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Matera – Cosenza, le pagelle dei Lupi

Ravaglia voto 7: salva in due occasioni: la prima sull’uno a zero, con una parata spettacolare (mano di richiamo su tiro di Madonia); la seconda su colpo di testa del neoentrato Cuffa, togliendo praticamente il pallone da dentro la porta con un colpo di reni inspiegabile fisicamente: questa la giusta risposta a chi lo riteneva inadeguato per la categoria.

Blondett voto 6,5: concede molto poco e sbaglia praticamente nulla, coprendo la sua fascia e (assoluta novità) sovrapponendosi in più di un’occasione. Inspiegabile il cartellino rosso che gli viene sventolato sotto il naso: se non protesta il capitano, chi può protestare?

Tedeschi voto 7: il solito muro, decisivo in più di un’occasione, come riesca a contenere Albadoro solo lui lo sa: probabilmente questo giocatore è un lusso per la Lega Pro, ma ce lo teniamo stretti stretti.

Magli voto 6,5: vicino a Tedeschi anche l’ex Brescia esprime una certa tranquillità, e non si fa impressionare dalle uscite palla al piede di Iannini, contrastandolo vigorosamente.

Ciancio voto 6: su quella che non è la sua fascia non si può chiedere chissà cosa, ma anche lui oggi fa il suo compito in maniera ordinata e pulita. Peccato per l’autogol che ne cala la valutazione.

Criaco voto 7: a parte la corsa (oggi a dire il vero leggermente inferiore alle altre volte) oggi trova anche due assist, entrambi per Cori, che finalmente si sblocca. Credo di aver finito gli aggettivi per il trottolino di Reggio, trovateli voi.

Corsi voto 6,5: è il solito gladiatore in mezzo al campo: insaltabile, instancabile, ed oggi neanche tanto male coi piedi. Si becca un giallo per proteste quando Calderini resta a terra ed il Matera pareggia, da’ il via all’azione del raddoppio, stringe il centrocampo lucano in una morsa dalla quale non ci si divincola.

Fornito voto 6: molto positiva la prestazione del furetto di Trebisacce, il quale sfiora (per la terza domenica di fila) la prima marcatura in campionato con un tiro abbastanza difficile da controllare che però si spegne sul fondo. Il rosso con cui viene punito per il fallo di mano è un peccato di gioventù, anche se l’arbitro era in totale stato confusionale.

Alessandro voto 6: forse il meno incisivo di quelli davanti, deve come al solito fare doppio lavoro. Si sacrifica molto in fase difensiva, e pertanto manca di lucidità davanti la porta, come quando dimentica il pallone nell’azione dello 0 – 2. Ma ormai lo conosciamo, è fatto così e sinceramente non ci dispiace. Cappellacci lo toglie per inserire Zanini, s.v.: fa quello che deve fare, e vorremmo vederlo più spesso sul rettangolo verde.

Calderini voto 7,5: man of the match, insieme a Cori, forse più di Cori. I suoi break sono la fortuna delle farmacie di Matera, nelle quali stasera i vari Daiello e Di Noia si recheranno per chiedere scorte semestrali di medicinali per l’emicrania. Riesce a spaccare la partita in almeno tre/quattro occasioni: tutto nasce dalle sue incursioni, compresa la prima segnatura. In una parola, immarcabile. Deve uscire per affaticamento, e lo rileva Caccetta, voto 6: gioca venti minuti di sostanza ed esperienza, ramazzando palloni lontano dall’area e coadiuvando Corsi nel compito di mediano.

Cori voto 7,5: chi non sa cosa voglia dire un “attaccante boa” ha sempre e solo criticato il centravanti proveniente dal Venezia, che oggi risponde con una doppietta imperiosa e, sinceramente, anche di pregevole fattura, specie per quanto concerne l’uno a zero. Ha il merito di chiudere la partita nel momento più delicato dei 90′. Al 40′ st ne prende il posto Mosciaro, s.v.: sbaglia un gol assurdo e prova ad inventarne uno impossibile. Risultato: nullo.

Cappellacci voto 7: la sua arma è il contropiede, e queste sono le partite delle sue squadre. Tre gol a Matera, contro una squadra che punta alla promozione, sono una stella al merito dei ragazzi ma anche di chi, in barba alle critiche, ha messo in cascina la prima vittoria della stagione.

Francesco La Luna

Casertana – Cosenza, le pagelle dei Lupi

Saracco voto 5,5: non ci sarebbe motivo di negargli la sufficienza: incolpevole sul gol, si fa trovare preparato sui calci piazzati e sulle uscite nella propria area. Quando si tratta, però, di andare fuori dai sedici metri per anticipare un avversario, a dispetto dei suoi 194 cm non ne becca una, e deve ringraziare Ciancio se non finisce nuovamente sul banco degli imputati. Ma per il resto fa la sua onesta partita.

Ciancio voto 6: finalmente lo si vede correre. Sovrappone ed interrompe azioni avversarie che potrebbero essere pericolose, riuscendo anche a triangolare con Calderini quando capita. Purtroppo il collega di fascia non è in serata (capita, per uno che le gioca tutte al 100%) e quindi lui si trova spaesato.

Magli voto 5,5: con Tedeschi di fianco è un’altra storia, ma non dimostra tanta sicurezza l’ex Brescia, che sbaglia il fuorigioco da cui poi scaturisce la brutta uscita a vuoto di Saracco. Certo meglio rispetto alle ultime due (ma anche tre) uscite, ma non ancora sufficiente. Le amnesie non sono giustificabili in questa categoria.

Tedeschi voto 6: invocato a gran voce, l’ex Crotone finalmente scende in campo, dimostrando tutta l’esperienza che deve avere un difensore per una categoria tosta come la Lega Pro Unica di quest’anno. Ci va di ramazza quando serve e, di riffa o di raffa, sbaglia poco o nulla, prendendosi così una sufficienza.

Blondett voto 4: mio Dio, ma che gli è successo? Ma è una controfigura? Non si capisce come un giocatore che l’anno scorso ha fatto stropicciare gli occhi al San Vito riesca a crollare così tanto, e psicologicamente e tecnicamente. Anche da terzino la scorsa stagione era stato preciso, pulito ed ordinato: stasera sbaglia tutto ciò che può sbagliare, come da tre partite a questa parte.

Corsi voto 4,5: non ha mai lesinato impegno, ma stasera (sarà anche il fatto che è alla quinta partita consecutiva) non regge l’urto del centrocampo campano e viene travolto: se le pecche tecniche erano sempre compensate da una grinta innaturale, l’ex Aprilia oggi non ha potuto nulla, e finisce anch’egli sotto la gogna mediatica.

Arrigoni voto 4,5: il paragone sarà azzardato, ma la sensazione è quella di un dejà vu: ricordate Castagnetti, che l’anno scorso era costretto a giocare imbrigliato dalle volontà del Capp, che voleva un gioco avvolgente, palla a terra, e non lanci lunghi o verticalizzazioni? Ecco, sembra di rivedere lo stesso film: con la differenza che il finale dev’essere diverso, perché se l’ex rossoblu’ ora è titolare fisso a Carrara e l’attuale mediano è stato per anni colonna del Pavia, allora la colpa non è da imputare a loro due, ma ad altri.

Fornito voto 6: alla prima occasione data il giovane di belle speranze proveniente dalla primavera del Napoli non delude le aspettative e mette in campo cuore, grinta e soprattutto un bel piede col quale, in barba – è il caso di dirlo – alle indicazioni del Mister sciorina un paio di belle sciabolate, per dirla alla Piccinini. Si avvicina anche al pareggio con una punizione deviata dalla barriera che termina di un mezzo metro a lato del palo destro di Fumagalli. Cappellacci lo fa uscire concedendo dieci minuti a Criaco, ovviamente senza voto.

Calderini voto 4,5: se uno gioca 450′ sempre al massimo e spesso da vox clamans in deserto (è lungo, altrimenti come soprannome andrebbe bene), è normale che poi una la giochi male. Certo, anche con la Lupa Roma non aveva brillato, ma stasera è un gradino sotto, segno che non può caricarsi la squadra sulle spalle, e soprattutto segno che solo non può inventarsi una partita come fatto col Foggia. Resta sempre uno degli ultimi a mollare.

Cori voto 5: quello che non si capisce è il perché Cappellacci l’abbia fortemente voluto se poi vieta ad Arrigoni, piedino fatato, di imbeccarlo. Fa un passo avanti (più di un passo) rispetto agli imbarazzanti minuti contro la Lupa Roma, lottando con foga su tutti i palloni che arrivano dalle sue parti. Ma se le ali non sono in serata per lui non c’è molto da fare. Lo rileva Mosciaro, s.v.: gioca poco e viene fermato due volte in posizione irregolare – dubbia.

Alessandro voto 4: l’involuzione di Blondett è davvero nulla se pensiamo a quella dell’argentino. RoadRunner, che l’anno scorso ha fatto impazzire le difese avversarie, oggi viene irriso dalle stesse. Non è comprensibile che un giocatore possa sentire così tanto il cambio di categoria, e speriamo sinceramente che la svolta arrivi presto, perché Tortolano scalpita. Ah, a proposito: Tortolano s.v.: ma perché non gioca dall’inizio? Perché?

Cappellacci voto 3: speriamo non si appigli alla scusa del calcio d’angolo non battuto perché proprio non regge. Il Cosenza non gioca a calcio dalla vittoria nel derby con la Vigor della scorsa stagione (3 – 0, De Angelis, De Angelis, Calderini). L’assenza di De Angelis pesa? Si, ovvio, ma se sei un allenatore devi saper fare anche le nozze coi fichi secchi e mettere in campo la formazione al netto degli infortuni (peraltro preventivati). Le critiche che stanno piovendo sono ingrate? Probabile, ma il giornalismo è un lavoro sporco, e qualcuno deve pur farlo. Per ora, orecchie da asino e Mister dietro la lavagna.

Francesco La Luna