese, che li ha incontrati presso il municipio. Nei prossimi giorni verrà convocata l’assemblea straordinaria in termini abbreviati per approvare il rendiconto e l’ingresso di nuovi soci, saranno inoltre eletti i nuovi organi statutari. Il presidente Ferdinando Armeni ha ribadito che la società non ha debiti e che gli accordi economici delle giocatrici relative al mese in corso verranno saldati entro domani; alle spese di viaggio di rientro dalle vacanze natalizie previste per il 4 gennaio, dell’allenatore e delle atlete provvederà lo stesso Armeni per come precedentemente concordato. “L’amministrazione comunale, ponendosi come garante della trasparenza e della regolarità della fase di transizione – si legge nel verbale sottoscritto al termine dell’incontro – auspica che venga fatta piena luce su questa vicenda che ha turbato e mortificato un intero territorio, e lancia un pubblico appello affinché nuovi soci possano subentrare a quelli dimissionari per dare continuità ad un sodalizio sportivo che rappresenta un patrimonio dell’intera Calabria”.

La Vibonese tessera Calamme, saluta Calabrese

calemme_luigi_viboneseVIBO VLENTIA – La U.S. Vibonese ufficializza il tesseramento del giovane esterno alto destro Luigi Calamme, classe ’97, proveniente dal Cassino.
Allo stesso tempo la società ha ceduto in prestito allo Scordia il centravanti Silvio Calabrese, classe ’96. «Abbiamo voluto dare a Calabrese – spiega il ds Marcello Battaglia – la possibilità di giocare con maggiore frequenza, ma rimane un patrimonio della società. Per questo lo abbiamo ceduto solo in prestito. Siamo convinti che saprà rispettare le attese».