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Acri, Pino Capalbo sulla composizione del neo Consiglio comunale

ACRI (CS) – «Per chiarezza, e per evitare di offendere l’intelligenza dei cittadini acresi, ritengo doveroso delucidare che la composizione del Consiglio comunale si è cristallizzata al primo turno, con le percentuali per le liste desumibili dal sito del Ministero dell’Interno (liste Capalbo 51,64%; liste Zanfini 39,54%; liste Cofone 8,82%). Avendo le liste di Capalbo superato il 51,64%, le stesse costituiscono maggioranza della compagine consiliare con 9 seggi». Così Pino Capalbo, Primo cittadino uscente e nuovamente candidato sindaco di Acri  a poco più di una settimana dal turno di ballottaggio. Capalbo chiarisce quindi che «l’eventuale apparentamento tra le liste di Zanfini e quelle di Cofone non incide su questo dato ormai consolidato, ma sulla distribuzione degli otto seggi spettanti a Zanfini e Cofone con distribuzione degli stessi non tra sei ma otto liste; a perdere un Consigliere potrebbe essere una delle liste di Zanfini a vantaggio di quelle di Cofone, ma mai si potrà sovvertire l’esito delle urne÷.
Sempre sul prossimo confronto diretto con il candidato Natale Zanfini, Capalbo prosegue: «La legge prevede che – si legge nella nota pubblicata su Facebook – il Consiglio venga eletto al primo turno, per cui facendo la suddivisione secondo il metodo D’Hondt, attualmente si avrebbe questo risultato: 9 coalizione Capalbo (8 più il candidato sindaco); 7 coalizione Zanfini (6 più il candidato sindaco); 1 coalizione Cofone (candidato sindaco). Il legislatore ha previsto un “premio di maggioranza” alla coalizione vincente, se l’altra coalizione non ha superato il 50% al primo turno e se ha superato il 40% dei voti, cosa che solo Capalbo può ottenere in quanto ha superato il 40%: nessuna altra coalizione al primo turno ha superato il 50% tranne la sua».
«La coalizione di Zanfini – conclude – ha superato il 40% al primo turno, ma non può avere il “premio di maggioranza” perché la coalizione di Capalbo al primo turno ha superato il 50%.

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Forfait Ventura, Capalbo: «Ennesimo errore della Segreteria nazionale del PD, inascoltate le opinioni di tanti sindaci amministratori iscritti e dei segretari di circoli»

ACRI (CS) – Dopo la scelta di Maria Antonietta Ventura di “fare un passo di lato” ritirando la sua candidatura alla presidenza della Regione Calabria per il centro sinistra, arrivano le prime reazioni, non troppo benevole, della stessa area politica.

«Dopo l’ennesimo errore da parte della Segreteria nazionale del PD, incurante delle opinioni dei tanti sindaci amministratori iscritti e dei segretari di circoli, si rischia di non presentare nemmeno le liste alla prossima consultazione elettorale in Calabria. Si potrebbe anche fare, se ciò avesse l’obiettivo di costruire una larga coalizione coinvolgendo tutte le forze riformiste che si rivedono nei valori del centro sinistra, De Magistris compreso. È urgente la convocazione di una sorta di stati generali». Questa la proposta del sindaco di Acri Pino Capalbo dopo che la Ventura ha annunciato il passo indietro dopo una serie di attacchi sul piano personale per vicende legate a questioni giudiziarie di alcuni componenti della sua famiglia, che non riguardano la stessa personalmente.

«La linea – prosegue Capalbo – non può essere dettata dall’alto e senza un minimo di programma. L’obiettivo non è vincere contro il centro-destra, ma dare alla Calabria e ai calabresi un governo che risolva i problemi. Se non dovesse verificarsi un sano e costruttivo confronto, ci sentiremo liberi -essendo uomini liberi- di votare il candidato o la candidata di centro-sinistra che meglio rappresenta la possibilità cambiamento e rinnovamento che i cittadini calabresi chiedono».

Elezioni Acri, si torna alle urne per il ballottaggio

ACRI – Ad Acri il risultato dello scrutinio dice che sarà ballottaggio. Sebbene Pino Capalbo, sezione dopo sezione, abbia toccato e superato più volte quota 50,50%, alla fine si assesta sul 49,30%, ottenendo 6063 preferenze. Occorrerà dunque tornare alle urne domenica 25 giugno per stabilire il nuovo sindaco dell’importante centro in provincia di Cosenza. E Il candidato sindaco del Pd – sostenuto anche da Sinistra Italiana e da cinque liste civiche – dovrà confrontarsi al secondo turno con Anna Vigliaturo (Unione di Centro, Centristi, Lista civica con Anna Vigliaturo sindaco), autrice di una importante rimonta da metà scrutinio in poi, ottenendo circa 2555  preferenze e sfiorando il 21%.

Terzo il candidato di Articolo 1 Mario Bonacci che ottiene circa 2105 preferenze (17%). Infine più staccato, e probabilmente deluso, Maurizio Feraudo, sostenuto da tre liste civiche, che fa registrare il 13% circa, superando con 1575 preferenze.

Per quanto riguardo i voti di lista, buono il risultato di quelle a sostegno di Capalbo che otengono ben il 61% (oltre 7000% preferenze).

 

 

Elezioni amministrative, in bilico la situazione ad Acri

ACRI (CS) – Nel grosso centro cosentino di Acri, a due terzi delle sezioni scrutinate – in totale sono 35 – la situazione che va a delinearsi vede il candidato a sindaco del Partito Democratico, Pino Capalbo – sostenuto da una consistente coalizione di sette liste – giocarsi sul filo del rasoio la vittoria al primo turno.

Al momento in cui scriviamo – le 4,00 del mattino – la percentuale in favore di Capalbo oscilla fra il 49,% e il 50,50%. Si stanno invece dando battaglia per il secondo posto, sperando di poter ancora rientrare per.il ballottaggio, Anna Vigliaturo della coalizione dei moderati, e il bersaniano Mario Bonacci, con la prima al momento in vantaggio (tra il 19 e il 20,50%) sul secondo (16,50-17%). Maurizio Feraudo si assesta al 13% circa.

Seguiranno aggiornamenti.

Acri, aperta la campagna elettorale dei quattro candidati alla carica di sindaco

ACRI (CS) – Fine settimana caratterizzato, nella città di Acri, dai comizi degli aspiranti sindaci, in vista delle prossime amministrative dell’11 giugno. A contendersi lo scranno più alto di Palazzo Gencarelli sono in quattro: Anna Vigliaturo, Pino Capalbo, Mario Bonacci e Maurizio Feraudo. Con loro 240 candidati alla carica di consigliere comunale (leggi qui).

Il primo ad aprire ufficialmente la propria campagna è stato Maurizio Feraudo.Maurizio Feraudo L’ex consigliere regionale , sostenuto dalle liste ”Progetto Europa”, “Cittadini in movimento”, “Cattolici progressisti”, ha presenziato a Piazza Matteotti insieme ai propri candidati consiglieri. Rilanciare l’economia acrese, migliorare il decoro urbano e terminare le opere incompiute sono le priorità citate nei passaggi principali del suo discorso.

Vigliaturo, AcriSabato sera è stata poi la volta di Anna Vigliaturo e Mario Bonacci. La prima, già assessore al bilancio con l’Amministrazione Trematerra-Maiorano e consigliere d’opposizione uscente, ha aperto la propria campagna elettorale nella centralissima Piazza Sprovieri, preceduta dagli interventi, fra gli altri, di Luigi De Rose, coordinatore provinciale di Forza Italia, e Flavio Cedolia, segretario provinciale Udc. La Vigliaturo è a capo di una coalizione composta da tre liste: “Unione dei democratici cristiani e democratici di centro”, “Centristi per Acri” e “I moderati di Acri con Anna Vigliaturo sindaco”. «Rappresento i moderati, i cattolici e chi crede nei valori sociali – ha dichiarato – Il mio obiettivo è quello di riportare Acri al centro del Comprensorio, per tornare ad essere un punto di riferimento per i paesi limitrofi».

Foto Facebook di A. Feraco
Foto Facebook di A. Feraco

Prima uscita ufficiale per Mario Bonacci, politico navigato ad Acri e di forte ispirazione di sinistra, in Piazza Matteotti. La mappatura dei terreni di tutto il territorio di Acri, per studiare la correlazione tra tossicità del suolo e malattie neoplastiche purtroppo sempre in aumento, è fra i temi principali del suo programma elettorale. L’ex assessore comunale dichiara poi di pensare ai giovani e al sociale e annuncia che in caso di elezione con i suoi assessori rinuncerà all’indennità. Bonacci è il candidato sindaco di due liste civiche: “Noi Acri” e “Democratici per la legalità”.Capalbo, Acri

Pino Capalbo infine ha scelto Piazza Marconi, nel centro storico di Acri, per il battesimo della propria campagna elettorale avvenuto ieri sera. Ad appoggiare la candidatura dell’esponente Pd sono saliti sul palco anche il presidente della regione Calabria, Mario Oliverio, e il presidente della provincia di Cosenza, Franco Iacucci. Ripartire dal centro storico, potenziare l’ospedale cittadino e istituire l’ufficio legale sono i principali obiettivi fissati nel suo programma elettorale. A sostenerlo una folta coalizione di sette liste: “Nuovi orizzonti per Acri”, “Partito democratico”, “Sinistra italiana”, “Libera@mente”, “Acri in comune”, “Movimento civico uniti per La Mucone”, “Movimento Acri democratica”.

Grande assente della competizione elettorale acrese è anche stavolta il Movimento 5 Stelle: non ha presentato alcuna lista. La mancata scesa in campo dei pentastellati sta facendo però discutere in città, soprattutto dopo che nei giorni scorsi il gruppo “Progetto Acri in Movimento” aveva reso noto il proprio sostegno al candidato Mario Bonacci. Nemmeno poche ore dopo però l’europarlamentare Laura Ferrara precisava: «come già ribadito più volte il Movimento 5 Stelle non fa alleanze e non sostiene candidati delle altre liste. Gli unici titolati a parlare a nome e per conto del M5S sono gli eletti. Per cui nessuna alleanza e nessun sostegno è stato dato e verrà fornito ad alcuna delle liste che parteciperanno alla prossima tornata elettorale cittadina». Infine anche il Meetup “Acri in Movimento” ha precisato con una nota stampa di non dare alcun appoggio a nessun candidato «nemmeno a chi avendo aperto da circa un anno un meetup riconducibile al M5S e avendo presentato una lista al Movimento per ricevere l’autorizzazione all’uso del simbolo, oggi lo troviamo candidato in una lista… Tutto questo è inaccettabile».

Insomma le ostilità sono appena partite, ma ad Acri la tensione è gia molto alta, fra candidati e non.

Il Corigliano Calcio in Eccellenza, oggi l’encomio istituzionale in Comune

CORTIGIANO CALABRO (CS) –  Una rappresentanza del club biancazzurro è stato ricevuto in comune, al “Garopoli” , e ossequiato con tanto di targa celebrativa e ricordo per la vittoria del torneo di Promozione, girone A 2015- 2016, e il salto di categoria in Eccellenza. Iniziativa voluta dall’assessore allo sport Capalbo che ha premiato patron Guccion e soci unitamente all’assessore Granata. Per il Corigliano presenti oltre al presidente Guccione, anche il vice Elmo, il dirigente Cimino e i giocatori Brillante, Sarli, De Luca e Apicella. Occasione dove i membri societari degli jonici hanno avuto modo di avere un proficuo colloquio anche con l’assessore alle finanze Stellato. Incontro cordiale e proficuo tra le parti vissuto in realtà in due momenti distinti. Presso gli uffici dell’auto parco, in effetti, la rappresentanza coriglianese ha ricevuto gli omaggi anche del sindaco Geraci, del presidente del consiglio comunale Magno e dell’assessore Apicella. Per la circostanza le parti hanno discusso anche del rifacimento del terreno di gioco dello stadio “Città di Corigliano”. Questione campo su cui sono stati inviati anche i rappresentanti di una ditta cosentina, specialista in materia, per parlare di procedure, costi e tempi di realizzazione. Più laborioso e spalmato nel tempo, invece, il restyling del resto della struttura per cui resta in piedi la volontà di agire. Nel progetto rientrerebbero anche le strade d’accesso allo stadio ala palazzetto ad oggi strette ed anguste. Intercettando i dovuti fondi e attuando i vari criteri esistenti in materia, prima per il rettangolo di gioco e poi per il resto del complesso, la parte pubblica dovrebbe passare finalmente all’esecuzione operativa. Sul fronte societario, invece, proseguono incontri, telefonate e strategie per ampliare i quadri dirigenziali al fine di avere un club robusto e in grado di investire nel progetto. L’aspetto tecnico è direttamente proporzionale a quello societario anche se di rumors non ne mancano. Restano ad oggi , però, solo tante ipotesi così come quella che porterebbe alla scelta della guida tecnica sempre divisa tra la riconferma di Cipparrone e un allenatore giovane e motivato magari anche ex calciatore dei biancazzurri. Qualche giovane mister del comprensorio dalle belle speranze non manca e potrebbe anche finire nelle mira dei coriglianesi. Tanti dovrebbero essere anche i giocatori locali da riconfermare a cui andrebbero ad aggiungersi altri coriglianesi e del territorio per il nuovo organico in vista del competitivo torneo di Eccellenza.

Massimiliano Capalbo: il segreto è “abbattere i recinti”

La terra dei recinti“Non sono qui per vendere un libro ma per accendere fuochi sotto la cenere”. A parlare è Massimiliano Capalbo, un imprenditore eretico  (come ama definirsi), calabrese, che nella vita, piuttosto che scegliere di adeguarsi ai suoi conterranei nell’affannosa ricerca di favori politici, ha scelto di avviare un’attività, senza aiuti, inseguendo il suo “talento”, a dispetto degli stereotipi che troppo spesso impediscono alla Calabria di creare valore con ciò che ne rappresenta un plus.

Di questo, e di molto altro, racconta nel suo ultimo libro “La terra dei recinti”, edito da Rubbettino. Un testo diretto, efficace, semplice, in cui l’autore mira a sfatare luoghi comuni, pregiudizi e false credenze che fino ad oggi hanno impedito, al Sud, di “salvarsi”.  E lo fa cercando di non cadere mai nel banale, raccontando un esempio pratico, il suo, che da quando ha iniziato ad occuparsi di turismo, ha girato in lungo e in largo questa Regione, la sua Regione, per arrivare a dimostrare che la Calabria non è seconda a nessun’altra. Semmai lo sono i calabresi. Cresciuti nel complesso d’inferiorità, convinti che comunque vada saranno sconfitti, vivono una vita attorniati da false credenze, completamente assorbiti dalle comodità dentro le quali sono stati abituati, coccolati da una generazione che,avendo sofferto la fame, ha cercato di restituire ai figli tutto ciò che le era mancato e finendo quindi inevitabilmente col sfornare una serie di “professionisti” che, inevitabilmente, oggi “fanno la fame”.

E se in epoca moderna, nella nostra terra, sopravvivono più disoccupati che talentuosi e settori come la sanità diventano un pericolo per la vita umana, è solo perché abbiamo passato la vita a convincerci che piuttosto che allenare il nostro talento e rischiare di diventare “qualcuno” dovendo fare troppi sacrifici, preferiamo consolarci con ruoli e professioni più o meno detestabili ma che aiutano a trovare lavoro.

CapalboRacconta di questo, Capalbo, e di come siamo abili a mettere i bastoni tra le ruote a chiunque nel proprio piccolo voglia “provare” a fare qualcosa, di come tarpiamo le ali ai nostri figli, pronti a proteggerli da qualunque caduta, come se cadere fosse davvero il male peggiore rispetto al non essere in grado di rialzarsi. E’ un fiume in piena mentre si rivolge ad un pubblico elitario ma incantato, che lo osserva assorta e curiosa di scoprire anche essa la ricetta della felicità. Qualcuno, durante il suo mini “convegno” a Castiglione Cosentino, ci prova a dargli contro e a dimostrare che la sua, in realtà, è una teoria semplicistica ma Massimiliano Capalbo è una di quelle persone estremamente positive a cui la vita sembra aver già dato le risposte o che, forse, le risposte sembra averle trovate dentro sé stesso.

Perché se è vero che nel suo testo analizza nel dettaglio i problemi, è altrettanto vero che in esso offre delle possibili soluzioni, come quella di imparare ad ascoltare i propri bisogni e aver fiducia nelle proprie capacità, consapevoli che non esistano limiti laddove è la volontà a volerli superare.

“Se qualcuno vi dice che siete folli, allora vuol dire che state facendo bene” dice rivolgendosi ai presenti nella speranza di averli convinti a tentare di inseguire il proprio sogno anche se questo comporta investire i propri soldi e rischiare un fallimento.

Il suo libro è un monito. Non una Bibbia, non una legge assoluta. Semplicemente il pensiero di qualcuno che ha scelto di non accontentarsi, di non vittimizzarsi, di non chiedere nulla ai politici. Una di quelle persone che, per dirla alla Steve Jobs, “think different” ma che, diversamente pensa davvero,  non come chi trascorre un’intera giornata a far la fila per acquistare lo stesso oggetto del mondo intero. Una perla, in questa Regione dove “l’arte di chiacchierare del peggio e del nulla, prefigurando il meglio e il tutto in un futuro sempre promesso e mai arrivato”, è davvero troppo diffusa.

Lia Giannini