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La CIGL di Cosenza presenta la carta universale dei diritti dei lavoratori

Cosenza ( Cs) – E’ stata presentata stamane, nel corso di una conferenza stampa la nuova carta dei lavoratori della CGIL. La Carta universale dei diritti ha l’obiettivo di rappresentare un nuovo e moderno Statuto delle lavoratrici e dei lavoratori, che concili le grandi conquiste del passato con il nuovo mondo del lavoro, includendo chi finora è stato escluso da ogni forma di tutela. Calabrone, segretario della camera del lavoro di Cosenza, ha illustrato i contenuti della proposta elaborata dalla Cgil: “La Carta parte dal riconoscimento dell’universalità dei diritti fondamentali a tutti i lavoratori- si legge nella nota- indipendentemente dal tipo di contratto, garantendo il riconoscimento universale della malattia, della maternità, dell’infortunio, del diritto a un equo compenso. Viene introdotto il diritto, oggi smarrito, a una pensione dignitosa, superando la legge Fornero, viene ribadito i diritto universale alla contrattazione, viene rafforzata la libertà d’espressione. Si disciplinano con chiarezza le varie tipologie di lavoro: da quello subordinato, che per noi rimane il punto di riferimento, agli autonomi, alle collaborazione, all’apprendistato. Il lavoro a tempo determinato viene inserito in contesti aziendali ben precisi, senza che la scadenza del contratto possa diventare leva si sfruttamento”. “Nel Mezzogiorno e in Calabria – ha aggiunto Calabrone – la definizione di un nuovo Statuto dei lavoratori può consentire l’uscita dalle secche della marginalità lavorativa e della precarietà in cui questa regione ormai vive tra anni. Penso alla precarietà nelle pubbliche amministrazioni, all’uso senza regole dei vaucher, agli Lsu-Lpu, oggi contrattualizzati dopo una vita senza diritti, ai precari della sanità, ai lavoratori degli appalti, alle migliaia di lavoratrici e lavoratori agricoli sfruttati, alle partite Iva, ai 250 lavoratori delle Terme Luigiane. In Calabria, più che in altre parti d’Italia, c’è la necessità di affermare con forza i diritti dei lavoratori, perché viviamo in una regione dove l’illegalità e l’ambiguità delle normative attuali costituiscono il punto di riferimento di chi vuole sfruttare a proprio piacimento i lavoratori.