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Udc Cosenza, Cesa in arrivo in Città

COSENZA – Il nuovo simbolo dell’UdC-Noi con l’Italia presentato ieri a Roma ha portato con sé altre nuove adesioni allo scudocrociato in provincia di Cosenza. Sono infatti molti altri gli amministratori che hanno aderito in queste ore alla compagine centrista, iniziando così a strutturare e, al contempo, rinvigorire il partito alle latitudini bruzie.

«Un lavoro intenso quello di Luca Morrone che – si legge nella nota -, di concerto col coordinatore regionale Franco Talarico, sta ricostruendo una rete di dirigenti, giovani, società civile e appassionati in modo da poter dar vita ad una comunità politica responsabile e moderata. Al centro, è proprio il caso di dire, del progetto il sostegno alle famiglie, la semplificazione burocratica per le aziende, i giovani e la questione del lavoro, soprattutto al sud. Poche ma chiare le questioni principali da affrontare, così come ricordato da Lorenzo Cesa, per presentarsi in maniera convinta e convincente davanti la platea elettorale».

Le adesioni dal Tirreno allo Ionio

Diciotto, dunque, i nomi di dirigenti che hanno deciso di abbracciare il nuovo corso dell’UdC-Noi con l’Italia. Sul Tirreno, insieme al sostegno di un amministratore di lungo corso nelle fila dell’UdC come Davide Gravina a Fuscaldo, Giusi Osso ad Amantea, Daniela Tribuzio e Carlo Cesareo a Belvedere, Antonio Logatto a Paola, Franco Chiappetta a Tortora, Mario Iuliano a Cleto. Sullo Jonio invece Alfio Baffa a Corigliano Calabro, Piero Lucisano, Mario Veltri e Domenico Veneziano a Rossano, Michele Apolito a Francavilla Marittima. E ancora: Eugenio Salerno a Castrovillari, Fabio Provenzano a Figline Vegliaturo, Giancarlo Ruffolo a Marano Principato, Giovanni Fragale a San Giovanni in Fiore, Franco Cirimele a Verbicaro e Giovanni Nocito a Sant’Agata d’Esaro. A sostenere la squadra e toccare con mano il rinnovato entusiasmo verso lo scudocrociato ci penserà il leader nazionale del partito Lorenzo Cesa che ha già messo in agenda una importante convention nel capoluogo bruzio da tenersi prossimamente.

Cesa in Calabria: l’Udc è pronto ad una nuova stagione di governo alla Regione

COSENZA – Il primo dato emerso dalla due giorni di Lorenzo Cesa in Calabria è il sostegno alla candidatura di Enzo Ciconte a sindaco di Catanzaro.  Una scelta non dettata dalla volontà di costruire un ticket con il Pd, al contrario le posizioni dell’Udc sono molto distanti da quelle democrat. Ma l’aspirante primo cittadino ha alle spalle un percorso più orientato verso il centro che a sinistra, dal quale non si è mai discostato. Cesa lo conferma: «Ciconte è uno di noi, è un democratico cristiano – spiega – E’ una bravissima persona, ma la nostra scelta è anche programmatica. Abbiamo in mente tante cose da fare per Catanzaro». L’appoggio a Ciconte va in controtendenza con la politica perseguita a livello nazionale ed europeo: «Stiamo tentando di ricostruire quell’area democristiana essenziale per il nostro Paese. Un partito del buon senso, a difesa dei valori della vita, della famiglia, della persona. Le alleanze? – aggiunge Cesa – Sono un discorso secondario, anche se nutriamo l’ambizione di costituire un grande partito ispirato al Iniziativa Udc CosenzaPartito Popolare Europeo». Proprio il Ppe in cui confluiscono gli esponenti di Forza Italia. Facile quindi ipotizzare anche in Calabria un prossimo ricongiungimento dello scudo crociato con Forza Italia. Anche in virtù degli ottimi uffici che legano Lorenzo Cesa a Mario e Roberto Occhiuto. L’alleanza, più che probabile, si consumerà nella prospettiva delle regionali 2019, non così lontane. La presenza dell’europarlamentare ha dato sostanza alle fasi congressuali dell’Udc, coordinate da Francesco Talarico ed arricchite a Cosenza dalla partecipazione del consigliere regionale Flora Sculco, sempre più in rotta di collisione con il governatore.

Martino ( UDC) “I pensionati sono sempre più poveri, bisogna intervenire con urgenza”

Cosenza ( Cs) – “Succede che da tempo l’ Udc, è in campo su questo fronte, ora credo non sia più rimandabile. I pensionati sono sempre più poveri, perché non dare gli 80 euro anche ai pensionati, almeno alle pensioni minime? Dire che questa proposta l’ abbiamo detta per primi e da tempo, è riduttivo e può sembrare strumentale”. La pensa così Marco Martino,segretario nazionale Giovani UDC- Centro Sud.   “Credo fortemente a questa iniziativa, aldilà di chi si intesterà l’ etichetta del ddl, l’ importante sarà il contenuto, che dovrà dare un minimo respiro alla povertà, con l’ obbiettivo finale di aumentarle di anno in anno. L’ allarme OCSE e Inps impone una sterzata, stando proprio ai dati riportati all’Inps 6 pensionati su 10 vivono con meno di 750 euro al mese, il governo non può girarsi dall’ altra parte. Con Cesa a Bruxelles e l’ intervento pubblico di De Poli a Roma, i cittadini sanno chiaramente da che parte sta l’ Udc.