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Cosenza, clochard trovato morto al Cinema Italia. Il sindaco “siamo scossi”

COSENZA – “Quello che è accaduto questa mattina è un fatto che  rattrista enormemente tutta la città di Cosenza ed anche l’Amministrazione comunale. Siamo particolarmente scossi per il decesso del senza tetto, avvenuto davanti al Cinema Teatro Italia-Tieri, che ripropone, in tutta la sua drammaticità, situazioni certamente non circoscritte alla nostra città, ma diffuse nelle realtà di tutti i Paesi ed alle quali molto spesso non si riescono a dare risposte esaustive”.

Così ha commentato il Sindaco Franz Caruso il decesso del clochard il cui corpo senza vita è stato rinvenuto questa mattina davanti al Cinema Italia di Piazza Amendola.

“Non ci sono – ha detto ancora Franz Caruso – responsabilità che possono essere ascritte a qualcuno. Purtroppo è l’esistenza che i clochard conducono, a volte per scelta,  che li espone a questi rischi e ad epiloghi così tragici. Situazioni come quella accaduta in città – ha aggiunto il Sindaco – si registrano molto spesso in coincidenza o di periodi di gran caldo o quando le temperature sono estremamente basse.

Nel caso specifico, lo sfortunato senza tetto non era censito all’esito delle verifiche dei nostri uffici, in quanto, dopo le segnalazioni ricevute, gli assistenti sociali in servizio presso il settore Welfare del Comune, si erano recati sul posto per fare gli accertamenti del caso e quindi procedere alla registrazione prevista e prestare tutte le cure, il sostegno e l’assistenza possibili, ma non è stato mai trovato sul luogo della segnalazione.  Del resto è risaputo che queste persone sono senza fissa dimora ed è connaturata alla loro triste condizione il fatto di spostarsi spesso da un luogo all’altro.

Ribadiamo – ha proseguito il Sindaco Franz Caruso – che, come Amministrazione comunale – siamo disponibili ad offrire tutto il nostro sostegno e la nostra collaborazione alle associazioni che hanno chiesto di potersi occupare più da vicino di queste difficili situazioni che vorremmo tanto non ci fossero nella nostra città. Purtroppo ci sono e noi cerchiamo di dare il massimo dell’assistenza possibile. Siamo sempre intervenuti e più di una volta i senza fissa dimora che vivono nella nostra città sono stati anche assistiti e collocati in strutture pronte a riceverli, ma la loro permanenza al loro interno è rimasta circoscritta ad un periodo limitato, dopo di che sono ritornati alla vita di sempre. Abbiamo fatto anche delle bonifiche davanti all’ingresso del cinema Italia, perché avevamo registrato la presenza di divani, letti e di altri giacigli di fortuna organizzati con materassi e cuscini. E’ quello un punto attenzionato dall’Amministrazione comunale, ma che non siamo nella condizione di far presidiare dalle forze dell’ordine. Cerchiamo di fare ogni sforzo possibile, non facendo mancare né l’assistenza, né la solidarietà,  ma non sempre ci riusciamo perché spesso la loro – lo ribadisco – è una scelta di vita”.

Anche l’Assessore al welfare Veronica Buffone è rimasta molto scossa dalla notizia che si è diffusa in città questa mattina. “E’ una tragedia immane – ha detto – che colpisce tutta la città e non solo il nostro territorio. Lavoriamo ogni giorno con gli uffici del Settore welfare per dare delle risposte incisive. Quel che è certo – ha aggiunto Veronica Buffone – è che va intensificato il dialogo e la sinergia con le associazioni che si occupano di queste specifiche problematiche per studiare nuove ed ancora più incisive strategie di intervento che possano, se non risolvere alla radice, limitare fortemente l’incidenza di queste drammatiche situazioni”.

Ingroia dichiara guerra alla disonestà

COSENZA – Né il guasto al sistema informatico dell’Alitalia, né la neve e neppure le infinite interruzioni della Salerno-Reggio Calabria hanno impedito al leader del movimento Rivoluzione Civile Antonio Ingroia di raggiungere Cosenza.

E ieri pomeriggio, anche se con un po’ di ritardo, è salito sul palco del Cinema Italia orgoglioso e sorridente nel dimostrare che “Ingroia arriva sempre dove vuole arrivare”.

Comincia parlando di Rivoluzione Civile come di una grande casa dalle porte aperte a tutti i cittadini affamati e assetati di legalità, che si vogliono impegnare per riconquistare i propri diritti, pronti a combattere contro un nemico potente e compatto ma avendo a disposizione un’arma tanto semplice quanto efficace che è l’onestà.

La battaglia inzia nel momento in cui si abbattono le mura di quel fortino dentro il quale si nasconde un potere invecchiato e per giunta male, aggrappato alle poltrone, che agisce sempre in difesa e che senza pudore si autoriproduce costantemente.

Il discorso prosegue poi sulla questione della crisi che trasversalmente ha colpito l’aspetto economico-finanziario, quello politico-istituzionale ed etico-morale e  insiste nel dire che è una bugia pensarla come qualcosa di inevitabile perché in realtà ha dei responsabili precisi, che hanno nomi e cognomi indiscutibili e per decretarne definitivamente la fine necessitano solo le mani pulite e le mani libere.

Ecco allora che diventa necessario ridare un senso al principio di responsabilità, perché è bene che non si dimentichi mai e solo creando un’alleanza fra popoli che restituisca la politica, il potere e i diritti ai cittadini con obiettivi chiari e netti che hanno corpo e pelle, che si può sperare di ritornare ad avere un paese giusto da amare.

Ingroia continua con il dire che è una bugia anche quando ci fanno credere che l’Italia è un paese povero, in realtà la sua ricchezza è sommersa dal potere criminale ma criminale è ancora di più quello Stato che non va a prendersi quello che gli spetta ma preferisce sottrarlo alle politiche sociali.

Il suo discorso è ormai alla conclusione quando saluta tutti ricordando che in questo momento siamo tutti davanti a una svolta, davanti a un bivio, da una parte la fine, il baratro dall’altra l’inizio, l’alba, cambiare le cose non è impossibile e neanche rivoluzionare il potere lo è, basta solo usare responsabilmente lo strumento più democratico che possediamo, il voto.

Gaia Santolla

Il Ventaglio di Lady Windermere: la pellicola di Lubitsch, musicata dai Red Basica

COSENZA – La musica parla, racconta e costruisce storie e i Red Basica lo sanno bene. La band cosentina, capitanata da Mirko Onofrio, si è cimentata, lo scorso 30 dicembre presso il cinema Italia, nella sonorizzazione live della pellicola di Ernst Lubitsch, “Il ventaglio di Lady Windermere”, trasposizione cinematografica dell’omonima commedia di Oscar Wilde. Dietro l’evento, l’associazione “Fata Morgana” con la supervisione di Loredana Ciliberto (presidente dell’associazione) e Pierdanilo Melandro.

Red Basica è un progetto giovane, i componenti sono cinque: Mirko Onofrio /flauto, composizioni, direzione), Massimo Garritano (chitarre, arrangiamenti), Gianfranco de Franco (clarinetto), Giuseppe Oliveto (trombone, synth), Giuseppe Sergi (basso) e Massimo Palermo (percussioni). Mirko Onofrio (flauto, composizioni, direzione), Massimo Garritano (chitarre, arrangiamenti), Gianfranco De Franco (clarinetto), Giuseppe Oliveto (trombone, synth) , Giuseppe Sergi (basso), Massimo Palermo (percussioni). Il nome è chiaramente ispirato al mondo andaluso e si riferisce ad una grande rete di strade e autostrade che mettono in comunicazione una città con le principali connessioni esterne. Archiviate per un attimo le sonorità Jazz, care alla band, lo spettacolo del 30 dicembre ricreava un’atmosfera di leggerezza assoluta, con la complicità del clima natalizio di sottofondo e della commedia wildiana, interamente costruita su un mix di equivoci.

Il risultato è uno spettacolo di 79 minuti in cui ogni strumento scandisce turbamenti ed errori e ogni nota evoca una sfumatura di colore e definisce uno stato d’animo, in contrasto al bianco e nero della pellicola, in un climax ascendente. Flebile lo spazio tra il telone cinematografico e la band, appena più dietro, evocata dal crepitio delle pagine degli spartiti. Poi, l’ultima nota e di nuovo la luce.

 

Chiara De Salvo